Quaderni di cultura repubblicana

Ma non si tratta solo di questo: si sente solo, stanco. Molti amici sono morti, molti lo hanno abbandonato. Gli pare di avere sprecato la sua vita; lamenta la dispersività della sua produzione scientifica: << Io non ho nemmeno fin qui ciò che possa chiamarsi un'opera », annota con tr istezza. Nel 1867 gli viene proposta di nuovo una candidatura alla Camera: rifiuta. L'anno successivo si induce ad accettare: eletto, non passa a Firenze che poche settimane e senza mai mettere piede in Parlamento. Nel 1868 la sua salute si aggrava; guarisce, ml ha una serie di ricadute. All'inizio del '69 si mette di nuovo a lettCl, questa volta definitivamente. Sono lunghe settimane di sofferenze, interrotte da rari momenti di quiete. Il 4 febbra io Mazzini, anche lui nel Ticino e ancora convalescente di una grave malattia, s'inerpica faticosamente lungo l'aspra sali ta di Castagnola per visitarlo: Cattaneo è ormai quasi sempre in delirio, ma lo riconosce, e ha qualche minuto di lucidità. Il giorno dopo, nella notte, si spegne. I L PENSIERO FILOSOFICO La presenza di Cattaneo nella cultura italiana della prima metà dell'Ottocento ha caratteristiche del tutto particolari. È sufficiente scorrere le pagine del Politecnico, o di qualcuno dei più impegnativi saggi critici per averne conferma . Sarà, ad esempio, nella recensione alla Vita di Dante del Baldo, la demolizione del neo-guelfismo, dimostrato, in confronto di situazioni storiche radicalmente diverse da quel· le del 1100-1200, una vuota tautologia verbale. Sarà nel Principio istorico delle lingue europee la vanificazione di una teoria- pur sostenuta dall'autorità di F. Schlegel e imperante in Italia - quella delle massicce trasmigrazioni di po· poli dall'India verso il settentrione europeo; o ancora nelle Considerazioni sul principio della filosofia una opposizione 13

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