Quaderni di cultura repubblicana

volta, progresso. « Libertà è verità », farà scrivere come motto slùla bandiera dei suoi studenti di Lugano; libertà è « il fondamento d'individuazione della creatura ragionevn· le, la garanzia stessa del suo sviluppo individuale », e con ciò « il mezzo più certo perché si attui quell'unità nell'ordine civile che la ragione addita non come punto di partenza soprannaturalmente prefisso, ma come fine ideale >>. Il Cattaneo in sostanza sa bene che in trenta secoli di storia le società che abbiano potuto godere a pieno di questo bene inestimabile si contano sulle dita di una mano; e che affermare che compito dello Stato è di limitarsi a una funzione di pura mediazione nel gioco degli interessi reciproci è solo un evadere i termini della questione se proprio dello Stato possono impadronirsi gruppi sociali che non mancheranno di asservirlo per l'esclusiva tutela dei loro inte· ressi. Bisognava dunque far sl che lo Stato potesse essere veramente al di sopra della mischia, come protettore degli interessi di tutti e perciò di nessuno in particolare; bisognava, in altri termini, creare e garantire al cittadino una Ji. bertà sostanziale. Qui stava Rodi, qui bisognava saltare: il problema non era nuovo, anzi possiamo dire che da Montesquieu in poi il pensiero politico europeo ci si era affaticato intorno ininterrottamente. Ma la soluzione concretamente prevalsa era stato proprio il garantismo dell'Esprit des lois, la separazione dei poteri e il moderato costi tuzionalismo che il nostro poteva vedere realizzato in alcune delle monarchie della epoca. È chiaro che un risultato del genere- pur notevole in assoluto, rispetto ai regimi del passato - era ben lontano dal soddisfare il Cattaneo che ne scorgeva con lucida chiarezza limiti e finzioni. E la soluzione alternativa che egli propone è perfettamente coerente alle caratteristiche di concretezza, quasi pragmatistica, del suo pensiero. Le formule giuridiche che il costituzionalismo ha esco· 21

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==