Fiera Letteraria - Anno X - n. 6 - 6 febbraio 1955

Domenica 6 febbraio I955 L A F I .È R A L ET T E R A Il I A ------------------------------------- Poesie di ANGElO MARIA RIPELLINO * Plllitl.\ Tubi di pantaloni, scorpocce ·1tuJ.ffi,t•, m,dando giallo, 1i11giie di cravatta, enormi volo di vecchie camicie, ed altro cose che non si addicono ai v•i·&t. Come so 1m filo di luna o un ta,ppeto di steU• /onero a noi più v.cini d'ima giacchetta strimin.:Ua. Como se i braccialetti di corali-O co n ett i U tramonto adorna i pol.ri ,ottili dei ram i. fo as aro a Mi pilt vicini dei VBCChi malera8SÌ. Scarpacce muffite , manie~ pieM di v,,sto, cintolo dagli occhi acerpella.ti, ed altre C048 cho non si ad dico1to a.i oorri. Come 36 la gemme o gli ameraldi, corno so ttdte le atelie o le piume d61 cigni ci comola.,soro mC!1llo d'un paio di calzoni. Come 39 l'unit.16r~, tremattte, bn.ùlo, infrt>ddolito ,otto le Jru&to di ruuide piogge, non aveHe bisogno anche lui di giacch.e, di caldo ca.micie, di ma9lie, di mahrrani e di altro coso cha non &i addicono <U u,r.d. SECONDA e Tra11suaal, Tran"1XUÙ,terra mia, tutta tu bnwi di aUi3sinte fio-mnt4... >. Cosl cantava, e tllgli .wi del vento si pcrdetto la voce. F'ra i pini angolosa come un poliedro era la luna, con occh-i di 7,cue malato. e Tran..voal, Tran.,uaal > cantava per ne111ino, f)6r so ato,uo, pqr tutti, por nulla. E non aapova che chi.,.,h ma come, o perciò non 11apcndocantava. Tutto avviene cosl. Lo lungh43 nuvole diatendono la coda di povqne cmt oochiotti di ateUe. E la vita goccia malinconia, metttre l'amore vr,oi ritornare al primo giorno, al primo sguardp che riempie di brividi. e Trantooal, Tmn.,vaal > cantaua. No1M uono come < feliciUt >, come <amore>, coJM ogni parola dolce eh-Oaffligge t1 tortura, perduta nel f<mdo della memoria, dietro ,,wntagne di V6rtf6 crilttaU.o, dietro bottiglie di mare spumoso, dietro alberi di lacrime. TERZA Non ho mai dotto d'e.,aere solo come un pupa::zo di Schlemmer. LtJ ca.,e come vecchine coi Ja.izolettl delle p eraian e augU occM mi· ripetono sempre pa.ro« t cordiali. Non ho mai dotto di soffrire it:Te ~~eI:z~~,f ~ !~~:::~~. pialla. q1wndo cerco un briciolo d4 luce. Non Ilo mai detto à'c11scrotriste come ima bottiglia. tmota, · percM -'O già da tempo che l'acqua avani.,co daUe fontane, quo.tKlo IUJ lrisog,w di bere. N<m h-0 ,nai detto d'eucre 'f«fca come una s1>alliera di peonie, psrcM "°" ao cattu.rare la gioja ck m, a/for(l talvoUa . co" piume di ~ Non ho mal dotto 1tulla. ma. eta.cuna compr6"de che adoro la vita. RASSEGNA DI STUDI CLASSICI A CURA DI ETTORE PARA fORE .if. I massimi prosatori della Repubblica HASSEG~'A DI FUOSOFIA A CIJBA DI LIJIGI !t17ATTROC('HI ... SETTEUENTO FRANUESE :>lioteca Gino Bianco Pag. 5 PIETRO PANCRAZI NOVELLIERI DELL'OTTOCE~TO * Il sapore della vita vissuta Chi fu quPll'ar9uf9 •erltlore che facelt) l'OUoeenfo tl'e11aere un aecol., ■tupi da'! * di FERDIN.\~DO VIRPIA Chi tu Io scn1.tore che taccio l'Ot.tocento di eaere un ucolo inupldo? Se non erriamo uno del più agruerrtt! ~emt;;J1.ell: :,'t~~g'!~~\~c~u~~n~la~,~~a;; l'IOCO conta, essendo stata la sua In 608tanz.a null'altro che un& t,outade gettata con una certa SJ):lvalderta a ~~~:,::e ~oan ~ Jiu 11 t:i~1 d~il .. ~~i!eonrg.~•:i~ i\t~~1:-~~~~ln~t~~!f ~~t\~o ud:11~~0 1 ~': ~~v~! animò di ae steMa le generu.ionl che 51 succedettero· nel corso della sua storta. La Q'.rnnde0orltura narr&t.lvedi quel secolo fu in aran parte, &aremmo per dire m maulma parte, li frutto dJ quegll ldeall che tacev1mo centro nella peraonallt.t uma• n. prean nella sua Integrità, nella sua re,ponu.b!Utl, nella aua capacità di educazione e di progrC&iO,nella ~~~to '!:~lr. s~:an=n~!u~r~":i~· d~r!eg:1~~ rf:~oentn:«; atraordlnarla attitudine del suol scrittori a creare per• sonaagl non rlcalcat1 sugli schemi di ldeologte e &datl,a• bili alle contingenze di une. polemica, ma provvlatl plut– toeto di una loro autonomia lntuna e non l,anto In fun- 2.tone della realtà OGRett,lvaquanto di una loro intima ~;m!c,~tlt'ì~': :ad:i~:iit~m~~zr:;r 1X~1:rc1i~ '°! clall religiose e pur essendo eMl coovlnU di servire. le medesime con la loro 11rte, dJ lavorare per il trionfo di una verità, anzi della Verità. Nessun ~colo plO. df'll'Ottocento vide nell'arte una mJ•lone soclale, nella let.teratura uno del meul per la conoscenza dell'uomo e per il raggiungimento del auol nnt p lU al ti; ma nello ate.sao tempo nessun aecolo t &lato co.st ricco di &erlttorl liberi nel loro lntJmo. pur non v en endo mat meno al loro Ideali, capaci di creare peNonanl coerenti e vlt.all coel da essere ln se ai.eal rloono.sclbllt e da valicare l llmltl dell'epoca e del suol ateul pregiudizi, Jaddove la narrativa del nostro 1tcolo al dibatte affannosamente tra Il peraonagttlo rratult.o, frutto di una dislntearadone dell'uomo nella quale fa n:rnfraglo la su& stesa volontà. e 11 ~raonanlo dai li• neamt.ntt obblia'atJ e obbligatori, rlcalcat.l sul t.ermln1 di una polemica, anche quando auume di aderire a1 ca– noni di un troppo' nntato reallamo molto 1,rc;~ con- tra?,_~~~ja~:O g;!~~a;=~'. l~ue~:nm:f1'ia~·e1 aec~ lo XIX offre 1e testlmonhmze pii) minute della vita otto– centesca , uremmo p er dlre una aua fls!onomla più fa– miliare, attraver.so la quale tuttavia è facile riscontrare ~~c:nlon<: { o~a~~~~e mlor~W~·c~~o~crr~~~~:n d!l :u~l~l tempo Sl.el5$0 di quella che fu la forra creat~del ,suol ldcnll. Eaaa, ancora. svolgendo su un plano minore e tal• volta riducendoli a proporzioni aaremmo per dire quoti– diane, I co:itenutl del romanzo. aderisce con m«g(l;lor ~~dr~~~ 11 er!i 1, 10 tafv~}f:,rs:o:e:~e ;~~~:1~11:~i'ca tedip~1 1 W 0 1e~ colo è rlcchlulma: qua.111 sempre lnh.tll la novella, n raceon~ aono detllltl d11llavita vlPut.a, cl presenta.no ~~~~-:~·toa~~~ '%, ~;i~:;~d~uc~~~r: ,~~r~!"J-J'!e~Po~ o sono ricavati dall'espet1enr.a diretta dello scrittore. A una novelll11Ucadi fantula e di moralità, com'era In ~~a~p~~i:11:~i~A:S:? Jr:s'i11i~~e Jriamn~e1fl::rt ~~ ~tl:~~a~: ~a~!e c:'~:JAi~e~l 1 a c~~R~~~~t~r~ rado n~I romanzo, dove. in ogni modo. gli elementi auto– blograflcl e memor!allstlcl cedono UUI Spc$50 U PUIO alle n~tà strulturaU delUI vicenda e della rua steua Ampiezza e ricchezza. SI veda a queato proposito come in modo partloolare Ja no,·elllatlca dell-Ottoct:nto 1tallano ala lefn'l,ta. alla stor!G del Rll:orglmento, al 5UOIfatti, alle sue 1.Jee,alle sue lotte, spesso al suol &tea.siprota1onlall che vi aappalono talora di persona, talora sugli sfondi delle vicende. come succea.\lrn.mente essa reca ti seano ~~1':1~ia,to~~a;~u~~la ~=~e~ff"~~~~ur~e lo~b=l_ spe~es;~d~rii:a d~tsfi~ J,~~t~i. t~e.~l 1 ~c:n~r~: ~oft!, 0 c:~:.!~~n::!11~c~to1fC:fid 111 Jr;:ie rf~~raC:{~!~:n e novelle dell'Ottocento di cui l'editore sansoni di Firenze ~~l~~b:\~~~el~p~C:J! ~~r~~~n;di:~~! !~;"or;1Jrn·,;'t! fortuna di esaurlnl in brevl.S&lrno tempo <e nonostante che segutsscro 11dessa gli Anni oscuri dt.lli\ ruerra.) d•lle librerie. EMa era ortni\l introvabile e la can editrice flo• ientlna ha fatto benissimo a rlpubbllonrla, li Pancrazi, coal Immaturamente scomparso due anni or sono, Intese di darci, come scrlS&Csulla sua prefazione, eun libro J)lacevole,di att.racnte e varia lettura•: ben PoChl.avreb– beto potuto farlo con mano altrettanto felice; ben pochi, \'ogllamo dire, avrebbero saputo te.ne.r fede an·tmJ)eS:no aopra dichiarato, fRcendo opeM, nel tempo steuo, non Mltanto di Informazione lettenlrla, ma addlrlt.tura d1 alstcmazlone e dl scoperta con quella discrezione e oon quella cordiale slmpatJa \'erao la gu&materia che ;Il era pr0pria. coslcchè li lettore dlvenl5se persuaso di certe tm– po1t.adon! critiche e si rendeue conto dl certi valori quul p er pro pria spont11nea rlnes.slone e non sollecitato ad essa da.ll' autorltà dello. at.u<tloao. • L"lnt en to del Pancre.ù nella compilazione di que,ta sua antologia ~ stato quello, In .ostam.a, di richiamare dall'obllo apes.._"-0 ln(l;"lustlflcatoalcuni narratori motori. di cui e scar,,;a tre.cela persino neUe storte letterarie, anche ~aiiaiivA ~lu~~~ream:~ :! ~~f~~U:l~ld~~ra v~i':u:: lt.tterarla; e di presentarli, questi minori. &e<:antoal m111glorl~iccM comp("nessera un quadro unlco di una gmnde e forse trascurata staa:lone. E a queato-propo&lto egli conresuva nella prefulone alla aua antolettla d1 1wereallineato gli uni accanto agli altri, llluatrl e dlmen- ~cra~fdiie0~Jlr~~~tf~~~et~~!~ dia u'~~~~a ~!r~~.f,,~ che, a gludlc1une dR.Ipochi eaponcnt.l rimuti In lu~ ,poteva anche ~mbrare (e ad alcuno sembrò) molto aal• tunrt~ e quasl casuale•· mentre lm·ece risulta chli\ro che ~lciÌ:1~.coJj !~eJi:~t~;!1~t1ciJ~n~ ~~:i'1C:· u~o~~f1~~ Ha con mllRglor disciplina, con-

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