RE NUDO - Anno III - n. 11 - marzo 1972

RE NUDO/6 Sul foglio c'è scritto: « Fine pena: MAI "· Mai più vedere Il mare, mal più fare l'amore, mal più chiacchierare con gli amici, né camminare per una stra– da, mal più occuparti della famiglia, mai più la libertà. TI lasciano la vita; è poi il sistema carcerario che si Inca– rica di distruggerla con calma e me– todo. Alimentazione povera, caldo soffo– cante d'estate e freddo cane d'inverno, umidità, insufficienti ore d'aria In cor– tili squallidi senza un albero, sporcizia, superaffollamento dei locali comuni, as– sistenza medica puramente formale: tutto questo distrugge fisicamente un uomo abbastanza in fretta. Interviene poi la demolizione psicologica: la ten– sione sessuale, il fumo che diventa un bisogno Incessante, la censura sulla corrispondenza, sulla stampa, sulle fo– tografie e sempre l'occhio vigile di un agente durante i colloqui. Se stai al– l'ozio l'Inerzia ti uccide, se lavori ti uccide Il lavoro. Dieci ore al giorno, qualche volta di più per una media di 500 lire. Abolite le ore d'aria, sorve- gllatl da agenti, In locali lnaglblli per qualunque ufficio d'Igiene, si celebra Il mito dell'ergoterapia. La sera si crolla esausti sulla branda. Non c'è una casa dove andare, non esistono una cena e un letto degni di questo nome e nep– pure Il tempo per la lotta e per l'Impe– gno, né quello per la speranza. C'è so– lo la cella, la branda e domani si ri– comincia, senza nessun'altra difesa che la saldezza del propri nervi. Perché I nostri giudici hanno l'erga– stolo facile? (567 condannati alla mas– sima pena fra uomini e donne al 31 di• cembre 1969). La Costituzione afferma che « Le pene non possono consistere In trattamenti contrari al senso di uma– nità e devono tendere alla rieducazione del condannato " (secondo comma art. 27). Questa è già un'affermazione con– tro l'ergastolo. D'altra parte è anche troppo noto negli ambienti giuridici che la gravità della pena non serve a sco– raggiare altri dall'Idea di commettere un crimine In nessun caso e In nessun paese, caso mai Il contrario. E allora quale significato sociale assume an– che per « loro " di condannare un uomo a morire lentamente fra quattro mura se non offre neanche il valore male– detto, moralistico, rivoltante di « gesto esemplare "? Questo sistema è impre– gnato di una carica enorme di sadismo che si manifesta mortificando e anni– chilendo in mille modi la personalità in omaggio al profitto e all'accumulazione capitalista che ha bisogno di servi, re– pressi, efficienti, rimbecilliti e consu– matori; la repressione del sesso, della cultura, l'alienazione dell'operaio, la perdita di identità sociale dell'immigra– to, l'imposizione martellante di modelli consumistici sono solo alcuni aspetti di questo sadismo; l'ergastolo ne costi– tuisce l'apoteosi, Il momento culminan– te, Il più raffinato perfezionamento. Nel carcere di umano non c'è proprio più niente: la spersonalizzazione l'abbrutii• mento dell'uomo possono essere totali. Naturalmente c'è Il miraggio della «gra– zia" ed è di quella che vive un erga– stolano che non pensi a scappare. Que- .· .... . ,;:{t;ri sto Istituto medievale è quello che de– finitivamente sancisce l'ineguaglianza del cittadini davanti alla legge. La con– cessione della grazia arriva dopo la condanna definitiva ed è discrezionale e scaturisce dal parere Insindacabile del Ministero di Giustizia e della Presi– denza della Repubblica. E' l'ultima pre– sa In giro; è come se la «giustizia" dicesse: «TI abbiamo detto che tutti I cittadini sono uguali davanti alla legge, abbiamo fatto queste farse di processi, con appelli e contro appelli, testimoni, perizie e tutto; abbiamo scherzato, mica avrai creduto veramente che la legge è uguale per tutti Adesso rimane la gra• zia, chiedila, può essere che arrivi e può essere che no. A te no, a te sì, a un altro no, a un altro no... "· SI sa che la giustizia è bendata. Ma da cosa di· pende in pratica la concessione della grazia? Dal numero di anni di galera, dalla posizione economica della fami– glia, dallo stato di salute (più uno è mal ridotto e meglio è) dalla condotta tenuta in carcere. Se per esempio un ergastolano è stato abbandonato dalla famiglia ed è nullatenente, non offre garanzie sulla sua vita futura e resta « dentro "· E se un altro si è preso delle denunce, nel corso della detenzione, perché ha spedito una lettera clande– stina o anche solo perché un agente gliel'ha giurata e gli Inventa una denun- eia per oltraggio ecco che la grazia salta. E' facile, molto laclle prendal'II delle denunce durante la prigionia a cosi troppo spes■o la grazia riguarda alcuni « prlvlleglatl "• un po' fortunati, un po' ruffiani un po' raccomandati che, ormai vecchi e mal ridotti, vanno a morire In llbertè. Capita per■lno, t capitato, che la grazia arrivi troppo tar– di, quando Il vecchio prigioniero non la vuole più, perché si ■ente troppo a di• saglo, troppo sradicato • fuori • dove non riconosce più niente e neuuno. Succede cosi che la grazia, dealderata per tanti anni, sia alla fine rifiutata. La « rieducazione " del condannato ha In questo caso raggiunto Il culmlne: lo ha disgustato della libertà. Neppure stupore finto democratico: questo sistema non può che partorire slmlli mostruosità. Cl sono molll modi di eBSere assassinati legalmente: co– me Plnelli, Saltarelli, Ardlzzone ecc., come gll omicidi bianchi nelle fabbri– che e nel cantieri, come gll Incidenti durante Il servizio militare, come I bam– bini affidati alla Paglluca; aggiungiamo anche gli ergastolani a questa lista. E non venitemi a dire che per loro è di– verso. che sono colpevoli di reati gra– vi, che ne hanno latte di tutti I colori: r,uesto sistema non ha diritto di con– dannare a morte nessuno, salvo se ctesso. ISCRIVIAMOCI NELLE LISTE PER LA FONDAZIONE DELLE GIURIE POPOLARI! I porci hanno leggi che li proteggono e che opprimono. I porci hanno strutture che ingabbiano e soffocano. Non dobbiamo credere di poter vincere strategicamente i maiali con gli strumenti che loro ci permettono di utilizzare. Questa verità non ci deve però far tralasciare nulla che possa essere utilizzato da noi per denunciare Il marcio del sistema e per mettere i bastoni fra le ruote al bastardi che ci vogliono schiacciare. OGNI COMPAGNO, OGNI PROGRESSISTA CHE VOGLIA FARE QUALCOSA DI PIU' CHE SOLIDARIZZARE SI ISCRIVA NELLE LISTE PER LA FORMAZIONE DELLE GIURIE POPO– LARI! FACCIAMO DELLE CORTI D'ASSISI UN CAMPO DI BATTAGLIA TRASFORMANDO LA FARSA QUOTIDIANA DELLA GIUSTIZIA BOR– GHESE IN UN MOMENTO DI DENUNCIA POLITICA E DI LOTTA A FA– VORE DEGLI OPPRESSI. SOTTO IL REGIME BORGHESE, OGNI PRO– CESSO I: UN PROCESSO POLITICO. Ecco i 5 punti della legge da utilizzare contro I porci: 1) Andate nel Comune dove risiedete e chiedete della Commissione per formare l'elenco dei giudici popolari. Se avete qualche denuncia o condanna alle spalle, toglietevelo dalla testa. La società del padroni ha paura delle vendette. Anche se avete meno di trent'anni o non avete fatto la terza media siete fregati: I padroni hanno paura del gio– vani e del proletari (solitamente non In possesso di laurea). 2) L'elenco è Inviato al pretore che, presiedendo una commissione formata da tutti I sindaci del Mandamento, decide sul ricorsi, forma I nuovi elenchi mandamentali e li Invia, rispettivamente, al presidente del Tribunale ove ha sede la Corte d'Assise e al presidente del Tribunale ove ha sede la Corte d'Appello. 3) Un collegio formato dal presidente del Tribunale e da 2 giudici non– ché dai procuratore della Repubblica e dal presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati, rivede e controlla gll elenchi e forma gll albi definitivi del giudici popolari di Assise e di Appello secondo l'or– dine alfabetico e in numerazione progressiva. GII albi vengono pub– blicati in ciascun Comune per la parte che lo riguarda ed entro 30 giorni ogni cittadino può ricorrere In Corte d'Appello per eventuali omissioni, cancellazioni o Indebite Iscrizioni. Ogni blennio (a comin– ciare dal 1953) si aggiornano gli albl. 4) Un decreto legge ha stabilito per ogni sede di Corte d'A991see di Corte d'Appello quanti debbano essere I giudici popolari messi a disposizione delle varie sessioni per un blennio (circa l'1 per cento degli iscritti all'albo). Alla Corte d'Assise d'Appello di Milano, per esem– pio, si estraggono 1200 nominativi per formare l'albo del giudici effet– tivi e 800 per I supplementi: cosi si formano 200 schede (metà uomini e metà donne) che si Imbussolano In 2 urne. 5) 15 giorni prima dell'inizio di una sessione della Corte, Il presidente, alla presenza del P.M. e degli avvocati difensori, estrae 10 schede (per l'Assise) o 12 (per l'Appello) delle quali si scelgono le prime 8 e se ci sono Impedimenti, quelle che seguono nell'ordine. Al mattino della prima udienza, se qualcuno del giudici popolari è Impedito per giustificati motivi, vengono assunti al suo posto, neil'ordlne rigoro– samente rispettato, Il settimo, l'ottavo eccetera. Se il proce990 Il pre– vede particolarmente lungo, sono scelti uno o più giudici popolari con la funzione di assistere al dibattito e di sostituire coloro che fouero eventualmente Impediti nel corso del proce990.

RkJQdWJsaXNoZXIy