Via Consolare - anno II - n. 1 - gennaio 1941

Dalla vicina città, d ·e,tate, sale ai paesi <lelle colline buon numero di villeggianti. Gente di media estrazione, borghesi agiati e tranquilli con moglie e ragionevole prole. Allogati quella e questa nelle pensioni, negli alberghetti e nelle stanze d'affitto, e fornito le donne del denaro occorrente, calcolato con un margine più generoso del consueto, i mariti tornano in città ai loro traffici; e a sostenere con scarso impegno la comme<li:t dell'uomo che. riacquistata la propria libertà, in essa ritrova confortanti conferme di giovinezza. In realtà amano la catena e. tanto può l'abitudine al servaggio, che per non sfuggirvi ùel tutto alcuni si sobbarcano alla fatica di salire frequentemente, di sera, i colli ameni, tornando il giorno dopo in città a prezzo di una levataccia che lascia l'amaro sulla bocca per tutta la giornata. Ma i più fanno il breve viaggio una volta ogni settimana, di domenica. ila moglie e i ragazzi sono ad attendere il capo di casa alla stazione, messi quasi di malumore all'idea che egli possa aver dimenticato uno solo dei mille incarichi cht.: ciascuno gli h3 affidato. E appena posa il piede ir. terra egli è difatti assalito dalle ansiose richieste prima che dagli affettuosi saluti. I ragazzi sono vivaci; l'aria buona gli fa bene; sono già anneriti dal sole, e sembra al padre che in pochi giorni siano cresciuti in altezza Anche la moglie sta bene; la pelle morata giova a render l'occhio vivace, ; vestiti di cotonina, variopinti e leggeri, ringiovaniscono; e aiutano le gambe nude come ora costuma, e quell'aria vagamente sportiva e giovanile, che a crearla basta nulla : una cintura, la foggia delle scarpe, l'acconciatura dei capelli. Il marito se la riguarda quasi golosamente, pens?. che mai è stata così desiderabile, benchè siano passati tanti anni, ormai ... e intanto l'occhio scivola, come un monello lungo il muro di un frutteto, dentro la scollatura. Questo è il mor.1ento, di tutta una saggia settimana, che l'uomo dimenticherebbe d'essere capo ufficio e padre, e sente il sangue ammattire lietamente. Invece la moglie proprio in quell'attimo par che la investa un'onda (un'onda molle, senza schiuma, cheta) di sospetto e di. malumore. A lei il pallido volto del marito non suggerisce, in quel! 'attimo, come forse più tardi, nessun amoroso compatimento; sì. invece, sospetto che possa essere, quel burocratico e decoroso pallore, frutto di chissà quali abusi. Invano il marito, intenerito anche dal teatrale tramonto che si gode cii lassù, invano le stringerà dolcemente il braccio nudo per farle capire che la trova piacente. che gli piace star vicino a lei. Di solito è il più piccolo dei figli, mettiamo un ragazzino di qua11ro anni, che si incarica di far festa al papà e di liberarlo di qualche involto; l'altro, o l'altra, grandicello, volteggia sulla sua bicicle11a e smania di far vedere a suo padre come affronta leggero la salita. Il padr.; vien su adagio crn la sposa, e come sono nel fitto dell'alberata, calmato il leggero affanno, le mette un braccio attorno alla vita: la sensualità che lo !iene è malinconica; gli piacerebbe che la moglie si appoggiasse di più a lui, a rischio di farle scoprire quei pochi capelli bianchi che ella con tanta arte dissimula; gli piacerebbe di dire una frase amorosa, magari sciocca, o che lei lo chiamasse come usava un tempo. Invece il sue gesto irrita la signora, la quale sa quanto acuti siano gli altrui sguardi, quanto lunghe le lingue. Ella appartiene volentieri alla società, volentieri ne accetta In disciplina e le usanze. E anche per questo non permetterebbe mai, giunti alla pensione e liberatisi dei ragazzi, che rimanessero, lei e il marito, nella loro stanza, come lui scioccamente le sussurra. Prima si appartiene alla soc1eta; poi a sè stessi. Anche il marito sa che non si scherza con certi doveri e si rassegna perciò a seguire 12 FondazioneRuffilli- Forlì l'usato programma : il saluto alle signore, le quattro chiacchiere con gli altri mariti. S'ha da stare un po' nel giardino del!' albergo, fin che annotti e giunga l'ora di cena, o si deve fare la passeggiata, tulli insieme, lungo il viale. Soltanto allora la moglie avrà per il marito un tenero, riconoscente sguardo; le piacerà la sua aria importante, il suo modo di parlare, pacato, preciso, la sua competenza nel commentare con gli altri uomini i fatti della politica. Sì, ella pensa, suo marito è proprio un uomo simpatico : molte donne possono invidiarglielo. E si ripromette d'essere affettuosa con lui. Più tardi. Pit1 tardi, tra la cena e la conversazione. s'è fatta mezzanotte; ! ·uomo è stanco, pensa al lavoro che ha lasciato per un giorno, e che tuttavia lo terrà in ansia anche domani; e già mentre disfa la cl'avatta e ascolta, dall"altra stanza, il respiro calmo dei bambini. il sonno lo rende torbido. Guarda sua moglie eh: si spoglia con i gesti ~onsueti, gesti pesanti, gonfi. che non appartengono più alla giovane signora vestita con cotonina a fiorami. Con gli occhi assonnati e quieti vede una donna quasi pingue, dalle braccia pesanti, dalle gambe segnate eia strani cerchi, e spera in quel momento che anch ·ella abbia molto sonno. LIBERO BIGIARETTI non questa pace ora cerco Su 11wntagne " colti11c r1ddor1nenta.f P rupi che il dopopiog!-!Ì<t mi rcnd,, vici-11;,, io nnn voglio sa JJl?r<' :;,, fa, JUtCC unsi ra, sia vera o se il sole che macer<Lle crode produce in t.:oi fernienti come di fieni nella, prim.<tvPr<t; se questo vento e/re vn brnncolnndu pei boschi conu;, tui cieco in -voi ridesti un'eco dell'ululo dei btpi; se ai·vengono in voi cupi aniori d' clenienti e 1.:i consu1ni110 oscuri tonucnti sim.ili a questo che dentro mi rode; in so che il vostro sollno senza fine co,nc ai 1nie.i occhi <ippnre, l'ho tante vohe bramato in <tnu,re disperazioni bambine. Non questa pace ora cerco; mc• quella e/re si poSctva sul cuore leggerct e, una lontan<1, voc~ di crunpanci come sui colli carezza di serct. Non quesl<t pace ora cerco, 110n cerco fJ"Ce di morte; ma quwulo il desiderio s' arrouelfo co1ùro di mc più forte /lLcendo dei 11-iiei atti ciò che tu fcti se nei bosclri t'abbatti, vento cli tramontana, dato mi fosse di giungere <Lquellci di Giobbe sullo sterco. SIRO ANGELI VIA CONSOLARE

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==