La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 10 - dicembre 1995

VIOLENZA "SU" E VIOLENZA "TRÀ" Anna Savoja ~n.na _Savoia insegna_ps~cologia sociale all'Universita di Palermo. E giudice al tribunale dei minori di Palermo. ♦ Violenza "su" Molte delle indagini e delle ricerche che hanno rer o~gett<? la tema~ica relativa al rapp_orto gzova_me 71i_olen_za, fmo ad oggi si sono r~volte -~Ila1dent1f1caz1onedelle cause originane e pm remote puntando l'attenzione sulle · d_ifficoltà i_nterne al rapporto_ asin:metrico che s1 deter~una tra adulti e mmon, e che, più spesso d1 quanto non venga rilevato innesca quel che viene inteso come "ciclo" d~ll'abuso . (Gaddoni, Battacchi, Monti Migliaccio, 1992). . C:on questa l_ocuzione viene definita la ripetiz~one della violenza di generazione in generaz10ne. Si vu<;>leaffermare, sulla base degli esiti di an~ose ncerc~~, che, nella maggior parte dei casi, l'ag~ress1v1tà senza nome degli adulti (ivi compresi anche. g~n_itori, tutori, insegnanti) - sempre tanto d1ff1c1leda ammettere - ripete "fatalmente" le esperienze vissute e non elaborate. L'adulto che ha attraversato senza maturarle le tappe della sua evoluzione e crescita e c~e, _q~indi, conserva intatto il proprio vissuto d1 vittima, nel momento in cui si trova coinvolto nell'accudimento di un minore nei confronti del quale debba disporsi attivando la propria_ s.f:ra emotivo/affettiva, reagisce con aggress1v1ta se non con violenza estrema di- . ' ' v:enta c10e persecutore. "Ogni individuo deve trovare la sua forma di aggressività, se non vuole farsi trasformare in un'o_bbediente marionetta manovrata da altri. Solo colut che non si lascia ridurre a s'trumento della vo-. l~rntà~ltrui pu~ soddisfare i propri bisogni personali e difendere !' propri diritti legittimi. Ma questa forma accettabile e appropriata di aggresività rimane preclusa a molti individui che 'da bambini sono cresciuti nell'assurda credenza che un essere umano possa _nut~~recostantemente solo pensieri amorevoli, buom e pu, e allo stesso tempo essere autentico e sincero' ". (Miller, 1987) Le parole della Miller riferiscono sinteticam~i:ite_l'att~ggiament? diffu~o in seguito agli esm d1quasi tutte le ricerche m tal senso e cioè che la violenza viene appresa . . '.'... venire esposti a comportamenti violenti significa apprer:zderela violenza, significa conoscere, forse an~h~ m mod_o esclusivo, e comunque pregnante, 11 sistema d1 comunicazione fondato sulla prevaricazi<:me ~he_finisce con l'investire, col permeare ~ers1no il. sistema delle aspirazioni e delle aspettative, col diventare patrimonio di valori. Parallelamente, crescere all'interno di un clima democratico comporta anche assimilarlo come modello relazionale, proprio attuarlo e chiederlo". (Lo Cascio-Savoja, 1989) L'evoluzione della sensibilità sociale riguardo a questa tematica rappresenta una tappa com~~q~e molto significativa del percorso m term1m d1 consapevolezza che ha compiuto BUONI E CATTIVI la realtà del nostro Paese. Anche in Italia in- n fatti, il problema di rilevanza sociale della 'violenza: sui mino_ri ha dovuto attr~v_ersare le tappe d1 maturazione della collett1v1tà, e dunque sono trascor~i circa trenta anni prima che scattassero le misure legislative e l'attivazione di servizi per trasformare in norme e valori darispettare le acquisizioni scientifiche consolidate neg~i Stati Uniti o nel Nord Europa, già negli anm sessanta. A questa d_ata, infatti, risalgono gli studi sull'abuso ed 1 maltrattamenti sui minori: la "batt~red child syndrome" (sindrome del bambmo maltrattato) viene individuata da H. Kempe_in Usa. Lo stesso Kempe, più tardi, nel 1979, ne~ce a definire 1~ più precisa sequenza delle fasi che la collett1v1tà deve attraversare pr~ma_di assumere in pieno il problema e, qumd1, procedere ad una reale prevenzione e protezione nei confronti dell'infanzia. Secondo lo studioso, l'iter si articola attraverso alcuni momenti: · a) si parte da una iniziale nesazione e protezio~e dell'evento_ sui soggetti marginali ed esclusi dalla normalità; b) si approda faticosamente all;i presa di coscienza dei più vistosi casi di maltrattamento fisico; c) si p~ò co!Ilinciare ad aver.e consapevolezza degli abusi meno eclatanti e "visibili" come la çrascuratezza e~ i( rifiuto; e solo quando questi vengono presi m carico e curati con mezzi adeguati; · d) si ammette. che esistono gli abusi sessuali di adulti "diversi" prima di ammettere la presenza dell'incesto; e) si contribuisce a far nascere la determinazione àd esprimere forme di garanzia e di prevenzione a livello di servizio sociale. Violenza "tra" Una tarpa successiva al percorso già delin~ato consiste nella rappresentazione sociale d1 un problema e nell'assunzione dell,e stesso come reale difficoltà da affrontare. (?ggi si è orientati ad assumere l'importanza d1 un altr~ aspetto forse ancora più complesso della violenza sui minori e cioè la ricerca 1el!e cause e delle reali forme di aggressività e d1 v10lenza vera e propria agite dai bambini e dai ragazzi fra di loro. Alfredo Carlo Moro (1992) per identificare le cause ohe possono intervenire negativamente ad _ii:npe<;iirl~'ar1:10!1icosviluppo dell.e personalita dei g10vam nsale alle varie forme di marginalità: marginalità da povertà, da devianza familiare e in genere alla marginalità culturale. Tali fattori, influenzano sicuramente - _a suo rarere -:-l'aumento di episodi di: a) vzol~nza m ambito scolastico;b) violenza negli stadi; c)fughe da casa;prostituzione maschile e femminile; e) _l'usoda parte della delinquenza adulta, organizzata o non dèi ragazzi". La proposta che ci viene dalle ricerche più attuali (Ponzi, 1995, Olweus, 1978 1991 1993 Whitney e Smith, 1993), intende sposta;e l'ac~ cento sulle caratteristiche intrinseche del prepotente o meglio sulla possibilità di tracciare u!1più preciso identikit dei soggetti che partecipano al "bullying" all'interazione deviata c_io_èc~e si reali~za tra chi è protagonista di at~ t1v1ta~h ag~ress1one e/o prevaricazione e chi si trova implicato nel ruolo di vittima. · Gli studi 1i O~weus condotti in Norvegia per oltre venti anm, dal 1978 al 1991, riferisco-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==