Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 166 )- La ricognizione s' innoltrava verso Pozzolengo, e sebbene le alture d'Ingrana e di S. Giacomo che coronano e coprono quel vi llaggio, non dessero indizio della presenza del nemico, si aumentarono le precauzioni di marcia, e stendevansi in catena la 29.a compagnia e metà della 30.a All'altezza della Cascina Ponticella i bersaglieri segnalarono il nemico. Il tenente col. Cadorna spiegava immediatamente il batt. ber· saglieri a destra della strada~ quello dell' 1 i .0 a sinistra, e sulla ~trada medesima collocava. la sezione d'artiglieria in testa, collo squadrone di eavalleria che la seguiva a di stanza, pronta ad ogni occasione. Nello stesso tempo spediva avviso al ri spettivo generale di divisione, discosto di alcune ore, della presenza del nemico , onde accelerasse la marcia. Gli avamposti austriaci erano respinti al di là della Cascina P.:>n ticella, con un fuoco ben nudri to di bersaglieri distesi sul davanti, e poscia con una vigorosa carica alla baionetta di tutto il battaglione, spintovi arditamente dal magg. Volpelandi; ma al\3. sua rolta il nemico spiegava forze imponenti, con una superiorit1 r imarchevole d'artiglieria; e quindi le poche forze componenti la ricognizione ripiegavansi, ma lentamente, e scaglionandosi i due battaglioni alternativamente, difendendo il terreno palmo a palmo mentre la sezione d'artiglieria con fuochi in ritirata per pezzo da opportune posizioni ne secondava il movimento. Due battaglioni tirolesi approlìttando intanto di una bassura , coo una marcia d1 fianco spuntarono il fianco sinistro. Le nostro poche forze erano quindi in procinto d'essere circuite da quel lato. Ordine fu dato all' 11.0 fanteria di ripiegarsi più ce\eremente, mentre la sezione d' artiglieria con esemplare prontezza rivolse da quella parte i suoi tiri. L' eftìcaccia di quel fuoco d'artiglieria sarebbe stata maggiore, se lo squadrone di cavalleria avesse potutù irr.mediatamente dopo caricare il fianco d~s tro dei tirolesi, siccome gliene inviava l'or-. dille il tenente-col. Cadorna, ove il ter re no si fosse mostrato propizio; ma era così intersecato di fossi e cosi difficile per il genere di coltivazione, che fu giuocoforza rinunziarvi. In quel frattempo, il generale Mollard avvertito dal cannone che il tenente-col. Cadorna era alle prese col nemico, dirigeva colà intanto le poche forze che aveva sottomano, parte, cioè di quelle avviate alla ricognizione verso Peschiera. Due compagnie del 2.0 battgl. bersaglieri, guidate dal capit. De'Vecchi dello ::)tato·maggiore, nrauo da lui dirette alla Cascina Succale , le quali prendendo eosì di fianco il nemico" ritardarono il suo attacco.

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