la Fiera Letteraria - XI - n. 45 - 11 novembre 1956

Domenica 11 novemhrr 1956 DI .,,. LA FTF.R A FTTFR,\'RTA Pe,:i: 7 RESTARE? PAHTIHE? . /;. ;.-~ _f_ MOSTREOMAN Gentilini, La He~ina, B mou 'J.· _., Le quattrocento opere classiche italiane, che si trovano in America, sono generalmente presso collezioni private .~ ',,,./:J-' ·~ A,,(✓ i ' .i< ,(~ {✓-,. ·--:,1 / / * \ di LfJRE\TZA TBlJCCHl * ,li LIJIGI B lll'l'OLl1\'I j'" ,, ' ' Quando nel '29 Franco Gen– lihni arrivò a Roma, dopo 11 giovanile lavoro di cera!1'1sta nella nativa Faenza e gh stu– di all'Accademia di Bologna, era appena ventenne. Erano quelli gli anni della Roma e nera• di Mafai e di Sc1p10- ne invischiata dallo scirocco, barocca e sensuale, popolata di pcccatric1 assai angeliche e di angeli assai demon1ac1, pas– siva ma non inerte in un cli– ma di malsopite convulsioni. Cosicchè per quanto le orec– chie romagnole di Gent1lin1 ben più complessa personalità coraggio ed una tenacia, che e, sopratutto, so!Cocandone 11 non possiamo d1sconoscere, ra((inato culto della [orma in egli ha scelto dal '52 questa [a– lui tanto congenito. Finchè ìn- ticosa strada di ~ prec1saz1onc• torno al '50 egli iniziò quella iniziando dalla rigorosa • tabu– coerentc, controllata ed intelli- la rasa• del neo plasticismo e, gente (ase di rinnovamento di via, via riaprendosi poi ad un cui i primi frutti furono pre- contatto con la realtà. Ora 1i sentati - se non erriamo - suo linguaggio pittorico epu– al pubblico romano nella per- rato e rafforzato, gli permette sonale del '51 allo Studio di li graduare emozi,,ni ed ab– Arte Palma, e gli ultimi, asso- bandoni con una ben calibrala Iutamente compiuti, possiamo poesia. La parata dei gratta– amirare 1n questi giorni alla cieli, ricordo di un suo recente Galleria Selecta. Si trattò, in- viaggio negli Stati Uniti. du– nanzi tutto, di approfondire un rante 1I quale ci sembra che, mondo pittorico, ancora non calcolando assai bene le pro– ben deCinito, attraverso un 1n- prìe tendenze art1st1che, el{h cessante processo di semplifi- abbia guardato più a certe se– cazione, di scelta, d1 epurazio- miastrazioni d1 Stuart Dav1s ne, abbinato ad un altrettanto che non al romanticismo degli rigoroso e colto approfondi- ultimi espressionisti astratti, mento di più adeguati mezzi le darsene, la pigra sosta delle tecnici. Come un sicuro rab- barche da pesca nel disteso e domante Gentilini ha così tro- solare mare meridionale riap– vato, di volta in volta, nei ter- paiono nelle sue tele, quali reni più diversi della cultura elementi d1 una realtà interio– (i~urativa alcune chiavi da in- re, immersi e direi lique(attt corpora re ed adeguare alla sua nella magica V'-'a tura del colo– pittura: dai mosaicisti medioe- re. Un accenno particolare ci vali ai cubisti (Braque e Gris sembra meritino infine I dise– più di Picasso); dalle donne- gni di Guido La Regina nei idolo care alla ritrattistica di quali con un 11luoco esatto ed Modigliani, alle verticali sceno- elegantissimo di volumi il pil– grarie architettoniche giotte- tore riesce a rendere la plac;t1- sche; dal decoro delle musi- cità ed il colore delle imma– cali pennellate isolate tipiche gini. Molti gli interventi. in questi glornL della stampe e del critici nella glu6ta– mente -:sventata immtnen• te po,r<tenzo delle n06tre opere d'arte per l'America E' un 6Vventmento di p,o,rttcolare importanza per I vanroggl ed 1 pericoli ad e66o coli"!!" tL Comunque lo cU6Cusslo– ne è aperta ~e n oi slamo ItetJ, per poter ascolto.re le oppo te ergomentazloni, di pubbllC<lre que,;to arti– colo di Luigi Bartollnl nel quale l"estro o artista dl– !ende, del resto con prov• vedute ragioni. l'Invio del quadri Dal dibattito scaturl6C8 la verttà ritorna.re ad essere, con gran .de beneficio delL'uma– nità). Ecco cosa significa manda– re i quadri in America: i francesi vi mandano Picasso; gli svizzeri e i tedeschi vi mandano Klee. Noi vi man– diamo « argomenti » molto migliori, giace/tè vi mandia– mo Piero della Francesca e Raffaello Sanzio d'Urbino. E se anche vi mandassimo la intiera Piazza deUa Signoria compresa la Loggia dei Lan– zi ed il Per,i?O di Benvenuto, specie se vi si mandasse il Perseo di Ben.venuto, il buon nome di questa nostra « Ca– ra ltalia » risulterebbe ac– cresciuto. Dinanzi ad un tale argomento, dinanzi a un<.'ta- Che vi sia11n (ancora t>i le necessità di rifarsi il nome siano!) in Itatia amici-in.te! - glorioso non ci doVTebbe es– /i genti dei Mt1s~i, p11ò da-rsi. sere. a mio pare-re, argomen– Ho delta « può darsi», giac- to atto a valere in contrario. chè Sant'Agostino la mette Ma gli sbraitant; dicono: in dubbio . .E la mette in dub- « i quadri si scrostano »; e bio pe-r il motivo che, ad ripetono: « una voUa uno è •·~empio, quando vado a vi- ritornato graffiato"· Non di– sitarc, nel Museo delle Ter- cono fnica che, in patria. non me il braccio nuovo de! pia- ci sono denari per il necessa– no · superiore, dedicato alla rio urgentissimo restauro di antica, alt'aurea, alla divina tantissimi altri capolavori 7Jittura greco-ro111.ana, e che van110 in 1nalora!: 11011 pompejana, non mi capita dicono mica (e 11011 lo dicono mai d'incontrarvi visitatori O perchè so11o degli improv– stranieri; fra etti - natural- visati ce11sori) a11clte. ad mente - molti americani. esempio, nel Camposanto di Ma di codesti italiani clie Pisa affreschi. intleri si stac– oggi sbra.itano (nonchè co· carono dalle pareti, nei tem– miziano) a favore dell'intan- pi della guerra civile, ed an– gibilità dei q11adri delle Gal.- darono alla rovina quando lerie e dei M1uei, non. m'ac- non vennero restaurati allo cade mai d'ineontrarne uno meglio che si poteva. All~ nè alla Ga.Ueria degli Uffizi. meglio che si poteva giacchè nè alla Pitti; eccetera, ecce- occorre sapere che il danaro tera. che il Governo dà alla Dire- E prima di tutto osserverò, z:ione delle Belle Arti è irri- a propc sito dello sbr_aitare sorio, è infimo. E' tanto poco ed in ispecie del comtztare. che di meno non potrebbP clie l'Arte non si presta a ~ssere. Nè pretendo che i let– sottoporre la sua nobiltà, la tori di questo mio articolo sua maestà, ad argomento sappiano dell'avere itJ scrit– comizievole. ll comizio che si to, sin da cinque am,; or so– risolve contro il ministro A. 110, che « la prima cosa è il ministro B, il direttore ge- quella di decuplicare se non nerale, il Consiglio superiore, ce11tupl.icare, gli esilissimi eccetera è comizio di sfoghi (ridicoli, pietosi) fondi d'en– personali cioè di malconten- trata del Ministero della ti pittori fa.lliti, o di scon- Pubblica Istruzione in gene– tenti ex funzionari di mini- re, e della Direzione genera– steri. le delle Bel!e Arti in ispecie». L'Arte, il suo culto (il no- Ma no: gli sbrait anti di oggi. stra amore), esige invece dei ieri non han.no aperto mai comizi e del!e grida la di- bocca per prot estare a fa– sct1$sione serena, socratica. vore dell'argomento « scar– Non il chiasso dei chiassi e sezza dei fondi concessi dal nemmeno la speculazione nostro Governo n affinchè la giornalistica. Direzione generale delle Bel- Nè il "numero» (dei gri- le Arti possa muoversi, pos– danti) è farina che fa sacco: sa operare come desidera. ma, senza offendere costoro, Ed a.lloro. lasciate che la ho notato che sono pittori o Direzione delle Belle Arti si scultori di quelli sempre provveda di denaro nel mC'– malcontenti percliè quasi do migliore che può. Lasciate sempre rifiutati nelle pubb!i- che m011di alt'esposizione che esposizioni o quasi sem- nelle grand i capitali stranie– pre collezionisti. di fiaschi ri- re, e nel.le danarose e gene– gttardo ai premi di pittura. rose città americane, alcun i Cosicchè, a costoro, non è dei nostri capolavori della parso vero trovare un argo- antica pittura, della antica mento di clamoroso chiasso) scultura. Gli stranieri non tanro per riportare alla ri- fanno come fanno ali armali balta o per gonfiare il loro sbraitanti italia11i. Gli stra– scarsissimo nome. nieri v~nno a visitare le mo- Ma, a parte tali considera- stre d'arte e vi vanno se si ziotti di genere psicologico, tratta di mostre d'arte antica vediamo se, 0 no, i sqraitan- quanto se si tratta d.i mostre ti abbiano ragione circa lo d'arte moderna. opporsi all'invio delle anti- Si calcola che la frequen– che opere d'arte i11 America. za giornaliera dei visitatori Non si nega che alcuni sbrai.- d'una ben organiz=ata mostra tanti si siano accodati agli d'arte antica a New York altri per ingenuità (o' per il raggiunga la cospicua cifra mero non sapere come stan- di ventici11q11e1nila visitator; no le cose). al giorno: vale a dire che i Vediamo, allora, come piagnoni 11ostra11i col.oro che stanno le cose. E' crudo, è rimpiangono i cento (ipote– mala.gevole il dirlo, a me di- tici) milioni che i nostri mi– spiace- ma la verità è che gli nisteri spe11derebbero, in to– attuali italia11i, gli italia.ni tale, per allestire una mostra della guerra civile di ier i, gli a New York, ve-rrebbero co– italiani del post-fascismo, ed perti soltanto con l"affluen– anche gli italiani ottimi che za dei visitatori americani in traggono dalla conoscenza dei nostro antichi capolavori di pittura e di scultura. Ed. ultimo argomento, ec– co gli sbraitanti pseudoargo– mentare sostenendo che col man.dare le ope-re d'arte in America si danneggia il no– stro turismo: qu011do invece lo si favorisce. Lo si favori– sce giacchè si fa come il venditore di ciliege che of– fre al bambino la ciliegia af– finchè ne assaggi e quindi chieda, a,lla buona mamma. che glie11e acquisti ttn'intiera tazzina. Volevo dire, come si è capito, che se si mandano cento capolavori in visione agli americani, mentre altri cento e centomila quadri e statue rimangono indistur– bati nei nostr i 1n.usei , non si fa altro che getta.re un'esca provvidenziale com e qtiella che in.vita gli americani ad uscire da casa loro per ve– nire in Italia a vederne, di capolavori, non pitì cento. ma pitì di centomila. E, dun– que, anche la accampata, da– gli sbraitanti, « ragione ru– ristica » si risolve in ragione che sta dalla parte dell'invio delle nostre opere d'arte in America. LUIGI BARTOLJNI ' Renato Vcrnizzi: "Figura." -., .. non fossero certo fatte per sentire e strilli degli angio- li• scipioneschi, egli trovò posto in questa scuola romana presto al declino. Fu la sua una posizione autonoma, seb– bene non preminente: il sim– bolismo, in lui tutt'altro che satanico, prese la strada del– la periferia, popolarizzandosi con una folla un po' caricatu– rale di personaggi 'da circo equestre, di bagnanti e fiuma– roli •, di atleti domenicali, ed in quel raccontare con ,~ivace (oga, egli abbandonò ogni «po– lemica tonale• per un satirico espressionismo alla Maccari. impregnato di rossi fin troppo abbondanti e di gial i • sul– Curei •. Per circa dodici anni questi e balletti di periferia• inge– nuamente popolari e cordial– mente moralistici, impegnaro– no Gentilini pur non espri– mendo che una parte della sua di Klee alle preziose alchimie dei polimaterici. Ne è venuto Cuori un mondo insieme anti– co e modernissimo, con perso– naggi di una cronaca talmente rarefatta e selezionata da di– venire simbolica (donne come Veneri., venditori ambulanti, ANCORAUNA VOLTA AFFRONTATOIL PROBLEMA UEL REPERTORIO * geometricamente decorativi nello sfondo altrettanto deco– rativo di cattedhli e batti- steri, ragazzi con preistorici giocattoli, nature morte di frutta. posate. bottiglie che sembrano pezzi sacri ed uni– ci salvati da chissà quale di– sastro), pur conservando un calore di vita ed una cara Lo scultore Carlo Ramous ha ia sua prima personale ro– mana alla Gallerta Ahbert. Dalle note b1ograftche del ca– talogo apprendiamo che egli ha solo trent'anni e che ha stu– diato al Liceo Artistico di Bo– logna e a!l' Accademia d1 Bre– ra con Marino M<1rin1. Dal suo grand maestro Ramous na certo derivato e la realizzazio– ne architettonica dì pure for• me nello spazio • che è forse il primo e più evidente fine de!l"arte di Marini e quella scelta d1 pochi soggetti sufi1- c1cnti. del resto, aa una 1an– tasia Impegnata non tanto ~ul e motivo• quanto sulla inter– pretazione di esso. Altri r1Ce– r1menh per Ramous sono stati certo, specie nei suoi primi an– ni di lavoro, le sculture dt Mat1sse. Nella più recente pro– duzione Ramous tende ad una maggiore semplllicaz10ne delle forme; ne risultano I1gure quasi bloccate, squadrate da Juc, più taglienti e definite nello spazio come gli ldoll del– l'arte arcaica. Sia negh inizi più naturalistici sia nella nuo– va Case, oggi ancora in sv1lup– po, il giovane scultore merita ogni attenzione per la seneta, la chiarezza e l'impegno mo– rale - s, vedano i disegni pr~paratori alle sculture - con cui affront.a e spesso ri~ solvc dtflicili e complessi pro– blemi formali. Al,·uni vi11cito1 1 i del Jl, .. St Vince11l DOPO SAINT-VINC~NT * Quest'anno I' I.O.I. ha segnalato l'attività di Meano, De Ste- fam, Galeazzi, Perrini,Sarazani,Vergani, Randone, Pugnetti, Marotta,Vasile, Calendoli,Pandolfi, Luongo, Pompeie Tofa'no Particolarmente vive ed un . e.:tatu -,ostutt ... ulmek.., .-.: '> pegnate sono state le discus- nea nei suot· valori,· essr11zic,ì, sioni svoltesi nel corso del se- al problema dì un, -repertorlct ·Sto Convegno nallonal.e degU nazion"Ì'9. ..~ .,., tij, autori drnn~martc! a Sa 1 t' t ' Le diseuss1lt)1i so11 s,rate i1a– Vi11cent. - , ·sai vivaci Tsulla base dellc1 re· La relazione infziale di È{Ìi, Ìazlone dell"Anosto, si è arri– dio Ariosto. Presidente del- vati alla conclu, ·one che ra– l'Istituto del dramma Italiano ciane a favore acl repertorio elle del Convegno stesso è on- italiano deve tendere a stabill– nualmente promotore, ha indi- re un fatto q11alitativo, promuo– cato con coraggio ta situazio· vendo sempre pif, l'fndiuidua– ne nella quale incide l'Istituto zione di energie nuove, le' qua– con la sua azione a favore del Il possano contribufre a ripor– repertorio italiano. Di anno in tare la nostra scena a quena anno i numero delle nuove elle deve cssHe la funzione di opere teatrali italiane è onda- ogni scena nazionale. cioè· la to progres,ivamente aumentan- collaborazione operante con do: ma a questo aumento quan- una letteratura d rammatlca titatlvo non h.a fatto riscontro viva. un progre,so qualitativo. Tale ri.,ultaro non potrll es- L'arte e il progresso non so- sere conseguito se non resti– no evidentemente valori assi- tuendo i Piccoli teatri all/t loro milabili. Ma il Presidente del- funzione originaria di scoper– l"Jstltuto del dramma italiano ta di un nuovo repertorio pre– lta soprattutto voluto mettere valentemente nazionale • pro– ;,. rilievo come lo sforzo eser- muovendo l"organizzazione di cttato non sia servito, almeno scene sperhnentaU che !;i pro .. finora, a determinare 101 con- pongano la rappresenta2ionc creta interessamento de g l I di opere poeticamente valide. spettatori verso la letteratttra Questi pttnti. insieme con la dram,natica. nazionale e conte afferrnaztone di una esigenza la vita delle nostre scene sia qualitativa, sono contenuti in '"n JJ of,, ,.o.-conclusi– uo che ha };assunto le diverse s~!uzionì ,definite '.tjurante le ·cus.~io'tlÌ,'--\ · i-, 11 •cs.tll 1 J'o1wegno' '1a:i~nale degli autori drammatici Ila as– ~unto un particolare significa– to percltè è stato improntato ad una notevole .,pregi11dicatez– za, e la situazione att11ale del– la scena italiana e del reper– torio nazionale vi è stata af– frontata senza compromessi. I lavori si sono chht:ii con -11name.,sa a punto del Presi– dente dell'Istituto del dramma italiano All'ultima riunione Ila pre.,o parte anclte il Sottose– gretario alla Presidenza del Consiglio Giuseppe Br11sasca il qttale lta illustrato l"azione " svo1ta dal Governo ed lta di– cliiarato che il Governo stesso al.tende le indicazioni delle ca- - tegorie interessate per proce– dere alla formulazione della n11ova legge sul teatro in mo– do che essa risultl veramente efficiente e possa ovviare ad ttna con.creta soluzione , molti problemi aperti della nostra scena dl prosa. 0'. AR.TE * Il.A A'lbcrio Pcrrinl voce Camiliare. In questo neoprimitivo, co– me ben definisce Marco Val– secchi la nuova pittura di Franco Gentilini, c'è meno umori mo e meno ingenuità - quel « segno• filiforme, volu– tam<!nte puerile ma non falsa– mente! candido che legava, pro– filava, costruiva le immagini ci sembra vada scomparendo nelle opere più recenti, costi– tuito da un colore disposto plasticamente, (si veda , ad esempio il bellissimo e nudo scuro •) -, ma più poesia e più sorridente saggezza. E c'è sopratutto, nell'ultimo Genti– lini un clima civilmente ita– lianq, nel senso m~o retori– co o più ampio della parola solare e marmoreo, umile sen• za sciatteria e raffinato sen– za intellettualismi, un clima sanamente temperato, anche se provato da molli diluvi che non solo Ca evitare all'artista * le secche di un troppo freddo formalismo, ma conferisce alle sue immagini un e peso di vi– ta •, inserendole in umano col– loquio tra le cose rii tutti i giorni e d~ ~e~pre. Che l'esperienza astratta per Guido La Regina non sia sta– ta }"ultima stanca carta giuo– csta per risolvere una rrisi Ci– gurativa, abbiamo ancora una volta la conferma in questa sua personale alla Galleria dell'Tncontro. All'astrattismo La Regina è giunto con una operazione a freddo per una necessità di contrpllo della propria esube– rante personal,ità meridionale e di chiarificazione e consoli– damento dei propri mezzi tec– nici. In questo senso, con un \TENEZIA -Una IllOStra al Cavallino e due • prelllt L'acquarello è un genere trascurato dagli artisti contem– poranei che tutt'al più lo ri– servano ai loro più intimi e ran abbandoni emotivi e fantastici. A chi ama questa tecnica consigliamo di v1s1ta– re alla Galleria del Cammo la mostra di e venti acquarel– li di Ottone Rosai ., Fiori, paesaggi, nature morte che de– notano un controllo tecnico as– soluto pur nella sbrigliata U– bertà di !spirazione: un Rosai segreto ed essenziale, conciso e felice come un bel verso. Selezionata la collettiva del– la Galleria La Tartaruga con quadri di A(ro, Birolli, Corpo– ro, Malai, Moreni, Pirandello, Sanlomaso, Toreato e Vedova, tra cui spiccano la grande tela di Turcato e un inedito Ma(ai (ne vedremo a primavera in questa stessa Galleria la re– centissima, e, si dice:, rivolu• zionaria produzione); una af– follata e strada romana • in un bengala di luci e di colori che ci richiamano al folto tessu– to tonale di certi suoi paesaggi dei Castelli Romani del '50-'51. si a.doperano a rifare l'Italia tma settimana. affi11chè prenda !a bella pie- E gli stessi piagnoni (clie ga d'una repubblica demo- trepidano per la sorte di 100 erotica borgh ese, una repub- opere le quali, trasportate in blica uma.na e pacifica, cor- America sopra un incrocia– diale ed inte lligente, dicev~- tore 'da gaerra, 110n correreb- si mo: la veritd è che qli italia- bero alcttn peri colo) dimen- 11i i cattivi ma anche i buo- tica110 o non sa.ru, o che !e ,ii'. non godono più (presso soffitte e gli. sca~ti nati de_lle Al Cavallino ha luogo in questi giorni una esposizione dclla pittrice Pegecn, non nuo– va alle mostre veneziane, ove ha figurato, seppur giovanissi– ' ina anche negli anni scorsi. * di GIJIDO PEIIOCCO di raccont-o autobiografico che lza completa, come si vede. del– presenta diversi momenti della le province venete nelle quali giornata "della protagonista: l'attività di mostrP personali e nella stanza. nel giardino, nel- collettive tende a svilupparsi la famigUa, nel bagno e perfino in un modo notevolissimo. davanti alla porta di casa, sul E" attualmel'te in corso nel Canal Grande. mentre le gon- Palan:q dei Trecento a Trevi– dole fanno riverenza attorno. so una vasta esposizione pro– Un colore vivace,. spontaneo, vinciale d'arte contemporanea e accordato spesso con gusto in a Trento la quinta esposizione vignet:e autobiografiche, che regionale d'i arti figurative, che mancano soltanto di pudore, raccoglie gli artisti del Sinda– quello che ci sembra più ele- calò Belle Arti di Trento, il mentare e più caro, quello dei Sindacato di Bolzano e l'Unlo– bambini. Ed è una nota mollo ne degli artisti alto atesini di palese alla mostra. che, tutto lingua italiana e tedesca. son,mato ci dà dispi&cere .. Il A Portogruaro espongono più balletto ide3le raccontato nei di oento artisti delle varie pro– vari quadri dell'artista perde vince, una selezione ben fatta la vera allegria e J"innocenza attraverso Utt3 lunga opera di che non solo 11iustiilcano ma preparazione, attuata da un ap– rendono simpatico questo ge- passionato di pittura come Sin– nere di pittura. La pittrice è clair Ravazzolo che da anni senza • ombra di ricerca, col)1e lavora nel campo dell'arte li– con acutezza dice Jean Co- gurati\'a modema. L'appoggio cteau di Pegeen, ma trova im- del Comuue di Portogruaro al– med.iatamente il suo stile ed il la iniziativa ha date garanzia suo universo». agli artisti, 1 anto che la mo- D'Ambros, Enrico de Cellia, Ca' Rezzonico, ma la villa, il Federico de Rocco, Edoardo de grande orto, il verd'e dei prati Vetta, Guido Morussig, Fulvio che stanno attorno richiamano Monai, Nino Perizzi, Gianni alle memoria uno dei momenti Russian, Virgilio Tramontln e più belli della pittura venezia- Lo Jugoslavo Zarko S1mat e tornato a Roma, dove già e– spose nel '46, dall'Argentina sua attuale residenza per una mostra alla GaUena del Pmcrn. Si tratta di grandi quadri a tendenza surrealista traboc– canti di slmboll e di contenu– ti religiosi e fJJosofici. Una pittura che vorrebbe essere anche un messagg10 mora1e, ma il cui Interesse resta rele– gato al .:,ampo della mera cu– riosità vsicologica e lettera– ria. le nazioni straniere) d'un nostre gallerie d Arte antica minimo di fi.ducia e simpa- e dei 11ost-ri m11sei so,10 gre– tia. Si.amo dei tollerati matti, mite di quadri e di statue che diamo fastidio (dicono che non si possono esporre gli stranieri e lo dicono in giacchè 110n c·è spazio per ispecie gli inglesi) ai turisti poterlo fare. che ve 11 gono in Italia. Ai tu- Il problema si dovrebbe. risti che vengo110 da noi co- allora, ridurre a quello del me si andrebbe a visitare un « che cosa mandare? ,,. Cer– giardino dove i rompiscatole, tamente, se si manda110 ope– i "le gomme a terrà" s'in- re, diciamo fragili, friabi!i i_t\ cont1·a110 ad ogni piede so- quanto sono state g1d dieci– spinto. Tale cqttiva /ama è mila vnlte res!aur ate. a llora _ però - ingiustn. In.giusta: si fa :i11a_ ca~tiva_ scel.ta e ~1 in quanto anche noi, poveri corre 1! r1sch10 dt vede re r,– italiani, siamo figli d'Iddio e tornare un gi~ estrarestaura– siamo sortiti, nascendo, dal- t1ss1mo Bott1ce!!t con una la stessa creta mortale da qualche nuova screpolatura; cui gli stranieri sono sortiti. ma vi so110 insigni opere Ma intanto le cose stanno d'arte, ad esempio ve11ete e cosi: e, dunque. cosi stando, veneziane. che datano dal quello che occorre è farr in 1400 a_t 1700 e che si_ possono modo che il pregiudizio stra- bentss1mo fare viaggiare. Fa· niero (contro· la nobile re viaggiare oh sì, giacchè la schiatta italiana) abbia al umanità è u11a sola e nes pitì, presto ad estinguersi. E sun popolo ha diritto d! ,1e– come si fa per estinguerlo? gare ad altro popolo dt go– si fa come precisame11te ha dere d_ei b_enefic! (d~gli _stes– fatto il nostro Ministero de- s1 beni s-pintuall) dt cui g~– gli esteri ed i! nostro Mini- de. Non occorre essere ego,– stero della pubblica istruzio- sti e tristi! E tanto meno es– ne: si mandano, all'este_ro, serio verso. il popolo amer_i~ dei segni, dei campioni in- cano: ch_e ci_ amerebbe dt p1u vitti, gloriosi, della nostra se. meg_!to ct conoscesse. Vo·· passata grandezza. Si man- g/10 dire che non . b1sog?ta dan.o gli antichi esempi de!la trasportare sopra tl ~o(tto nostra pittura e della nostra piano (s'?agltato) pollttc?, scultura, Jiacchè è da essi una questto_ne che deve n– che gli stranieri possono far- n:ianere al dt sopra de(le con– si il concetto di ciò che noi tingenze; e che non e l~c,_to, italiani siamo stati sino a ai vari La Pira comuntsttg– tanto che le varie sfortune gianti, esprimere la loro an– non ci hanno subissato po- tipatia per l'America attra- 11endoci i1Ì coda alla gerar- verso il negare che gli ame– chla degli attuaLi valori so- ricani possano godere dei c;a!I. (E di ciò che possiamo benefici spirituali che si Gino Pugnetti * Galeazzo Galeazzl I Pegeen è figlia di Peggy Guggenheim, divenuta venezia– na di elezione da quando, dopo la guerra, ha fissato dimora in un bel palazzo del Canal Gran– de in cui ha esposto la famo– sa collezione d'arte contempo– ranea chi! porta il suo nome. Pegeen è vissuta accanto alla coll~zione Guggenheim e forse ,;,enza avvedersene ha su– bito l'influsso degli artisti che vi figurano: uno stacco netto da qualunque tradizione pitto– rica, per andare in fondo, sen– za indugi, ad una forma libera ed istintiva. Dai quadri esclu– sivamente astratti o surreali della collezione, Pegeen non ha preso però nulla dì teorico o di intellettuale, è rimasta dol– cemente illustrativa, spregiudi– cata. infantile; ha avuto • la ventura, come dice Herbert Read nella presentazione del catalogo, di veder sopravvive– re. oltre !"adolescenza, negli anni maturi. la visione. che non è detto che debba essere del tutto innocente, da noi pos– seduta nelrinfanzia ,. A)Ja mostra sono presentate opere a paste•Jo ed a olio; pre– feribili i p~stelli perché più immeòia•i. nello schema quasi unico delle composizioni, che hnnno per protagonista una si– 'uoulette ideale del\a stessa pit– .rice in diverse pose, con po– chi altri personaggi, schizzsti via con lo stesso fare in!an ile su sfondi che si as•;o,n'gliano e dnnno alle opere il tono scanzonato del balletto. Indub– bio che si tratta di una specie Renato Borsa•o ha ottenuto stra può d'are un bilancio re– il primo premio alla mostra gionale di un certo rilievo. degli artisti venPtì promossa Figura alla esposizione un dalla città di Por:ogruaro. Ac notevole gruppo di artisti for– cc.nto a lui sono stati premia!, matisi di recente nella orbita Nino Penzi di Trieste, Nanr'· della Bevi\acqua La Masa di Caletti di TreviSil e Lenci Sar- Venezia: Abis Borsaio, Barba– torelli di Portogruaro. ro, Boldrin, Campesan, Capisa- Una medaglia d'oro è stata ni, Caser, Celiberti, D' Arbela, assegnata •a Luigi Zuccheri di Ferrante, De Grandis, Domestl– Venezia e a tre dei giovani ere- ci, Gaggeita, Giaquinto, Longo, sciuti, come Borsaio, nell'orbi- Magnolato, Marescalchi, Maria– ta della Bevilacqua La Masa: ni, Noè, Pacclùetto, Roma, Ser– Giorgio Celiberti. Saverio Bar- gi, Spanio. Stanne, accanto al– bato e Alberto Giaquinto. cuni. artisti veneziani più an- Per il bianco e nero il pri- ziaoi come Gigi Candiani, O– mo premio è stato· assegnato a scar Cavallet, Caterina Chimi– Cesco Magnolato di Venezia e neUi, Vittorio Felisatl, Gio– ~li altri a Guido· Polo di Tren• vanni Korompay, Ginevra Val– to, Anntndo Buso di Oderzo, lot, Renzo Zanutto, Luigi Zuc– Jauigi Strazzabosco cli Padova cheri. Dalla provincia di Udi– ed Enrico de Cillla di t:Jdine. ne e di Trieste notiamo Dora Una rappresentauza abbastan- Bassi; Lucia Bessi, Romana Anzil. na del Settecento. Fra i padovani notiamo Ful- Il Premio Mirano di pittura do Pendini (che espone, fuori è alla sua prima edizione, ma concorso, perché componente la ha già visto un notevole nu– giuria della mostra), Luigi mero di concorrenti. Il primo Strazzabosco e qualr.he altro; premio è stato assegnato •al tra i trevigiani Na ndo Caletti, pittore Marco Novati e tre se– Carlo de Roberto, Pin Drisot- condi premi a pari merito ad to, Armando Bu~o, Bruno Dar- Oscar Cavallet, Renz:, Marcato zino, Renato de Giorgis, Car- e Neno Mori. Io Guarienti; tra i trentini ~- Marco Novati ha presentato lo . Bonacina, Bruno ColbrlO, un bel autoritratto, un dipinto GU1do Polo, Remo V;.olf. I no- vigoroso, pieno di energia, mi da soh danno un ide,a dell_a quell'impeto caratteristico di rassegna, 11 buon livello arti- un artista che nel ritratto ha sti_co, e_ i~dicano l'adesion~ _de- dato la parte migliore della sua gli arti~! ad una espos_1:,: 10 ne lunga attività. d'arte d1 anno in anno piu se- lezionata, tra le molte inizia- Oscar Cav~llet figura pure tive del genere. con un au~ont:a to_ e due _buo- Flavio De Carvalho, pittore, architetto e scrittore brasilia– no di notevole fama, ha alle– stito una personale alla Gal– leria dell'Obelisco. Mancano purtroppo nella mostra quei ritratti di artisti e di perso– nalità del mondo culturale in– ternazionale con cui il De Carvalho sembra sia divenuto celebre. Più interessanti, per ritmo e destrezza compositi– va, alcuni grandi disegni che rammentano le agilità baroc– che di Eugène Berman e sve– lano la profonda preparazione culturale del pittore brasiliano. LORENZA TRUCCID * Un buon premio di pittura m_ J)aesag!!i ,sui tom fre~d1 ne– ha avuto luogo anche a Mira- gli sfondi 01 colore chiaro s1:1 no, in provincia di Venez:ia, una fond'amentale gamma _di promosso dal Municipio del azzurn. Re_n~o Marcato,, alhe– Juogo con la collaborazione di v o d 1 Remigio Eutera, _e pre– alcuni Enti locali. ~ n.te con due paesaggi _della Mirano ha avuto per molti r iv iera del Brenta e ~n nt~at~ Al Sagittarius la pittrice anni e (orse nei più felici, uno to. par_hcolarme~te inte~s1 1 ingle•e Jane Lane espone una ,lei maggiori pittori vtneziani pacsag~i concei:ilti con mtidez: inutile e dilettantesca serie di del Settecento. Giambattista za d, impostazione. Neno Mor~ pastelli, o!ii e di&egni a penna. Tiepolo, che ha lasciato nella ha, due nature morte fatte di • • • chiesa parrocchiale una famo- gethto .. su bei ton\ _porpo:a, Presentato da Orfeo Tambu- sa pala d'altare e una celebre quasi d1 _lacca, che si mcrocia~ ri VenantinoVenantini ha rac.– serie di affreschi in una villa, no c_on 11 _verd". smeraldo dei colto i suoi paesaggi parigi,ti un po' fuori del centro, a Zia- Crut_ti e de, fiori. . . . alla Marguttìana. nigo. Quivi lavorò in collabo- Ricord~amo tra 1 più noti • • • razione erri il figlio Giandome- espositor~ Miro R~magna, Nel- Al Torcoliere incisioni di nico nei 30ggetti preferiti di- l~ Pacchiet!o, Bepi_ Longo, Ma- Duilio Rossoni. Più personali le pingendo per se stesso, per de- no Pellarm, Guido Carre1;, /ig11re dei paesaggi, ancora Je– corare la propria casa, una de- Sca~a Cro~e, Serg_io _Franz~t, gati al clima morandiano. liziosa villa settecentesca; pie- Sandi! Gi~t ~and1a~1, .Dello • • • cola nelle proporzioni. che ha Ma11gio. Vittorio _Fehsatl, Io- Alla Ll'Jreria Macchia collet– consen·ato inta(to il carattere 1~ nd a Ballarm, Giovanni B_ar- ttva di Cagli. De Chirico. De arcadico di alcuni sfondi dei bisan, Gerolamo di Ste!an, e Pisis, Donah.i, Franca/ancia. due artisti. Buona parte degli Rosa Cotugno. Guttuso, Mafai, Omiccioi, Pi- affreschi sono ora raccolti 8 rn 100 PEROCCO . randello, Rosai, Siro,d. t

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