la Fiera Letteraria - XI - n. 35 - 2 settembre 1956

Domenica 2 ettembre 1956 LA FIERA LETTERARI~ Pa!!-". ~ ------------------------------------------- IE§Il§TEN"ZA 1E RlELAZilONE * ' L'Arte non puo nascere che da t. t111a cr1s1 ' • dell'arti sta * l l linguaggio nasce, e col tenipo viene lino·uaggio l'iw,no, quando, nella nell'attività, il di organizzato, -ricostruito, sopratutto * HllU ~ I~ l_jLO llO~DI tensione e rinnovato Lo scritto che segue t stato dettato da Enzo Paci come pra• ce.raz.ione d'una falu llllle i ~ r111110, antJo (Juclla Lerra 1 11011 t· ~· ,·op10;-,1 numeri non sono ritmo, !'.aldano in!ieme. e qui fanno il faztone al volume dt Brunello di una continuità del reale per ,·ero di~cor.,0 1 nC ,•era mu~1ca, non :10110 poe ia, non 1"0110 or· loro , iaggio, modulandosi nei :ouctt « ESISlenza e relazione•· un'apertura d"analisi e per una nè ,·ero orgauh,iuo di parole. Ora gani~mo, nf vera dinamica for• piu , ari modi J>Cr cguirc e t cui fa parte tl saggio pubbli• offerta di discontinu1·1a·. L'arte e· ·1 cat~ tn questa pagina. e che I linguaggio è pobaihilc solo se male, e nella loro sordità, nella in icmc , in('cre il tempo (una uscird prossimamente, analisi. in que to sen o è una la nccc sania « atti, i1i1• e « 1c11· loro aria conculcata e poco , ittoria benz;;i fedeltà ~arehbe L'Arte 11011 può uaoccrc ucl· offorla. E' 11 11 ricostruire l'csi• ione» dello spirito nel rc~i te• forte, quelle opere Jinio~trnno r: <·ongclamento » del moth•o J'arlhta che da una Cl'i i: il sof• iltenza coi mezzi stessi della na· ~-e al tempo è' tata un ,•ero e f(.'hi:toamcntc d1c 0110 nalc en- tempoo,de. sua .irbitrnria sem· focamcuto dei ritmi dell'univer· lul'a. per imboli, cioè cou un mtcgralc « fare i ('Onli col tcm-1za aver'" ri~olte le vere rcla· plifìcazioue. un 111a ,·heratura di5tacco. ma senza una rot• J>O ·1 I 1· · · · · · J · I I · · · · J ) L so intorno 3 lui e iu lui la tura ,•era. » e oc I gra< o e I attt,·11.t non' z10111con a materia: e oro art1s1t..:a e c-1oc JJ cu oarte . e pressione di ciò che lo coatitui· decade nel corpo del di~corso e opere ~0110c1uindi man('ate per forme artistiche. i linguaggi cri• sce, il peso di tutti i suoi le• della 01usica a segreti cedimenti il peccato csletico della « irrc· tallizzati dalla 1radizio11c, .;0110 gam 1• _dell'rnnbicuto che gli dit Linguaggio <li pas,:i,i,·iti1,che ri11rodurrchbe· lnz.ioue »-: c.ssi 1,anno taciuto di uperati dalla storia. che chic· ,·1ta 1 ti 1 ,c~o cioè della ua e forma e:stetica ro, nell'in orgere d'una ~ forma fronte alle mille relazioni eh..: dc nuo, i stili. cprnndo nelle lo• inautcnticitù, dei suoi giorni di• pura», che morde nel vuo10, gli la 111ntcria prescnlava per c,:,,~C· ro strutture incornincinuo n cn· pcr~i, della Mia ,•ila &ociale frau· li linguaggio è. secondo Cro· clementi del disordine che è re vernr.neute trionfata nella d re ucl difetto di supedctn· tumata, la necessità di saldare ce, « la J>rima allivitÀ spiri- la fine di ogni di corso. Aci ogni formn (anche la fonma esteLica zionc e infedeltà; quando. cioè. in .:ilrullura e in relazione tutto tuale ». I linguaggio dobbiamo tratto c'è pericolo che un <li· è relazione); così nella loro for· sc-nltano a n1oto. tengono con· ciò C'he è di perso: solo se ruo· la na cita dello spirito. Ma scn- corso ~i stronchi e non ris1>etti ma le irrclazioni non risolte. gelata troppa energia che non mo ~cnlc con angosci::1 il peso 7.3 impegnarci per ora a vedere la legge d'una naturale ( cco11Jo cioè restate materia. i riJ>re· rh,oh·e 1>il1le uuo,•e relazioni: di que.,ia inautenticità. solo e come lo pirito possa nascere la « propria natura») progressio- sentano .:t r0mperc ogni pan•cn· le fonmc della lradizionc ono ha hi~ogno cli realizzare dei le· con la parola sola. ee la pa· ne.. Moltissimi di· or~i. di epici· za formale e ogni unità din:1• « contenuti <lolle nuove e per gami. di 11 , edere», può cercare rola non è simultanea scopC"rta li che si leggono nei lihri di mi<'a, e quel <'hc di sordo, di le 11110,•e, il <'he sarebbe incom· l'arte. o1o nell'arte re istenza di tutta la vita dello spirito e l>OC'sico negli spartiti nrn~i('afi. non evoluto. di limitato che tali prcnsihile e le forme artisti· preme C'O~iforte, ~olo nell'arte di tutte le forme sotto un sug· o si vedono n<'I fitto dei colon· opere recano in sè. presentando che i stagliassero ..uhito e per può e~:-.re ('Olta l'esi.stcnza ne! geJJo particolane - giacchè è nati cli cprn!che ontuo~:1 archi· <'Ome fo"ma ciò ('he invece re• ~cmprc ucl ciclo dell'as olttto: o 1,uo fondo più O curo. improbabile che lo Spirito po a tetLurn, non sono in ricnllà veri sia contenuto accettato pas~iva· ogni epoca è condannata rilln ... , - . ~ ... ----.:: _;.: ;.: .4 ,d.ut ~ Luigi Barlolini: « tudio (i nel sione) L'arte ua~cc da una profonda na cere e articolarei se non è cliscor i: partili senza forc ve• mente, ne gt1a.::t;1per noi irri• ~t11pidit~ nei riguardi della f>rC· ricerca e se non c'è l'angoscia subito tutto J>resente - analiz· rnmcnlc i conti col tempo e mccliahilmentc la forz.i csteticn. <'eden1e? O bisognerà diviclerr delrinautcnti 0 in tutto il suo ziamo più da vicino cho co a senza adunare in un ordine ve· Qnc lo ri...chio della rapprc• gli "tili in quanto alla loro unitnrio J>Unto di ,i,:,,ta sul tcm· eleo temporale che si rivela sia che. parlando di una « \·ita del- te.rtiale che sena olo come poi• peso 11011 c'è vera opera d'arte. deve intendersi per « linguag· ramentc progrcs h•o le co e. e si sculazione mancata 1>er llifetlo poti ihilitll di essere compre i. po l'arte nòn può c1o,i,tcre, per· unitario. oio'· scelga una dire· le forme . pone,•a l'accento. pur tiglia alla cazzuola Formale. La olo chi $Cnlc la dispersione. la gio » e quali sono i caratteri del· sono tarpati fin ,laJlc origini e 1.li relazione può essere an<·he sccontlo i hisogni e le e iienze chè es a corn,is1 · lutta in uno zione, determini l'indistinto da senza intenderne_ il valore. ul aTle na ce proprio dalrimpo~ i· inautenti('Ìtà. la mancanza di re· la sua potenza formatrice. TI nou hanno « 1>arolc» eia offrire. <'Orso in una ituazione :111alo· dei ,·r1rii momenti storici? Q sforzo di legami lCm(.>ora,li, cli un punto di ,·ista continuo. Tut· sen:"io di e servitù» alle formo bilità di definire il tempo. la?,ione delle co e. la fuga del linguaggio è una scoperta atti· ma solo simulacri delle <'0SCga: qu:111do lia luogo. da parte saranno, gli slili. compnen5ibi1i. ritmo cioè. All'arte non spelta lo quello rhe .::j chiede :dl'ar- che tnuove rartista ()lozart che di rapirlo conrettualmente. di Tempo. nudo di misure O di la· "a: parlare ignifìca impedire al- lesse. involucri del 1empo. ,..en· dell'uomo un CC'C'es..-o di « pre· nelronline .;torico. nella nuo"a dunque di 1.liritto il nucleo del· te è di rh·elarc una forma che i le,•a in piena notte per tcr· cla!-~ificarlo dal di fuori. La ,·ori~ può compiere il grande la· le ro e di risuonare e pef1Cleri 1,a ritmo. cui hanno attinto. o. t-entnzione », cioè quando l'uo· rela~ione che proprio il nuovo la personali1à umana nei suoi non coz1.i in sè con parti etero- minare un aC'cordo che gli pa- arte è in"ece un impegno for ,·ot10 dell'arte, ed è necessaria, confusamente in noi: parlare si• 1>antiti con integrale esaurimcn· mo. nl riparo da relazioni uni• stile "crrà a porre? Ogni nuovo coloriti sentimentali. nu un au• genec ». <'ÌOè 1111 nucleo infi· reva di aver la~ciato e aperto»). mativo dell'uomo a contatto col per tale lavoro. una profonda gnifica dunque tracei•are nn rii· to del tcm1>0. hnnno poi la~('ia• versali e da uno spietato tra· stile rende possihilc- la comprcn· tcntico ordine temporale, un nito che sia formato, che as· L'arte è intuizione 1rnra di tempo e con tutti i mo,·imcnti angoscia ciel tempo, una pro· mo, unificando qna1co&a di fng· to pC'r 8trada il giu lo S\'o1gi· vaglio della propnia materia. ec· sione di tulli :xli altri. o me· ritmo che fissi e riveli. Quando suma, come che sia. una dire· uno stato d'animo, secondo il che rattTaver ano e che de,·c fonda ango eia dell:1 Storia di gente che n~i r~tmi dell'esistenza mento. e. nclJ'a<'ccttnzionc elci C'ede nel « prc~cnlnre )I se stesso ~lio li rende nuovamente com- c'è que~ta rivelazione trmporale zione all'Essere, ehe sviluppi Croce, ma noi amplieremo ciò comprendere nel c:uo ritmo ~e tutti i ritmi che pongono do· e_ d~lla I st_or1a e &parso. _Parlar<' pifffO. del ra~1111lc.drl non nc-• ~cnzn pcn~arr a l'olleg::1r'.i. dnè- prcn'-ihili. c'è ben pili che la per~onnlitìt un vero ritmo. tro,·i una stra- aggiungendo che l'arte è intui• non vuole <'he es i lo occupino mande e i>Cso i>er ottenere 110 • 1,r111fi~a.m ques~a a.cce1._10nc to· ,------------------------------------------------•-----------------------------------, dal di fuori. or~i;r:hè l'arte possa nascere da I ~:',~i1.!~r:.p~:ol~~,np~;~a,!g•;i";.i;;~ L A V I TA. A u TENTI (JA Sla~;;~t~:t~i::tJt~~ù•,n;: ::,: questa cri i è nceenario eh• nuovo C« nuovo• in che gen50? 1>0..,sibilità dell"arte è il mo,;- qucstn crisi sia sincera e to· come_ dev~e-ss~re la « no,·ità > e I mento: l'artista. che è preda di tale: nè neces!ario che sia e in· « i~d1vid~1alita,. per dar~ lno_go pro<'essi temporali compleui volontaria». poichè l'arte nou a ~1venz1onc e « cara1tena7,zaz10· n1ole C'Otituin-ici.i attraveno la l p1b1ò ".asce"cdche d~ll~ profonda :•:~ 0 •>1';~\e:•~:nil: 0 :~~~i;a clÈ~ RITMO E tl_BMONIA : 0 :;:\li:~oS\~:: 0 ;.m:o:ec•~\u:: 1 erta. non c"e. cioe. recare in ll'"d .,. 1.' . · . E' ~(" lo spasimo <lei temi>i in dul,- ne 1 -~a ai . mguag~10 sottm• u~cire in<'ontro alla natura. ren- i. , J'b . , lesa I idea <l1 1111 e ritorno,. su dere evidenti e legali a noi i :~~~;in ;t~. 110 ;;,,,~r::~ C i"n arte qualcosa che, suoni confusi, voci ,. • r I proce•si delle CO e. r un col- falsa. < unque. natu[lali, voci e momentanee», --- -""- locarla in e .._; e renderci ron- Di fronte a queste infinite do· ruande e proposte di ordine, a questo clamore di ritmi (la poe• ia è. per l'uomo la « nascita nel silenzio») la forma e tetica si pone come possihilità di ordine e di ritmo. Ma come dev'e ere questo ordiuc penchè ci ·sia la forma estetica? Dev'essere la li– bernzione dei ritmi dell'csistcn- za. ma non una loro risolu2ione minore, di poca « durata ». L~or· dine che la forma e tetica impo– ne dev'c sere non già simulacro estetiro. un congelamento della csi tenza, o il soffocato e ora C"Salatogrido dell'osi lenza ,·cuo l'ordine. o il gioco paicologico degli ordini, ma il contatto pro· fondamente ,·eno e netto della forma col reale problematismo delPcsistenza. ·Oi?ni opera d'arte non 1>11Ò essere che « reali!tica » e « eia ~ica ». 111 che co~a tro,·a eonsi ten– za !"arte? Che pecie di • giu· dizio » è del reale? E' il giu· dizio dell'irrclazione, è un di· staccarsi dal reale, dai mille legami che già confusamente of· friva J>CrJrovarsi. così all'oscuro. eenza più legami. soli, aJla ri– cerca non gii, di legami astratt-i, cioè incantatorii. magici. a1chi· mistici. nè di una qualsia5i e mu– ratura», ma della più 1nofon,da coerenza: l'uomo. cioè. nell'ope· ra d'arte. ('Crea una profonda armonia di tutto. una coscicn1,a di lutto. una relazione nuo,·a di tntle lo co~c. L'opera d'arte, la forma poc· t1ca, è anzitutto apertura este· tica. prima <li staccami in una opera d'arte compiuta. E cioè auzitullo possibiJc un'emozione poetica. uuo 61:.tto 1>oetico, una poetica agitazione. La forma chiusa. autouowa. staccata, è uecessaria all'uowo per liberarsi dal processo uatu· raie. ~\la qucrsta e clau ura » del· la forma. questa e coucentrazio· ne•· cos 1 C? \ uol dire 1\0ll e:ol· tauto ce:,sarc di essere parte in· cou:,cia e iualliva del tutto, ees· sare <li vivere la <lispen,ione, ma anche non limitar i a vederla. scorre in noi, l'idea di un « col- to di ccsi: sentine 600 a che legamento», di una «forma» * punto il no tro tempo e.confina che « frena» e volge in mollo con 1a &to·ria ed è immeNo in nuovo quanto oscuramente tre· E ji\T z o p A e I un più grande ritmo e afferra· mava e pauava in noi. (l 'i re. col no tro tempo. que~to Parlare significa dunque, a"cr tempo. profondo. impe~narri a «vinto» un disordiue, aver un ,+,•o in<'ontro <'On ecco. «dato• un rilmo a noi 8 1cssi. Il titolo di queste pagine di Brunello me scrive il Rondi, « na ce dal nostro in· pro petliva del Rondi è quello che si ri· vela nel concetto dell"arte, concetto che si scloglie dall'isolamento ed acquista un valore relazionale. L'arte è la prova del· la direzione del valore, della direzione verso la relazione armonica. significa·o d~'la vita dell'uomo. le l'uomo, bruciando l'« ingens sylva » del caos. fondava. sullo spazio delimitato li· berato dal fuoco. le sue prime città. L'ar– te fonda, cantava Hoelderlin - perchè dà una forma all'infinito. Così intesa la forma è forma elica e forma di pensiero. non pensiero intellettualistico, ma pensie, ro relazionale. « Sénlire esteticamente - scrive il Rondi - è a sai più che capire e giudicare•: sentire esteticamente di– rebbe Ugo Spirito, è già amore. aver «organizzato• dei suoui li• Rondi, è già una presentazione eloquente contro con gli altri». Nasce e perciò non bemu<loci della loro inorganiciià. e non lascia dubbi suJl'inserirsi della pro· è data, non va intesa in senso necessari· La lotta per la paro.la è vera· blemalica del Rondi nel senso delle più stico. ma rientra nella categoria della mento una lolla per !"organico attuali prospettive della filosofia italiana possibilità. « La storia - continua il Ron- contro l'inorganico. La nascila e straniera. Qualcosa di nuovo è nato, di - non è data: la storia è una possibi· della parola è nascita del • di• una nuova speranza, un nuovo orienta. lità dell'uomo». La struttura formale del scor O • cioè dolla mu ica. La mento che spezza il giuoco vano della fi· mondo «non è mai data una volta per parola. cioè. nasce ,erupre come losofia che in sè rincorre se stessa. sempre»: « gli eventi formali non ci sono coperta d"un modo di organi•· Il fallo che si parli di relazione e di mai dati ». zare un ritmo: euza.uua visione nate·na1monenial,eedcall1lea lect p1·,a,al"Otule1·anadseclalanos1slpuoanzl1·ao: La "dadtiltl~n fè anzi ili pleri~otlo de_ lai tttecno· taz1one e m orme, 1 1m1 e 1a e 1 generale aiin,ica 1• parola si ne storica. è certamente molto importan· con il quale la forma combatte per CO· sommerge. La pa,ola nasce sem· te. Le metafisiche della sostanza e dell'Io stituirsi, J"irrelazionato da relazionare pre come discor,o, noi senso di sono cadute, le maschere hanno lasciato che può. una volta lascialo a sè stesso. una musica organizzata, perché libero il volto che si è rivelato per quel- distruggere la 1·elazione. Perciò, sostiene non tanto cont,a la parola in ,è lo che era: la falsa assolutizzazione dei il Rondi. la dialettica si stabilisce « tra <1uanto la parlicolare liberazione termini del rapporto, la scissione che di- ciò che è la relazione e ciò che negli uo- chc proprio nel suo essere un vide la realtà in dominante e dominato, mini le i oppone, come indi tinzione, in· conle to di rimandi fra parole l'alienazfone che già il giovane Hegel si fedeltà... ritorno indietro... involuzione». e di innesti rilmici. offro al• nunciava anche e il ,,ecchio Hegel si Vien posto l'accento. in tal modo, suffin· l'uomo. Ogni parola per libc• perderà nella mediazione illusoria. Me- voluzione. o meglio sulla « maschera» oare un linguaggio dev'essere diazione illusoria perchè la vera intesi dell"evoluzione e della relazione, sulla carica di fu111ro e non sarà pa· non è l'assolutizzazione. ma la relaziona· negatività che cerca di pre entarsi come rola libera1rice 6nchè il ouo fu. lità dei termini, la presenza della sinfo· positività. sul giuoco chiuso che si nascon· turo, cioè il tessulo di parole nia in ogni sua nota. la vita relazionala de nelle false aperture. La maschera è che a lei si con,•engono, non a· di ogni suono. liberato da ogni tirannia !"i olamenlo presentato come comunica- rà stato «trovalo• e pronun· dominante. libero nell"ordine, ordinalo zione. il regresso presentato come pro· ciato. Solo l'avverarsi del f111uro nella libertà della struttura organica. gresso, il d<:Siderio del ritorno al1'indi· Jelle parole dà a quelle pas aie Filosoficamente la concezione del Ron- Unzione originaria. ritorno in sè falso e la loro qualità di passato, la lo· di si presenta come trasformazione del· impos ibile. perchè vietato dall'irreversi- ro for1.a di parole. J1 segneto di !"esistenzialismo negativo in esistenziali· bilità del proces o della vita. ogni discorso è nella sua •fine" smo positivo. La metamorfosi è ottenuta La forma formante è la continua n- che dà la ,·era forma a tutte Jc per mezzo dei concetti di relazione e di conquista dell'equilibrio o, per usare i parole. Ma la fine del discorso forma. Forma e relazione sono tretta- termini di Whiiehead. !"equilibrio tra la è pur ,cmpre pronunciabile fin ;~~~t~=- t~nf~~:~t: n~n u;~n~ri,e t~i°~~i:J~~ ~t;~1:~:~1z:qt~il:~~Ta~r;:1~1~~:e L:p:.:o s~bi~~~ nello • punto•· na musica. in· proprio perché fo1,ma, incomunicabile e garantito, si pone come armonia. omma. può essere. come orga· isolata: la forma è forma-dialogo. e. co- Uno degli a petti più interessanti del1a nismo serrato, già tutta chiarita Ciò che più conta è che rarte, tutto questo. lo sia prima di tutto come sensi· bilità, come concretezza dell·esperienza sensibile. Il punto di vi la relazionislico permette al Rondi di togliere rarte dal suo fal o sostanzialismo incomunicabile per ricondurla nella storia, nella società, nella vita u,nana. L"arle come forma isolata viene _, ca– dere.e, in genere, viene a cadere l"isola· mento di ogni forma della vita. o. se si vuole, dello spirito. « E' a solutamente falso e provvisorio - scrive il Rondi - parlare di forme dello spirito o di forme ociali o di qualsiasi altra mitologia for. male se al di sotto e al di dentro di esse l'uomo vaga informe e senza nesso ». Con ciò ali"arte viene affidata la fondamen– tale e primaria funzione di determinare concretamente. nella dialettica della rela· zione, le forme relazionate che si aprono nella scelta. Il processo storico è fondato sulla scelta che si realizza come forma. L'arte è il « principium determinationi~ » che rende possibile la storia. · « La storia - scrive il Rondi - na– ce dalla scella estetica, dalla vittoria formale sull'informe n. Così pensava an· che Vico che la struttura estetica vedeva nell'interno del processo storico e 'che pensava la storia umana, il tempo del– l'uomo. sorto nel momento stesso nel qua Il relazionismo, coerentemente, condu· ce il Rondi all'organicismo i non è forse fuori di luogo notare qui che anche l'or· ganicismo di Withehead era strettamente connesso con il valore estetico. La vita autentica è ritmo ed armonia perchè è 1e. lazione: " il ritmo è l'accettazione degli altri». ed è. aggiunge il Rondi. « "bbe· dienza all'Essere». on sarebbe consigliabile interpretare l'e sere di cui parla il Rondi come l'~sse– re della sostanza. « Ii problema dP.l:."esse– re - nc.ta lo .stesso Rondi - è il proble– ma di produrre esteticamente ·a possibi lità dell'esisteren. Come tale l'essere mm può che porsi come possibilità e libertà. Le sostanzializzazioni dell'esser·~ e del· l'io devono sciogliersi. Lo sle;.;o suggello trascendentale viene giust,mentP. c!enun· ciato dal Rondi come ma-cher,3 della so, stanzializzazione e della solituJm~ e non è certo un caso che il libro s1 chiuda con la di'chiarazione che non c·è nessun og· getto tra cendentale, nessuna contempla· zione dell'assoluto. che po sa (·ire a meno di legarsi esteticamente con la vita. E 'ZO l'.\CI La conoscenza estetica E' a• 11 11rdo pencare a un puTo conoc-<'ere. rhe. pur ('~)!endo « forma». non ,;:ja altro che conos('er.e intuitivo. pri'"o di legami con l'az.ione e rol pcn· ~iero Jog:Ì(o. L'arte (' forma. e non può non fiuare 11n certo t:\•ol~imenlQ dell'c~s(."r(.". quindi rarte. in quanto forma. non 11uò non imprimer,i nell'azione e nel pen iero. E· ~-surdo pen· sare a un'arte- rhc- non ,.-ent?a falla na~C'erc- da nn prepntenl(" hi'-o~no di dare- forma c- ~al– dczza alla vita !te-~;:~. e non ~ia forma <'ht si ~raoira in una indi<'azione ritmi<'a per la ,-ita ~tes~a e r,er i ~uoi compiti. L'arte è rome un U<tC'ir fuori nllo $barat!lin rer$O riò rlrf' non. ._; può definir(',. nè Il' rapirP » altrimenti. mn <tolo affrontarP. \Ila hac:e. crnindi. ,ldr11nmo <tP rnci ci può dirt". o incomma ti""l C("nlro formali,•o òc-lr11omo. r"è unn <'O'-.trt17ione-nmmc(iiala. rhe e.::rlude OJtni no.::trr1 troppo fa. rilc lihera1ione dal1'tci.::ten1a o •ma noo;:tr;1 troppo aerea amhi• "Zione: la cono~C'enza ~,tctiC'a è , i.sione •· non è- co lrn1ione delle roce prodotta ('On dieta<'· <'O. lcnen,lo le mani nett<' dalla uatnra. c·;. nella <'ono•c-<'n7ain· tuitiva. <'he ;.. alla huc dalla e giu tificata, tesa cioè. nel suo spurrto: E' essenziale che la pa· rola e pronunciata• tda pronun· <'iata ve11a01enlc, e cioè legala a uua fine. ma questa « pronun· eia• può es ere fatta anfhe nel– lo spunto. dove la fine è moli~ J>Ìll rronnnriata di qnanln c1 rreda. cessario. hanno laociato di 11110· vo crom1>ere dai loro fondi. pili pericolosi anche. pcrrhè pre i nel giro invogliante della lihcra· zioue arti lica. che può ingan– nare chiunque. i fondi o curi ciel puramente ,,h·o. il i;;enza trm– po. l'i~nol:1 tomha clcll"uomo. dà \'OC" :i "1Cntimc111i. t! arabe· schi. che :-0110 111>~rfetazio11i cli ~è senza una giustifìl·azionc ,·e· ramentc profonda. se11z.a uno • ,..frondamcnto • sul 1>iano clelln relazione. che im1>orri1 all'io i c-n11:dipiù giu"'ti. .-\ffcrùrn il Croce che all'o1>era 11111a11a. c·è l'nrte. L'intuizione d'arte C' neccssnnia la persona· pura è nllora ra1>preseutazione litit dell 1 ar1i ta. il « momento pro11rio Ji quCblO 1>uro tumulto romantico» da oggctti,•are nella temporale, che 11011cin gioco eo111postezza del momento eia · il 1~riue,ipalc- destino delle for· ~ico o ra1>prc~cntaziouc. enza mc e il loro primo comporsi. personalità. t1cro11clo il Croce. il loro primo unclito. la loro nessuna raffinatezza di cultura I necessità prima. Nntura dcll'ar· o hrillio J'csposi1.ionc. o preci- te i.· ,1ucsto coml>u 10 clamare ... ione ,li dettagli. può <':1ncel- del 1e111po:è questo u ciTe dalla lare il fntto che non c·r opera stori<'iti1 empirica. C'he è tutta ,rartc in ·,1ua11to non c'l" l':111i-distesa nel tempo. che non am- 111:1 che arrende in 11;(' lulle I<' mctterchhc 1c11ione e liricità. :dtrc. \'ecli:nno piÌI da vi<'ino I<' prr tro,,arvi i nf"gsi di un nuo· dimcn:-ioni di quei-la procl11m;1ta , o dis«-~no forma1ionc arti ... tic-a. quakoo;:a ('he da, ~cnza intricarne di gi:I a, u· 1,ionc d'una tcn~ionc 1cruporale eHludc o,rni no tro troppo lihe• te. Fonda111C11t:t!cper l'arte è dcll'uòmo, d\rn:1 sintcra mi u- ro po i;;e.::so òc1la notura. appia– che essa non fia attrito di pura ra lemporale che mira a for-,i mo cioè- ('hc nella forma ccte· scn ibilità, cioè .mperfetaziouo ritmo. e spirgheriemo che que· tira ahhiamo· formato un'« im• di immagini. ma rho c~sn , nda lo ritmo n~tsce (l'arte na ce ma~ine ». e che l'immagine è a ('Ostituirc il fondo stesso del· cioè) quando l'uomo ha fatto proprio la. prova del fatto che l'uomo. cioè un anello del rit· ,•eramente i conti col tempo. L'idea éli una 1>rimitiva atti• ,·ità spirituale, che è il linguag· gio. in cui lo Spirito nasce a sè ,te o, dev'essere a1>profo11· dita ponendo mente alla tcnsio· ne necessaria perchè si parli veramente e non &i sia •detti~ o • falli parlare»; ()erchè. in· omma. ruomo 1>osa liberarsi in una ,•era atth•ità e matut1i un ,·ero organÌ!nlO di parole. La 1rnrola. na:sce come vitto· ria della forma ulla materia. e apc:,so l 1 E tetica. e i critici eia lei is1>ira1a. hanno in istilo sulla neccs itiì che davvero 1:1 mate· ria. ogni muteria. sia e formata». e la \'Ìta éia 11011rivissuta ma e conosciula » nella forma: però si è &ernpre dimenticato un elt:– mcnto fondamentale: che !'arti· a eb:,ernc l!ll')Cllatore, vuol dire esbere «autore• di una couceu· trazione. di relazioni nuove col mondo, "uol <lire permettere. mcdiaute la scelta e il ritmo al moDdo di esistere. far possedere il mondo all'uomo. inventare un chiaro. definito atteggiamento. un 'modo d"e sere dell'armonia. La forma e tetica. l'opera d'ar· te è così uu modo di chiudere. di .::alclarc insieme. i rap1>0rti fra'le cose e fra noi e le cose. è un «fermare» la vita. un ri· velarla a uoi E un raccoglier,~ in ieme elementi dispersi per cercare la completezza: è. quin• di. un trovare la lihertà. che è rompletezza, perciò è neces· saria all'opera d'arte la « pro· porzione ». la « regola .,. e la mi..,ura. )la la libertil nell'artr La nascita della ,,arola poe· tica è un momento fondamen· tale per l'uomo e non gli è re· galata a buon mercato. Tuui gl'. uomini !OllO poeti ma 0011 tutt 1 gli individui sono uomini. e ~i può dire che la parola. il !in: guaggio. nasca 11010quando .:1 organizza nn vero • di~cor~o • te o a una fine. anzi. quando la fine è pronunciata nel 1,rinri· 1>io. li linguaggio nasce. e rol linguaggio l'uomo. quando. dav· ,•ero nella tcn. ionr P nell'attivi• tà. il tempo viene nrsrani7,1,a1n rirn~truito. rrinno,·ato. ,1a dc\'C «conoscere• ,,cramen– le •tutta• la materia e cioè. nel giro che , uolc. in una sin· te i universale come cp1ella cli Geothc. e nel "UO onizzontc. o nel 1>iù piccolo giro di un arti• sta decoratore. cle"c aver im· fJrC:3SO 1111 rilmo complclo. c.;aw rientc, a • tutta• la materia. 1>crchè la pocsi.1 può e ~tre 1>ocia l'lolo iC ric:scc n e•dere « 111110 • cd è tutto -,olo èC « tutta• In materia "iene hr11· ciata e ri~olta in forma. Po sin· mo dire clie 1111ti ,p,elli che diciamo artisti hanno erruJlftf" "cramente elahorato e <'0110 'ìriuto .::ino in fn1ulo la iol'o matcri;,1 ~on lo po,~iamo ccr· tamente: molti dei loro anche e il di~corso poetico. 1: ('1oè l'uomo. 11011na cc che in una te a e atth·a ,·illoria sulla irri· Jucihili1à della matcri;i e delle ... uc implicazioni (I"e~i·tcuza r lcntacolure: '!Olo i farli possorH> veramente --cguire e tngliart• 1 teutnroli della vita}. no11 111111 i dii:-ror~ì poetid e 11011tulli i periodi ,;:toriri hanno eguale mn· teria c C'l!'t1aliramil'ic:1zioni da aeguirf nel loro ~forzo formfl• 1c. L:1 1>assivl11ì. la c:1du1a. lo in:1hii,~arsi del tempo e della 111:1· tcria. d1r il poeta vinC'r 011ando ha trovalo In ,,cm ~ morclenl<' 1 p:1rob. la pariola C'he poslìa 1>roprio nella '\11;1 11irei rp1a.:1 ro11ravit:I opi,orE-i al flu-i,o del lempn (fnr,.c la fornrn dell.i 11nrnl:1 (' ei;;:,ttn111c11trl 1 np1,o.::10 tlf'l fln~~o l ~0110 vinti in 0~111 diver,o periodo -loriro ron or>r· ra7,ioni cliv<'rS<' prr<'h<' con a"· "rr-,ttrii cliver!ii. Le forme artistiche i;;j di,:,,pon· g-ono ... cguendo il tempo e lr rrrili C'Onform<.u.ioniclrj!l1 ••r!;!t'I IÌ. ,•1'rl';rncln 0~111 "olta d, por-1 ~1 centro. clo,c I ra1>porti clr• JHOCChSi si compongono e si \'f'~it;'1. C ('0.:! 0 r qncst:t pcr~onn· La fori111ac~teti('I.I (' \'OC'C (lj lit:'1 <'he •deve -ìlal"ICal centro un ft' determinato~ :1ppello al· clcll 1 atthri1;t artistica. e. c:e man· l'essere, C'ioè è il prìu1o porsi 1•:1. fo mancare l'opera ;;tessa. e risuonare d'un oppcllo all'es· l.n 1>er~o11alitàrhe ta alla base .;ere. e non ,,'(' altra tensione 1l<'ll 1 operarc arLi~tiro. <" ~li è rhe possa costituire l'arte e- 1n indispen'Ìahile. hcn al di 1:1 dei 'ila i. L'opera d'arte è_. la <'np– ~rnq1liC'i 1 me1,1,i t<"<'niei ,,,, 4 ll 1e· prc.scn1azione di questa tensio– ..1:1 " per,onalit8 ~ ;. \"ìdcalr i;;('· ne. ma quci;;tn ten:;ione. che In !!lln d'un tempo "h<' iro,,a il arte dislaC'<'a e rende a -.è ;i;11f· ,110 ritmo. e ri olve un preciso ricicutc. <'olmn. rliìusa. non in· ,;·rohlenu1 cli ordiup trmpor:i\P: .., rl:1 un;i tr,ncion<'. ,·eramcn1'· In c-l:1ho1·:1 cd c~qnimc. e ;'/;i po· Il(' ,·i:1 ,·ia rumc il centro ,r1111J\ ,lr1rrminnta situazione 1rmpn raie. Forma estetica traprcsa 1,ratienmentc non ('Onclu~:1 nel tempo. cioè- nè- ini· ziata nè concln.::a nel tempo. qucst:1 tcn ione, clmu111c. è 'ìem· pt1e qu,dco,a di più che il "cm· plicc ~eg110. nel tempo e nello ,pa7.io . tPu11'i11dividunliti1 t.. mpi• rira: r. appunto. romc re~prcs• I a, t•· ,. l'in•1•r11,, I, 111, 11uo· 1 ... ion<' di htlla la profonclà tc-n· ,., punto eh , 1<.t~ tt•111p11ral" ,io11(' l<'mporHlc• <'hiara ,.. prr· :ill'orcline delle rel,u10111 tcm· :-.Cnt(' in un uomo. E p~rd,è- et porali: s~nza questo carattere di sia arte è necessario che il nu- mo delle immagini: prova. que· esprimendo uella sua opera il bisof?nn aderire ;alla natnra. ~Pt· · '-la. ulteriore del fatto che la ,·ivo legame <lei suo tempo tarri allo haradio: l'imma~ine Immagine artistica (' "eramcute divennlo ~toria. liberato dai le· è la pro,·a della no~tra lihe– come un 11110,·osegno che an· rrami 1>as ... ivi ('01 tempo in quan· razione'· non della nostra Ìmme-· gosciosamcutc si.i trntln a dare to eollcgato rol tempo e coi diata lihcrtà: l'arte non ;. un ritmo allo spirito. che l"uomo suoi moti profondi, coi 1noi o: c-a1>il'e .. la natura. 0 definirla, Ime 1.Iul 1>rofondo del proprio 1,rocPS$.i. Che l'arte debba es· ma al)pnuto u.::circ allo bara.– empito temporale. e al quale ,ere intnizionç pnra 6 non io- glio nel peso dell"i1uh-finihil,• e si lcg:1. come si lega agli altri. tuizionc concettuale vuol dire «intuire». rioè qual('o a rht- è Non c'è iuuna~in<' clo,·c non c'è emplicetncnte rhc l'artista d~.-e assai meno e a.::.::aipiù di ('3• co'stitnzione del tempo in nn rappresentare il mo"":Ì.m&ntose· l)'Ì'Te x «intuire-... di quell'in• ritmo: non c·r immagine che lo <'ondn una ri"clazione cost1t-u· tuir-e che è alla hase dell'arte. uomo i>ossa attin~erc solo iu è. tiva. e non è classificazione di I · · • l' nn tempo ~i:'1 fo11mulato. ma è significa e eludere. tra noi e le ne prlol 1>rio patr1mo1110 < I nume· rivelazione e eostituzione cl~l cose. unn ,·i~ione ultima. nua ri. ne a propria cn1>aci1à di fe· rondar i e cli dilntnrsi: l'imma· tempo. atto originario di fu- vera ,·isione rhe ci faccia pene· ginl'.' (' -,en1pre novì1:'i. funzio· ,ione e ~coperta cli legami tra trarc le cose laitciaudoci tran~ naute per uu'integrazione sul l'uomo e 1:i realtà storira. ac· quilli al riparo dei/tro \e, rit 111 o temporale: l'inuung:inc na· "ordo cle11c fonc clell'nom(). of• no tre po izioni. cc da un'ango$cia 1>rofonda. ror:1t<' cli clis:per"ione e dì ma· L'arte è cs~ere nudi di fronte clall:i ,•olontà di essere. che non ,,..~,..ere. alle co c. inrapaci di compren- ha ancora un ritmo, e deve t on e è arie quando non c'è sione. di penctr,azione. e dover SC'cglicrsi. e forn\arsi. e tro,•arc on mo,•imento e scnziale dcll'uo– lu 1>ro1>riaimmagine. e $i ::,voi- mo che fonda e csprjn,c. con sè ee in 1111a11iuuncia profonda: movintenti 1"1l;"f't1zi:di clclla la rinuncia all'arhitrio. la ;'/;Ql• rra\tà. tomis::sionc allo ,1es;.o ritmo nel L'arte è ,,i..,ione della rcahà. quale ri .... i è- rh·elati (e que· non è astrazione concettuale, e -.t'nltinrn ,-rriti'1 ,·nnf,•rm:, tutta )>Ossihilità di definire dal di nna rircna 1>r1 .. ;cio ... .-1 dcll'esteti· fuori, esl>nmendo quindi cu di ca francese: Sourian, F'ocillon. t-è, e toccando qua~i, un ma- correre ai ripari impegnando subito fortemente noi stes i, le~ gandori a un destino di ritmo: ciò significa che tra noi e la naturn non è- pos ibile no in· differente distaccQ da ,peltatore a spett'1colo, perchè- lo spetta• tore nel momento che afrerra non potril mai es!i'Pre altro d1<' lihcrazionc. pcr<"hi- la pirn<'7· ,;a. l'ordine ac~oluto non Fi po· trà raggiungere. L'arte è la la· f'"nZa qucch « hrcc:-<'ia •· .cc11· r.a f'fllMIO »ro-.f'in2'il"1("fll0 rlrllr pali1dj del pnro P~icierc. ,Jo"r punterà il grano della parola

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