La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 2 - marzo 1995

Bib STRUMENTI , DI SOLIDARIETA: L'ESPERIENZA DEL CIPSI Rosario Lembo Rosario Lembo è dirigente del Coordinamento di iniziative di solidarietà internazionale (Cipsi), che ha sede a Milano, Via Rembrandt 9, 201.47, e pubblica il trimestrale "Solidarietà Internazionale" ♦ Mai come oggi di fronte alle crescenti, strazianti, immagini di guerra, di conflitti, di povertà che attanagliano diversi Paesi del Sud del Mondo e delle nazioni più vicine alla stessa Italia, si sente la necessità di disporre di strumenti di intervento efficaci, tempestivi, capaci di dare risposte concrete ed immediate a questi problemi e che non siano mediate dai linguaggi diplomatici o da generiche dichiarazioni di principio, decise in sede internazionale, ma che non trovano concreta attuazione nei fatti, nella vita quotidiana né nelle decisioni a livello politico. Di fronte alla realtà da "villaggioglobale a livello di gestione delle risorseeconomiche efinanziarie" e da "societàdella comunicazione virtuale" rispetto alla situazione internazionale in cui ciascunodi noi si trova a vivere e che ci consente di avere a disposizione,in "tempo reale", direttamente nelle nostre case, tutte le informazioni ma anche i drammi di fame, di miseria, di violenza di popoli lontani, siamo in molti a sentirci impotenti ma nel contempo desiderosi di identificare lo strumento capacedi dare una rispostaconcreta di solidarietàalle varie "emergenze". Le proposte che gli stessi media e molte delle campagne di Associazioni impegnate in questo settore ci propongono sono però molto spesso basate sull'emotività e si concretizzano nell'invio di fondi o di persone chiamate a gestire e distribuire gli aiuti di emergenza messi a disposizione da Agenzie internazionali per tamponare i problemi. La conseguenza è chepiù informazione, più notizie, mobilitazione di aiuti e di interventi non significano incremento di forme di solidarietà responsabile capaci di eliminare o di intervenire sulle cause o in un 'ottica di prevenzione di nuovi drammi di povertà e di conflitti. Che cosa si può fare e come si può operare per creare strumenti di solidarietà capaci digarantire un futuro di pace e di giustizia ad ogni Uomo, ad ogni popolo? Occorre saper partire dalla consapevolezza che c'è bisogno, oggi più che mai, di forti iniezioni di fiducia, ma soprattutto di accettare la sfida di lasciarsimetter in discussione accettando gli oneri che possono derivare dall'essere chiamati a fornire un contributo anche personale a tale impegno di rinnovamento. Solo se si riuscirà a mobilitare l'impegno del maggior numero di persone e di soggetti per far vincere una progettualità politica, culturale basata sulla solidarietà con i problemi degli altri, anziché basata sulla difesa degli interessi preCOOPERAZIONE INTERN'AZIONALE costituiti, sarà possibile creare le premesse per un futuro diverso tra i popoli. Il Cipsi, che costituisce uno dei tre coordinamenti nazionali operanti nel settore della cooperazione e della solidarietà internazionale, con il concorsodiretto delle ventisei Associazioni nazionali ad esso aderenti, è impegnato da oltre dieci anni in questa difficile sfida di rendere visibile e accettabili da parte del maggior numero di persone, gesti e modalità di vivere impegni di solidarietà basati su un rapporto di partenariato e capaci di promuovere cambiamenti attraverso investimenti sugli Uomini, sui gruppi, sulle forme di organizzazione esistenti nei paesi del Sud evitando di intervenire solo a livello di organizzazione di opere, di infrastrutture o di distribuzione di aiuti. L'esperienza a livello di continente africano L'approccio che caratterizza la strategia del Cipsi rispetto all'obiettivo istituzionale di avviare progetti ed iniziative di partenariato capaci di sostenere i processi di crescita e di rafforzamento di gruppi ed associazioni esistenti è stato quello di individuare, in ciascuno dei tre continenti, delle aree di intervento ben definite sulle quali concentrare i propri sforzi. Con particolare riferimento al continente africano la strategia del Cipsi nel corso di questi anni si è rivolta verso il settore rurale individuando nei "contadini" la componente della società civile da promuovere e sostenere. Questa strategia di intervento in Africa si è strutturata con modalità diverse a seconda dei paesi. Se prendiamo come esempio l'esperienza realizzata in Senegal e in Camerun la prima fase è stata prevalentemente orientata a promuovere, soprattutto tra i quadri delle Ong associate al Cipsi, la conoscenza delle differenti forme di organizzazione contadina attraverso un approccio diretto di tipo "formativo". In questi due paesi il processo si è avviato nel 1988, quando il Cipsi ha realizzato dei seminari formativi che hanno consentito di conoscere, censire e identificare le tipologie di organizzazioni contadine e di strutture di appoggio e le aspettative di questi gruppi rispetto alle forme di sostegno e di collaborazione da parte della cooperazione del Nord. Dai diversi confronti fra Ong del Nord, strutture di appoggio e organizzazioni di contadini del Sud, e dalla constatazione delle difficoltà esistenti per le stesse Ong del Nord, disponibili a sostenere tali processi, a livello sia di identificazione che di verifica della "affidabilità" delle stesse controparti identificate a livello rurale, è scaturita la necessità di definire una progettuale politica globale cioè una cornice di riferimento e di sostegno, esigenza che ha chiamato direttamente in causa lo stesso Cipsi in quanto coordinamento. Così, sulla base delle considerazioni maturate a conclusione dei vari seminari regionali (Youndè, Camerun, Gennaio 1989, Senegal 1990) ed attraverso una serie di incontri </,ilavoro in loco ed in Italia, è stato possibile sviluppare una progettualità, a livello di tipologie di "relazioni fra partner del Nord e del Sud", nell'ambito della quale il Cipsi ha assunto il ruolo di soggetto chiamato a svolgere una f unzione di promozione e accompagnamento, a livello di identificazione dei soggetti istituzionali nei due paesi. Nel caso del Camerun e del Senegal, sono state pertanto identificate nel Saild e nella Fongs, i due soggetti associativi da

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