Pattuglia - anno I - n. 7 - maggio 1942

La_rappresentazione det 1lea/Jio {Jut cli 1oiti ~ I dc,•e .lconc(scerc che il ~ Guf di Forli hn perfettamente raggiunto lo •3C0l>0che si proponc,n: mettere il pubblico della pro, incin a conlnllo con opere difficili, inu,:mtc, mo nrti1:,ticmncntc "alide'. Come è stato opporlunomcntc dichinrnlo al megafono nl principio dello \opettacolo il pubblico della prolliguardo n • Felice Viaggio• riconcocinmo a Ronchi una ccrla comprcnsN)nc dello spirito clcll'opcrn di \\"i1clcr. Ronchi ha comproJo che ciascuna 'battuta di \\'ilcler, anche In più necondarin 1 nndava rispcttntn, con una aludiosa cura di pnrticolnri realisti. Infatti in un'opera in cui eontn l'armonjn ri1.,ultantc dulln combinazione di clementi grezzi e poco lrMiigurnt.i, riucnt.o rispetto scrnpol(oo, <1uesta fiducia che per quunto urnilc nin il parli<'olai-c ri,c).;!r,1 alla luce ciel complesso la suu runzione, ha prodotto un buon mito. Tuttaviu noi che vedemmo In regia di 13rissoni dello stesso la\'oro h·o,ummo in essa me~lio com1>rc,10questo proiettarsi dell'ei>f.Jodio su una sfera più elevata cosmic·a che si ritrova 1>iù 1>nle- ,,cmcnte nella I( Piccoln Cilhì». Un latto tln nulla pct· \\'ilf.ler è <1ualct110di prezioso; egli \UOI sce,erar,e quelle che sono le cnrallcr~1lichc eterne, cruasi mct:,f:oichc del viver semplice dclPuomo; in modo cht· anche l'ntto più bnnnlc n3s11mo un valore tt,soluto. Per una tnlc 1>rc"." •u,gt1 sem1>licità la morte non C un m·,1tcro pnuroso, mn uno soluzione n:1turnlc; ,,oltnnto un pò oltre noi. Nella regia di Oriasoni era meglio realizzato <1ue- \.ìlR sciohczzn quasi favolosa. ~on d è sembrato che Jo rapprooentazionc dello «Patente » ri.3pondcssc alla necessità di darci un Pirandello più vero del oolito, ormai liberato da lulti i pretesti recitativi che pure offre, e che spiega in p~ute il suo successo anche di pubblico, ma che spesso rende clifCici• le <li n.-ri,nrc ul vero Pirandello. J personnggi minori della • Pntcnlc• non \'Rnno, secondo mc, interpretali come macchiette, sin pure allo scopo cli raffigura• re quanto sono lontani dn Chinrchinro, 03empio di vita Cuori dnl ,..cnso comune, ma coerent~,simo, assoluto, certo su sè stesso come ì • Sci personoggi » Quel l\tarrnnca, quei" giudici (non dimentichinmo le iniluenze \eri-Jliche su PirnndeJlo) rapproJenta.oo la vita comune in conrronto alle 1,3ue forme insolite e più Fii3se, <1uindipiù reali; rnpprmcntano la vita medesima, con le ,1ue miserie, con i suoi pregiudizi, ma non una sli.lizznzione della vitn. Non devono perciò c,;,serc considerati come mocchiettc. mc•JSC da ritmi che qui ,1i regolino la loro pochczzu, ,na vn anzi eccettuata In lor() CùJunJità. Quanto ol giudice, es- •30 è l'uomo che considero ormai il mondo dall'alto delle ,.;uc teorie; quindi non è più i quel che dice 1Julln toga, quel che dice alla riglia di Chiarchiaro. lo dice con pacntn indulp:cnza, con circostanziata •,1uperioriti1. Il personaggio come fu rapprooentato non ri• \ciò nulla di tutto quooto. Chiarchiaro, poi, è beroi moc• chiettu, ma macchietta cli pro1>osito (non si senti In diFferenza fra lui macchietta di propcoito e gli altri m::acchicllc per ceno) e de\'C <1uindi ri\'C• larsi I intenzionalmente assurdo, ma certo dello sua realtà immensa, contro c1uella ,realtà cosi uniforme, ignorante, solita anche nelle uue calliveric e non deve immedesimarsi, muo\·ersi, gesti• re con una grazio iutrionica, ma pal'lnrc c1uasi che da una sfora suprema, enorme e solitario, come chi si sente ~iustilicato tlalla vita. e non dalla teoria, come il giudice; come cht pro- \ o C'Omp21,:;sionedegli nitri pcrchò li \'ince con lo •Jun stcssr. reolt1\. Questa ucrecline do solitario, quo.;ta severità di apostolo, questa realtà vi\'ente, quindi indi-.JCulibilc, ossur<la mn prc,;ente e quindi certa non si è sentita nella rappresentazione della « Pa.tentc• Probabilmcnle a. Vichi non è rioocito di realizzare le ,me idee. QucHle riserve che nbbinmo fatto alla ruper<oentnzionc del Gur t'orli non devono far dimenticare i meriti della rnpprolCnlazione stessa. Sappiamo per CJlpcrienza quanto siano grondi le dillicollà che ai oppongono a <1uc11tispettacoli. ln ogni modo è 13tato confermnlo che a Forli ct1istc un gruppo di giovani che pot.ran.no ubngliare, mo sempre in modo inlel• ligcnte. ADRIANO MAGU ' incia "iene con~idernto in genere come indegno di "'lsislcre n quelle poche rurc opere cl'orte che uncora oi 1·npprcsenumo in llolia. ln,·ccc, a giudicare dal ouccesso che lo spettacolo del Gur di forli ha riportntooi ha ritenere che il pubblico di provincia non merita la 13cnrsn stima dei capocomici. E un pubblico non troppo diusimile da tulli gli altri pubblici d'Italia, ci~ in ultimn nnal.i13i ineducato conlc tatti qu<t'l3ti nl teatro, mn non ineducabile; e pronto n comprendere e nel accettare tulte Je manH01tnzioni ortir,:tiche se gli vengn tolto un nbito mentale di cui non ha colpa; o bru,icomcntc, qunsi mettendo dinanzi alle ,3uc rcspon13nbiltù1 come hn fatto il Guf di Forti, oppure gradualmente come è più opportuno per ottenere uno otabilc risultalo. Sorge GOltanto il dubbio che gli npplni;,Ji che hanno coronato lo rapprrncnlnzionc rosscro dovuti n uno zelo per ,.,c(lgionarsi, naturale, in una Colla di 13pcllatori che per l'indirizzo iniziale 13j è •Jcntita come una follo di imputati. Tutti gli r:;pelLncoli aveCinema che convince "Avventurieri dell'aria " vuno un intcrcGsc nrtislico, sin •"< Oò\lE ci ~i rìunimn nssistcnpcrchè le commedie avevano un '-I do nd uno di c1ucsti film. \'Olore ar1il1tico, sia pcrchè ogni falli da r('gi1ti pili evoluti, sccregii3la gli O\Cva dato un'int.cr- ncggialo do gcnlc che conosce prctnzionc pcn3onale, più o me- , cramcntc il cinema, interpretano rcaliz.znla, rnu comu.nquc vi- lo da 17Ltorì che \ i\'ono la parte ùìbilc. E c1ucsto ha fotto mollo e snnno il rntto loro. Questa piacere a noi che riteniamo che •,\v,cnturn romantica• il reun intcrcosc lodc,·olc e urtisti- t,;ibtil lloward Jlawks, l'ho concmncnlc giustiricato per il teatro ccpitn lui stesso. e ne \·cdimno come follo lHtuule, pCtiSU a\'crsi 1 i!,,,\'crricnn,ozt-n~r 0 < 1 t~ 1 i 1 l~cnrtiussu·,~'s",'noo 1c1c 0 •I 11 - •mlt::rnto, in rnnncanz.u di un Au- -·• ~ ... u tore, con il r30l'gcrc di 1>crsonn• cui è condottu In rc~io. n·:d litù upiccute ,li registi. Diciamo egli ~tesso l'lrn sc•cncggintn con hUbito che noi eleviamo riser\'C .Jules Furthmnn. nl cui interpcr tulle e tre le regie i ma il , cnto si dc\C~ certamente una fotto che c,,se meritano per lo mnggior H1rict.\ cli episodi cd meno di c,iscre discusse dimo- unn rng~iunta impressionante ,3tru lu loro prescnzo, In loro mcticolosit1\ logica, che Ca pcnvitnlitù. Inoltre noi w11>1>inmo sure al •lrr,tto dal \'Ct'O». <1uanlo · 1Jia difficile realizzare f: inutile, è <1ucsta la strada le proprie idee con i mezzi for- ciel cinema. Allnworso uno stuni~i a un teatro 5pcrimcnto.lc dio nppnssiorrnto dello rcultù, di un Guf. ciel documcpto interessante, ri11 «nO• giopponesc • I.e om• t·ostruire mugari in due, se brc del fiume• è atnto visto uno non si sente abbastanza da Camporo1i senza nessun ele- ricco di in, cntivu - le filo mento drammatico. Come qual- della \ itn in unn sintesi potente, cena di tutto dato, di tutto con- 1>cr sè e per i mezzi ecccclu,:;o fin dnll'inizio e svolgcn- z.ionuli che si hnnno a dispositesi giù in un'atmosfcrn rat'(•- zione. f. solo in questo moclo latta. Più che un'azione una che l'lla\,kS hn potulo fare un ripetizione. i\on ai sentono, n"' film magistrolc, come l'Amcche per deficienza della ,:;ceno- ricn non ci O\C\'a mnnclolo da gratin, le ombre del fiume, e <1uando Ford Cece con lo stesso il Fiume mcdcoimo, cosi rninac- metodo il suo «Ombre Rosse•. ci030 e splendido, parte cru- li tema, come nppunto (1ucllo ;le.le e gloricon cli c1ucllo natura del cnpolu\Oro fordinno, non è a cui il giappono3c guarda co- nuO\'O: è nnzi ripreso dn tutta mc una mirocoloJa anticipazione unu tradizione cincmatol(roUca del divino; nè la proocnziaJità <le) {-:enerc: l'esaltazione dclJ'nrclclle rorzc che l'uomo 13ubi- dimcnto e clelln pcricolosn , ita oce senza ribellione mo pnlpi- elci piloti <·ivili. lnndo, ma ascollandosi, mu rub- Questu ,olt.n siamo in un bri, idendo in uu'nnsia e.I' infinito porlo del sud pnrticolurmcnte che .Gaie per una progressione insidioso, o,c il scr\·izio postale tlrammnlicn, quindi ,nlendooi dc\e essere fallo tra asprissime anche di clementi uml'ni e non vette ulpinc, scmp1·e coperte cln 11oltanto speciosi. La mancanza nebbie. Vicendn \'Cra e propria di concitazione drummutica ha non c'è. C'è studio, squarcio di tolto allo rappro_;cnlnzione del \ itu. \la e' è un' abilill\ nur- ., °'ò » c1ucl cnrauere che pure Ntli\a al contrnrio da far incr~t indispensabile di cosa scn- \ icliu al mitdior romanziere. titn più che c•Jprc.ssa, di estasi Quunti tipi diversi e intercsdolorantc, di partecipozione di- sunti, ciascuno con un proprio vina, pronto, oosoluta delle voci dramma, le cui Fila si accavallaa ciò che '..ii rievoca e si svolge. no e si intrecciano con quelle Siamo d'nccordo che •3volgcrsi degli altri. I~ l'ambiente ne ricd rnsere riC\'Ocato è Jo stesso in suita palpitante, pieno di \'ila questi Nò, lutti più astrnzionj e cli signiticnto umano. Non un c.,1:,•r••••c 10 rin·,c cprcoprr,.i,•cdlarn 11 n 0 1m_ 0 i; lomr 0 a ambiente modello è \'el'O. Que- ~ h sti uomini quando sono u tcrro ,,copi nttrn\·crso clementi cli pu- \i,ono liberamente. senzn però F6'n1:faz1one Ruffi11t: 0 ~crrlì cc li mo,tri in 14 nessun ècccsso. Anzi non pochi sono i gesti nobili e bcncFici. E in lutti e'~ In \'olontd costante e la soddistazione di realiz1.arc qualche cosa di grande, di utile: questn volonh\ creo u sè slcssi un dO\·crc dal <1uale si sottrarranno solo morendo. t: la morte la cnnt.ono <1ucsti donatori di sè: ..oggi ci sinmo e 1lomnni. domani non ci saremo ... \la to~liendo loro il ,olo si lo~licrehhc loro la "itu. Giorgio, il capo e In mente clircllivn, è laconico, sprczznntc di. tulio, secco negli ordini. Eppure tulli gli \Ogliono bene. Vedendo tanto trucotanzn, una r11gn1.z.nche capilu li domnndn se lui è capncc di \'olarc almeno. • Vola c1unndo gli nitri non possono, pcrchè si romperebbero il collo» è la risposta. I·: <1ui sta tutto lu filosofia bcncFicn, positivll 1 di questo film schietto, sincero, e, n suo modo, profondo. f~ In ragazza può n poco n poco non meravigliarsi 1>iù se vede i superstiti bere <1unndo Ja mano\ 1rn di un loro (•Ompugno durnnt.c In nebbin lo hn \Oluto vivo per sal\'nre l'app:,rccchio. Questa scena è anzi uno delle migliori che il cinema sonoro ci ha dnto: vedi l'angoscia crescente che riesce n comunicare, soltanto con l'cspre.ssionc dei \'Olli dei eompagnj n terrt1, mentre Giorgio cerco a mezzo radio di C\rita.rc il djsaslro, ripelenclo e ripetendo lo rottu eia segllirc. Gary Grunt è do\ suo cnnto un Giorgio che non sapresti immaµ:inurc impersona. to dn altri: il mif,?:lior giudizio che si 1>0ssu dare di una interpretazione cincmalograficn, c1u~nclo cioè l'nttorc con il massimo dcllu pnrtccipazionc personale riesce ad nnnullnre se slcsso nel 1>crsona~gio: cg1i è •Giorgio», e basta. F: \'Cro che ~•è qua e Jà <1unlchc concessione al guslo dello commcdiolu senlimcnt,olc. Sl!nonchè non si arriva mai nl grudo vero di bnnnlità. Il dia• logo, infoltì, pur essendo cc._ cessi\amente spigliato è però essenziale, costruito, logico; tnJvoltn è persino strunumentc profondo. J:: nnchc se sovrasto un ccrlo senso sprezzonte della \1ita, e c1uindi \ icino ad un cc1·lo cinismo, esso è però dal film stesso messo bene in luce come necessario climn che questi uomini de\•ono vivere, non già come norma comune. Cosicchè In frnsc di Shakespeore che salto Cuori in un punto acquisln un snporc mollo più tiducioso di c1ucl che non sembri: • Se muori oggi, non nvrni più da morire •. Laddo\'e era faciUssimo creare degli esseri falsi, rettorici, son venuti Fuori dei vc1·i uomini. contrastitlì e insieme unitari nei loro sentimenti; e questo per merito dell'autore che è un artista, uno dei 1>0chi urtisU che han saputo esprimersi col cinema. Ecco pcrchò il Film con\'ince. Non resta che chiederci anche noi come il critiCQ dell'Osservatore: rom'è possibiJe che noi si continui a balterc lo strndit delle « Beotricì • e delle « Pie », delle • Violette nei capelli » e dcli'« Av\ 1cnturiere del piano di sopra •? t"'orse che non abbiamo molivi di tale intensità umnno. ncllu nostra vita giornaliera? GASTONE CANESSA ~ J sono molti notc\·o)i si- '-1 gnori, che negano tuttora che il cinema sin arte. Ancoro negano, dopo Capitani Corug• giosi e / Prigiom·eri del Sogno. Non è arte - dicono alcuni di )010 - perchè la identificazione del \'ero assoluto au• torc del film non è possibile. Discutere dell'artisticità, cioè della poeticità di un'opera in base o certi dogmi chè si in• fischiano austeramente dell'ope· ra, è di gusto Al<JU&ntodiscu• tibilc. Ho sempre pensato 1.1lla oziosittì pietosa clelPnrfannursi dj dotti dignilosi sulla questione omerica come quegli ,. astuti» maritini borghesi che sposano una dote non importa se lo moglie sia genoverretta. L'arte, secondo mc, è una rivelazione, non un atto di volontà. E l'autore è sempre un medium, non solo <1i sensibilitt\ e di epoche, ma sopratutto di imponderabili. \In In verità è che certi \!steli, quelli di sopra, somigliano 11 certi economisti rimasti a \lunchestcr. Non intendono che com• biono non solo i .secoli, mn lo psicologia In sensibilità lo stessa espressione poetica degli uomini. Gli uomini stessi, cambiano. Oggi suicidi per umore cc ne sono molti di meno rhe nel 1830, e nessuno pretenderà che il bambinello f111:.ctro10• abbin lnsciato <1ucsta valle di lngrimc, e insomma che l'amore è morto. Cosi, il Cincnrn si rivcln arte del nostro tempo appunto in c1uestn sua genesi solidale, direi <1uosi cooperativa. JI buon senso del legislntort ci si «! rossep:nnto. ripartendone lu patcrnitù. Il drmnmu trri individualismo intelligente e neccssit,\ di solidarietà informo di sè, in modo impensato, anche un campo che non è politico-economico. Giacchè, nessuno vorrà attribuire al Hcgisto, il nuovo poeta, quella indipendenza pressoché assoluta che un drammnlurgo o un romanziere vantano sempre. Qui, l'antitesi tra l'ispirazione e h, materio - cosi ]impicla ncll'alighicrismo scolostico - perde molta della sun superficiale irr('ili,libilità. li maggior difetto di popolaritù, e quindi di successo, del cinem[I italiano è dovuto - io penso - rigli nllori cinematografici it.ulinni. C'è una ragione serio per cui un itnliano non è per ora un buon • divo », e gli nmericani lo sono invece cosi i1·rcsislibilmcnte. f:. che l'italiano è troppo riflessi\·o e colto (parlo di esperienze conccntN1le nella slirpe) per non essere più profondo e teatrale che disinvolto, cioè cinematografico. Quasi sempre la noncuranza yAnkce è giovane barbarie. ~: al <-focrna la barbarie fa l{iuoco. Perciò, io mi dispero quando 7.,acconi e Huggeri impcrvcrsnno dolio schermo, e mc li delibo <1u1,ndo rccitnno dal 1rnlco. Penso che il Cinema nostro gundngnercbbc mohi~simo a rinunciare alla grondi firme di Tnli.a, e od a,cre il cornggio di darci \·olti nuovi. . uo\'i, mn per l'nmor di Dio: ,crgini, non stupidi pcrchè c'è I' ingenuit:ì della poesia e l'in~cnuitò. clel• l'idiozia. F: cli qucstn busta. Nuovi, e molti. Sulvo la al• tunlc pnrcnt<.'si, io sono per le leve numerose di rt'Clute sco• nosciutc. Organizzare l'nrlc, è il motto del cinema. F. qucstn è una ahru novitù che u certi eslcti non garba. Esleti • lenti. Ultimo \lostrn di Venezin, premio per la migliore intcrprctnzione a Nnzznri, per «Cnravoggio-. I critici discutono, protestano, sorridono: ?\azz.ori è legnoso, Nazzari ha solo buona \'olont8., ="azzari ha l'accen• lo campagnolo il signore non lo può « fnre » scoccio... Ma i produttori si tuffono a pesce sul è.tivo. ~nzzari diventa un incubo del buon fedele s1>cttntorc. Cavaliere senza nome, ovvero rude piccolo borghese, ovvero disinvolto scopolo ungherese; nr~uto inflessibile simpatico ... finalmente truculento! nella maionese bcnellinna. Tutto sa fare Nazzari. Cioè, di· stinguo, gli fanno ture tutto. F. il povero Amedeo Ca un volo, poi un capitombolo, poi un nl• tro \'Olo, poi... E si sciupo. come le po\•ere ghcrl. Ruggcri fa e li llnronc di Gragnano• e Nazzari fn • Villn dn vendere». ~~ si sciupa. Non dico, un Film all'anno. come il grande giudeo. Ma, adelante - Amedeo - si puedcs ... ln fondo sei un bra\'O ragazzo. E tra cinquo rilm e un altro, potresti fare mugal'i il regista. O il produttore, come Ledo C loriu. AiVTO,\/O C/1/Rf;I,/,/

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