Nuova Repubblica - anno I - n. 24 - 20 dicembre 1953

15 19io1·ni nel fflondo DOPO LEBERMUDE rima di esprime!"~ un giudizio P sulle nuove prospettive di di– stensione internazionale, convie– ne fare il punto con precisione, sen– za abbandonarsi a ottimismi prema– turi o infondati. Molti fatti si sono incrociati in quest'ultimo periodo sul– la scena internazionale e per ben valutarne la portata bisogna cercare di capirne il significato. Fino all'ultima nota sovietica del 26 novembre u. s., rivolta ai gover– ni americano, britannico e francese, sembrava che ogni prospettiva di far giungere in porto •una conferenza a quattro o a cinque fosse ormai ob– biettivamente tramontata. Gli occi– dentali condizionavano una soluzione ~ del problema tedesco alla convocazio– ne di libere elezioni ln tutta la Ger– mania, dalle quali sarebbe scaturito un governo tedesco unitario, proba– bilmente orientato verso occidente, col quale si sarebbe concluso il trat– tato di pace. I sovietici. viceversa, temendo pro– babilmente il verdetto degl: elettori tedeschi, ricorrevano a due scappa– toie: la prima consisteva nel tenta– re, prima della conferenza a quat– tro, una conferenza a cinque, con la partecipazione della Cina comuni– sta, la quale avrebbe conferito pro– babilmente la priorità ai problemi asiatici; per quello che riguarda il problema tedesco propriamente detto, l'URSS proponeva d'invertire il pia– no occidentale, costituendo subito un govc·rno provvisorio pan-tedesco, col quale si sarebbe magari fatto il trat– tato di pace, e lasciando che que– sto governo di tipo ciellcnista, a par– tecipazione paritetica comunista, in– dicesse un giorno o l'altro le ele– zioni. li piano concepito dagli occidenta– li, pill democratico, nella sostanza, di quello sovietico, consentiva di sperare un pacifico assorbimento di tutta la Getmania nel mondo occidentale; il piano sovietico, invece, pur non esclu– dendo quella possibilità, cercava di far guadagnare tempo al blocco orien– tale, sospendendo nel frattempo l'in- elusione della Repubblica di Bonn nei piani difensivi occidentali. Quan– do, alla fine dell'estate scorsa, lo scambio di note fra potenze occi– dentali e URSS non mirò più al rag– giungimento di un accordo, ritenu– to difficile da ambo le parti, per un incontro « ad alto livello :o, al tono diplomatico le Cancellerie so– stituirono quello politico e propagan– distico e allora l'URSS denunciò chia– ramente il suo intento d'impedire con quelle trattative la ratifica della CED. Fino a quel momento, alcuni dei governi firmatari del trattato sulla CED avevano esitato ad affrontare la ratifica, in quanto una gran par– te dell'opinione europea voleva, pri– ma di procedere oltre con i piani difensivi, scrutare fino in fondo le possibilità di una distensione con l'URSS. Ma, essendo i negoziati in vista della convocazione di una con– ferenza a quattro giunti ormai a un pun lo morto, forse per molto tempo, il governo belga si era deciso a chie– dere questa ratifica, che aveva ot– tenuta, e il governo francese aveva portato il dibattito in Parlamento. Proprio nel momento in cui il governo Laniel aveva posto la que– stione di fiducia sulla CED, Radio Mosca annunciò che la Russia ac– cettava la proposta di una conferen– za a quattro, come per ammonire il Parlamento francese ad attendere, pri– ma di pronunciarsi sul principio del– la CED, che l'incontro coi russi ne dimostrasse l'inutilità. Da questo annuncio il governo Laniel trasse la possibilità di ottenere la fiducia senza una esplicita decisione sul prin– cipio deH'cscrcito europeo e i suoi rappresentanti poterono così recarsi alla Conferenza delle Bermude fra i Ministri degli Esteri occidentali. In realtà, la nota sovietica non superava i punti di dissenso sostan– ziale emersi nel precedente carteg– gio diplomatico, ma mentre ribadi– va l'ostilità sovietica alla CED, ac– cettava un preliminare incontro a quattro, dove sarebbero stati ripro– posti dalla delegazione sovietica tut– ti i problemi e, primo fra tutti, quel– lo di una più ampia conferenza a cin– que. li punto piit debole dello schiera- NUOVA REPUBBLICA mento occidentale era costituito dalla Francia: questa, con un equilibrio parlamentare assai instabile, con le finanze stremate dalla sempre più impopolare guerra d'Indocina, con l'incombente designazione di un nuo– vo capo dello Stato e quindi di un nuovo governo, è senza dubbio la na– zione dove l'opposizione non comu– nista alla CED si manifesta in modo più energico, anche per il timore più vivamente sentito di dare così ravvio alla rinascita di un militari– smo tedesco. Per questa ragione l'annuncio so– vietico dell'accettazione del progetto di conferenza a quattro è avvenuto durante la notte in cui stava per scoppiare o per essere risolta una crisi interna francese; ed è stato accompagnato da una serie di ap– pelli della stampa e della radio so– vietica all'opinione francese e dalla dichiarazione del capo del Viet- inh, o Sci-ninh, di essere pronto ad apri– re negoziati di pace col governo fran– cese. Alle Bermude, rappresentanti americani, britannici e francesi si trovaronq quindi davanti a una mos– sa sovietica assolutamente imprevi– sta che aveva scombussolato tutti i loro piani: mentre la riunione a tre era stata concepita originariarncnte per seppellire le trattative con l'URSS cd esercitare una drammatica pres– sione suJla Francia affinché rati– ficasse entro il più breve tempo pos– sibile il trattato della CED, i diri– genti delle tre potcmc occidentali do– vettero invece consacrare la massima attenzione ad un prossimo incontro con l'URSS e limitarsi a prendere atto delle difficoltà incontrate dal governo francese col problema della CED, senza insistere eccessivamente per ottenere un impegno di ratifica, che d'altronde Laniel e Bidault di– chiararono fin dal primo momento di non potere assumere. Giustizia e libertà Dfll dùco,-so che Albe,-/ Cflmt1s ht1 /Jr011JJ11zù110 a Sai11J•Elie1111e da• 1•,1111i a r,1ppre1e111,1111i di 1111te le orgm1izzazio11i1i11dacalidel dipa,·• 1i111e1110 della Loira, a chi11111ra di 1111t1 111anife11azio11e /1 ,· la dife1a del/" libel'tti. A llorch.é si fa entrare nel palazzo della cultura Fran– co, l'umico di Goebbels e Hitler (Fr~mco, il vero vinci– tore dellu seconda guerra mon– diale ..•), u coloro che protesta– no e_dicono che i diritti dell'uo– mo iscritti sulla Carta dell'Une– sco sono 1nessi in ridicolo tutti i giorni nelle prigioni di Fran– co, si risponde ·con serietà che anche Ju Polonia è nell'Unesco e che in nmteria di rispetto del– le libertà pubbliche l'una non vale più dell'ultra. Argomento idiota, certa111ente: se avete avu– to la disgrazia di sposare la vo– stra figlia pri1nogenita a un ma– resciallo di un battaglione colo– niale, questo non è un 111otivo per sposare la figlia minore a un ispettore della squadra del buon costun1e; di pecore nere in una famiglia ne basta una. Tuttavia l'argomento idiota è effic11ce, e tutti i giorni ne ubhiun10 la pro– ''"• A coloro che presentano lo schiuvo delle colonie reclaman– do giustizia, viene n1ostrato il forzato dei campi di concen– tran1cnto russi, e se voi prote– state perché a Praga è stato uSsussinato uno storico che si era n1esso a fure l'oppositore, co1ne Kalundra, vi shatterann_; da,•anti due o tre negri an1eri– cani. In <1uestu disgustosu gara a11'ustu u1ul sola cosa non cu111- biu, la vittin1a, sempre la stes– su; un solo vulore è costunte– n1cnte violuto e prostituito, la libertà, e ci si accorge allora che dappertutto la giustizia è avvilita insierne ud essa ...• No: scegliere la libertà og– gi non è, come per un Krav– cenko, passare dallo stato di profittatore del regime sovietico a quello di profittatore del re– girne borghese, poiché questo sarebbe, ul contrario, scegliere due volle la servitù e, condan– na ultima, sceglierla per gli uI– tri. Scegliere la libertà non è scegliere contro la giustizia, CO· n1e ci viene detto. Al contrario, oggi si sceglie lu libertà al li- vello di coloro che dappertutto soffrono e lottano, e ivi soltanto. La si sceglie insie1ne ulla giu– stizia, e orn1ui non possiurno scegliere più l'una, senzu l'ul– tra. Se qualcuno vi portu viu il pane, nello stesso ten1po sop– prime la vostru libertà. Ma se q·ualcuno vi toglie la libertà, stu– te sicuri che il ,•ostro pane è 111inacciato, poiché esso non di– pende più da voi e dulia vostra lotta ma dul beneplacito di un padrone. La 111iseria cresce in proporzione ullu libertà che in– dietreggiu nel n1ondo, e ,,icever• sa. E se questo secolo in1placu– hile ci ha insegnato crualche co– sa, è che la rivoluzione econo- 111ica sarà libera o non surà: nello stesso modo in cui la libe– razione verrà attraverso 1'ccono– n1ia o non verrà affatto. Gli op– pressi non vogliono soltanto es– sere liberali dulia fante, voglio– no essere liberi anche dai loro padroni, ed essi non suranno uf– francuti dalla faine se non quando potranno tenere in ri– spetto i loro padroni, tutti i pa– droni. AUIEKT CAMU8 Il comunicato finale dei tre ha scontentato un po' tutti perché si è limitato a registrare le difficoltà esistenti senza costituire un vero pun– to d'incontro per le trattative con l'URSS. Alla Conferenza delle Ber– mude partecipavano, del resto, rap– presentanti francesi che forse, fra qualche giorno, non lo saranno pili, rappresentanti inglesi, che sembrava– no infiacchiti e stanchi di insistere presso i loro alleati perché l'inizia– tiva di pace non sfuggisse all'Occi– dente, e rappresentanti americani sempre più turbati dai progressi corn– piuti dal maccarthismo negli Stati Uniti. Ennure la posizione occidentale potrebbe non essere cattiva, purché i governi delle potenze occidentali non abbiano paura della pace. Il piano proposto nelle note occidentali per la soluzione del problema tedesco è senza dubbio molto pili democratico di quello sovietico, purché gli occi– dentali abbiano il coraggio di so– spendere la CED fino all'attuazione dell'unità tedesca. Essi debbono ren– dersi conto che il problema dell'as– sorbimento della Germania unita ncll'àmbito del mondo democratico va discusso francamente con tutto il popolo tedesco e non col solo go– verno di una parte di esso; è un giuoco che comporta dei rischi; ma dei rischi che sono infinitamente mi– nori ocr l'Occidente di quanto non lo siano per l'Oriente. La stragran– de maggioranza del popolo tedesco non ne vuole sapere di un regime comunista: bisogna metterla. in grado cli esprimersi liberamente subordinan– do a questa necessità tutte le altre. Gli occidentali hanno anche paura di aff rontarc di petto i problemi del– le nazioni asiatiche: il rinvio di una conferenza a cinque non serve ad altro, in definitiva. che a fare il giuo• co comunista. Finché i cinesi saran– no tenuti in quarantena, rimarranno inscindibilmente legati al blocco so– vietico. E a poco a poco attireran. no nella scia di questo blocco tutto il continente asiatico. Su un solo punto, che è forse tuttavia il pill importantr, gli oc– cidentali sono nuovamente passati al– l'offensiva:' il problema del control– lo dell'energia atomica. Il discorso pronunciato dal Presidente Eisenho– wer ali' Assemblea Generale delle Na– zioni Unite, 1'8 dicembre scorso. ha il merito di riproporre francamente tutto il problema, anche se molte ri– serve possono farsi sul tono spesso minaccioso di tale discorso e sul– l'insufficienza delle misure proposte per affrontare il problema. Ma biso– gna tener presente che questo discor– so era originariamente destinato al– l'opinione interna americana (e forse per questo, quando la destinazione fu mutata, Churchill, al quale il te– sto era stato mostrato, ottenne che fosse molto attenuato nella parte ri– guardante i russi). Su quest'ultimo terreno le naz~oni democratiche hanno la possibilità cli riprendere in pieno l'iniziativa e di porre la Russia davanti alle sue re– sponsabilità: sul terreno del disarmo generale e di un controllo internazio– nale efTCttivo dell'energia atomica è · possibile centrare l'elemento cli mag– giore diffidenza che divide oggi il mondo in due blocchi contrapposti. ron si tratta di formare comitati o cli sottoscrivere appelli per mettere in difficoltà questo o quel blocco di potenze. Si tratta - in parole povere - di dare l'avvio francamen– te e seriamente, da tutte le parti, a quella smobilitazione che, non es– sendosi realmente verificata. da par– te sovietica, dopo la seconda guerra mondiale, fa pesare ancor o<ri;i sul mondo intero, per il riarmo generale, un pericolo di guerra. l'AOLII \'ITTOIIELLI 5 NUOV! REPUBBLICl Comitato direttivo: P. C.\ LEFFI, 'I.'. CODlGNOLA .\, um•:l'PJ, P. Vl'l"rOHELLI Segretario di rcclazione: G. FA\'A'l'I P.za Libertà, 15 (Rcda .:io,ui) P.za Indipendenza, 29 (Ammin.) F1RE.i.'IZP. Esce il 5 e il 20 di ogni ,,use in olio o dodici pagine e ~uo,·a Repubblica > sta per concludere il suo primo nnao di \'ita. Ha superato le gran– di diflicoltà dei primi mesi, e ha raggiunto una prima fase tli diffusione che fa bene spera– re per l'avvenire. La ·tut fun– zione sembra apprezzata ogui giorno cli più come contributo al chiarimento di problemi trop– po spe ·so ,-Ìtirontati con superfi– cinlitù e genericismo, cd nll,L ,·olga rizzazione di essi presso una categoria òi cittndini che non hanno la possibilità cli se– guire riviste pill specializzate e quindi più chiuse entro cir– coli intellettuali determinati. Siamo ben coscienti dei limiti tlel giornale, dei suoi molti di– fetti, delle sue insntlicicnze: ma ci sembra che cominci a rnc– cogliersi intorno ad esso un buon numero di collubornt•>t'i valenti e di giovani, che Hono assetati di sinc-erità ,e di chia– rezza di metodo, anche nell'in– tlagine dei problemi politici e ~ociali. Per que to, ritcnimoo che il nostro sforzo meriti cli essere continuato, e se possibile, potenziato. La vitalihì e il migliorn– lllCnto cli «· 'uont Repubblica :o 1·cstnno legati a una cosciente ,·olontà colletti\'H. Abb. 3.nnuo (Italia e Francia): L. 850, semestrale L. 450, tl'imestralc L. 250 (Estero~ ri5pcttivamcntc, 1100, 600, 300). Abb. sostenitore: L. 5000. Sottosc1 izionc mensile: L. 200. • Un numero ordinario: L. 35 (Estero, 45~ Un numero arretrato: L. 40 (Estero, 55) Un'annata arretrata: L. 1000 (Estero, 1200) FACILITAZIONI SPECIALI o) - All'atto del versamento, l'abbonato potrà richiedere fino a tre libri «liti da « La N'uova ltalia • nelle collezioni Doc,munti della crisi contempuronca e Bibliotuo Leone Cin:burg, con lo sconto del 30o/o. Inoltre, durante ranno avrà diritto allo sconto del 10%. porto e im– ballo gra1is 1 su qualsiasi pubblica• zione della ste55a Casa. b) - A coloro che pr·ocureranno almeno 5 nuol:i abbonati, l'Amministrazione farà pervenire gratuitamen1c un volume sccho Ira i segurnti: liARKF.R: L'impero brilannico OP.I.LE PJANP.: Il C.L.N. 1-1&-.LE.l': La cortina cade c) - A coloro che procureranno almeno 10 nuoui abbonati, l'Amministra.do• ne farà pervenire gratuitamcn1c un volume scelto Ira i segucnli: De. Bos1s: Storia della mia mo1·1e LrPPP.R: Undici anni nelle prigioni e nei campi di concentra• mento sovie1ici PF.NSATI: L'etica e il marxismo RUFFINI: I di1i11i di liberlà oppure polrà mettere a disposi:ione l'IJO abbonamento groluilo. ABBONAMENTI - DONO Ognuno può versare ali' Amministra– zione l'importo di abbonamenti da dc• stinare a nominativi scelti da lui stCSl!io o. se in bianco, dalla direzione del giornale. N. B. I lettori di N. R. sono pre– gati di compilare t:d inviarci l'occluso modulo di c.c.p., s11 c11i potranno ver• 1954. la quota di abbonamento per il

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