Quaderni di cultura repubblicana

tico, non si soffermò sufficientemente per cogliervi quei tratti di originalità che si son visti in questo opuscolo, ma sotto l'aspetto filosofico, pur non ammettendo in Bovio alcuna originalità, riconobbe ed apprezzò in lui una res is tenza all'imperante positivismo ed un a lto e digni toso concetto della missione del filosofo. L'opposizione di Bovio al positivismo è espressa molto bene e chiaramente nel suo libro sulla Protasi di Dante. Ivi ai positivisti, che rivendi ca~ano l'autorità dei fatti e ci si trinceravano dentro, Bovio oppone che il fatto è sì fondamento del Vero ma non è tutto il Vero. « Oltre e sopra di esso c'è qualcosaltro, che è l'ideale verso cui i fatti tendono, a cui si mediano e in cui si avverano; e l'ideale non è soltanto delirio di martiri e di art is ti, non soltanto sospiro e spasimo de lla giovinezza e speranza di credenti, fede di apostoli ; è termine fisso d i ogni periodo storico e d'ogni nazione civile ... Il posit ivismo affermò il fatto per il fatto e tra l'un fenomeno e l'altro compresse ogni ideale e da cotesta fuggevole relatività d'ogni cosa derivò nei pensieri e nelle azioni un minuto opportunismo». Abbiamo visto con ciò il part icolare idealismo di Bovio, un idealismo non onnivoro come quello .hegeliano, crociano e gentiliano e non vaporoso e retorico come quello di tanti che senza mescervi ideali non sanno mettere insieme due parole. Di questo diverso ideale, inteso come termine e misura di accrescimento della realtà, egli coglieva trepido i segni e i precorrimenti, proprio come un mistico. Nel suo desiderio di veder elevare la realtà verso un livello migliore, Bovio mostra qualcosa di gioachimitico, perfettamente consono, del resto, alla sua mania di calcolar sempre in numeri e di determinare esattamente. Prendiamo, ad esempio, un'idea cri t ica cara a Bovio, quella di oorre Dante al confine tra Medioevo e Rinascimento. In questa tesi giuocava non poco una suggestione simbolico-matematica. Dante nel 1313 è al momento culminante della sua opera; Costantino nel 313, riconoscendo il cristianesimo e rendendo cristiana l'Europa. aveva

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