Il Socialismo - Anno I - n. 17 - 25 ottobre 1902

Anno I. Roma, 25 Ottobre 1902. N. 17. IL SOCIALISMO ./2.D Rivista qoioòicinaleòiretta da ENRICO FERRI ./2.D ..lBBONAMENTI. - ITALIA: Anno L. 5 - Semestre L, :a,so I SI PUBBLICA I Per la Direzione e Reduione rivolgersi alron. pro(. EN"RICO EsT~Mo: A~:o n~:;;! ~e8;;:s;~e L.3,:15. il 10 ed il 25 d'ogni mese ~::~;~!~~;:so::.:,~::::e:;~ ~~~;.m~;!:~:;'. PROBLEMI SOCIALI Lamunicipalizzazione dei pubblici servizi nItalia I. Il progetto Giolitti. 1, Gli antecedenti del progelto. -- Il progetto della municipalizzazione dei pùbblici servizi, che attende il tappeto della discussione parlamentare, pare un'ardita iniziativa del governo, che venga a rompere di un tratto la lenta, pigra e riluttante opera di legislazione sociale in Italia. Questo progetto ha acceso delle grandi aspettative come quello che segnerà con la sua appli– cazione un reale ri\·olgimento nella vita sociale delle amministrazioni locali, e schiuderà nuovi orizzonti al– l'attività municipale, concorrendo all'accrescimento del benessere cittadino. Il presupposto del progetto giolittiano è la dipen– denza politica del Comune dalla tutela dello Stato - un concetto che a primo tratto si appale~a contrario alla concezione democratica della costituzione politica e amministrativa dello Stato, la quale conduce in modo irresistibile all'autonomia municipale. Questo progetto di legge è stato imposto dalla spo11/a11ea formazione d'uno stato di fatto che gravitava verso la gestione diretta dei pubblici servizi. Il Governo, avendo incaricato le Pre– fetture cli raccogliere i dati numerici sulla gestione dei pubblici servizi tenuta dalle varie amministrazioni co– munali, è arrivato alla constatazione che i più. importanti servizi pubblici sie:10 di già assai frequentemente tenuti in gestione <liretta dai Comuni, e che questa tendenza fino al 1901 si è venuta sempre più accentuando. In falli, come si ricava dall'allegato A, che accom– pagna il Progeuo,' in Italia. vi sono_ 1 i I comuni. che eserciscono in modo diretto I macelli, 15 Comuni che hanno municipalizzato i gazometri, 24 Comuni che hanno municipalizzato le officine elettriche, 151 Comuni gli acquedotti, 3 Comuni le irrigazioni, 12 Comuni i bagni, 20 Comuni i lavatoi, 3 Comuni il servizio di nettezza, 12 Comuni i trasporti funebri, 4 le ghiacciaie, 3 i mu– lini e forni, 2 le farmacie, 2 i vivai di viti, un Comune le tramvie elettr;che. . Di fronte a questa condizione <li cose, resa neces– saria dalla spontanea evoluzione della vita borghese verso il socialismo, l'attenzione del legislatore dovea necessariamente esser rivolta a ricolmare quella man– canza di disposizioni legislative di cui già si comincia– vano a sentire i dan.:i, :.1 tanto complessa e delicata materia. L'on. Giolitti nel redigere il suo progetto si è pré– occupato « di non lasciare pili oltre privo delle neces– sarie discipline giuridiche un fenomeno economico so– ciale che ogni giorno va assumendo maggiore importanza circondandolo nel suo pratico svolgimento di tutte quelle R b ot ne forme e garenzic che atlualmente mancano e il cui di 4 fetto racchiude, senza dubbio, un grave pericolo per l'amministrazione delle finanze comunali. 1 » In quanto questo progetto stimola ed incoraggia una tendenza spontanea dd Comune moderno, viene presentato dal Giolitti come un avviamento ad una più completa autonomia comunale. In realtà, come vedremo or ora, esso è un'accorta prevenzione inibitiva dell'autonomia medesima. 2. Storia parlamentare del disegno. - In occasione della discussione del progetto di legge sul credito co~ munalc e provinciale nel 1898, il relatore della Com– missioae parlamentare, Romanin-Jacour aveva fatto voti che si redigesse un progetto che autorizzasse la Cassa depositi e prestiti a fornire ai Comuni i mezzi neces– sari per raggiungere il grande ideale moderno della municipalizzazione, « per cui i proventi derivanti dai pubblici servizi siano volti a profitto dei cittadini, per modo che ne vengano alleviati ai cittadini stessi i pesi delle pubbliche imposte. » Lo scopo della municipa– lizzazione, così come fu riaffermato nell'ordine del giorno proposto a nome della Commissione, era cl' interesse generak, ma era avanzato soprattutto nell'interesse delle finanze 11w.11icipali. E sul terreno strettamente finanziario si aggirò la discussione che ne scaturì. Al~ !ora il Giolitti, al pari del Colombo, si mostrò assai peritoso nell'ardua proposta dal Romanin, siccome quella che avventurava la legislazione per una via che poteva addurre la finanza dei Comuni e dello Stato a conseguenze imprevedibili. li ministro del tesoro, on. Luzzatti, rispose a nome del Governo che la quistione sollevata dall'ordine del giorno di Romanin-Jacur era di estrema gravità, ma che gli invocati provvedimenti legislativi erano pre: maturi. e che ad ogni modo richiedevano degli studi preliminari. Impegnava pertanto il Governo a iniziare tali studi, conforme ai suggerimenti racchiusi nell'or– dine del giorno che avea raccolte larghe adesioni alla Camera. Parecchi giornali - fra i pochi che hanno fatto oggetto di esame il progetto in questione - rivendicano a Giolitti la ini:dativa di esso. Sta il fatto invece che giù il Ptl– loux nel 1898, in seguito agli studi compiuti da una Commis:.ione nominata da lui e composta di funzio 4 nari di diversi dicasteri, aveva predisposto un progetto di legge che, in seguito alle tanto note vicende par– lamentari, non fu pili stampato. Il problema della municipalizzazione dei pubblici servizi, per merito specialmente della fervida propa– ganda fattane dal Partito socialista, è .venut<:> i.n questi ultimi anni acquistando una forza d1 dom11110 nelle sfere prima più riluttanti. Ma errerebbe chi credesse che il progetto Giolitti, nato come assolvimento d'una proposta parlamentare, racchiuda in sè: lo spirito e il contenuto moderno che riveste il problema della municipalizzazione, cosi come viene agitato dal Partito socialista. --,-Alfi Par!nm. Cam. tld JJtp. Legis. XXI, 2a Sess., p:lg. 3·

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