Quaderni di cultura repubblicana

tivo interesse su quello privato, non era una volont à gene· rale astratta, d i t ipo illuministico, era anche essa una volontà concreta, in cui si faceva salva la libertà dell'indi· viduo e lo sviluppo della umana personalità. La piena ed assoluta libertà auspicata dal Pisacane presupponeva la fine di qualsiasi privilegio e monopolio e la sua società futura è ar ticolata in libere comunità associate in cui la funzione dello Stato è sempre più decre· scente. Ecco perché anche gli anarchici hanno visto in Pisa· cane il loro precursore. Nella filosofia di Giovanni Bovio, che rifiuta l'idea di uno Stato Leviatano, cara pur troppo a molte menti malate della nostra età (e non solo a menti malate), vi sono echi della concezione p isacaniana, quando egli scrive: " Anarchico è il pensiero e verso l'anarch ia va la storia ". Perché in realtà il sogno di Pisacane, come il sogno di Bovio, è una società in cui il lavoro non sia sfruttato, il pensiero sia libero e la persona umana autonoma, In quanto l'uomo moderno è al di sopra dello Stato. Il Rossclli opina che il pensiero sociale di Pisacane anticipi in un certo senso la dottrina del sindacalismo rivo· luzionario del Sorel e, infatti, la concezione pisacan lana di un Stato o Società organizzati in forma di associazion i libere, riunite secondo un criterio economico e con finalità produttive, disposte a sostituir,si allo Stato per la dire· zione della produzione, è veramente qualcosa che si avvi· cina alla idea soreliana, come pure la sua fede nella ginnastica delle insurrezioni e delle cospirazioni lo pone vicino al sindacalismo rivoluzionario i taliano che ebbe da noi grande voga all'inizio del secolo ed ebbe il suo martire combattente in Filippo Corridonl. Questa ginnas tica rivoluzionaria tuttavia non è per Pisacane fine a se stessa, ma involge un alto problema morale di cui l'eroe giustamente si p reoccupa: in essa si scopre il fine di preparare ed educare il proletar iato ita· liano alla funz ione di classe dirigente. In ciò concordava anche con Mazzini, che della efficacia educativa della co34

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