La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 9 - novembre 1995

DUE SINISTRE A CONFRONTO Giancarlo De Cataldo Sul tema dell'immigrazione la Sinistra sembra profondamente divisa. Ad un'anima "istituzionale", tessuta di intelligenze che collaborano apertamente alla modifica, in senso restrittivo, della legge Martelli, si contrappone un'altra anima, che potremmo definire "emozionale", che insiste sulla solidarietà e considera le ipotizzate m_odifiche,otre che un attacco allo Stato di diritto, qualcosa di assai prossimo a uno snaturamento delle ragioni più profonde dello stesso "essere a sinistra". Il tema dell'immigrazione sta lacerando la Sinistra anche - e soprattutto - perché ha assunto, nel nostro Paese, connotazioni che investono direttamente l'ordine pubblico. Lo stesso numero del Manifesto (21.10.95) BUONIE CAIT!VI che ospita accorati appelli antirazzisti e un duro monito del deputato progressista ed ex-magistrato Giuseppe Di Lello riporta, qualche pagina dopo, l'agghiacciante resoconto di una ricerca del Tribunale dei Minori di Milano sulla prostituzione in Lombardia. Questa ricerca evidenzia il ruolo della malavita d'importazione nella gestione di importanti settori dell'economia criminale e conferma dati desumibili da centinaia di atti processuali, e non solo limitatamente al fenomeno della prostituzione. Nelle ~randi città lo spaccio di eroina al dettaglio è m mano ai maghrebini, tra i grossisti di droga opera da vari anni una potente e agguerrita mafia nigeriana, gruppi di albanesi e di cittadini della ex-Jugoslavia sono ai vertici del racket della prostituzione gestita con modalità cruente e secondo i parametri di un'autentica tratta delle bianche, con ripetuti episodi di violenza contro le donne, la "vendita" della merce-prostituta ad altri gruppi o clan, l'eliminazione fisica della "ragazza" che voglia uscire dal giro. Il fenoIT\eno non è soltanto circoscritto alle grandi aree urbane, ma esteso alle campagne - una semplice passeggiata in agro di Aversa o lungo la Domiziana è sufficiente per rendersi conto delle dimensioni "quantitative" della prostituzione africana - e ha già creato una perversa interazione con il mercato del lavoro clandestino, se è vero che si segnalano fenomeni di caporalato

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