Una città - anno III - n. 23 - giugno 1993

di politica B Il mondicino stupido immaginato dai pacifisti. Gli sterminii più orrendi in nome dell'uguaglianza universale. La democrazia che ha deresponsabilizzato e sradicato. Il ghetto come difesa della diversità ••• Intervista a Vincenzo Bugliani. Vincenw Bugliani è professore di lettere in u11liceo a Firenze, è fra i fondatori della Gilda, rapprese11tanza di base dei professori. Collabora alle edizioni dei Quaderni di Ontig11ano. Guardando quello che succede nella ex Yugoslavia, ma anche in Italia col fenomeno delle Leghe, sembra che la ricerca di radicamento, di identità collettiva, possa assumere solo la forma del nazionalismo esasperato: non è quindi possibile rapportarsi con tali questioni con un'ottica che non sia reazionaria? perso, tutti, sempre ... E bisognerà pure sbattere il muso contro questa cosa e arrendersi a qualche evidenza, perché, se no, perderemo sempre da questo punto di vista. Io non sono un non-violento, un pacifista ad oltranza: mi pare stupido immaginare un mondo, che non è mai esistito e non esisterà mai, di totale assenza di conflitti. I conflitti vanno irreggimentati, ovviamente, tenuti entro termini precisi, però un mondicino stupido come quello immaginato dai pacifisti mi fa più schifo della guerra; francamente, mi sembra impotente e vile. Rispetto a ciò che chiedi è la stessa cosa, mi sembra che ci sia la stessa ingenuità terribile che c'è di fronte alla guerra. Bisogna rendercosti di questo eroismo antinazista, per esempio a via Rasella a Roma. Io non lo o se durante la resistenza sia stato più eroico il comportamento delle donne, di mia madre, che hanno tirato avanti la famiglia col marito prigioniero in Germania, o chi si è messo a fare l'eroe, a tirare bombe contro i tedeschi facendo ammazzare trecento persone. I pacifisti norvegesi, gli operai, gli insegnanti, che inventarono teeNon conosco, in realtà, casi in cui la difesa della propria identità etnica abbia conosciuto gestioni progressiste, democratiche o di sinistra. Il progresso, in Europa, è sempre stato identificato con la desertificazione, con lo spazzare via ciò che è di ostacolo ... lo non sono di destra, e mi sembra umiliante doverlo dire, ma è vero che le bandiere progressiste hanno fatto disastri quanto quelle reazionarie, fasciste e naziste ... Ma la domanda mi sembra davvero terribile: presuppone che ci sia una innocenza di qualche settore ... Non che io non abbia la speranza che sia possibile fare diversamente, ma non vorrei che ci si illudesse, come si fa spesso di fronte alla guerra. Quando, per esempio, si è convinti che basti qualche emozione pacifista dell'ultimo momento, qualche tenda in piazza, per scaricarsi la coscienza di fronte alla guerra. Questa è un problema talmente radicato e profondo che non basta, ali' ultimo momento, fare un digiuno -come ho fatto anch'ioper illudersi che il pacifismo vinca sulla guerra: la guerra è più forte della pace, è evidente in tutta la storia del mondo, è talmente più forte che i pacifisti hanno sempre si èonto che quel che è stato messo • in- moto rende ridicolo chiunque all'ultimo momento alzi una bandiera che non ha nessuna forza per imporsi, come se la pace fosse soltanto un'emozione e non fosse invece un lavoro terribile da costruire. la tal tribù è fatta di pidocchi, non sono uomini ••• Ogni tanto parlo con dei giovani pacifisti e viene spesso fuori che ci sono state esperienze, durante la seconda guerra mondiale, di resistenza al nazismo in forme che rinunciavano alla violenza, ma queste esperienze sono state il risultato non di vigliaccheria o di mancanza di coraggio, ma di maggior coraggio che pigliare le armi in mano, di maggior impegno, di maggior accanimento e, soprattutto, di maggior rispetto della gente. Va detto che anche chi ha preso le armi in mano contro i nazisti spesso ha fatto delle puttanate orrende, perché ha scaricato sulla gente i quindicinale di cultura e attualità una lettura dei punti chiave del cambiamento nella società, negli equilibri internazionali, nella Chiesa dal sommarlo n. 7 - 1 aprile 1993 Raniero La Velle Resistenza e pace Mau rlzlo Salvl Russia: Le forze in gioco Héctor Borrat Cllnton e l'Europa Romolo Menlghettl Quando in carcere vanno gli illustri Giancarlo Ferrero Decreti: Confusione politica e Istituzionale Flllppo Gentllonl 18 aprile una scadenza decisiva Roberto Festorazzl Unità politica del cattolici: Non tutti I vescovi sono d'accordo Andrea Bianchi Il movimento del Consigli di fabbrica Maurizio Llchtner Diritti sociali: Rivendicazioneo solidarietà? Florella Farlnelll Le donne ricompattate in difensiva Luciano Bertozzl I nuovi schiavi Giuseppe lumla Ragazzi del Sud Manuel Te)era de MNr/Marlna Nenna Psicologia: Bambini finti malati Adriana Zarrt Violenza genera violenza Mario Pollo Droga: le comunità terapeutiche Giuliano Della Pergola Sociologia urbana: Ma il pedone dove lo metto? Enrico Peyrettl Diario di un'altra Pasqua Maurizio Slmonc:elll Spese militari: Contro chi? Giancarlo Zlzola Bosnia: Aborto di umanità Arturo Paoll lii cerca di senso Carlo Molari 'Verso Il Sinodo africano Bruno Magglonl Come leggere oggi la Bibbia Rubriche: Cl scrivono i lettori • Primi Piani Attualità • Scienza, Tecnologia e Società• Cinema . Teatro • Tv - Arte • Fotografia • Letteratu• ra • Musica - Riviste • libri • Rocca/schede 64 pagine una copia L. 3.000 abbonamento annuale L. 55.000 Cittadella - 06081 Assisi richiedere copie saggio 4 UNA CITTA' o niche molto raffinate di sabotaggio, che non abbassarono la loro dignità verso l'invasore, che però non fecero nulla perch'é l'invasore diventasse peggiore di quanto non fosse già e non giocarono a renderlo più feroce, forse sono stati migliori. Ma sono diversi dai pacifisti che all'ultimo momento alzano la bandierina perché non vogliono andare a fare il servizio militare, soprattutto perché hanno paura. Ecco, questo comportamento mi fa un po' schifo. Se questo significa essere di destra ... Ma allora, tornando alla questione da cui siamo partiti, l'alternativa è solo fra il nazionalismo alla croata o alla serba e l'omologazione secondo il modello occidentale? Ho speranza che l'alternativa non sia solo questa, però dovremo seriamente ripensare a tante cose ... Un conto è la "spesa" sentimentale, l'orrore, lo schifo di fronte a quello che succede ... Dall'altra parte siamo ideologicamente disarmati di fronte a queste cose; non abbiamo mai fatto niente, noi progressisti, democratici, di sinistra, per preparare risposte a queste cose. Il progresso europeo comincia massacrando i contadini della Vandea, comincia con lo sterminio. Ben prima del nazismo la politica dello sterminio fu applicata dalla rivoluzione francese: appena nati erano già nazisti, hanno ammazzato un popolo intero perché non accettava le loro strampalate pensate moderniste. E l'Italia come si è formata, centotrenta anni fa? Sparando cannonate sui meridionali, dicendo che erano arretrati. contadini puzzolenti, schifosi, orrendi, che non volevano iI progresso; l'Italia è nata con questa mistificazione, dicendo che prima c'era la merda e dopo c'era il progresso. Ma se si fanno queste co e, queste poi riemergono: oggi paghiamo il prezzo degli errori falli. A me la Lega non piace, però la Lega è inscritta nella storia d'Italia, è da questa storia che riemergono, inevitabilmente, le energie, i bisogni, soffocati dallo stato unitario che, come tulli gli stati moderni, è autoritario, repressivo, accentratore, violento. La storia d'Italia non è peggiore delle altre -la storia di Francia è mostruosa più della nostra, però forse, dopo tanti secoli, se ne sono dimenticati- ma le nostre ferite sono ancora ben visibili; una storia nata in questo modo, poi dà questi risultati ... Di fatto, l 'uguaglianza su cui sono nati gli stati moderni si è tradotta in omologazione e massificazione, non in rispetto di diversità ugualmente dignitose che fondano la ricchezza del mondo. il progresso europeo nasce da uno sterminio Su questa uguaglianza esplodono diversificazioni e tensioni poco gradite, che si nutrono anche di paure, di odio verso qualcuno che sembra il nemico, ma che, poveraccio, è una vittima quanto te o, spesso, peggio di te. Le femministe hanno riscoperto la diversità, e non l'uguaglianza, come principio. Levi Strauss, che da vecchio ha fatto anche autocritica per avere creduto a questa ideologia egualitaria, in un saggio bellissimoraccontacheogni entità etnica e culturale -quelle che ammiriamo di più, quelle a cui in genere non attribuiamo atteggiamenti nazistici, distrnttivi: i selvaggi, gli indiani d'America, gli indios, che tanto ci sono simpaticisono l'evidente esistenza di un bisogno concreto, profondo, costitutivo, di sentirsi diversi dagli altri, anche in modi che apparentemente possono sembrare poco gradevoli. Questi dicono, ad esempio, "la tal tribù è fatta di pidocchi, gli altri non sono uomini, e così via", poi, però, quando vanno in guerra fanno dei riti, hanno una menta Iità, per cui la loro violenza è fortemente limitata e ridotta. Chi, invece, si è inventato l'uguaglianza universale ha fallo le stragi più orrende. Oggi, qualunque rivendicazione di sé viene tacciata come razzista, c'è una specie di attesa morbosa da parte di certi democratici, sembrano bramosi di vedere finalmente scoppiare il razzismo, se no non vivono più. Dimenticano che il razzismo è una teoria scientifica moderna, che appartiene alla civiltà moderna occidentale, che è nata dalle scienze biologiche, quindi dal meglio della cultura occidentale, da Darwin. Questo razzismo è un frutto della civiltà europea e della sua presunzione scientifica, prima c'erano altri atteggiamenti, più grossolani, ma non su base scientifica ... Molti popoli antichi e non pochi popoli tribali, tuttavia, consideravano i non appartenenti al loro gruppo come di fatto inferiori. "Barbaro" era per i greci chi non sa parlare, cioè chi non parlava greco, lo stesso per i romani... Lì e' era una convinzione aristocratica, ma non fondata sulla scienza. Lo storico Tacito, esponente della classe dirigente romana del 1 ° secolo dopo Cristo, racconta anche qualche episodio della resistenza dei popoli celtici contro i romani. Parla di un capo dei celti che fece un discorso che sembra Carlo Marx; un discorso in cui spiega qual è l'atteggiamento dei romani ed in cui racconta come i Romani abbiano fatto un deserto chiamandolo pace. Tacito, dunque, è un romano che ha il coraggio di mettere in bocca queste cose a un barbaro, che gli fa fare una diagnosi di come funziona il potere romano. Ma forse ho divagato, io sono umorale ... Torniamo alla questione se sia possibile rivendicare differenza, identità, radici proprie, senza dover precipitare nei massacri. Aquesto proposito mi viene da dire che l'assetto politico che c'era in Europa con gli imperi zarista e austro-ungarico forse consentiva meglio la convivenza nella diversità di tanti popoli. lo ogni tanto ho nostalgie, fantasie, di antichi regimi monarchici in cui c'è un re, che è il rappresentante di fronte alla gente del potere ragionevole, illuminato, bonario e protettore ... Perché io non son mica convinto che la democrazia sia questo ultimo confine della felicità umana e spero si troveranno altre forme di gestione politica non brutale, non oppressiva, non umiliante. Democrazia ha significato massificazione, deresponsabi lizzazione, sradicamento, trasformazione degli esseri umani in numeri indifferenziati, delega, e dunque, poi, anche protesta cattiva, rivendicazione, accanimento. Democrazia ha significato che fino al giorno prima batti le mani a Mu\solini e il giorno dopo bulli giù le statue di Mussolini, prima tutti craxiani, poi tutti anti-craxiani: questo ondeggiare continuamente e correre a sputare nel piatto dove si è mangiato il giorno prima mi pare umiliante. La politica è !>emprel>tatafatta di ladri, da che mondo è mondo, e adesso un popolo viene chiamato ad entusiasmarsi per quattro giudici che commettono anche ingiustizie spaventose, sono diventati i salvatori della patria e i pentiti sono diventati il perno della giustizia. Ripeto, la democrazia è anche, in realtà, lo specchio moderno di un processo di massificazione, si accompagna ad impoverimento, a mancanza di responsabilità. Cosa vuol dire responsabilità rispello a nazionalità e differenziazione? Vuol dire che tu, popolo, sei insediato in un posto e di questo posto condividi il destino, le responsabilità, le pene, le difficoltà. Oggi, la gente di questo quartiere sa più come funziona Manhattan di come va il fiumicello che ha sotto casa, fra l'altro citato dal Boccaccio. Ma se non e' è unità territoriale, se non ci sono reali radici, differenziazione, nazionalismo sani, allora è scontro sanguinario, perché, in realtà, quelli che si combattono nella ex Yugoslavia sono come noi, la loro facciata nazionalistica è solo un disastro mentale, perché i loro consumi, i loro costumi, i loro rapporti con la terra e col mondo sono uguali ai nostri: fondamentalmente stanno correndo verso di noi in modo sanguinario. hanno studiato da noi quattro fregnacce e poi... Le classi dirigenti del Terzo Mondo sono dei banditi che hanno studiato in Europa quattro fregnacce e poi sono tornati a casa a fregare i loro popoli. Hanno imparato il peggio da noi. Voglio dirlo brutalmente: nella esplosione della Yugoslavia è migliore chi scappa o chi resta Il? Quando in Albania ha rivinto il Partito Comunista alle elezioni si è detto che "ha vinto per i voti delle campagne"; io sono anticomunista, sia chiaro, però, alla fin fine, è meglio il contadino che vota ancora per quel partitaccio che gli assicura le mucche e simili, o sono meglio i giovinastri di cillà che vogliono venire via, magari in Italia? Vengano pure, però io ho ammirazione per chi resta lì e si rifà a partire da se stesso. Dici "vengano pure", ma se le frontiere fossero completamente aperte non credi che si creerebbero problemi enormi, come quello che si è creato quando sono arrivati e li hanno messi nello

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