la Fiera Letteraria - XIV - n. 9 - 1 marzo 1959

Domenica 1 marzo 1959 Lello Sconelll: • Fig'ura • (bronzo ce sellato) POESIE DI B.IRTOLO C.-ITT.IFI * Lemosche delmeriggio * Il suo paesaggio non è uu semplice pastello. ma la pagina d"un libro di lettura della nostra vita * di GIORGIO CA.PRO :XI Con Le mosche del meriggio (l\Ionda– dori. ).lilano. Collana dello Specchio) Bartolo Catt.afi. nato a Barcellona in provincia dì )Iessina,_ nel ·22. è alla sua terza raccolta di versi. dopo .4.L centro della mano (Edizioni della ).leridiana). che è del ·51, e dopo (sempre nei Qua– denti della Meridiana a cura di Viitorio Sereni) Partenza da Greenwich, che e del '55. Tre raccolte di versi in sette anni non sono poche. e ciò potrebbe dar l'imma– gine sfasata, a proposito di questo gio– \·ane che invece non desta dubbi sulla propria vocazione e sulla propria pre– parazione. di una vena troppo generosa se non addirittura abbonde\·ole. quando al contrario la sua prima virtù ·è appunto il senso della misura. e con esso la co– scienza della responsabilità morale che l'atto letterario. in se e per se stesso, oggi più che mai comporta nell'inflazione in cui \·ersiamo. In realtà il libro. che raduna una cin· quantina di composizioni dal '46 a questi ultimj anni. non fa che riprendere le cose migliori del tempo anteciore. ag· giungendo nell'ultima parte il g_ruzzolo delle nuove, sì da potersi considerare, come infatti è. il primo libro e ufficiale> di Cattafi. E allora diciamo subito che raramente un poeta (di questa o di quell'altra çe· nerazione. ciò non conta) ha esordito con altrettanta conoscenza del fatto suo. e con altrettanta sicurezza di mano. qua· si a confermarci una volta di più quanto una profonda immedesimazione nella cultura. anche letteraria, del proprio tempo. congiunta all'indispensabile istin· to, possa in chi per la prima volta pre– senta. presso la repubblica delle umane lettere. le proprie credenziali: L'inverno si fa fumoso nello sron.:o. attizzo la.crime. reslne stridenti. (L'inverno passato succiato nella pipa dolce assieme al tuo odore. rame ricche di fiamme nella i:egha. lo festa di noi due col caldo rosso in mez:o olle gambe. a cavalcioni. col nostro vino a fianco.) Crolla un ti::::one. la lantern!2 del sonno è sempre quieta. E' una delle poesie più remote del volume (la II. dopo L'aria nebbiosa. che resta una delle cose più intense dell'in– tero libro, nella sua brevità). e apposta l'abbiamo citata. per mostrare. anche col solo lume del naso. la pedana da cui ha spiccato iJ salto Cattafi. nonche la naturale sicurezza (che è qualcosa di meglio della bravura) con cui egli è riuscito a impostare. fin da allora. la propria \·oce. educatissima ma non pei: questo suggestionata. L~llo Sco"elli: e La proc essione • Pascoli. se per forza vogliamo indos– sare i panni d'un funzionario della let– teratura Araldka. è il campo remoto. coperto tuttavia dal più immediato Go– \·oni (e il nome di Go\·oni appare in· fatti nel risvolto della copertina. che non stentiamo a credere scritto da una intelligenza sottile ed umana) passato attraverso la e critica>. e la ferma co– scienza. di ~1ontale. Aggiungiamo un che di moderna chan– son, detratta da un romanzo un poco al– la Charles-Louis Philippe, e molto ap– prossimativamente avremo il totale di quel gusto della vita (nel bene e nel male). e di conseguen7.a di quel gusto della parola (assaporata. appunto. come il tempo, o il fumo. e nella pipa dolce>: in una mite e profonda intimità. po– tremmo dire ad esser maligni. quale d'un gatto nel far le fusa. o d'un rumi– nante nel rfassaporare al sicuro la pro· pria avventuros3 erba che Io nutrirà) che forma il primo incanto di questo prirrio Cattafi. r-.Ia anche a considerare. nel procede– re delle pagine. la lieve doratura d'una retorica tutta , milanese> (milanese di adozione è Cattafi, che tuttavia ha girato davvero il mondo), o per dir meglio anglo-milanese (una dolce retorica e geo– grafica> di punti cardinalj e di meri– diani), avremmo con ciò definito il reale valore di questo giovane ma reale poeta? Lasciamo pure Greenwich. e l'Est, e l'Ovest. e i cormorani (che tuttavia Cat-– tafi non ha soltanto sognato en e enfant amoreux de cartes e d'estampes >, es– sendosi realmente mosso fuori della pro– pria stanza). e veniamo all'invenzione genuina. che nella stessa retorica sot– tile. e tramite la stessa retorica (il ne– cessario tributo a un proprio tempo in· dividuato e prescelto) è quella che con· ta: e che qui. oltre certe care cadenze che dicono la comunione con poeti come Sereni. Salinas. Solmi (Ormai sorridi I mentre s'ode l'obliquo e basso convo– glio I aUe (ieboli porte della patria. I Molecole di morte I vanno in alto, vol- 1eggiano nell'aria). ci par consistere in una capacità 'di riprendere il paesaggio , visto> con tal precisione di vocaboli e di immagini. da restituircelo non come memoria. ma proprio come espressione viva del tremore esistenziale del poeta e. di conseguenza. nostro. Precisamente come cosa attuale. quale in Cattafi. del resto. cittadino come noi di questa época tan débil, è sempre l'esperienza della vita. e della stessa poesia. Si legga Litfey river, o Un crepuscolo d'Irlanda. o una delle altre tante tappe di questo gentile e profondo viaggio nel– la vita (dove ogni colore è un senti· mento: il nero del coke in porto. il glauco del mare al largo). e si capirà che il paesaggio di Caltafi non è un semplice pastello. ma quasi diremmo la pagina d'un libro di lettura della nostra vita. sulla quale \·ien voglia di ritornare non appena la si è voltata: « La Birra Guinness ha molte porte scure / sui docks e qualche lume I sparso in un lento I regno di chiatte e di vagoni, I di ruggine vagante lungo il fiume. I dove il cigno e il gabbiano sono amici I col petto bianco puntato contro il fango. I Più at:anti. a lato della foce. I un prato di trifoglio nella piog– gia: / in mezzo d s·ammucchi.ano le nostre I giacche. le anime e i loro I segreti scoloriti. le belle I Pattigrie tra· cannate I da una gola tenera feroce .. :>. O meglio ancora: l11olte cose camminano. s1 compiono chiudendo a bordo il loro incendio; in alto ~bbi~°::: tnns:::~t:i n~~;npane cattoliche. imprendibili nel sale e nella sabbia. uova perfette d'uccelli nel futuro. e la lontana bottiglia abbandonata con le mappe. i messaggi. con le tristi abitudini del cuore Non r:edi che ala nidifica nel mio JardPllo. non vedi che Dio stampiglia di rosso il cielo, la $Cia. 1' nome del battello? E· da tali e occasioni> (diciamo pure da tali ingentilite e occasioni>) che par– te la poesia di Bartolo Cattafi. E chi non se la sentirebbe. allora. di S\·ento– lare il fazzoletto dalla banchina. augu– rando un lungo \"iaggio verso il largo (degno del porto d'imbarco) a questo giovane che. nel mettersi in nave. ha saputo cosi ben temperare il proprio spirito d'an·entura con la calcolata pru– denza. che anche per i \·eri avventurieri è una drtù cardinale? GIORGIO CAPROXI 1A FIERA 1ETTERARIA Pag. 3 Poesie di ANTONIO C RSARO SCAFFALE VECCHIO E NUOVO * Editori pirati Antifone lii di JIARl,l·o P;.IRE.l"TI Dopo un aspro cammino. fra cadaveri e pietre. e gridi e 1una. siamo giunti dove sì stacca il giorno. ed è ancor notte. Togliete all'alba questo scialle nero! Durante il nostro viaggio. che ci appare in una incerta luce come fermo ~u stracci di memoria. tutto. senza che noi cc ne accorgessimo. è mutato. )la che cosa è mutato. non sappiamo. ed ecco perchè siamo disperati: non sapere mai nulla come Monsieur Jourdain che in pro.sa parlò !:lJUa Ja \·ita e non ne fu cosciente. come un gufo che mai. con tordi musici e calandre, la propria metamorfosi ha imparato. II Apri un libro. l'interroghi. lo chiudi. In qualche parte le sule bassane. il passero di siepe. un puffino. s'adattano alle nuo\·e latitudini. Non pongono domande. E l'uomo? Chiede ancora. non schernitelo: giacchè l'uomo che interroga è infelice Un di potremo insieme. coralmente. raccogliere una pietra di certezza, lanciarla dentro i nostri neri stagni? Pur del:e vesti nere che nell'alba ai lombi dei fanciulli sciarpe rO!'-se stringono. l'o:-rido .segno i;i perda. Poichè tempo di morte è sempre il tempo. O secondo Ezechiele o secondo San Giuda. Ma il mio pianto nascosto sotto le p-andi pianete dei morti. REQU!E~1. vaganti nelle vuote cattedrali, lavi quest·atba. Giammai ti perderò purezza mia, silenzioso amore silenzioso amore. che nutre ancora l'alga dell'attesa. IV Or. s'è vero. si cambia. e\'01viamo. S'è vero, l'uomo diverrà. che cosa? Lo storno dello Shet1and è passato con lo scricciolo sulle Faeroes, Dice: ii: Aspettatemi tra un miliardo d'anni ». E questo è scritto sul breviario d'Huxley Aspetteremo. che altro si può fare? Se piove. e tu possiedi un bel rifugio. guardi dai vetri quella furia liquida. sorridi alle tue mani calde. aspetti. Un diluvio? Che importa. spioverà. AXTOXlO CORSARO La storia del libro. per quel che riguarda i rapporti fra editore e autore. e. an– che. per il rispetto di un qualsiasi diritto di prece– denza verso lo stampatore della prima edizione di una opera. ha avuto nei primi decenni del secolo scorso, un momento agitatissimo. particolarmente in Italia; dove il frazionamento in piccoli stati. favoriva le evasioni alle poche nonne allora esistenti in fatto di riserva di proprietà. e sol– lecitava. anzi. le concorren– ze aleali. I documenti p!h vivi di queste situazioni. debbono e possono ricercarsi. sopra. tutto. nei « manifesti a coi quali venivano annunziate le edizioni e. anche, in mol– tissime prefazioni ai libri stessi. Va dato atto. subito, agli editori. di un fiuto parltco– larissimo nella scel~a delle edizioni abusive. un ftu:o che non Bi è manifestato soltanto nei riguardi di fa– me già acquisite. come può essere accaduto al Manzo– ni. quando pubblicò I Pro– messi Spo,i. ma. anche. per autori assolutamente igno– rati e proprio al loro pri– mo passo. Un esempio che potrebbe essere citato come proto– tipo di ques!a corsa al buon affare editoriale. ci può es– sere dato da Cesare Ba.– bo. Nel 1829. quando pub– blicò. presso il torinese Pomba. il suo primo libro. con le Quattro nor;elle. non soltanto nessuno aveva ma, visto stampato il suo nome. ma egli stesso aveva e._;. tata di rivelarlo. nascon– dendosi so~to lo pseudoni– mo d.i - un maestro d. scuola a. Ebbene. non era ancora trascorso un mese dalla ap. pari.zione de.I libro e il Pomba era ben lungi dallo aver non dicia..-no esaurito l'edizione. ma neppur r~– cuperate le spese, che ~re fulm~ei contraffattori ave– vano già messo in vend. ta edizioni eeonomiche. bru!– te sl. ma capaci di tar con– correnza. per n prezzo, al– l'accuratissima ed:zione ·o– rinese. Erano il quasi ig:10- rato milanese Tinalll. pro– prietario della t;pografia Mala'.esta; il J;vornese :\fa– s1..notissirno per le sue pu– lite edizioni di crusca. qua– si tutte curate da Gaetano Poggiali. e. in.fine. il fio– rentino Batelli. uomo di ec– cezionale intrap:-endenz.a e. 1----------,~ra~~~O;: ~fa ~~-V~ U-'A UILET'J'URA. CHE RISERlTA QUALCHE SORPRESA * Il messa~~io di Un~aretti ribadito anche nelle sue prose Difendere fa l'uomo minato e l'un1ano: credere in quella misura misteriosa che libero nell'infinito del suo spirito. e non deter– lirnitato dalle cose. o. peggio. dalle l)laCchine * Continueremo dunque a I considerare anche le più compiute ed autonome delle prose ungarettiane come una fase intermedia di approssi– mazione alla poesia? (Cfr. Romanò: Fiera leneraria. 8 genn. 1950). Alla stregua di abbozzi. di appunti? O piut- (li E.\'R /CO F.I LQl,"/ tosto come l'espressione in . nell'infinito del suo spirito, e non determinato e limitato dalle cose, o, peggio, dalle macchine: che fa l'uomo, per il suo dono di poesia, eman– cipatore degli uomini. e non riduttore dell'uomo in schia– vitù di cose o di macchine>. Non diverso, per chi sa in– tenderlo, è il suo messaggio di poeta. Anche nella prosa. prosa di una stessa naturale c~mferma quella delle poe- lui prosatore. c·e ransieta d1 Quaderno egtZwno, nei pun ispirazione: come rattestato ~1e. non senza antic1paz1om interpretare la vita col soc- ti di riflessione più alta e di in prosa di una stessa an- singolarissime, come quelle corso della pc-esia: insoppri- più lucida fantasia. si svol- siosa ricerca? Senza con ciò dell~ !erra pro~essa riscon- mibile anelito che dall'ani- gono intorno 81 motivi essen- ~ontinu~remo perciò a la: escludere che quell'ispira- trab1h nelle pagme su Elea o ma passa alla \·ista. dalla ziali della sua poesia. sciar considerare la prosa dt zione e .quella ricerca mede- lo. primavera. su La pese~ vista si ripercuote nella pa- naliano ea egiziano. certi Ungaretti unicamente . in !'ime possano volgersi, in rn1racolosa, s1,1 La Tosa. d1 rola e da ques~, quasi ri- .m.ouvj Ji ,.ha. nel. ,!iang_ue. E. funzione della sua poesia! un successivo ripensamento. Pesto, sull'Italia favolosa, sorgendo dall'oblio nella me- se come egiziano sa che if Quasi come una rlserva. un verso forme più decisamente che sono tra le sue più _belle_. l'r!oria e fiorendo dalla real- tempo e vinto dal tempo deposito di materiale g~zzo ossia più tecnicamente poe- Ma un'altra osservazione e ta nel sogno. si propaga stesso: in quanto il tempo, da sottoporre alla cermta e tiche. da fare sulle diverse prose nella pagina. non essendo che una misura. alla levigatura del verso? Ne L'esperienza di vita è la di via~gio_ ungarettia~e: ~on- e Non esiste che un passa- è vinto dalla sua misura ... più ne. meno che come ~a stes~a: e sarà sempre essa cerne 11 ~1ffcren.te . Pl_U d1ste. re continuo da una forma a (e Meridiane colossali. pira- fase_ d1 trapas~ dalla _nn– ad imporre un contenuto e so. dom!natci. nfless~vo, l:'a un'altra. non per capriccio. midi. una saetta d'ombra che ~ed~at~zza dellannotazione uno stile: un ordine ,_nel fu- non p~ro meno trepido. nt- ma per previsione eterna. E i, secoli non denaturino! _E ~1anst1c~ alla fe~ez:a del– rore, un. freno nell!mpeto. mo ~h quellP sulla Magn~ s_iccorne dell'essenza: nostra l eterno? ~lorte! l\1umm1e l espressi~ne ~~1c.a • Una U~g~rett1. con tutta spanta- Grecia .. su Elea e su Pa~- aspirazione di purezza ìrrag. nelle foSSe orrende di quel- p_repa~auone. ~tiltst1ca, una ne1ta e con tutta coerenza. nuro. nspetto a qu~lle e~i- gitingibile, solo l'astrazione le piramidi...>), come italia- rifless1~ne cn~ica. tJ?8 docu– non. fa che isti~tivament~ e z1ai:ie. ~elle due sull Et runa, può darci qualche vano si- no sa che. e nell~ sua arte. 1;entazu:me b1og:raf1ca: nul– cosc1entemente indagare m- ma 1. ristampate. vorremmo mulacro. l'esistenza dei mor- anche parlando dt morte. ce- l altro, ID so~ma, che una torno alle ragioni della pro- aggiungere che la saldezza tali è sempre stata un furore iebrerà sempre la vita ... Noi fase elaboratn:a e prepara- ~ria verità. Ed e questo sen- del pen~ie~o dal quale ri- nel fuoco per arrivare in non abbiamo mai pensato di toria della p~sia? , t1mento a comporre e salda- sultano 1sp~rnte e regola~e le qualche modo a un ordine ... abolire il tempo immaginan- A far dubitare che la~ re in intima ~i!à anche la S<"lleva ~ec1sa1:1ente al d1 _s~ E' la nostra gloria. e la no- ào. come fecero gli Egiziani. p~zzamento do:·esse essere apparente vaneta delle sue p~a dell espenesza elzev1n- stra dannazione. doverci ser- un lungo dito d'ombra che differente, sa_reobe potuta prose. stica. . vire d1 forme convenzionali ne avrebbe segnato senza fi- bastare_ la_d1.xhca del Povero Tale essendo la nostra per- A r1lt?ggerle oggi. insieme per rendere meno caduche. ne il vano ripeterci... Per un nell.o ctt~ e a Jea~ Paulh~ suasion_e .. ma non nas_con- c~n _alcune altre, _c:e da stu- superiori alla sorte indh·i- Italiano poesia ... sarà invece e a Em1lto C,ecc~,. maest7:1 dendoc1 eh essa poteva nsul- p1rs1 (e da dolersi) che la duale, le cose umane. )t illusione di perpetuare rat- dell~ prosa d oggi>. Con ~ tare troppo personale. con- produzione in verso dello timo che ci ha scosso il cuo- nch1amo a quei due auton. fessiamo d'esserci molto ral- Autore abbia cosi a !un- , . . . re: lungo tale via cerca po- ~~ga!'etti non tanto mirò ad legrati allorché. raccoglien- go e così a torto messo e Nato m Egitto, sul)a soglia tenza e pietà e il divino, e 1st1tuire un raccordo, quan- do un po' di bibliogr-c1fia cri- lasciato in ombra la produ- del deserto. d~ . biso%nosa tro\·a il colore del tempo. la to a garantire un impegno. tica intorno :::1 Povero nella zione in prosa. Studi ed gente: lucch~se J\'I emigrat~ nostra arte>. E quei due nomi avrebbero città ci siamo imbattuti in esperienze. sentimento e in- per 1 13:'on del_ canale di ).la la ricerca è incessante. pur dovuto suggerire l'into– un·analoga formulazione. 1 telligenza, non confluiscono Suez. a Ungare~! 1 e pare na- e Le esigenze della verità nazione per una più giusta Innegabilmente. e in una nella prosa meno che nel turale che quest idea del fuo. cambiano secondo i tempi. 1) e redditizia lettura, A reca– epoca cosi dissociata. fram- verso. E anche -se la sua uni- co. e ~uest'idea del costruire. Ogni parola d'Ungaretti è re il_ li~retto. finalmente menta ria. che sembra esau- ca realtà è la poesia. le quest idea dè'lla sofferenza e scavata nel fondo doloroso compiuto in tutte le sue par. rirsi tutti in accensioni ful- espressioni in prosa che vi q1:'_est'idea dell'~zione. e qu~- dell'esperienza e risollevata ti. ed a sollevarlo. serrato minee e contraddittorie. il concorrono non perche in st idea del pensiero puro. d1- fino alla e suprema libertà nel palmo della mano come poeta vero è :·ultimo super. prosa debbono necessaria- sumano. tremendo. essenza e che rarte difende: la liber- un'offerta propiziatrice, è stite sulla via della sintesi>: mente e indistintamente re- divina esistenza: gli pare na- tà di non essere suicidi>. A un faqir della specie di Un– ha giustamente confermato stare in sudditanza di quelle lurale siano nate in luoghi muoverlo. ad agitarlo. è garetti. I due santoni lo il Luzi in Letteratura del in verso. pur non potendosi dove la terra trema e persi- sempre un e nucleo Vivo di aspettano a piè fermo, da– gennai0-febbraio 1950. negare che la ricerca di ve- no le pietre s'accendono. do- umanità>. E sempre attesta vanti al bancone della seri- e Dotato di un'energia su- rità e di be\lezza. singolar- ve è il cielo più impassibile, il primato deilo spirito con- vania: e non sono di quelli periore. egli s1 ostina a met- mente propria di Ungaretti. do\·e la natura. non mai do- tro ogni illusorio progresso che si lasciano gabellare. 11 tere ordine nella congerie. raggiunge neJ verso una vit- mabile. ins::-gna all'uomo. meccanico. poeta lo sa e si fa innanzi quando gli altri hanno già toriosa lucidità di sintesi benefica nemica. come si Difendere l'umano: e ere- con la fiducia d'aver le carte allentato la presa e si sono quasi emblematica. lotta>. jdere in quella misura miste- in regola. lasciati andare. rimettendosi Di irripetibile. anche in ;\la non le· sole pagine del riosa che fa l'uomo libero EXRICO FALQUI alla fortuna. Libertà e de- terminazione lo sostengono con uguale efficacia in que– sto sforzo. Tale aspirazione all'unità. tale perseguire una logica estrema che non si la– scia certo sedurre dagli aspetti dell'eUimero e del– l'irrazionale si iscrivono an· zi come il più forte - e del. la specie più aita - tra i segni discriminanti della poesia ... La sua unità intrin– seca, la sua logica superiore r.on risultano da premesse ideologiche e neppure da pe. culiarità stilistiche riflesse e adottate come misura inte– riore, ma da una libera in– tepretazione dei fenomeni e dei fatti. non prevenuta. mcilteplice e pure profonda– mente concorde. Né iniellet– tuale. ne letteraria. la coe– rem~a ungar-:-tliana attinge l'unico attributo che alla poesia \.·eramente convenga: è una coerenza di ordine spi– rituale e per questo attiva. sicche tende ad o.cquistare al suo dominio sempre più cose e non ad escludere )1 E lutto questo savio di– scorso si può ciJn diritto ri– ferire e s\·olgere e documen– tare a proposito di Ungaretti: e cosi delle sue poesie come delle sue prose. L'esperienza delle prose La macchina dellaverità: E. S. P. * cli EJ.,JO TALtRICO Ecco un'altra sigla che si aggiunge alle molte. at:.e troppe sigle di cui è seminata la nostra civilità: una volta il fenomeno era conosciuto sotto il semplice nome di telepatia. e tutti sanno di che si tratta: oggi. iD\•ece. si chiama E.S.P .. vale a dire Extra-sensoria! percept:on (inutile tradurla: ci sembra elementare>. ~essuno, fi– nora. aveva mai pensato d'industrializzare la telepatia; ma finalmente gli americani stanno colmando ouesta lacuna. Fra qualche tempo. insomma. come ade~30 si parla al telefono. noi parleremo per telepatia: utiliz– zando. in senso pratico e concreto, le nostre innate uma– ne facoltà: che. per guanto o appunto ptrcbè estrasenso– riali. sarebbero capaci - fra l'altro - di farci identifi– care. in senso pratico e concreto. le nostre innate umane facoltà: che. per quanto o appunto perchè estrasenso– riali. sarebbero capaci - fra l'altro - di farci identifi– care. anche a distanza. delle carte da gioco o dei disegni o delle fotografie o delle firme con una percentuale di successi nettamente superiori a quella prevista dal vec– chio calcolo delle probabUità. Alcuni scienziati hanno definito .. intellettualmente esasperante• lo studio del– l'E.S.P .. dato che non esistono sistemi per farlo pro!?re– dire né. d'altra parte. pretesti per scartarlo come inutile. Dietro l'E.S.P. esiste. a quanto si afferma. una note– volissima energia: alcuni esperimenti, eseguiti in pro– posito. dimostrano che la facoltà telepatica non dimi– nuisce con la distanza fra il trasmittente e il ricevente. il che nei limiti dell.:l fisica ufficiale sarebbe addirittura obbligatorio. Ma non basta: da~li stessi esperimenti ri– sulta che la ricezione è contemporanea. ossia la tra– smissione della misteriosa entità è più veloce di quella della luce o delle onde elettromagnetiche. Altra caratte– ristica dell'E.S.P. è la non intercettabilità: ogni altro si– stema di comunicazione. sia pure in codice cifrato. non offre mai tale garanzia. (Anni fa. nella nota rubrica e Periseope .. della Tl\'ista Newsweek. qualcuno informò la pubblica op:.nione che scienziati militari americani stavano seriamente studiando la possibilità di .. intercet– tare• i pensieri e i programmi diplomatici dei gover- nanti russi). , Ora è nato il sospetto di una bizzarra assomiglianza fra l'Extra-sensoria! perception.,e le onde radar. La per– cezione di queste ult:me è in proporzione diretta alla energia impiegata e in proporzione inversa al quadrato della distanza della trasmissione: per cui il tentativo di associare o assimilare l'E.S.P. al radar. ove desse buoni frutti. metterebbe l'uomo moderno in condizione di am– plificare a \•olontà le sue facoltà telepatiche. A poco a poco. come si vede. tutti i misteri cedono. tutti i segreti vengono svelati: la notizia di questi stra– ordinari esperimenti non l'abbiamo davvero inventata noi. è una notizia autentica al cento per cento: tanto è vero che uno studio del genere. iniziato anni fa dalla compagnia telefonica .. BeU •. fu improvvisamente in– terrotto e abbandonato per ordini su;>eriori. Non è pos– sibile. infatti. non vedere come un sistema pratico di sfruttamento dell'Extra-sensoria! perception renderebbe inutili i milioni di apparecchi telefonici che la .. Bell Te– lephone Company,.. fabbrica e cede in utenza ai suoi abbonati americani. Voi lo .sapete: gli affari sono affari. .. ELIO TALARlCO dita del libro a rate. Al povero Pomba. per di– fendersi. non reS""..avache un mezzo; qUeilo di p:-o- durre lui stesso un'ediZio– ne che. pur conserva:i;do !.a dignità tradizionale dei suo, torchi. po:esse essere ve:i– duta a prezzo incompara– bilmente più modesto. ri– spetto a quello ch'era sta– to costretto a fissare per le due tirature di lusso della prima edizione. Ed eccolo lancia:-e il ma– nifesto: ..Questo lavoro di tm E.– lustre Piemontese. uscito appena colle mie s-..ampe. fu avidamente letto. e in pa..-; tempo sommamente lodato da tutti i letterati d1tal:a a cui venne a meno; ed 1 primi letterari.i giornali s; affrettarono pure ad e:ico– miarne altamente l'Autore. rendendo conto del suo Ia– \·oro; sicchè non è mestier: che io qui mi !accia a !es– serne nuovi e.logli: basti ij dire ch'esso fu immedia:~a– mente ristampato in ~ila– no. Livorno e Firenze: tJ. che mentre ci 1a sempre più conoscere lo stato mi– sero degli Editori in Ital·a. i quali non sl tosto pubbli– cano ftUalcbe nuova e bao– na produZione. banno ll rammarico di vedersi usur_ pare a poca distanza l'uti– le che speravano ricavare dalle fatiche loro. ci por:;:e altresl una luminosa prova del conto in che si ten2"ono in Italia le buone produzio– ni d'ingegno. A con!erma del merito di questa Ope– retta si aggiunge cb'ess& venne già elegantemente tradotta in altra li:igua. eo– mecchè ciò dee necessaz'ia– mente toglierle non liP..-e parte del pregio suo ch'è quella della purezza deLa nostra lingua. ...La prima edizione però. da me fatta con qualche lusso tipografico. non pote– va per a~entura. atteso Ll suo prezzo. essere da tutti agev"Olmente acquis".ata. ond'è che ootreb'be !orse– ancbe fra • noi ricercarsi quella uscita test.è a '..\fila– no. brutta sl a confronto della nostra. ma UD po· più economica Oltre però alla bellezza ed eleganza del!a nostra edizione assai mag– giore di ciò che portar do– vrebbe la tenue differenza del prezzo. posta in con– fronto colla suddetta di Mi– lano. debbo anche a-n-ertire che. capitamene ora una sott'occbi. ho do.. -uto accor– germi ch'essa è sconcia– mente scorretta. ed anche in più luoghi cambiata, co– me si può scorgere fin dal– la prima pagina. anzi da.!.!a prima riga della prima ~o– \'ella A togliere adunque il desiderio che per tenue ri– sparmio di prezzo potesse \·enire in alcuni di a\·ere una tale edizione. bo d;\~i– sato di farne uscire una nuova ed economica anche più della detta di Milano. ma nitida ed elegante in pari tempo. e scrupolosa– mente corretta. in un vo– )umetto in 1~. al prezzo d: L. 1.50"'. L'illustre e. tutta,..;a, i~noto Piemontese. aveva. dietro di sè. quarant'anni di \;ta. dei quali una metà quasi aveva speso nell'at- tività politica. Xell'ulti– mo decennio. la sua produ– zione letteraria e. special– mente. storica era stata co_ piosissima. ma. per affron– tare il pubblico. a\-eva scel– to quelle quattro novelle e lo pseudonimo dì ...mae– stro di scuola""· corrobora– to dall'immagine litografi.– ca di un \"ecchiotto e ru– bicondo prete di camp3.o"!l.a. Il Pomba gli a\·eva. fe– licemente e_coraggiosamen– te. apene le porte della ce– lebrità, e. di questo suo co– raggio. il Balbo. gli darà atto. dieci anni più tardì. confermando 1a sua rico– noscenza nella prefazione dell'edizione originale àel– la Vita di Dante. Quando apparn. nel 1839. soltanto Napoli non a\·e\•a ancora aderito alle convenzioni sulla difesa del diri o d'autore. e i napo– letani. in quell'ultimo an– no. si sfogarono a stampar– ne più che potevano. MARTh'O PARENTI '---------------------~----------'- rinnova, ripete, accompagna, •------------------------------------------'- ,__________ _,

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