La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 9 - novembre 1995

In quell'anno abbiamo avuto il primo saldo migratorio positivo; per la prima volta, cioè, le uscite sono state molto inferiori alle entrate. Nell'.82 c'è stata una primissima piccola sanatoria sulle Colf. Si diceva che fossero un milione. Poi si è scoperto che erano poche decine di migliaia. Anche nell'86, quando è stata r.romulgata la prima legge per regolamentare 11fenomeno dell'immigraz10ne, la 943, si parlava di un'invasione, di due milioni di clandestini ... La regolarizzazione invece ha fatto emergere circa 140.000 persone. Nel '90, con la famosa legge Martelli, è andata nello stesso modo. Si diceva che le componenti irregolari superassero di almeno tre volte quelle regolari, ecc. Alla fine la regolarizzazione degli immigrati sulla base della legge Martelli ha portato a un dato di circa 240.000 unità. Qumdi oggi non c'è motivo di pensare che gli ingressi siano enormemente suf eriori a quelli degli anni passati. Basterebbe i buon senso: nei cinque anni che ci separano dalla legge Martelli non è possibile che siano entrate 300.000 persone l'anno, per arrivare al 1.500.000 stimato in aggiunta al 1.000.000 di "regolari". L'Istat, che è l'istituto "ufficiale", afferma che in Italia gli stranieri complessivamente - sia quelli in possesso del permesso di soggiorno sia qùelli che non ce l'hanno - sono circa 1.200.000. Se noi togliamo i circa 900.000 e rotti che hanno il permesso di soggiorno ci restano 300.000 _persone. Per l'Istat almeno questa è la stima più attendibile sugli "irregolari". Chi parla di un milione di irre&olari dovrebbe spiegarci con quali criteri logico-matematici arrivi a tali conclusioni. Questa è una delle cose a cui bisogna fare più attenzione sia a livello giornalistico sia a livello politico. Quando escono delle cifre la prima cosa da fare è capire come vengono estrapolate. Il processo metodologico deve essere trasparente. Chiunque deve poter riprodurre quel processo di calcolo e arrivare agli stessi multati. L'elaborazione di stime deve sempre rispondere almeno a due requisiti: di trasparenza e ripetibilità. Chi spara cifre a vanvera, due milioni, tre milioni di "irregolari", è solo un ciarlatano. Uno che parla m modo strumentale, che inventa i "dati" per motivi politici di basso tornaconto. A volte però gli atteggiamenti xeno[obi, le chiusure della d~stra usano anche altri argomenti. Evocano prospettive angosciose da fine millennio, scenari apocalittici: il Sud che preme alle porte, la "grande migrazione" come dice Enzensberger. Strana miscela ideologica:gergo del trend più millenarismo. Che succede domani? "' Tutte le discipline che si basano sulla definizione dei trend sono di natura ipotetica e logico-matematica. Presuppongono come dato di partenza che i termini di accrescimento di un certo fenomeno rimangano costanti nel tempo. E non calcolano che nel frattempo possano esserci f olitiche forti capaci di ridurre o modificare i trend. Faccio un esempio. Quando uscì il primo drammatico appello sul1'Aids si fecero delle stime, delle prime estrapolazioni che oggi, a distanza di dieci anni, soQuesto numero della rivista è stato chiuso in tipografia prima che fosse noto il testo del decreto legge del governo sull'immigrazione. no state ampiamente smentite. Nel frattempo la società ha reagito invertendo la tendenza del fenomeno. Le previsioni insomma sono solo indicazioni che possono essere ridimensionate, rigovernate da politiche di sostegno ad hoc. Anche il boom demografico che interessa il bacino sud del mediterraneo, Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto ecc. è estremamente serio e importante, ma forse va collocato in prospettiva. La forte crescita demografica rientra m un processo di rigenerazione di quelle società avviatosi dopo l'indipendenza dal colonialismo. Se noi facciamo una comparazione tra la presenza della popolazione marocchina· tunisina pri1:1adel 1957 e quella di oggi constatiamo eff ettJvamente un aumento del 100 per cento. Infatti da quattro milioni di abitanti siamo passati ai sette-otto milioni di adesso. Questo raddoppio di popolazione deriva dall'effetto psicologico (d1 liberazione) determinato dall'indipendenza. Sulle attuali tendenze demografiche si può intervenire e si sta intervenendo. In Tunisia, la società più relativamente avanzata, c'è og~i una pianificazione familiare, un'attenta politica di controllo delle nas·cite, un diritto familiare avanzato, una legislazione che prevede pari opportunità f er la donna, e si prevede una riconversione de trend di sviluppo nei prossimi quindici anni. Il Marocco sta adottando politiche analoghe. Il problema è un po' più serio in Algeria, per i motivi che sappiamo, e in parte in Egitto. Sono problemi comunque che non devono di per sé impaurire nessuno. Questa idea delle valanghe di immigrati che arrivano dal Sud non ha nessun fondamento scientifico. Le migrazioni che interessano il nostro paese e l'Europa sono un'inezia se le paragoniamo agli spostamenti di popolazione che avvengono in Asia o in Africa. Nel Sud est asiatico si spostano pezzi di popolazione molto molto più ampi. BUONI E CAWVL

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