La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 1 - febbraio 1995

SALUTE E MALATTIA IL PUNTO SULL'AlDS Damiano D. Abeni Maria N adotti Luigi Pagano Silvana Quadrino e le poesie di A. Rich, G. P. Kramer, A. Hecht L'AIDSINITALIA. STORIAEPROBLEMI Damiano D. Abeni L'inizio dell'epidemia Nel maggio del 1981 il Morbidity and Mortality Weekly Report, il bollettino epidemiologico dei Centri per il Controllo della Malattie (Cdc) di Atlanta negli Usa, descriveva cinque casi di una polmonite atipica verificatisi tutti in giovani maschi a Los Angeles. La polmonite da Pneumocystis carinii, piuttosto rara comunque, era nota specialmente per la sua comparsa in neonati immaturi o con immunodeficienze congenite, o in soggetti con gravi patologie di base, come ad esempio malati di cancro. In giovani adulti era invece pressoché inesistente, tanto che nel periodo 1967-1979 i Cdc avevano ricevuto solo due notifiche da tutti gli Usa. L'osservazione di cinque casi in poche settimane rivestiva quindi il carattere di un evento senza precedenti. A rendere più strana l'intera vicenda contribuiva il fatto che tutti i giovani maschi riferivano di avere rapporti sessuali con altri maschi. I Cdc istituirono una sorveglianza specifica su questo tipo di polmonite, e su altre patologie indicative di immunodeficienza: un grado estremo di deficit immunitario era infatti una delle caratteristiche più drammatiche comune ai primi casi osservati. Nel luglio 1981 i Cdc diedero notizia di 26 casi di sarcoma di Kaposi, un tumore maligno raro ma abbastanza conosciuto nei paesi mediterranei, poco aggressivo, in genere osservato in soggetti oltre i cinquanta anni d'età, rarissimo negli Usa (ad esempio, il registro tumori di New York riportava solo tre casi osservati alla New York U niversity dal 1960 al 1979). I nuovi casi americani si erano invece verificati tutti in giovani maschi, e il tumore mostrava un andamento particolarmente aggressivo e rapidamente infausto. I giovani maschi colpiti dalla malattia erano tutti omosessuali. Ad agosto i casi di sarcoma di Kaposi e di polmonite da Pneumocystis carinii registrati dai Cdc erano 108. Di questi, 96 si erano verificati in omosessuali maschi. BibliotecaGinoBianco Un'epidemia di una nuova malattia: la "peste degli omosessuali" I casi registrati dalla sorveglianza attivata dai Cdc divennero 159 il 1O novembre 1981, 355 il 28 maggio 1982, 593 il 15 settembre dello stesso anno. Il fenomeno ricevette anche il suo primo nome: gay-relateci immunodeficiency disease (GRID), ovvero "malattia da immunodeficienza correlata all'omosessualità". La "peste omosessuale" stimolò nella società la recrudescenza della convinzione collettiva che l'omosessualità fosse un problema medicò, sociale, politico: l'associazione tra omosessualità e malattia fu resuscitata, in modo tanto intenso da divenire, fino ad ora, incancellabile. L'idea che si trattasse della malattia dei "diversi" si diffuse in modo incontrastato, con conseguenze rovinose per il seguito dell'epidemia che ancora oggi scontiamo, come vedremo. Non ci si trovava dunque affatto davanti a eventi sporadici, né a una epidemia limitata nel tempo e nello spazio, dovuta a fattori locali e transitori: era ormai chiaro ai clinici e agli epidemiologi che se ne occupavano che quella che si andava sviluppando era un'epidemia potenzialmente devastante di una nuova malattia incurabile. La consapevolezza di questa realtà scosse il mondo medico occidentale, facendo risorgere gli spettri di un passato che si era creduto totalmente superato. Un'epidemia di una malattia infettiva mortale appariva come fuori dal contesto storico attuale, pareva appartenere ad un passato precedente i progressi economici e scientifici che avevano sconfitto le antiche pestilenze. A fine 1983 vennero superati i 3000 casi ·notificati negli Usa. A quel punto le attività di sorveglianza epidemiologica avevano identificato casi in numerose nazioni, sia tra quelle più ~ndust~iali~zate ~he tr~ que_llemeno sviluppate, m tutu e cmque 1 contment1. Ipotesi eziologiche L'idea che quella che ora si chiamava sindrome da immunodeficienza acquisita ( Aids) fosse una questione prettamente omosessuale da un lato giustificò l'indolenza dei governi che non adottarono strategie di prevenzione che già avevano dato buoni risultati contro l'epatite B, una malattia dall'epidemiologia simile a quella dell' Aids, né finanziarono prontamente istituti di ricerca che fin dall'inizio sarebbero stati in grado di isolare l'agente infettivo; dall'altro in-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==