Nuova Repubblica - anno IV - n. 16 - 15 aprile 1956

4 di fo1·:1,e cui è sòttoposta tulta la vita pubblica italiana, il decadimento del costnm~ politico ed amministrati,·o, il preconcetto schematismo ideologico dei partiti maggiori e dei lorn àusiliari,"''i fa,-.?òfitiSmi e le discriminazioni che scmbt·ano di,·enute puntuale• .. regola del potere, sono tutti motivi che, qmtndo non hanno risospinto i cittadini verso j perniciosi esheinismi di destra. e di sinistrn, li hanno <tuanto meno .distaccati ·daH'affezione per ·Je istituzioni clemoc,·atiche. }liconr-iliare c1Ul't3\rolmente alla democrat,ia~ ed inte– :teS8are, alla vita pllbblica in modo sempre più diretto ed attivo i cittadini twt_ti, senza diktin~io,ii politiche, -rnligiose· o di classe, è il primo assunto dei partiti firmatari del p1·e– sente accordo, il Quale pe1·tanto vnol rappl'esental'e non una semplice combina½ione elettorale, ma un'intesa· in– tima e profonda da rinsaldare ed estendere sempre più nel futuro pèr il ragginngi.111e1:to dei comuni obj)iettivi. Jn questo spirito· e con l'esatta coscienza di presentarsi agli elettori come omogenea « forza nuova >, i partiti qni sottoscl'itti hanno ritenuto di non ·accogliere né la propo– sta di intese su base pro\•inciale ·aventi equivoche carat– teristiche dì « fronte popolare 1>,_né l'ini½iativa del PSDI per liste amministrative comuni di « Unità socialista de– mocratica>, considerandosi i gruppi sottoscrittori, oltre che er:,tranei ai problemi che travagliano la social-demoèra– ·i,,ia italiana, in netta opposi½ione all,a sua ·politica di acquiescen½a nei 1·iguardi del pa1{~to di maggioran½a. I sottosc1·itti per·tanto hanno, Convenut~ di elab~·rare tm preciso pl'Ograrnrna amminii,trativo, ispirato ai se– guenti obbiettivi: <,) p1·omuovere lo sviluppo dell'autonomia locale e òelle intese regionali in conformità con le nornie ~della Costitu:i-,ione e al fine di articolare 1 in senso efiettivamente democratico. l'altivjtà amministrativa e· tutta la vita locale; b) p1·edisporre le condizioni per l'incremento della economia veronese salvaguardandone gli intereSsi tro'ppo spei:;so trascu1·ati a vantaggio di oligarchie locali; e) dare alle ini½iative turistiche l'im'pulso, il respiro e il carnttere che meritano nel quadro dell'economia ve– ronese; d) apprest.l\re i mezzi idonei ad accrescere le en– trate comunali, oltre che mediante lo sviluppo del reddito, con la rep1·çssione delle evasioni fiscali, il contenimento delle spese facoltative e di prestigio, l'ado2,ione di ini½ia– tive a gestione diretta, la riol'ganizzazione delle aziende J11u11icipali½zate e soprattutto con il riol'dinnmento della :fìnàn½a locale al fine di ottenere un incremento del get– tito delle 'imposte dirette, tale da consentire una sensibile tidu:--:ione delle aliquote. del.le imposte di consumo e uno sgravio graduale dei redditi J 11inori; e) favorire, senza pregiudi:dale confessionale o po– ]itica, le iniziative culturali ed artistiche della citta– dinan:--,a; /) impostare un 1.programma di edilizia scoln13t~ca e di altre½zatnra didttttico•scientifìca nelle scuole di ogni ordine e grndo; 9) promuovere in ogni for ma. l'istruzit:,ne d+>gliadulti e .la qllali(icazione professipna.le dei lavoratori; h) J)ro,puo,·ere l'ecJilizia, popolare non soltanto con Ja costruZione' cli case comunali, ma. anche stimolando ·ed aio_tan~o le 'ìnhdative cooperativistiche al fine sia di· assi• curare il, tet.to ad ogni famiglia e di risanare intere aree cittadine, sia dl affrontal'e la sitna½ione ch8 sarH. creata dal non lo~tano sblocco degli affitti; · i) curare che lo sviluppo edilizio a.vvenga in armoni'!, con le bellew.e artistiche e naturali di· Ve!'cna ed insieme con le ra.½ionali esigenze urbanistiche prop1·ie di ogni città moderna.; . . l) formulare un programma di opere pubbliche gra– duando l'ordine di Csecu½ione a seconda della necessiti\ ~ 'delFimportan½a per 1a comunttà cittadina; m) tutelal'e i consumatori sia garantendo la gemii– nitil dei prodotti altraverr,o severi e costanti controlli sia con la riduzione della distanza intercorrente oggi C~·a i pre½:,r, ia.ll' ingl'OSSOe quelli al minuto, al quale obbiettivo poti-i~ concor.re1·e ):,istituzione di un ente comnnale -di cònsumo; n) a~sicui-a1·e alle spese per l'assistenza ai bisognosi ed ai poveri, maggiori e pili adeguate disponihilitfl in bi– lancio, e nel tempo stesso conferii-e alla pl1bblica assi– s~enza il carnttere di effettiva. solidarietà socil:',le, per cui <1uanti clebb,rno fal'vi ricorso non sentano mo1-tifica1·e la ]ol'o umana dignità eia crude inquisizioni. bul'ocratiche e nien che meno dal facile pedagogismo. · Impegno formale dei· partiti fi,·matari del presente ac– eordo t) quello di sottopol'l'e, anche ·ad elezioni avvenute, . i problemi deJJa civica amministrirnione al vaglio della <>11inione pubblicA. nuova repubblica ABBONAMENTI : Annuo • • • • L. 1500 Semestrale Trimestrale " " 800 450 (106). nuòva repubblica LO STATO E I MONOPOLI NYLON IN ESCLU·SIVA•·; "') . -~ d i P 1 E T R O- B I A N C O N I ., A. 1 1 ·PRJMI di marzo uno stabilimento ]RI pe1· la fila. tura del nylon, a Mo½:--,atein provincia. cli ..Como, chiudeva i c~ncelli gettando. sul lastrico un ce\1· tinaio di famiglie. Le cause che hànno d terminato la chiusu,:a di quésto stabilimento non sono le so ite, che costituiscono la. storia drammatica dei licenziamenti, delle crisi delle piccole e médie indusi:. r.ie: · cÌ~1i Si trt\ttt\ di u1'o Stabilimento lRI ben av\·iato, non in crisi., di prO<luzior\e, non in fregola· di ridimensionamenti (pretesto còl quale spesso una fab– brica chiude e tntte le maestranZe vengono licenziate, perché i dirigenti della fabbrièa hanno rintenZiOne di rinssumern poco·. dopo nuova mano d'opera scart~ndo gli opE>rai sospetti di professa1·e idee politiche avverse al « pii· dl'one », sulla i;)ase_di ;egnala½ioni. del pàrroco, delle Anto" rità, della CISL, delle ACLl); le c·ause della· chiusura del pÌC'colo stabilimento di l\Iozu,te, pur non uscendo dal piano di pred9rninio !nonopolistico tracciato dalla ·Con– findustria all'insegna,, ora, dellà. « Confintesa >, vanno ri" cercate altrove. Cli operai di questa fabbrica dello Stato, che ·si appre– stavano a filare il nylon per venderlo a prezzo di con– conenza, sono sta li licenziati in ossequio al « dil'itto » di privati,·a rivendicato dalla Rhodiatoce (alias Monteca– tini); infatti la Rhodiatoce, di cui la Montepatini è magna 1)(1,rs, ha ottenuto un decreto cli sequestro dello ·stabili– mento lRI. li motivo! Nessuno deve filare il nylon in Italia hanne: ovviamente, la Rhodiatoce, pena la chiu– snra dell'incauta fabbrica che ha osato sfidare il. mono– polio, anche se, si tratta, come in questo caso, di una fablHica dello Stato. Non solo nessuno in Italia può tessere ·o vendere il nylon, ma la Montecatini riesce ad impedire l'importa– ½ione di questa fibra tessile giovandosi di intralci buro– crntici e del potere del capitale strnniero rappresentato nel suo consiglio di amrninistrnzione: la ditta Orsat di Parabiago vendette per un certo ten~po un filato di nylon a metl\ prezzo, ma rapidamente fu messa in condizioni di non poter Continuare. Che legami esistono fra la Mont~catini e la ·Rhodia– toce? Come può succedere che la Montecatini r,iesca. a LETTERE AL PRETI SCANDINAJ/0 FERRARA. 6 aJ?rHe Gt,·ro di1·ettore, eccoti l'ultima di Preti. Mentre s·int1·ec<·iava, o sem– brava. intrecciarsi, il dialogo t.1·a la dil'e:--,ione del PSDI e il rSI, il nostro onornvole apriva la campàgna elettorale a Ferrara con un comizio estremamente provocatorio,. dal ti-. tolo: < Il culto. della personalità, ovvero: Saragat Qunqne aveva ragione» (sic!). I'ochi:tgiorni prima tre consiglieri cornunali bolognesi del PSDJ, l'on. Taddia, l'avv. Crocioni e il rag. Bernardi, erano usciti dal partito e se n'erano an– daLl. sbattendo la porta, protestando contro l'intolleranza inaudita dei dirigenti con una fiera. lettera pubblicata. da molti- giornali. Forse l'on. Preti aveva portato con sé nel suo viaggio da Bologna a Ferrara gli umo1·i risen– titi e ·i fermenti polemici dovuti a questo gesto onesto e cornggioso: così si llUÒ tentare di spiega1·e il tono esa- cerbato e furibondo del suo discorso. - Preti ha parlato soltanto della crisi comunista, get– tandovisi sopra con la bramosa cupidigia e l'ottusità cd– tica dell'anticomunista ad oltranza che si illude di avere illuministicamente ragione 1 con qualche pur felicè espe• diente dialettico e poche battute umoristiche, di un fe– nomeno \ra.sto e compl~sso come il comunismo: non una parola 'di politica interna e nemmeno di politica. estera., non un t~ntativo qualsiasi di seria meditazione, di ~– reno e distaccato ragionamento. La ripetuta esortazione ai lavoratori ad « andare :t in Svezia, Danimarca, Nor– vegia, ecc., nei paesi cioè della « cuccagna :t socialdemo– cratica, non potevano non assumere un significato ama- 1·amente sarcastico per il fatto che i lavoratori italiani qui sono e qui dovranno vivere, ali, prese con socialdemo– cratici che si chiamano Preti e Saragnt, Romita e Si– monini, Vero bersaglio dell'on. Preti, però, non e·ra il ..,PCI. Non a caso la sua veemen;,,a verbale e la sua accensione oratoria hanno raggiunto il lol'O culmine quando egli è passato a parlare del PSJ e dell'on. Nenni, da lui defi– nito contraddittoriamente « servo succube di Togliatti l> e « Fabl'izio Maramaldo», uccisore cioè di quell'uomo morto che sarebbe poi il suo padrone comt1nista. Come si pos• sano conciliare giudizi così perentori e «Confindustriali:, col manifesto ctie il PSDI ha Janci11to nel ·paese, è dif– ficile dire; forse~ quel manifesto è stato reaatto ·pe; met• tere frettolosamente alla prova il l..,SI, notòrlanientè ob-· bligato a una politica. di lentissimo 'ricupero, ·e'' poterlo poi accusare di insensibilità al richiamo democratico, come già Saragat ha fatto snbito dopo il sette g{ugno. . Ancora pili gravi sono il compiacimento e l'esultanzA· gioiosa con cui que'lto sedicente socialista lla salutato i I"isultati delle elezioni alla FJAT, definendo q: l'idicole f~r cht°l1d~re u~!L fàbJ;rica.~dellb S?.at~? Com~" ~uò hl H.ho– d11:1toce r1vend1care,r,er sé .. sola il dirittQ di vendere j l nylon ad un prezzo che essa sola. può stabilire? Corne, può irnpedirne l'importazione? La. Montecatini possiede il 50 per cento delle a½ioni della Rhodiatoce che è licenziaria del bJ"evetto Du Pont– de Nemours per la fabbr-ica½ione del nylon; ed ecco che .i.. noi· troviamo,· assiemè a Rh6ne Paulec, Farben, l':\1ue1·i. can Cyanamid, Du Pont de Nemoui'S fra i principali 1·ap– presentanti del capitale straniero nel consiglio di ammi– nistrazione della Montecatini. Ma il ciclo non .è chiuso poiclié, se anche tutto questo• può spiegar·e come si i-iescano a fabbricare intralci bu ro- · cratici all'importaiione del nylòn e come alcuni pescicani Stranie,·i trovino più conveniente non esportare in Halia. questa fibra tessile, lasciando che i consumato1·i •italiani vengano stroz½ati dai monopolisti nostrani con u"n prez½o quattro volte supel'Ìo1·e al valore reale, rimane da spie– gare come Possa la Rhodiatoce rivendicare un diritto di priva~iva giovandosi di un decreto legge per sequesfrai-e trna fabbrica dello Stato. La spiegazione eccola qua: la Rhodiatoce è licenzi aria, come si è detto, del breveUo · della Du Poni de Nemours, per la fabbrica½ione <lei nylon, sin dal 1935. Per legge in Italia il diritto di sfrutta1·e un brevetto durava 15 anni; ma in considerazione che du– rante il periodo bellico questo brevetto non era stato sfruttato, il diritto di privativa fu prorogato sino al 1955, cioè di alti-i 5 anni. L'anno passato, di novembre; due parlamentari, i se• natori Tartufoli e Turani, presentavano un disegno di legge, ottenendo una proroga ai brevetti di altri 3 anni, escl~1si naturalmente quelli già prorogati. Gli open1i e i· dirigenti della piccola fabbrica di Mozzate, ritenendo li– bern la fabbricazione del nylon, poiché questo brevetto già aveva beneficiato, come si è detto, di una procedente pro,·oga di 5 anni (proroga scaduta nel 1955), ne inizia– vano la tessiturn. La Rhodiatoce otteneva allora il de. creto di sequestro dello stabilimento JR[ e cento forni– glie venivano così messe alla f8.rne. Che significa, di fronte a episodi di questo tipo. la facile formula del « controllo de111ocr11t.icodei monopoli>! DIR ETTO R E--· storielle> le sia pur non decisive attenuanti•·indicate dalla CC 1.L nelle intirnida'.6ioni e pre.~sioni pad1•onali i e mani– festsrndo il giubilo più sfrenato per il successo df'-lla. CJSL ( !) e, in propor:t,ioni più modeste, della UH., alla F[.AT. L'ospitalità e il rilievo, poi, che la Gazzetta Po.dana, organo dell'sgraria fenarese e polesana, ha concesso, con uTl titolo a sei colonne, al discorso dell'on. l'reti, tegti– moniano quanto giovi alla causa ·padronale il parlamen• tare concittadino col suo discr!tninatorio anticomunismo, che non difrerisce in nulla da quello dei nostri indu– striali, dei nostri agrari, e di certi. neoguelfi bandit01·i di crociate. Da parte nostra; non possiamo che deplorare che i dil'igenti responsabili di un partito la cui base po· trebbe domani proficuamente inserirsi nel processo di rinnovamento che è imminenle e indilazionabile, conti– nuino a. indulgere al loro radicato malcostume partigiano e ingiurioso, prop.rio nel momento in cui il dialogo é la pacificazione e la. diso.cerbazione dei riJentimenti tra. so– cialisti sono della. n1as:::ima nece,isità ed urgem:.a. 1 • Cordiali aaluti, LR Sezione torinese dell'UGISS (l:oioue Genitori lnse11:na11ti Sc11ola Sl11to) e l'Uni,·ersitii Po1>0lare promuovono J1ell'Aula i\hgna dclht 'F:1coltil di 1,~gge di Torino in ,•iit Principe Ame– dc,,, M 11lle ore 21 del giorni 1i e 20 Rprilc un puhblicO di– b:1tHto su: ASPETTI ATTUALI DEL PROBLEMA DELLA SCUOLA Pal"leci1ler1H'III0 :Il dibattito i seguenti or:itori: Dott. Carlo Massimo CANOVA .. : * Gli Istituti• Tecnici lndu- · striali - Ammissione ;il Politecnico>. Pror. Vittorio CE.SA DE M.4,,nCHI: « Il moderno. Megretarlo tecnico d'a1.icnda » . A,· v.sa Sandrn MO~UGUAN0 LATTES-: « L'es11me 'tli "mittu- ritil classic11 ». · ' · Prof. Elisco VALENTE: « La. riforma dell;;t scuola de• me11lare ». . •. . Prof. Aldo VISALBEHGI-II; « '[,a :icuola d'oggi e la scuola di domani». · · ,-i;, An'. Ge11n11r"o' \\ 1 E1\T)IULi.EH: ·«•1~1t ':a;cuola nell:t Costih1- ;r.ione », ,~ ; :r,,. ·, Prelli.:!dertl l'i1lg; prof. \'.ittori•) ZIG~OLI. Nno\'a TicJ)uhblic~· ;; compiaa. chf' l"i11i:ialio<t ùell'UGISS .~i eslt11da a11che a 1'ori110, ed 'e811ri111e l'a11g11riu che 111iovè Se:inni /HMStlllO userc 1·a11idame11te. cosli/11ile in /11/li i 11wg– yim•i ce11/ri del pae.~c. /JU avvicillare il may!}iot" 1111mcr,) IJQ,(– .sibilt. di cilladi11i ai prnbl'emi della .1c11nla, cllia11u1111foli <t cofla.bo, .are olla loro solll~irmt..

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