RE NUDO - Anno IX - n. 61 - gennaio 1978

reno. In queste occasioni, limitarsi ad interrare dosi limitate di concimi inor– ganici semplici, del tipo 10 + -10 + 10 composti esclusivamente da parti uguali di potassio, azoto e fosforo evitando di ripetere il trattamento ne– gli anni successivi. Ma è comunque opportuno evitare anche questa prima somministrazione, che potrebbe essere mal tollerata dal terreno. Un buon concime organico lo si ottiene immettendo in una buca lastricata, profonda circa un metro e mezzo, e larga due metri per due, gli escrementi animali, foglie secche, terriccio di bo– sco, residui alimentari, e bagnando il tutto moderatamente, ma con regolari– tà. L'insieme dev'essere lasciato matu– rare fino ad assumere in superficie la consistenza del terriccio, e mantenendo in profondità una buona compattezza. Si consiglia di fare la buca vicino all'orto, piazzandola sottovento rispet– to alla casa, per evitare che i venti dominanti della zona - specialmente estivi - portino verso l'abitazione l'odo– re di letame. Sparso il concime, si provvede al suo interramento median– te una buona zappatura (o rivangatu– ra, se si preferisce) che deve ottenere anche una frantumazione minuta delle zolle. Lasciar riposare il tutto per due o tre giornì, dopodichè il terreno sarà pronto per la semina. Ora, è necessario entrare nel meritç, di un'antica questione: se la luna a_bbia o meno influenza sulla semina. E' stato "scentificamente" dimostrato che que– sta influenza non esiste, e molti si sono convinti dell'assoluta verità di questa dimostrazione. Ma i vegetali no. I vegetali sono antiscientifici, ignoran– ti, superstiziosi e caparbi, per cui se ne fregano delle dimostrazioni scientifi– che, e continuano a credere nelle in– fluenze lunari. Per cui, quando si semi– na in luna crescente, le piante monta– no a fiore molto in fretta, mentre se si semina in luna calante la salita del fiore è molto più lenta. Per gli ortaggi in genere, quindi, è opportuno seminare in luna calante, per evitare che vadano in fiore troppo in fretta, e diventino così incommesti– bili. Questo ovviamente non vale per le cipolle - che sono biennali e fanno il fiore soltanto il secondo anno - le solanacee - pomodori, melanzane, pe– peroni - che possono anche entrare in fioritura anticipata senza che ciò costi– tuisca un danno, e le zucche, per le quali vale il medesimo discorso. Tutto il resto, e soprattutto insalate, spinaci, biete, legumi, eccetera, dev'essere semi– nato in luna calante. Al contrario, i trapianti sarà bene effettuarli·· in luna crescente, perchè questo abbasserà sensibilmente la mor– talità delle piantine. Il momento più favorevole per il trapianto è la prima sera dopo la luna nuova, un paio d'ore prima del tramonto. I semi devono sempre essere interrati poco, molto poco. Si tenga presente che i vegetali si sono sempre riprodotti anche quando non esistevano uomini adibiti all'interramento dei semi, il che significa che è sufficiente un velo di terra sopra il seme stesso per ottenere lo scopo. Un po' più di un velo serve ad aumentare la quantità di semi che germinano. Troppo più di un velo serve soltanto a far marcire i semi sottoterra. Bisogna altresì e_vitare di seminare quando tira troppo vento, per non ottenere una dispersione dei semi, e la loro messa a nudo dopo l'interramento. Per diversi tipi di seme è opportuno procedere soltanto dopo averli tenuti a mollo 'in acqua per 24 o 48 ore. Questa operazione non deve essere effettuata RE NUD0/43 ~- ) ,· , . ~~J' ... . ,µ .... .,u.~~ ~ N, /. ~.~~e, lt.>'.' ) ~..., . --'•. ? f" (. . = ,91...p; a, -;;:/71-;; ·;;..p -- -.oc- I I ,. / ~ .: J . ,f, ~.lV ✓.~ -=::,_ / con semi molto piccoli, che altrimenti si attaccherebbero alle dita nel mo– mento della semina. Prima di seminare, scavare dei solchi poco profondi nella terra, con un sar– chiello - specie di rastrelletto con tre o cinque punte - e poi buttare il seme nei solchi, ricoprendo gli stessi mediante una leggera rastrellatura o, meglio, passando delicatamente la mano sopra la terra accumulata ,lungo i bordi del solco, in modo da farla ricadere sopra il seme, e comprimendola poi affettuo– samente, cori la stessa forza con cui si batte sulla spalla di un amico non troppo robusto. Dopo la semina, bagnare abbondante– mente ed immediatamente, curando che il getto d'acqua sia lieve, simile a pioggerellina, per evitare che si formi– no torrentelli e canaletti, e che i semi precedentemente interrati se ne vadano a spasso. Poi, aspettare che le piantine emergano. E' molto, molto importante usare solo

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