Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 2t> )- anche i (.liu avvP-r:::i al ~i'stoma di governo clre si volea pro'Cfamare. Al qual scnpo alcuni che godevano della di lui intimità. fecero a lui alcune proposte, cb~ non apparivano nè di ribellione nè d'usurpo. Si trattava di rompere· g.uerra all 'Austria che già moveva ai danni di Napoli e di far acclamare Vittorio re dell'alta Italia. Pare che sul principio il principe ascoltasse con gioia tali idee ma esaminati i mezzi de' quali poteano disporre i liberali, e vedotili troppo scarsi per la lotta che si dovea impegnare, cercò dissuadere i liberali, e di attendere· momento più propizio che quello non era. Essere più di danno all'indipendenza d'Italia che di vantaggio un movimento precipitato. I suoi C'(JI}sigli non portarO'no frutto, e intanto dalla simpatia dimostrata al generoso flne, dal susseguente • rifiuto di mettersi alla testa di un moto che non possedeva elementi di probabile riuscita come il fatto lo provò, tràssero alcuni argomenti di calunniare il principe e pronunciarono la terribile accusa di tradimento, che fu smentita solennemente da' suoi sa· grifici luminosi per l'indipendenza d'Italia e dalla sua mO'rte glo· riosa, so~ten uta, con eroica rassegnazione nell'esilio, o l' estremo suo sospiro in terra fu la sentenza di morte per gli oppre:;sori d'Italia. La sera del i 2 gf.nnajo alcuni studenti eransi reeati al teatro ù' Angennes con beretta alla greca a fine di politica dimostrazione. J.Ja poli zia a cgwlla vj~ta si adombra e .ne comanda l' arresto. Non appena· videro gli altri ·studenti quella determinazione che tutti si schierano alla porta del teatm pe-r tentare di· togliere i loro compagni all'inevitabile prigionia. L' ajutante di piazza Pe~ lissati ordina ad un drapello di carabinieii di resping.ere gli studenti, i quali sono obbligati ben tosto a ritirarsi in di;;ordine sotto i colpi delle sciabole dei carabinieri. Nel giorno successivo gli studenti si riunirono in massa nel cortile dell' università, la poliz ia fece assalire e disperdere gli ammutinati, e molti ne fu- .rono spenti e feriti. Fu generale in Torino il compianto per i eaduti, ed illustri dame vi::;itarono i feriti. Il principe Carlo Al· berto sentì con vivo rammarico quella ~ventura e si recò a vi· sitare i feriti e quell'atto di pietà. e di civile coraggio ad un tempo accrebbe le simpatie del pubblico verso di lui e divennero le speranze de' liberali adulte. Scopo di tutta la italiana federazione nel i82i era di partire l'Italia in tre regni, cioè quello dell'Italia settentrionale, della r.entrale e della meridionale, i quali doveano essere fra loro confederati, e se la nazione non era una, sarebbe stata almeno unita. Il reggimento di questi tre regni uniti doveva essere di monar~ ohia costituzionale, e fra le costituzioni aveano scelto la ~pagnuola sebbene avversata da alcuni patrizj. Il Piemonte doveva essere

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