La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 4 - giugno 1995

vo. In Murder Most Foul JJ, Dean avviò una serie di dibattiti sul proposito, i metodi e i risultati della sicurezza stradale convenzionale. Tra questi spicca quella che oggi è conosciuta come l'ipotesi della compensazione del rischio: "Tutto ciò che si suppone produca maggior pericolo, di fatto produce maggior sicurezza (...) strade migliori, maggior campo di visibilità, minor numero di curve e di angoli ciechi, minor traffico, migliore illuminazione, migliore visibilità, migliori condizioni climatiche - tutto ciò che si suppone favorisca la sicurezza, di fatto, favorisce il pericolo. Strade peggiori, peggiori superfici, etc. (...) favoriscono la sicurezza (...) perché ogni misura di sicurezza non 'restrittiva', nonostante sia di per sé apprezzabile, è vista dagli automobilisti come opportunità per aumentare la velocità, di modo che la quantità di pericolo aumenta (...). Cercando di arrestare la carneficina del traffico, stiamo rincorrendo un obiettivo che non raggiungeremo mai. È un problema che non possiamo risolvere, perché cambia ad ogni intento di soluzione". In definitiva, il comportamento delle persone che stanno al volante di un veicolo motorizzato, in sella ad una moto o di una bicicletta, è il risultato della percezione e assunzione di un certo grado di rischio che è in contrasto - ..;. - '1.:- l - ... ..,,- . . -- zate da Adams; le conclusioni però, con sospetta prudenza, rimasero chiuse nel cassetto, in modo da evitarne la divulgazione al pubblico e ai parlamentari. Diversi anni dopo, la relazione fu fatta trapelare dalla rivista "New Scientist", quasi nello stesso momento in cui si pubblicavano i primi risultati dell'applicazione della lesge. Tutti i dati confermavano le argomentaz10ni di Adams; la legislazione sull'obbligatorietà delle cinture di sicurezza aveva prodotto un cambiamento nel comportamento dei ~idatori che circolavano a velocità più alte e irregolari e frenavano con maggior ritardo; la conseguenza era un aumento.della mortalità dei passeggeri che viaggiavano sui sedili J?OSterion delle automobili, dei ped,mi, dei ciclisti. Le riflessioni di Adams sulla sicurezza stradale si trovano sparse in molte relazioni ed articoli nella stampa specializzata, però il nucleo centrale della sua tesi è espresso nell'opera Risk and Freedom 14 • A parte il poco accessibile svolgimento statistico, quest'opera non solo fa scricchiolare i fondamenti della sicurezza stradale ma arriva anche a scomodare chi sfida il pensiero dominante in questo campo. Rischio e libertà, come recita il titolo, sono variabili connesse al gioco degli equilibri che configurano il comportamento degli esseri umani. Quando lo stato, attraverso le sue leggi - l'ob- ' ' ---::,:JI!!_. ---- ~ __ - col rischio oggettivo realmente esistente. Quando, per mezzo di alcune misure di sicurezza, l'utente percepisce una diminuzione del rischio, tende a cambiare il suo comportamento aumentando le decisioni azzardate e le probabilità di fare più incidenti. Nel Regno Unito, durante i primi anni ottanta, fu approvata in Parlamento la legge che obbliga gli automobilisti a usare la cintura di sicurezza; misura che esemplifica il citato fenomeno della compensazione del rischio. John Adams, esperto di trasporto, geografo e appar~ tenente al movimento ecologista, partecipò alla discussione in aula della legge. Le sue critiche documentate, atte a dimostrare come fosse sproporzionata la speranza di salvare vite umane rispetto alla misura proposta, e i suoi avvertimenti sulle conseguenze negative che questa avrebbe potuto avere susli utenti vulnerabili - pedoni, ciclisti, motociclisti - destarono una reazione veemente della lobby dell'automobile e della sicurezza stradale. Poco prima del dibattito parlamentare, il Ministro dei Trasporti aveva redatto una relazione, ini- · zialment~ ideata per respingere le ipotesi a-vanbligatorietà delle cinture di sicurezza ·o del casco - pretende di difendere la gente da se stessa, la libertà di scelta personale resta limitata mentre il desiderio di rischio della po~olazione permane; di conseguenza, i probabili risultati della coercizione statale sono l'assunzione di rischio in altre attività o la modifica del comportamento - nel ~uidare, in questo caso - fino a renderlo tanto rischioso quanto lo era in origine. In definitiva, "Un mondo a rischio zero è irraggiungibile e indesiderabile". L'ottica critica di Adams contrasta radicalmente con quella che l'avvocato newyorchese Ralph Nader aveva sviluppato vent'anni prima per combattere l'irresponsabilità sociale dei grandi costruttori di automobili. Le sue campagne cittadine, che diedero impulso al riconoscimento della forza del movimento in difesa dei consumatori, erano dirette a dimostrare che determinati modelli di automobili e determinati dispositivi, non offrivano garanzie di sicurezza per gli utenti; ciò che obbligò l'onnipotente industria di Detroit a ritirare milioni di veicoli per correggerne i difetti. Nader nel suo famoso Urzsafe at any speed 1 5 raccontò ONTHEROAD

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