La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 10 - dicembre 1995

BUONI E CATTIVI Molestie, molestati, molestatori Silvana Quadrino Qu.ando in un gruppo, o in una società, un fenomeno comincia a ripetersi fino a diventare consueto, addirittura prevedibile, è un segnale: significa che è stato ammesso fra le regole. Che gli è consentito ripetersi. Che è diventato, in qualche modo, accettabile, e ·accettato. Per questo le ripetizioni sono un indicatore importante: se non si notano, se non se ne tiene conto, si rischia di non vedere che qualcosa sta cambiando. No,n ci si chiede cosa dicono, e a cosa stanno portando, quei segnali che si ripetono fra l'indifferenza generale. Alle volte, fenomeni più vasti, più sottolineati, più commentati, ne trascinano con sé altri meno vistosi, o meno facili da vedere; e non è detto che se il fenomeno principale ha valenze positive sia positivo tutto quello che lo accompagna o ne deriva. Per esempio: è in atto un cambiamento importante, frutto dello sforzo e del coraggio delle donne, soprattutto: l'aumento delle denunce per aggressioni, abusi, molestie sessuali. Lentamente, diminuisce nelle vittime la vergogna, la paura di essere comunque considerate responsabili, o almeno consenzienti. E, finalmente, ci si può anche permettere di dire che violenza non è solo il rapporto sessuale imposto con la forza (e portato à termine ...) ma lo sono parole, gesti, atteggiamenti sessualmente aggressivi, offensivi, umilianti. E un cambiamento positivo. Ed è anche uno di quei cambiamenti di cui i g10rnali si impadroniscono volentieri: le denunce _per violenza o per molestie fanno notizia, fanno sensazione, gli esperti danno pareri autorevoli, si discute, c'è di che parlare al bar, in treno, in autobus. La gente si interessa. Dibatte. Bene. Anche questo è positivo. Contemporaneamente, sta succedendo qualcos'altro, che è meno facile vedere. Non un effetto del cambiamento di cui sto parlando, ma una concomitanza, un accompagnamento, una specie di nsonanza: aumentano, sempre per quanto riguarda le molestie sessuale, le denunce strumentali: denunce-minaccia, denunce-ricatto, denunce-vendetta. Non mi riferisco a quelle di fidanzate abbandonate o di segretarie vendicative, forse possibili ma relativamen te poco interessanti; quelle che· mi pare stiano aumentando in modo preoccupante sono le denunce più o meno esplicite di attenzioni sessuali anormali, di molestie, di violenze nei confronti dei bambini fra coniugi in lite per l'affidamento dei figli. Nelle situazioni di conflitto più dure, quelle che resistono sia ai tentativi di mediazione, che ai semplici appelli alla ragionevolezza e al buon senso in nome della serenità dei bambini, lo scambio di accuse drammatiche fra coniugi è scontato. Ma fino a qualche tempo fa i territori provilegiau erano in genere la salute del bambino, ·seriamente minacciata da presunte incurie alimentari o ambientali di uno dei genitori (abuso di gelati, scarso uso di golfini e sciarpe, sudate da partita di pallone ecc.). E già così, per i bambini, costretti a raccontare - o confessare - serate con overdose di pizza o pomeriggi domenicali sgombri dall'obbligo dei compiti e delle lezioni (papà ha detto che potevo ...) quei litigi indiretti sono una violenza, ancora più difficile da sopportare perché gli strumenti, le armi per le battaglie sono le parole, 1 loro racconti. I loro tradimenti, raccolti da avvocati e giudici, trasformati in carta ·bollata, in ricorsi, in denunce: il bambino dichiara che... Un clima poliziesco, sconvolgente, che t~nti bamb~ni vivono per mesi, per anm come un tormento, senza difese. Ades~ so, improvvi~amente, nel catalogo delle armi ne è entrata una nuova, più potente e distruttiva. Le molestie sessuali. I giornali ne parlano tanto. E poi succede, non è un'invenzione: esistono, i pedofili, i padri e le madri incestuosi, perfino le nonne e le zie, che escono dal mondo dolciastro delle favole per irrompere in quello dell'hard ... E alora, non potrebbero essere così anche l'ex marito, o la sua nuova amichetta, o il fidanzato dell'ex moglie, come mai tutto questo desiderio di vedere il bambino, e poi perché il bambino è così nervoso, perché dice parolacce a contenuto sessuale, perché si tocca l' ì 1. Le sto sentendo troppo spesso queste domande; e immagino anche troppo bene altre domande, a casa, gli interrogatori fatti ai bambini, le indagini maldestre, i tranelli, le risposte suggerite. La stessa cosa che succede per le pizze (cosa hai mangiato stasera? non siete mica andati di nuovo in pizzeria? dimmelo, non devi dire bugie, e se poi stanotte stai male ... ?), ma qui il terreno è più delicato, si finisce - e anche questo si ripete, sempre più spesso - con ispezioni agli organi genitali, con corse al pronto soccorso per accertare l'origine di un arrossamento, per rilevare tracce sospette ... Non c'è fine alla violenza, perché la violenza è questa, indipendentemente da quello che può essere stato fatto al bambino, la stessa violenza che hanno subito per anni le donne violentate, interrogate meticolosamente, impietosamente, "per accertare la verità". Visite, indagini. Domande. Sconvolgenti, per un bambino, e pericolose per il suo equilibrio. Un bambino molestato sessualmente deve essere affidato a persone di estrema competenza; deve essere aiutato, non interrogato; deve essere innanzi tutto liberato dalla paura di essere colpevole. È noto tutto questo, è evidente, non c'è bisogno di essere esperti di psicologia infantile. Ma se c'è di mezzo la vendetta, se l'obiettivo vero è danneggiarsi, colpirsi, distruggersi fra adulti, se il bambino è solo lo strumento del conflitto, alora cosa importa? Meglio se il bambino confessa, meglio se le prove si raccolgono subito, ci pensere-

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