Alessandro Ademollo - Alessandro VI, Giulio II e Leone X nel Carnevale di Roma

s .~ .. .Alt.ssr.mlro V! , Gi11lio Il e Leone.);·. Com'eran degnamente questi amut i, Con corsaletti reluccnti c belli, P,migian, ronche, spidi , ai:l bardc, Cose che mJi pil1 viddi si gagliarde. Et eran tre 13:md iere per colonnel lo, Tal che fJ.C f:'v an di bra quattro schiere, N.:: m li si vidde un ardin tanto b~ l\ o, Bcnchè l' ultime fur quattro B.111dicrc; Or chi udisse laud:lr questo, or quello, So, che ne piglierebbe: gran piacere; E poi che quest i si furon p.1ss:ni, Passaron tutti i Tabernari armati. Et dopo a loro un Carro trionfale, Dove una Que rcia si vede eminente, Lcgatavi un :~. Donn:t al nat :J. r.llc. Sotto le spoglie ave di molta gente, Nè pare, che 'l suo dolor si trov i, c q n:~ le T urbj questa al principio altrui la mente Ogni uomo diceva, questa che si lagna Esser priva di spoglie, è la Romagna. Dapoi il Carro si bello, c jocundo Armati tutti vcnnon Pi ll icciari, E dapoi a quell i cl bel c:~rro secondo, Dove si vede in mezzo di due r.- lari Italia posta, come Mappamondo Suoi monti , sue citt:ì, Paesi var i S;rittov i sopra, Jrali,l libera ta, Nella cmincnt ia una P:ll ma piantata .

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