La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 8 - ottobre 1995

riore alla stessa politica, che solo molto parzialmente riesce a controllarlo ... qualsiasi progetto voglia essere significativo, quindi anche quello della nonviolenza, deve essere in grado di influire sulla sfera economica ..." Monsignor Vinicio Albanesi così si è espresso sulla rivista edita dai dehoniani "Il regno" n. 14 - 95, titolo dell'intervento "Fondi,finanziamenti, autofinanziamenti": "La Banca Etica è un modo corretto di costituire, sulla falsariga delle casse rura,li e artigiane, un istituto che, in forma cooperativa, chiami a raccolta chi crede nelle finalità sociali delle proprie risorse e accetta che gli eventuali utili siano distribuiti con modam1tà etiche ... ha il vantaggio di avere finalità e soci ben definiti, sia nella costituzione del capitale, sia nella destinazione degli utili .... " Quando utilizziamo il denaro qual è il confine tra il calcolo e la coscienza? Il denaro è uno strumento, un mezzo. Viene ritenuto spesso causa d'infelicità e di oppressione, quando invece, qualora venisse ben utilizzato, potrebbe migliorare la nostra vita e quella di chi ci sta accanto. Basterebbe informarsi meglio su come, per chi e quando vengono utilizzati i nostri soldi dalle persone e/o dagli enti a cui li affidiamo. Quanti possono affermare con assoluta certezza chi stanno finanziando e come con i loro piccoli o grandi risparmi? · Le banche ci garantiscono dei risultati in termini monetari, dei tassi a cui viene capitalizzato il nostro risparmio, e poi? Quali sono gli enti che ci informano puntualmente sullo stato d'avanzamento delle iniziative che finanziamo? (Lo stato lo fa molto bene con gli sq~allidi spettacoli d'inefficienza cui ci costringe ad assistere quotidianamente, sembra tuttavia che i risparmiatori italiani ancora non si siano stancati di finanziarlo tramite i Bot e i Cct che sottoscrivono regolarmente a tutte le aste.) Cosa ci spinge a massimizzare nel breve peri~do il nostro interesse e i nostri redditi monetari? Forse la speranza di riuscire in questo modo a massimizzare la nostra felicità, la nostra serenità o il nostro godimento? Così facendo, ognuno di noi cerca il massimo, il meglio, la forma più redditizia per i propri impieghi in una continua corsa e rincorsa di chi ci sta davanti o a fianco. Quanto siamo piccoli. Quanto è limitata la nostra capacità di vedere, percepire e prevedere cosa può succedere anche e soprattutto con le nostre piccole azioni quotidiane. Proprio questo sembra essere il limite principale d1 noi uomini dell'era moderna, l'incapacità di percepire le conseguenze delle nostre azioni quando ~ueste vengono replicate e imitate da altri milioni di persone. Viviamo come se tutte le risorse che consumiamo quotidianamente fossero illimitate o non soggette a mutamenti nelle loro caratteristiche qualitative. Non è vero, tutto può cambiare e se le azioni dei singoli non sono coordinate e ·i cam- · biamenti avvengono spesso in peggio. E così avviene anche con il denaro. Se cerchiamo solo di guadagnare di più alla fine ci perderemo tutti: la cosa più triste è che a rimetterci maggiormente sono quelli che forse tentavano di guadagnarci meno. Siamo stanchi. Stanchi di finanziare direttamente o indirettamente guerrafondai, speculatori e profittatori di ogni genere. Se non altro vogliamo to~liere risorse a chi le utilizza solo per massimizzare un puro interesse economico, spesso esclusivamente personale. Riappropriarci della possibilità di decidere chi e come potrà utilizzare il nostro denaro. Ul.J.Slli1

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