La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 3 - aprile-maggio 1995

lium vitae ribadisce quelle posizioni e le -inserisce dentro una filosofia che rischiando di passare per irriverenti, si può anche definire una precisa e intelligente .operazione di marketing: che della Chiesa cattoliéa dà esattamente l'im-. magine che lo smarrito uomo contemporaneo si aspetta. è il sub scopò dichiarato: la lotta contro la cultura della morte che sembra essersi impadronita ~el 1:_ostromondo. . Ma non si puo contrastare ·queste tendenze accettandone i valori: l'intolleranza, la violenza di "ver~tà" che tendono ad autoaffermarsi, la:semplifi- ·cazionè e la riduzione dell' etica a una precettistica che rimuove e non risolve i conflitti morali. La difesa della cultura della vita passa perciò per stra:de molto lontane da quelle indicate in questa encicli_ca. ♦ Cosa resta dunque di questO testo e del dibattito che ha animato? In primo luogo il fatto che individua, con una capacità e una spregiudicatezza che solo la Chiesa cattolica sembra avere, i terreni decisivi della nostra epoca, non solo dal punto di vista morale ma anche da quello civile, · giuridico, sociale e dunque politico (per inciso, a questo proposito: le. difficoltà della sinistra non derivano forse anche dal fatto che non più il sociale e il politico è il luo"go delle questioni e dei conflitti decisivi, ma il biologico e il tecnologico, campi dove gioca fuori casa?) In secondo luogo la necessità, proprio su questi dra_mmatici problemi, di identificare valori alternati-· vi a quelli affermati in questa enciclica; anzitutto la difesa della .rl:1ralità dei valori,. d~l loro diritto a confrontarsi liberamente senza anatemi pregiudiziali su un campo di questioni che rimangono aperte, _che richiedono soluzioni non ideologiche, anche provvisorie, sperimentabili, revocabili. E insieme la capacità, anche da parte di una cultura laica:o· non confessionale, di affermare il valore del limite e dei confini da non varcare. Non iri quanto tabù In-hoc signo vinces Piergiorgio Giacchè (che come tutti i. tabù altro non chiede che di essere viOla to) o come dato stabilito una volta per tutte, in dispre- . gio della ricerca medica, tecnologica, sdentifica; ma come un'idea regolativa e forte, di cautela che discende dalla complessità e dal carattere controverso delle questioni affrontate, che si presenta come Un valore morale da far~ proprio. In base a una consa- . pevolezza collettiva il più am- . pia possibile non per ordine· superiore o per delega a una Chiesa. che "ritorna depositaria di certezze, rituali, superstizioni che danno risposta a problemi grossi e ineludibili per tutti: la morte, la vita, la malattia, la morale", come ha scritto Remo Bodei. Prendere sul serio l' Evangelium·vitae significa dunque prendere sul serio quello che Piergiorgio Giacchè insegna Antrop_ologiaali' Università di Perugia. ♦ Pensieri del giorno prima delle elezioni. Brutti pensieri, ma non profezie.· La destra ha già vinto: qualunque sia il risultato ha comu_nque sempre tutto d;i. vincere e nulla da perdere. . Una ·destra ancora esagerata· come quella ex-fascista e ancora velleitaria come quella di Forza Italia, ha l'occasione di· sedimentarsi, di calarsi dall' etere _alterritorio, di raccogliere simpatie e sponsor pnma di guadagnare voti, di arrivare a una diffusione capillare in migliaia di comuni e di scoprire quantp è forte la loro bas~ quart~er~ per quartiere, anzi quart1enno per quartierino. I suoi elettori passivi abituati alla privacy, amanti del rumore televisivo e del silenzio stampa, hanno cominciato a riconoscersi e contarsi· perfino nel piane.rottolo o d_al droghiere, perdendo forse in dignità ma prendendo corag- . gio. Tanto più che il terreno delle amministrative li facilita, a dispetto dei timori del loro leader insipiente che si ostina a non ricOnoscere che il condominialismo, il piccolo problema e il minimo servizio, è l'ambito su cui trionfa la competenza e il buon sen~ so del ceto medio di ba_sè. Quel "suo" ceto e quella "sua" base ç:lacui proviene un s<?rpr~ndent~ e~ercito di can- ·didati nuovi d1 blazer e fre~ schi di barbieria: replicanti in sedicesimo dei veri dirigenti - d'azienda, e però moltiplicati · per un milione e passa nelle BibliotecaGinoBianco li~te _di ~igliai~ di circ?scriz10m e comum e provmce e regioni d'Italia. Forse è questo il vero miracolo: invece del milione di posti di lavoro, si stanno offrendo loro, per via elettorale, altrettanti posti di comando.· Non sicurissimi, ma a portata di mano, previo un concorso che non si presenta d_ifficile,se è ver_oc· he è destinata a continuare l'onda funga del nuovo che avanza e che premia la freschezza ignorant_e al posto dell' esperien_zapolitica st~ntia. A pr?- posito, non conviene propno . farsi intimidire: in materia di amministrative locali non è forte né la concorrenza né la differenza fra i due poli. In fondo i modelli .oscillano fra la Svezia rimpianta dai rossi e la Svizzera sognata dai neri e, nella sostànziale concordia dei programmi fatti di minute innovazioni e di piccole riparazioni, la destra litigiosa rende magari di. più della sinistra pacata: sembrano più aggressive le proteste e più risolutive le proposte, mentre la discussione e la prop.aganda di tutti mostra un tasso eccessivo di spensierata futilità. I problemi dei più poveri sono troppo grandi o troppo meridionali per caratteriz_zare Ul}I campagna elettorale m fondo soltanto "amministrativa": per quelli, si rinvierà alla demagogia delle politiche, mentre per ade·sso il dibattito è· apert9 sui giardinetti pubblici, i trasporti efficienti, gli orari dei- negozi e i beni cul- ·turali restaurati - visto che ·poi, a destra come a sinistra, il minimo comun denominatore dei proclami déi settemila comuni in corsa elettorale è la fiducia nella cultura soccorriVOCI

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