Alessandro Ademollo - Alessandro VI, Giulio II e Leone X nel Carnevale di Roma

ml Canw:nlc di Romn Zf 2 Febbraio. c Ogni di dc questa sept imana proxima comintiando dimane (t) se corrcno diversi Palli et questi Signori Romani fano di gran triunphi c feste, c mal \·a per ch i non ha din:tri. ,, (Dispncciu di Sebas:ùmo rPiu~o111) 10 detto. « Questo Carnevale se sum factc poche cose da piacere. Vero i.: che ne la fe sta consueta dc agone (Piazza Navona) si è facto cl triumpho dc Vespasiano et Tito assa i positivamente: tuttavoha fu assai belvedere cinquanta copie de Citt:tdini romani tuti vestiti alanticha cum bell i cavali et bene adobati quali accompagnavano el tr iumpho. ,, « La festa similitcr de tcstazo (Testaccio) prctcr opinionem omnium, si è facta senza scandalo c questo ì.: proceduto per due cause: la prima pcrchè gli Spagnoli quel giorno non se sono mancho rcserat i che sogliano fare li Judci cl Venerdì s:tncto, la sccunda pcrchc questi conscr va turi et primati romani, inante che se conducessino in tcstazo se rcdussi:1o prima in capitolio et li messero ordine che, a pma de hL Jorclm , nullo dovesse gridare altro nome che: Roma, Roma, et tutti li rioni furono mescolati et confu si insieme runo cum l'altro in modo che mai fo (1) P~m:ltimo u.b~to di Carnculc.

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