la Fiera Letteraria - XIV - n. 12 - 22 marzo 1959

Domenica 22 marzo 1959 LA FIERA LETTERARIA SCRITTORI IN PRIMO PIANO MARIO C LOMBI GUIDO I: L'AUTUNNO .Enri~ a-"1.<evaceroato molto p:-esto di d1mentlcarei di ciò ohe· a\-"e'Va p:'O\.·ato nei g:ornl d1 quell'atmosfera nuova, e come sospesa. creata dal su1Cidio di Lavinia. La ~orte, toccata con mano. gli cancellò to:se l'tdee istintiva che i 5tcr.·anl non possono monre. ma per il rest.o non gll lasciò che una indecisione meditabonda sulJ"ìmportan– z.a e la definizione della medesima. E a c~nservare questo El'UO stato d'animo. che s1 risrolve-.-.a in pigrizia di gio..-nate intere. trascorse sdraiato sul lelto o intento e fit– tizie oooopazion.i casalinghe, conoooi?'E'\·ano la stagione all'in.izio dell'autunno infingar– do co~e il pae&aggio oo:rdo. e le persone mcdes:.me. che lo 8'\-'e'\-ano cireond.ato, as– senti, sparite. Anna. dopo l'incontro di quelJe notte. g1i sembrava p'.ù UCl .residuo della sua mahn– con:ra che un puntiglio del euo oa-g~io, e. 61ando sdraiato sul letto. la sua presenza. se appariva nella memoria. non giungeva tonnentatrice o inrgig'O.ntita. ma p:Utiosto tenue. e In qualche atteggiamento tenero di lei. Piovve per due giorni. e ~- come succede al tempo giusto. ma sempre ina– spettato. E come En..-1<:o credette di nuovo giunto il momento di in~ a qual– cosa. non seppe a che pe nsare. Non er.a più in p:eda al ~ eoo:tint.le L"'reQW.eteuedi quando dove\":a oon-e.r e al to...""J'e.nte o salire sulla bic.:.clerta per trova i.,e nella stanchezza un acquietamento dell'animo con"-ulsO; e ,:,er questo scese adagio per la strade ta. Jl cielo. di Wl cenerino sporco. si riflet– tieYa ooJ disegno opaco delle colline, con– fOndev•a le linee pri."T:6 agili dei riquadri colti\"ati. intorpidi\"a il cO!o.:e dei p.rati e dei ,'::Ottoli. Il suo passo e il suo :espiro noo avevano una sensrbile rispondenza in lui, come il wo sguardo non porta-va at– tenzione V?\·a a nulla Nel paese stagn;ava uno squallore unifor– me. come ee la pioegia ,glielo avesse di.J)lnt.> ormai indelebilmente. ~on una pe.."'SOna in– contra\"a. neppure un temo d'una facciata o d'una persiana 1:li imp.rime,·a nello sguar– do la sua reale vivezza. 11 caffè era 'PUI"e deeer1X>, e al .posto della .ragazza ,gli app.rrve f:bb~ ~ri=. 1: ~~~iept:!ed~~~~ artritici. Gli chiese. non sapendo altro dire, ma. in ouor suo con qualche speranza, di Savi.Di. La donna :non sapeva nulla. o fin– geoo. di non sapere nul!a. En..'ioo se ne andò senza consumare, e nel discreto tratto di st.rada ohe lo s epar.a.-va dalla v illa di Lavinia. '-"6!SO cui inoonsc:ame.nte era di– '!'etto. .rimuginava dentro non ri cordi di avi.-eninmenti. ma oo~ra.zioni asimatte, ohe oon pe:>\;cacia lo portavano a conivin– ce.-si di 0!'!Dai ave:-e sper'..mentato tutto. Ancora un 0r!ciolo di 6pe.ra.nza. non sa– pe:"3. di che . gli 6i affacciò dinanzi al can– cello del.le villa. Suonò a lungo il campa– nel!o, 1>0i risuonò. poi attese, fumando una intera sig-oretta. Poi. da u:i punto della cancellata. c.~ Jasc::ava 6CCXI'ger,e rparte del– la facciata della ville. !rrugò .tra il folto impolverato con lo sgua:rdo: vide tutto sba-rrato. Tutto era spento into...-no.e pure qui. come unironne. Studiò per qualche minuto lo chalet, do,,,,e era stella ritrov~ìta .Lavinia. E dinanzi eB'u scio c.h ::USO notò ancora i grossi vasi di filode.nd. -i, in una lunga fUa. come il gio rno del funeTale, quasi che '--Olessero impedire, come allora, di penetrare ad una immaginazione ow,i,osa ed inutile. Xon si capacitò del tutto di quell'ine:1.e 6ilenZ::o. e risuonò il campa.nello con acca– nimento; e attese più di prima. Sa,,-ini poterva ancora doom;!!"ein quella villa ao– bandonata, e forse nello chalet medesimo. I nuovi passi di Enrico furono più in– certi. COIJ5apevoU infine c.~ egli cercava qualcuno cui appoggiarsi. cercava Savini collo stesso desiderio con cui 3'\".ret>be ce:– cato un ineguagliabile amico. Sua maà::'e pa:."'1.1 qualche giorno o"?Pr_es– so; il tempo piovoso. le O.."'e semp~ più simili una all'altra. e le gtornate onnai eone. la crucciavano fino ,a dolenti no– stalgie che espritne\,-a ad alta "·oce ad En– rico. come sempre assente. Raggiunse la eorella in nna cittadina del Veneto. Scrisse. appena arrivata. aJ Aglio e di lii. per qual– che giOTno. quGl!Siquotkiien-e lettere. pre– gando Enrico di roaggA.mgetfa .. o almeno di non tt'JUO'\-ersidal ipaese per alcuna ragione, considerati i tanti pericoli della città. Ed IJlrioo le riapose poche volte. e imiami tutto con un diniego secco di nggiungerla. Enr.oc> credette che pure ne: suoi rap– porti familiari con la madre qualcosa an– dasse sensibilmente mutando. Gli pa!'Ve anche questo e.,sere solo un s-egno di rag. giunta maturità, e ogni volta si accorge\"a di tal 6UO ,stato. non gli dk--piace-.-.; era g;à oonvinto d:i aver imparato s,enza aloun sa– crificio a godere della solitudine invece che a fuggirla con animo inquieto. Il tempo s:i fece di nuovo limp!àO. ma di una ca!ma fre90 b.eu.a. l'aria aperta; egli riprese presto a riammira.re. indugiando, i colori. le Jonten.1:ltZe. Passeggiò per la collina. e \stintivame!lte fii r:intenerh·a. con un tenue piacere; acu:.va il wo interesse non solo a conrempla.-e. ma a notare. a distinguere; il clamore 'V':1\-o di un uccello e talvolta un semplice fru9cio lo investivano addirittura del desiderio di identitkare le sue più s0ttili sensazioni. Rip:ese anc:he, -per qua1che giorno .. senza una occasione esterio:unente spiegabile. a d;se,gnare pa,esa-ggi e ft&ure. come gli e,..ra aooaduto di appassion;mu. àaa bambinetto. in .giro pei- cruegli stessi luoghi. Sul sommo della collina. da cui ,si apriva ootto la valle p"e.l ton:-e.nte. &i sedette con la matita in mano. e in poche linee tracciate sulla carta fab.n:iano gli par!\·e qurasi di riscoprire una sua dimenticata \--OCazione. I tretti nasce– vano, puramente evocati. na5Condevano per sempre dietro di loro le immagini che ave– vano tl'a'\ioc<::atodalla realtà come òal r:– col'do e dialla fantasia di Lui. Il paese. che aveva sempre rappresentato il suo punto di incontri. di sfoghi. d'..venne per lui uno scenario morto. Ora che era libero dalle apprensioni di sua madre. piutt.o6to era attratto dalla città. in cui tutto. da qualche tempo. psreva ave-re rip..""eSo il suo ritmo no:rmale. AccaTeuava I"idea di r!apmr6i una stanza nel suo appa:..-i.amento,di pas– S&rVidei lunghi glOmi. Un mattino.. Enrico se ne stava disteso sul letto. semlvestito, quando la contadin9. che Gooudiva alle !..coende di oasa in as– ee,nsa di sua madre. venn e ad avvert:<:'lo che lo attendeva un suo ami.co. Nel pre– lp3C"ani pensò subito e Sa vin i. Si tro\--Ò invece din-anzi Berti, un com– ,>agno di liceo. ohe lui a,•eva sempre am– mira to rpe:r la sua capacità di imporsi. Bert::i e.ra un :ragauo piuttosto P:CCO::O di statura. di u na mag:rez:za ne.rvosa.. quasi femminile. Las::ta,-,a parecchio parlare ,gli altri. e an– nuiva SO\"eDtecon. un oenno del capo chiu– d-e:1ào la su-a iroD!.a dietro gli occhi alZ.ZlU!':I"l e tondi. Poi partiva lentame:ne. O)O poche parole. ma e:o;atte, conclusi-,.~. Enrtoo gli conoeceva ,anche l'eleganza nel vestU'e, elle qualche volta ave'\ia cercato d'imitare. Berti si ~avviò colle dita i oape.lH :un:;:hi e <biondi. e osservò l\am!co che gli si a'lr-Vi– cinava oon un legg ero disagio. ..Ciao .. disse En.' i.co. I woi occhi cad– dero sul pullover e zrn nro de.ll' am:oo e sul– la camicia apertà di seta b ianca. Berti ac– cese una sigaretta. e dopo una bOccata la lasciò conswnarsi dalla mnno aboandoo:l!::l,ta contro un fianco. E?r.tco ,gli c."liese se si saret:loe :fermato qualche giorno da lui. .. ~o,. .rispose Berti. e spiegò che Bi tro– v.n,a da quelle parti proprio iper caso; per- . dhoè si era ar.rampicato in !bicicletta fino alle villa di Giannetta Bonvicini. sulla cima di una di q:uelle colline. La Bon";cini. una lO.'"'Ocompagna di souola. 3'\·eva sempre ostentato di essen? 4\glie di una inglese. ...Mi ha prestato l'Oxford per qualche mese ... Be..~ti studiava l'inglese, ora. Il ,-oca.bOla:fo era J)OISato sul 5ellino Qel- la bicicletta. .. )Ja tu dove stai?,. chiese Enrico. ..Siamo rimasti in città ... QuaDdo fu il momento. Enrico accom– pagnò l'amico colla bicicletta. e nOiO. so:O giù per il viottolo. ma poi att:ra,.-erso il paese, e per un t:'13:ttodella strada -provin– ciale. ~e era come sempre ,attratto, e ~li rh-olgeva continue domande mentre peda– lavano. calmi. Gli chiese come e..~or:.esse i suoi giorni, e se non avesse incontrato qualcb,e compagno di scuola Berti si limitò a rispondere che leggeva e studiiava. quasi sempre so!o. e che davvero non gli im– portava di VOOere gli altri. Però gli fece intendere che avre0be fatto un·eccerz.:one per lui. S:.Cché il giorno dopo Enrico si svegliò abbestanza presto. e convinto di un matu– .rato entusi.a.smo. decise di .reca."Si in città e di :ivEdere Bc-rti. Avverti la contadina nelle faccende di casa, perché non si im– ~nsierisse, che andta'\,:aospite di un amico. ln un paese vicino. e prese con sé tutto il denaro che la madre gli aveva lasciato. Il mattino era ft"i?6chissimo e ben pl"esto un po' d'inquietudine ~li si placò. per l'acia che gli correva sul corpo e sul volto. ùa città gli apparve st."3namente ,;-,.."3.. allegra. come se non si ritenesse pi ù m i– naoc..:aca.e neppure turbata da alcun pe.ri– calo. C'erano i tram az:zum che scivola– vano sulle rotaie. t caffé frequentati. i pas– santi che chiacehieNlvano e oo.rridevano. e qualcuno anche te.,no a contemplare gli eleganti colombi e ticchettare sui lastroni della pia:z;u., o il ohiooco..'io della bocca di bronzo di una fontanella: come prima, quando il tempo ,si poteva pe..'"Clere. quando gli occhi e la mente poteevano divagare o addirittura svagarsi. P.arev-a che il corpo vh,•o della città si !OSàe ribellato miracolo– samente alle distruzioni, ai '\"lJOti.che pure vedendosi. giacevano qua e là dimenticati. Ed egli provò un'estrema meraviglia riOOO'– dandosi di q-uella città conn.~sa. in.... asa. conquistata dalla polvere e dal fuoco. nella qual.e era sceso qualche settimana prilna. Andò a casa sua. riapri la finestra della sua oa:me.."13, dhe dava 9Uila stradla. Scese dalla portinaia e la pregò di bbe~li la &tanm dalla polvere e dalle ra-gnatele. Le disse che sarei>be rimasto pe-r qualche tem– rpo. che lei pen5asse ai pasti e alla pul:Zia Quando s1 distese sul 6UO basso letto. dove sapeva di poter meglio riposare, nulla lo turibò minimamente. Giace\."a nella luce te– nue, pI'Otl,·enienteèel i:-etta..nigolo della fine– stra, che :10:1 gli confondeva te pupille. Si arldormentò. .. Si,. confermò più ta!'di tra 6é. seduto BU.I letto. .. q,ui sto tieniss:rno. e non mi muoverò più,._ Cominciò a gi:-.acchiare per l'appartamento; nel òalgno si spogliò tutto. e s1 acOOTSecon piacere che la doo::ìa fun– zionava ).fentre ,s'a.SIC';uga,.13. l1Il pensiero indugiò debolmente 61Wlabellezz.a. che gli pareva lontana e i:wtile, di Anna. poi pensò di telefonare a Beo:'ti: .gli rispose gentil– mente, senza merwigliarsi di trovarlo in città. .. V>eni a t!'O\-atmi al pomerige-io. verso le (tUGttro,. lo invitò Berti J.13 casa di Be:-ti era sìtuata dall'altra parte della città, in un quartiere di villini. ,;alvo dal bombardamenti Berti non appar– tene,".3 ad une tami;a:lia :-.coa. ma suo pad.Te l'a...-ev.amolto viz:iato. Co sl si r itravò col– l'amico In quella stanza. clùa.ra e bassa di .soffitto, resa eogusta dag,.t aoaffall del libri. in C'UI Bmii lo riceveva eempre con un9 certa giusUfloata aria di superiorità. Be:ti leggeva, in b.ilbbuooe e in camicia leggera. \"Oltando 1a s,chiena all'uscio. seduto al ta– volino sotto Il da,1,imz.ale,ben iUumtne.to dalla luce. Gli fece un cenno colla mano. int.uendo che er-a entrato Enrico. ma ncm Ei g_:tò .. Vuoi qwlc0513 d.a bere?,. gli chiese Berti. Bevette."'O un cognac, la cui bottiglia fu tolta 00 un armad:lettn eppaso a una pa– rete ..Cosa leggi?,. lo inte.-irogò Enrioo. sa– pendo di d'ar.gli piacere. ..Stavo leg-&"endo Proust .... Enrico non osò chiede.""Clidi ,P.:ù. E lo stesso Berti fu eva– si\"(), quasi che .per il momento non ci te– neooie a offrire sp!ega2ioni. a 6Vela.re forse qualche geloso segreto. Pre!e:rl Invitare l'amico ad ascoltru-e certi dischi c.'r\e egli alYemr.t\-".3 d'esisensl proo.Jrato con grande àifflooltà. Erano musiche di Vivaldi e di ma esse risposero che non volevano nulla Per il momento. Pan!-aro:oo fr,a loro. laco– niche. e discret.amente amenti. Enrico een:ò mfine d'lnterNsan;i a Rt>nata, per un J)O. an.oEl>b.:Ot.o come al sentiva. perché gli sta– va più v À:ina. No n ne incontrava ora dle il naso a:! ftl-at.oe la linea della bocCa che pote\-a eaore osti nata. Poi una mano lun– ga. me a.'1'C'Ora bamblnesoa. aperta sull'im– bottito bracc»lo, su cui batteva ogni tanto la palma .. Vogliono Ge:-shwln e c,ose del eenere • !e-ce Berti ammiccaodo. cA me p.'Gce molto Gershwin » interven– ne finalmente Liisa. Era ancor.a una r3#1Z– :z.ina, 61'8.nelata, magrissima Si tirò ~tta eulla polhrona, con un vivo movimento. I sood ooohl entra-,.,ano ln une zona di luce; ed erano SCUI'I, e si sarebbero detti mali– ZX>S"'- I:nd06S8'Va un .... -estito chta::'O.semplice e largo, che la f.aceva appari re quasi pri'Va d1 foome. Renata mostJ9\.,a un'aria protettiva nei rl;guaroi della sorella. da ce..'1..1 s-guaroi. Dis– se ohe voleva ascoltare Annstrong; poi qualche alt..-o suonatore di jazz. E cQsl si decise per .~-on.g. e poco dopo Enrico ~el rimpiantoe nellamemoria * di Al.,BERTQ BEJ 1 ILACQlJA Jforio Cotom.b1 Guidotti. Silvio D'Ano, Rocco Scotellaro. G1ulia.-no LeggieTl: sono tutti no-mi ben vivi nella. memoria e nel rimJr.anto degli ambienti cultu-rali italiani, nomi di giovani scrittori tolti da. una morte immatura al tempo migliore della loro vita umana ed artistica. Il n.aTTatore Mario Colombi Guid.otti nac– que a Parma il 7 ottobre del 1922 e peri tragicamente. in un incidente d'auto. il 16 g~nnaio del 1955. Avetia pubblicato 4u.e romanzi e una serie di racconti su Ti..trnte quali: - Paragone ... , ... Nuova CO'Trente .... ., Galleria,., ... Itinerari -. - Letterotura .... Il suo primo romanzo breve, ... Impazienza•• fu stampato nelle edi.zioni de - Il Racco– glit.ore .. nel 1952; seguiva, due anni dopo. ... Vogliam o svaaarci .... un secondo romanzo compre.so ne ., I Quaderni ... deU'editore si– cilia no S al.vatore Sciascia. I racconti fu– rono raccolti. dopo la morte dello scrirtO"Te, in un oolume dal titolo ., Vita con Ca.te,. (Edizioni del Raccoglitore). Sia nei romanzi che nei racconti. Mario Colombi Guidotti mirò a calarsi nella storia di un ambiente - la dorata società della provincia italiana - certamente tra i più s-ugaestivi ma, anche, tra i più ardui a scioaliere le proprie fila umane. Seguendo questo intendimento. egli raogiunse valori di te.sto assolutamente personali e ricchi di , pouibilitd di S'Viluppo. Le sue narrazioni si svolgono in un clima di tensione senti– mentale che pare so.spesa in se. in se stessa conchiusa ma che e, al contr6rio, sostan....-iGlmenté alimentata dal desiderio di an+vare a vivere al d i là <(ella sojferenz.a dell'anfma e dei sen.si. · Mario Colombi Guidotti lasciò anche due roman..~ inediti: il primo, ., Tormentosa sta– gione ... e del 19.f6 e il secondo .... Il aram– mO'jono •· fu portato a ie-rmine dal Colombi poco prima della morte. , Il arammofono ... - dal quale è tolto il brano che qui pre– sentiamo - ci pare veramente un ro– manzo d'impegno, di arand.e interesse. Carlo Bo. Gian$iTo Ferrata, Aldo Borlenghi. Gian– franco Contini, Piero Bianconi e Adriano Soldini ali a.ueanarono, nel novembre del 1955, il premio ...Libera Siampa .. per la Fresoobaldi. che prendevano a ta! punto Be.'ii da rendel"!o completarne.m e d:stante. ).fa in un !intervallo. Be.'ii gli comunicò che dovevano erri .... are àue ~zze. d;a lui irl'Vitate. Giunsero. cutatti. mentre loro stavano be– ve."l<io il teno cognac, e l'imbru.nL-ie era BOpr,aggiunto precocemente. Enric.o che ora si hrovava ,a suo ag:o. allungato in uoa pol– trooa. leva.~ò06i in piedi. non po..'iò molta attenzione sue ragwe introootte da Berti. notò soltanto che eNlno disc.,-,etamente più alte dell'amico. Le ragazze buttarono i secchielli ,sul di– '\"3nO-letto di Berti. , subito occuparono, contendendosi la p:ù accoglie!lte. due pol– trone v:cine. « Renata e Lisa V.... ,s:candl Berti, stando in piedi ad OEilSe.-.i'arle, qU8..sicon ironica contemplazione. ~fa se fosse stato un os– ae....,·atore. Enrico s1 snrebbe =-e:.o conto che Berti porgeva una veria attenZ:one alle ra– gazze. solo agparentemente oofistìcata En– rico. <!nvece.non si p:-ovò neppure a di.sun– guere i tratti òelle due ragazze. il che era ormai faticoso nell'ombra. né udi quasi la !oro voce perohé Berti riprese a .suo- nare dischi. • • Ancora più tardi. il buio completo eo– i;;tr:.!lse Berti, che si era seàuto fra le ra– ga,zz,e,a cluude:re le persiane e a tirare di– nanzi al!o finestra una tenda blu. Poi ac– ca;e due lampade da tavolo azzurrate che fornivano un esiguo cerchio di luce. Pa– rl"\,a leggermente in!a.stidito nei geo-ti che compi in !retta.• silenzi06'0. C.lri.ese anche alle ro,gaue che cosa desiderassero d8 bere, narrativa. Ecco un pa3so della Telazione della g,.uria: , n romanzo "Il grammofono,. chiude un tempo determinato dell'esperien– .:-a di un giovane in un ambiente, piut– tosto che sentimentale. scelto come più (UÙltto a spostare t per'30n.4QQi su di un piano di insofferenza e -provocazione spi– rituale, a dare upre.s.sione e concretezza alla fu.aacitò. deUe IOTO vicende... Questo romanzo è già rappresentativo di un orien– t.amento conquistato sicura.mente. e ci af– /icfo l'immagine di un narratore che non dovrd e,sere dimenticato.-. Il protagonista de , Il grammofono~ è Enrico, un raoa.:-:::o di sedici anni; l'am– biente n quello dell'ultima guerra e, piii precisamente, dello sfollamento nelle cam– pagne emiliane. Il sucmo del grammofono jun.:iona da ... leit-motiv,. per una storia d'amori. i primi amori che Enrico si trova a vivere, a soffrire. a risolvere. Lauinia, Renata. Anna, S4tlini, Bt"Tti: sono i nomi delle ragazze e deQli amici che vivono attorno al protaaonisra. n dramma sent-i– mentale di Lavinia si concluderà con la morte mentTe Enrico. passando da un amore all'altro. troverà in Anna qu.eU'a.p. pogament.o che. più o meno consapevol– mente, ha cercato nei .suoi anni più dif– ficili. LA: storia ha un 1'espi-ro colorito. ampio; le ft(IUre hanno una IOTO ben preciso. 'dote di spicco. Lo scrittore diseana la sua pa.. gina attraverso l'accostamento di soUili ri~ lievi di costume. proieuando i suoi perso– naggi in una prospettwa di abbandono. .. 11 ara.mmofono,. sarà pul>blicato fone nel– l'anno in corso. Noi siamo daovero lieti f:iw~:e~ir p ~~~~~inc~e pir~~~~t~'. il profilo di uno scrittore eh.e si andava imponendo c<>meuno dei più interessanti della giovane generazione narratltla. E ao– giunaiamo che a Ma.rio Colombi Guidotti si devono anche alcune traduzioni di pre– gio (basterà cirare quella di .... Ma.rie Claire,. di Marguerite Audoux e del .... Negro del narciso,.. di Conrad) e la fondazione de "'11 Raccoglitore•• l'importante pubòlica- -=ion.e emiliana di arti e lettere. • ALBERTO BEVILACQUA s·.acoo.rse che Renata fuma,13 avAamente una sigaretta. e i:ntantt) S€!glll.ivale frasi àella tromba. .. Penso» disse Renata, in un breve inter– vallo « che gli dovranno erigecre un mo– ?JUmento..... Berti pareva 6enz.o espress:-one. mentre Enrico si perdeva in una iru-ogionevole corrmiozione. La ton.a di Bert: consi~teva nel non ooncedensi mai troppo, ma di fron– te alle due oorelle egli pa:eva oontioua– mente privato della sua prepotente deci- 6'i.one. ...Ho vogl:e di ballare,. disse Lisa. E toc– cò a Enrico. per ~a occtuata dì B,,;ni. a :invitarla. Poco dopo Berti ballava con Re– nata. ...Con la gueNa non si può. vero. bal– lare? .. disee Li.sa e Enrico. tanto pe: av– viare il discarso. Enrico non si senti\".3 en– tus iasta d.: quel ballo tonato. :\ to..-mo:-ò ch' e.ra vero, ma che tutti bal lava.no comun– qu e; e intanto si limita,·a ad acce n:a:-e iJ • suo leiggero fast:d:o nelle bN1CCiache di– ,stinguevan:o quella schiena os..-uta e inospi– tale e quel muscolo sottile sop:a il gomito di lei. Le altre domande di Lisa apparve."0 'Pur esse infantili e oome tali prive di inte– resse per EnrSco. ln SOStanza Enrico- cominciava ed 3'\"VeI– tire La delusione per essere stato abbando– nato dall'emico. il quale gli aveva negat.o in tal modo la sua conversazione. le 61.le. confidenze. pre!e...~o le consuete 6 t up5- <flaig:..."li che gli off:ivano due raooa.z.zine.Si acco.""Seche rimuginava dentro di sé que– ste cose molto seriamente. anche s'era eot- tomes,o al volere dial.l'amioo. e lui non si sard>be mai ribellato. Faceva i poéai passi nece9..'18ri~hé il suo si potea,e oonside– rare un ba:lo, e ai guardava attorno dove nel buio ntL!a v.i er;a da vedere. fl000l"gen– d051che lisa lo rim irava in volto 001D occhi spalancati e gon.ft di una sorridente lmPIS– oabilità !aneiullesca Poi toc'narOno a c:eòe:rsi, e !n modo che Enrico dovette. Sln'.re le conftòenze e le insuperabili òom:ande di Lita.. Be:-t; conti– nuo-va e ballare; piccolo. e !OTSepreoc:c:11- pato. e non cerea-1'8 mtlla col!o ~ se noo le sfumature dell'espreu!Ol>e del volto di Renata. troppo !e."fflo e impa&6'!bile pe,: essere 61.llCero. La 1,erata tenn!.nò quando Renata riten– ne che. l'ora ormai ta.-da. esse do~-ano andarsene. Berti e.""a innervosito e :nsod– dis!atto. e si mostra'\"a anco:- più dimen– tico nei rtguardJ di Enrioo. Re.nata p-3:reva s,o,ggiogarlo colla sua treddez:ta. !orae stu– di-ata. ed Thcico se ne usci da quella casa, fm.permalito e 6't<mlito, t:-a le due rag azze. Se le t.-vvò al ftanoo sulla via b'J.ia ~on gli parve dhe lo interessasse nep pur e ora intender molto di quelle ragazze. che int:&– vedeva a-ppena. Lisa '11 si strinse. ~ perché. al b:-accio, ool solito ~ am– mirativo. mentre Renata, it.lenzlosa, altez-. zosa. eamm:..na\"G rapidamente con b:e"; ,,.,,.;1_ ..E• un ra.;a::zzo molt.o intelligente. gli S'UeSU!":'Ò Lisa. CO!De se ne vo!eSiie co:rle::-– ma E.:!rtco lo SQPe\"3. e si limitò a COD'\"3- lldare l'ossex'\"atione con un cenno cilel capo. Quei volti magri, tesi. ohe gli stavano eJ fianco, non gU eecit.rnano 8'.cuna cur:n5ità in quel momento. Pe."'ICO?Sero vie r'..sonanti e deeerte, ma ~li si la&Ciava q-.nsi con– durre da Lilsa e nan si rende.,-a esattamente eortto di do ve si tro vassero. 5! aoco.,e solo di aver c-.. mmin3.to a lungo, quando giunse à! !."'Onte al canc ello di una delle sciite villette d'un'alt:ra pec:c:fe,ria. e Renata lo sa– lutò appena. senz.a neppUre st:inrge.-gU la mano. mentre Lisa ind:Jog:iò sul cancello quando già egl.1 le tl'."'e\--a '--Olto la sc..~a per and;;rsene. Il giorno dopo ,-i !u un &lla.-me nel mat– tino annuvolato, pegante, ma poi nulla ac– caàde di panicolare. Una pigr'..zi-a to.-tida lo trattenne a letto 8no all'ora del pranzo, senza e1cuna eospensfone de:ll'animo 6fa– sato. Le sirene 6C3te.nate non gli avevano prodotto una unsazione molto diversa da quella che prov~. in tempo di pace, quando una !abb.~ca nei p:-essi evve:ti,-a èel mezz:ogtoroo. Le palP:tazioni degli oc– chi sui soffitto malcerto nell'ombra DO!l :i– spondevano a null'altro se non alla mee– eanica di uno s:ua-."tio berte. Te.-minato l'alle:nne, mentre se ne passeggiava pe= la stanza, non penaando a nulla. squillò il telefono. Era Be..'1:i. baspettato e gentile quel tanto che lo portasse add.'":itture a scusa. -si per ~ 9UO contegno nella se..-a. in– no.mi Spiegò che alla fine egli si e::-a in– fastid ito per la p.."eSenzaingombrante delle &ue ragazz.e. Uscisse lui. per una paa;eg– giata insieme. ll luogo dell'appuntamento era nei pressi <rella casa di Berti. Doveva pexorrere un buOn tratto. Enrro. ettr-...,...ersare tutta la cirtà. E rimesso il piede 9Ulla 6trada. che d·~.so eveva perso ogni movimento, implicata nel cielo grigio e nella già rin– n0\'3ta ans:età della ,gente, ~ senza t:-et– ta ognl e pur min:too traccia di vita. come un raro nego:.iante che rialzava la sr.aci– nesoa della bottega ancora una ,-olte salva. o . una donna çon ~n tagott:.:lO, mal ve– stita., spaesata e avvilita, che si infcanava da una coppia di carabinieri. forzatamente impaa:.'ibili, su.I ql.ta16iasi mezzo di rito...-na::-– sene. tuor.i città, o una giovinetta spau:ita al bM,ocio di un ragazzo indeciso. Le JnQ ... cerie non avevano nulla di )X)tentemente òramrrtatioo, di teatrale, piuttosto cere.ava– no di na.soondetsi cCM..l.a mesc.mna compli– cità degli uomini: ma i lastroni della piaz... za erano stati abbanàonati dai teneri co– lombi, ri..tugiatisi, intimiditi e L..requieti. sui cornicioni del paJaz:z:o C\'.)tnU.Da}e, Berti lo ragg;.unse in foodo alla sua via. Era veshbO più modestamente del sol:to, senza ricercatezza. con un abito di aa.bar– dine grigio; telle\-a un '--Olu merilegato sot– to il braccio, e una me.no nella tasca po– steriore dei pa."lta!onL « Di qui, in due minuti siamo sul ver– de.. d:sse. E giunsero in un punto. in cui apparve un basso 81Winedi un canale. ..<Leggo molto in questi g=0rni,. rip:-ese Berti. lisciandosi t'O!l àue <i:!o le ali del naso. .. Non resta altro modo di passare dignitosamente il temp:> .... Presero l'argine; la campagna. pe..,-0. era impastata. del C:-elo g:igio. e non rivelava !a sua bellezza. Si Beàette."'O sull'argine-. al un punto quasi equidistante tra le due uniche case in vista, rivolti v8l'SQ }a campagna, e Berti rlp...-,eee a J:)3:rlere: ..Ti rammenti Go rio?•· I ricon:ii di scuola tacevano presto ad a,.,.~!i Go– rio era tm ragazzo di una bellezza indi– menticabile. biondo, e forse esa,ge:-atamente -alto. e appena cu.r.-o; Enrico non capi\-a 11 suo compo..'" tame.nt :olunatioo. mentre Beni disprezzava apert amente Gorio: o::cn– batteva la SU3 bellezza colla malizia: .. E" morto,. oonC!llllò Berti «in uno dei tiom– Da.J'dlamenti. E' encora sotto.... Go....;o, al co»trario di Enrico. non si e..-a.mai so~ m~ alla intelligenza il1a!!inat:a di Berti, oon ne aveva mai S\ioito il tasctno. lu1zi non si inte.-.essava neppure di Berti. anche se costui. nella sua mente compl:COta e sospettosa, e 0Jll()gliosii:;6ima, si e..-a c on– vinto del contl"Qrio. Gurio !u l' i.niz.io di Pag. 5 Xarlo Colombi GaldotU una pate e.a noostru:rto:::ie di E.Ideo di un anno c:::x:::ale della 15DlOla. Ma :En..-too. P\= essendosi in!erwr=ato. :oon e:a cer..o di es– EJll/!!re ~e:-amente seguito dall'atn;eo. Alla fine encbe En.;co avev. pa:rlat.o mppo. Be...-U ~-e impe:-ccettibilme::ttoe bllot.~ rente, e si alzò. e st ~ di tornare ve:-so çasa. Qua'cosa. pe.Ù> lo premera den– t:'o, qualcosa éle lo leg.aya al disp:-e::zzo :-eciproco tra lui e Go:-i..o. ~i alla mente, come se non tos9e stato ~– .... -otto per sem.r.e de un monte di ~-e.. Pepe qaalcbe altro paso i.n .Uen:zio. poi dovette prl~ « &a u::o spaccone e UD bellimbusto.. Enrioo non osb dir nulla. Pe:r :!omma.. dinanzi a eae:a sua.. Be:ti. nel- 1':nC'itare l'amico pe:- e p:-:mzo. gli r;vol6e uno Si'ua..--do che pareva Ube:eto da q-:xl pensie.."'O appe:,a e-spresso. Du:-..nte: n pat,to s,oi 6l mostrò assai bonario e v;go nelle parole.,. esciOOendo alti ~udlzi o mali– gnità. Più ta:!'di po:tÒ En:teo nel su.e:> Etll– dio. di:lanzi alle due pareti cope!""..e da scaffBll di le,ano g-rez:z;.o,cx,cupa:ti Intera.– mente da file di La:,r' ... «Cosa te ne !.ai di tanti ls:ci!. cb!.e:se En.'ico b&enuamente. «Li bo letti .. rupose Berti. Poi ~tò: ..,A te p=este..'"Ò qooicbe :omam:o. E' !acile leggere i rom.anz:.- E gli c:o::J9egDÒ ak:uni ,"0..'u:n.l rilegati. .. Ancb 0 io ~ un :o-– manzo,. bd>iigtiò Be..--ti. con malcelata i.Ddi:!– !erenza. all'ultimo mome:ito, mentre r..a,o;a– no iesc:iando lo stu::Uo. E!'3 una :ilevazione che ammantava la sua per,on.a a::cor più di ~gest.one. di fascino ~ oocb.l del– l'am.:.co. Cosi Enrioo Ul!Ciò Berti stringe::do t:-e grassi ,"'lllhani ,otto il b.-accio. con ranuno sollevato e un'intima content.ezz:a pe= l'iin– p:-essione di esse:-e stato te::l'Uto in conto da Be.-ti. Giunto e casa sua. si poee SUitito alla lettm"a di uno dei libri; se o,e J.aeciò~– dere. e non si accorse del ~e de.I tempo che tr-....scorreva sema seopo. Intanto lanoonioo per lUi. e la finestra che gli st.tta dinanzi con UD pezzo di cielo e un tetto oonsumato e annerito àal te:IDPO, gli ponò qualche p@.Dlr.ero propr'...o -.sul. !lllO tempo .clle tr.a&eo::revaeenza scopo. lnlanto so.gli occhi gli P8S9'a'V. un..a. Pi<>Uia fin.a e s:.len::tiosa che ~ i wtn; V1l6ta che 6i rinnov-4W ogni anno in quei giocmi e cbe taceva appena ra bb.-:vid.i."'e il ca...-po con una prima. incerta con:i.spOnde.ma. oel– l'animo. Xon ebbe la foru di. chiuden.i di più t:i sé. di cra.nce lla:-equella tinesca.. dov-et:e ~cire. Il b.J.io e:-a animato 90 !0 da quella pioggerella che &li calmava l' inquietud.ne. , e SIOlotah-olta qualche sae,oma gli p:-e n– d-e'\-a. ili occhi quando si re.!iz:z.ava. pes– sandogli d~a,pp.--esso. in una giOvaae donna solitria. dallo sgua.-do intravisto. r:se:!– tito e attraente. Qualche I'a:?'O spiracJ.io di ~ ~ T~a: ~a~tio~~ esistente. ma QU36i 9e:polta. 1n un luogo più aperto. dove quatto eno:-mi plataoi s'2Ilponevano nel sile nzio sgoocioland.o il cappello di toglie qu.si in~ giallite. ~li si fe.,nò. attese no n sapeva che; intanto si J)a!Eava le mani t:-a i ca– pelli bagnati. come tal'dando a riconoscere sé medesimo anche a quel tatto, e si ~a-,.-;a attm::lQ ~ iDdivi(mà.""1! llUlla di preciso. P~ù trd.i. dopo ~ a:icora '\"3.labon– dato. nel!a sua decisio ne di rito:1Ja.""Eene a casa, si coneent:r.ava in una ntlOTII. ro– lontà di f are . di app licarsi a qua~,c~ come se fOSole valsa quel.La camminata. a rist3bili.l:tli un equilib.-io mancato pe:- un ic.-iante. Appena lo c.asa.. cercò d:. occu;ia..~ = ~~% ~~~eD~!e~;j si ricordò che doveva sc.-ive:re a wa ma– dre; inettesament-e si sentì quasi ~t:o della lettera che gli p.reva ~ere nata da\"V'e,.~ spontanea: • L-.iolesc.ente.., che gli 3'.·eva prestato Berti e che giacev~ ~ GUJ :o scritto:iO. lo Qttras,se di OUO'\"'O. Sì imme.ne nelle lem.t.."'a. Gl i oc chi annebbiati. e quasi barool– Jante per l'intensità di lettura mai :-ag. gitmta. con la ec:hien,a che gli dole1o-a.si buttò sul letto. e seguit ò a legige.,.-e in una loce deOOlissima. Si aà.do: mentò sup:00, mentre la mano che regge ,.--a il '\"Olurne gli scivolò sul lenzuolo senza Lasciare del tutto la presa. llARIO COLOMBI GUIDOrD (continua ~a PJ..C'· 1) di ori~ ine au~biografica. ma llii\TBOMA NZ o DI T Bo IS I il mio era un modo. di ac- ma altresì ne sopprime le I mai gli e.ngosciosi interroga. . - d h altre.si dall~ hnea s_e~nata da compagnarla e partire da contraddizioni sul piano di tivi che la protagonista pone natura .. D altron ~- anc. en~ una _n~rrat!va meridionale e Vallea e tuttavia nella mia una viva continuità narrati- a se stessa. proba_b1li:nen~e 1esperie . mend1onahsta. anche se c~n- religione respiravo la com. "·a, senza tuttavia annullare FERD~A-"i'DO VIB.DL .\. del J{ludice e. s~ta detenf!~· corrono in esso tutte le chia- Marta. con la quale esisteva gli avvenimenti del mondo, te? A parte la presenza di ma che non fosse limitato a moiione di rimorsi appena nante nel Trotsi per_una ~~~ 11iche_ ha.rino sino ad oggi ~a- un'intesa profonda, ma Mar- l~ paura di una nuo\"a _ipot':- u:1 elemento_ religioso_ ~e J~ quello_ d~ !-In puro_ formali- e_vita~i. la tr':pidazioi:ie di 011111 " 11111111111111111111111111 " 111111111111 "' 11111111111111111111111111 c: consapevole. es_Press 1\ 0 n~ . ratte~1zz_ato I_asua produzio_- ta aveva attuato la sua eva- t1ca guerra accresce gh ego1- g1camente di una rehg1os1ta smo gmnd1co o religioso. r1sch1 rasentati. I suoi pec– suo mondo ~ di que a ~ e ne. D1re1 anzitutto ~he ess? ~ s10ne. non come Erminia nel smi e la chiusa selvatichezza. immanentistica) inscindibile Su questi contrasti il Troi- cati lasciavano sgombra e la sua partlco_lare tematica l'indi~e d~ co~e 11 Tr_o,si, rifugio della fede e· della La storia di Erminia è la in ogni problema di giusti- si imposta la storia di Ermi- pulita la strada della mia ll;1 _suo anteriore _romanzo cons~10_de_1suoi carat!en es- perfezione dell'anima, in una storia dunque di una sua di- zia, cioè in ogni rapparto nia e per riflesso quella di perfezione>. L ulivo nella sabbia Jl:8 .a senz1ah, s1 prop<?nga_ m per religiosit3 capace di separar- sperata solitudine. della ma- dell'uomo con la sua coscien- itarta. in un continuo e E' difficile non riscontrare. prova~e ~ome ~el J~ 0 Ul~tO fetta coeren~a di sviluppare la dalle cose e dagli appetiti ce.razione di un suo disgu. za morale, talune affinit3 di complesso. rapporto dialetti- insieme alle. companenti di non vi Sia nu a 1 ~casio- la sua ~emat1_c~e 1~ sua st es. del mondo, bensì in una fu. sto per U paese. per la gros- Troisi con Bernanos (e ma- co tra le due sorelle, tra la affinità bernanosiane ed an– n~e e c~i:ne ess~ faccia/:>ar:;: sa paettca ongmane. . ga reale, recandosi a studia- sa sensualità della sua gen- gari di un Bernanos che egli \"iva e la morta, sullo sfondo che manzoniane (si pensi a di una ptu ampia tema ,ca I La strada della perfezto_ne re a Stoccarda ma conser- te, della consape.volezza che ha filtrato assai più attra. del paese dove e non accade un personaggio come la mo. narratore.. . è la storia_ di t_Jna s~ttile vando nel fondo una nostal- le ha dato la stessa morte verso letture gidiane - è mai nulla da secoli»; proprio naca di Monza) anche una Ad offnrcen~I co;t~~!i e frattura psicologica. di un gia per il paese. Colpita da della Sorella peccatrice di forse pleonastico citare per in questo contrasto Erminia infiltrazione libertina e illu– appa_rs~ ora ne Sed f !ssi;~ dramma tutto interno nel- un'orribile malattia· - la non essere stata la prescelta questo romanzo Le retour de è portata alla fine ad 'iden- ministica (come non ricorda– E:dizioni. del e . 0 a !ZIO cot l'animo di UJ_ladonn~ votata stessa di cui era morto il lo- nella malattia, C;Ome u_n ri- i:enfant prodigue o La porte tificare in se stessa U peccato. re q~: -.to di e~ si avver– hbro • _di Ven~z_ia,/ell~ d a un arduo 1de<!le di purez• ro padre e dalla quale le due fimto della Grazia: e D10 ha etrotte -- che non attraverse che è appunto nel suo disgu. tono m Manzoni e nello stes.. l~na d! narratn_ a iret a a za. alla conquista di una sorelle avevano impetrato. visto. dovrebbe aver visto, quelle di un Bloy o di un sto e nel suo rifiuto, nella so Bernanos). del resto per– l.imbro Apolloni~. _un nu~vo perfezione religiosa. in vita, per la salvezza del genitore, che la sua intransigenza a i\Iauriac) sono il frutto di apparente castità del suo ri- fettamente intonata con le romanzo delf T:oisi, Lal s ~:~ eh! sia quasi 1~ specchio d! di essere colpite. ed Erminia yoler~e_la usu~par~ ~erviv_a u~a com un~ linea gianseni. fugio in una purezza ~~e la de:iv:a~ioni giansenistiche di da della per eztOJ!e, ne bq . un altra perfezione non dt oltretutto, quale estremo-tra- m venta a sopirle I r1mors1: stica. nel diverso modo, tut- salva solo dalla ,·olgantà dei cui s1 e fatto cenno ed anche le non ~oltanto ci _sem r~fe~ questo ~o~do. La prot~gon!- guard~ del su_o desiderio di parlare della_ malattia, e pre- ~a,·_ia. nel quale. essa può desideri degli uomini del con m'!lta ~a~te di una pro– fondersi e comporsi le mo sto. Ernuma. racconta m pn- perfezione - e venuta a mo. tenderla. l'aiutava come un 1sp1rare un cattolico france. paese e del suo stesso ma. blematica up1camente meri– c_omple~se (e taira dra_m~na; ma persona il suci dramma: rire in paes~ e l_a_sua a_gonia fedele la penitenza, a pece~• se_o un i~tellettua)e ita~iano. rito. La st:ada della perfe- dionale itali_ana. ~l Troisi, tiche) is~nze. c e amm . chiusa in un piccolo paese esemplare d1 cui e testimone re meglio>. Era dunque e in particolare d1 un mtel- z1one non e che una strada che ha raggiunto m questo la narrativ a di ~ ueS\O scrlt- del sud, nell"intreccio di voi- un nuovo parroco. ha diffu_ quella di ?\.larta la strada del. le~tuale meridionale italiano deh·e\·asione non dissimile romanzo una straordinaria tore. _ma altre.si come es~~ garità, di egoismi. di sordi so in pa_e~e la_ f_ama di una la pe_rfez!one? C<:m~ si ~ice- ~r il _q~ale certe affinitil d~, _peccato di Marta, il s_uo unità stilis_tica e una rarissi– cerchtn~ la st ~ a~~ rer. d. desideri che ogni donna su- sua santita. opm1one che Er. va d1anz1. nel Dtar10 dt un g1anse01stiche S(?nOconnatu. ahb1 morale: e Marta - dice :na perfezione formale. rie– loro sviluppo ~ 1 uon / scita, mal maritata ad .u~ minia non può condivider~ gi~ice si avver~iva co_me un rnli _ad. inclinazioni pro_fonde E_nninia dì se stessa -:- !11i ~~ a giocare co~ grande abi. quella che puo_ es~er~.i~ ~ uomo rozzo, sensuale. arnv1- perche ella sa che Marta net equivalente e_ laico> d1 quel- d~ll ::m1_mo.vers'! la ncerca n~arav-:1. tutelava _la mia m~ l:ta e forse pers!no non sen– nea s~gnata sia a · P 1 sta. ta strada della perfezio- suoi viaggi ha condot4,> altra la problematica del male_ e d. fatti di coscienza anche qu1!tudme_, . br_uhcava d1 z~ qualche 1romca amb!gu~– gno ~1 W! 3 prcte st a mora e ne è anche la strada della vita che non quella della della sua presenza nella vita sul contrasto con le struttu- asp1raz1om 11 mto tempo: le ta. con tutte queste chiavi: e sociale m g~all: parte con- evasione spirituale da que- purezza e di una religiosa che è nel Diario di un par- re di una società nella quale sue assenze_ conferivano de- direi che 13 sottile dialettica tenuto nel diano sàejo e 5,to mondo che l'offende e perfettibilità. Nel paese iso- roco bemanosiano. Sino a pe1 lunghi s:,-cClliha prev~I- coro alle mie preghiere. on sulla quale è tessuta la sua nel _prece_dente come . ~ stc• nello stesso tempo Ja turba. lato. nel quale pervengono che punto può dirsi davvero s<!l'mgiustiz1a t• insieme rm. avevo neanche allora una prosa non soltanto ne amaJ. cessivo Itbro ~el Trotoisi s es- E' orta a lei l'unica sorella vaghe ed incerte notizie de- e laico>, un tale equivalen• differenza per ogni proble- maniera ordinata di pregare: gama i contrastanti sviluppi so. pur esso, m cer senso,. m , tB Pitl BELtB LlllJCllg DELKOVECE!\'l'Q DI OGNI PAESI! IN EDIZIOl'fl .a:tll!ATE ~ CCXTESTOORIGIN4LB .l FBO~"TB KOTE BIOGBAFICHB B BIBLIOGR.lFJCHB tWRADI l'OEn EfflJDIOSIQOAL!Pn'l1 Poaia 4oliana ch1 dapopuro ·• nal!L ~ Poeiia btgfeu CUI dopogu,!ff'G •-dlfl..&-i ~=~o 4 ~eana <Ul_dopogurn Poui.a. u.duca del dDpopur,o •~d!G..9t... Poaio olactlue con.tanporanaa ,-.ei:1"~ TiltCGl'!mn:tDISU-.•"' ~~rancue cW dopoperra !'-"~ ~~ea del dopopeno !'4-~o.~co~ La pouia ,pagru,Ia ..,..__ ..-.&..- I •-&..- ·-"'- s~cmu ..... ..---- schwar:s editore I

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