Fiera Letteraria - Anno VI - n. 49 - 23 dicembre 1951

Pag. Il coD1l)11.mentt per le n1az1ont che p.:irto.•. I.o continuo a dire quel che pe:1160,e IOt"O & fare la. loro pratica. merc&ntlle piena d1 &e&lt.rUEe, di ra;-,trt. dl colpi di m&no. VI ciuro ehe non aono mal vf!nuto a polli o:::m lol"OI <Pa.w4 breve) D'altra partt, lei ba. n.,-lone. s~ora. Ol~a: 11 mio e uno stl'UM) mei&tlere, anzi non è nemmeno un mestiere. Non che non al ta,•ot"I, SII.! SI deve avvicinare tant.. gente, tanti\ 51.rAnll a:en~. e far sopr,1.hJihl nel p,ostl piu in– cred.lbll1 ... Ma. gi ha. sempre la net~ tm– pre&ione al stAre come a un aiuoco: dl acherure leffipre un po'. Ml capisce? Qu&nto più si dicono l)flrole nut, quAn· -to più si fanno dl8corsl comptlCAll, Qu1t.n– to più cl 1I a!fann11. e si corre per Il mondo - di qua. di là - tanto più cl si a.ocorie di &elupe,?'81 &en7.I\ un ,•ero scopo, di buttarsi VIA: si hll cosclel)l".Adi trMcu– rare 1& cosa più importante, ecco. Ecco, eocol Io, per esempio. put,lvo ... e spe&&e volte partivo dtcl80 I\ la-,cll\re onnl\l In i ,a.ee Marina. convinto che tra noi non c'era. , in fondo. l\more, m& M>lta.nto una tenertua. dolce. perfino aubllme. 1e vuole. Mi dlcevo: • non hl, ,•edrb torse phi; 11 tem.J)O. la . lo:n~nanz& me la. fl\ranno di• mentlca.re >. Oppure pe,n&Avo:• ,-.1 mio ri– torno, tra tre, fra. ael mesi. 1-. Incontrerò • al braccio di un uomo Jlovane che la. apo&erà. eoco >. Ero lontAno. Lavortl.vo In quello strano modo che ho detto. come ciocMai... e d'lmprovvilO, In me=o • mille pensieri, & mille fa«fflde. mt ren– de\'O cont o che ln me c'en. un ru.n \'\IO• t.o... c.he l\'t\'O dimenticato la. coga più impo rtante . era lei: Mat'lna... Atlora rientravo bru.scamene, e h, rlvede,.·o... e lei non era al br&cclo di neMUn uomo... ed lo capivo che m'aven aapettato ... e ne avevo un.a specie di timore. di paura ... quul di terrore. (Breve pau,a l. E 11.Uora era. come &e un'ondata cl &OePlnaessedal profondo l'uno Incontro 1.U'altro. Le dice– vo: < Devi orma.I deciderti a venire. Ma– rina... cogl non pub continuare... VOJllo vedere tua madre, eplea-arle questa nostra oou. U5urda, nu. vera... convincerla>. Allora. lei resl!teva: fAeevA un& 0 ,ppo.sl· zione te.Mce, lnsuJ)t.rablle. Non risp onde– va., o eludeva. 11 dlscono, o rinviava I\ do– ma.nl, a un'altra. Volta, al ritorno da un &lt.ro vta.,-rto. Oppure ml diceva: • Io non p ot:r0 mal amarti, ma volerti &Oltanto M– ne >, (Con altro ton.o) Questo ~ continua– to per de,11 aMI... Ad~ slamo aluntl alla fine, e blsorna concludere. OLGA - Ma che conck151one cl può essere, mio Oto! · MARINA - Ti rendi conto. mamma. del modo con cui quelt.o Il ml ha eempre:– au:raver&at.o la strada? Te ne rendi oon• to? Credi che non abbia cercato dieci. cento volte di la.sciarlo andare? lncon• travo qualcun altro - qualcuno che ml pia.ce \'& - che ml piaceva più d1 lui... • Ecd o, l'amerb. dicevo, l'amo ... finalmen– te ml sposerò. e sui finita>. Ave,·o fret– ta di mettere una buona ,-olt-Aqttal~DML d'lrnpe,rablle tra noi due. Ma nes,uno dee'II altri real.at.eva.Al confronto. Capisci. mamma? Lui continuava •~ e.s.ere pre– sente, ad attrAveraannl 1,. stradl\ anche: di lontaoo. a but141rml sempre tutto Al– l'aria! Tatto ml sembravi\ sciocco al con– fronto suo... Ml sembrava, con gli &Itri. di giocare all'amore, di non tu mal sul serio. OLGA - Olel'ho detto prima.. E' un •uomo strer&to. · MARINA - Per questo bl.aorna deel– dert una b-Jona volta, SEROlO - SI. Dopo p,erb che m.1 a\'ral risolto un ultimo dubbk>. MARINA - Quale? H11 ancora. de.I dubbi? SERGIO - Sull'amore. al. 8ul tuo amore per me. MARINA - Non lo ul? SEMIO - Lo $0. Ma non lo cr@do. Non l'ho creduto: non ml à parao · mal J>()6SibU'!. MARINA - Che coga? SERG!O - Che tu ml potersi nra– mente amare. MARINA - Ma ... OLOA - A quet11 uomlnJ - intellt• reni.a a quel modo - !!unono proprio le c~e el ementari, SAI. Per questo al tortu– ra.no . e tortura.no sii altrl. MA R INA - M a come, Sertlo? Non lo sal1 Non lo crNSI? Dici davvero? SERGIO - Ml Sf'mbra incredibile che q,ualcuno POl,Saamarmi. Tu, poi... MARINA - Oh! Mamma, cl lasci un ffl(l'tn"nto 8011? OLGA - Certo. Voallo anch'Io atAr' &o– la. un momento a pensare a t&nta. confu· alone. <Un aprirai e chltuler&t di portal. MARINA - Davvero, Sl!rglo, non lo credi? Se n·nro con te. 1e p&rt.o.,.Non lo creJfl ancora.? Tu. piuttosto: ml am.l? SERGIO - fcome stanco) Oh. questo lo SAI. Ti amo tanto da avtr paura. MARINA - Pe.rch~. paura? S!:ROIO - Paura di non poterti ama– re aempre cosl: durare ad amart! cast.. Paura di dov er un ;!orno o l'altro amarti m&no, di non pot.er real.aure a questa tee• &.Ione d'amore . MARINA - E per me. per non bai più paura? SE1t010 - Anche. MARINA - Paura che un a-torno t1 &l)bandonl? 61!:ROI0-51. MARINA - Cl penar davvero? SERGIO - Talvolta cl l)e'MO. Ho pau- ra di rtttar 10lo. dO'POe.Mer stato con te. Credo che. poi. aarebbe. ln80pport.ab1le. MAR.INA - Sei acmpre cosl aeloso... SERGIO - SI, sono 11:el~o.Ma non è pro})rlo qu~ che volevo dire. MARINA - Lo 80, lo so bene. se ml d&e1do, però, puoi e~er c erto. E &e ma! ti µa.dlul, ti dico ades.so per allora: uc– cldUJ:111 Vedi? Dim mi: lo f aresti? SERGIO - Non so. t1AR'ntA - Come? L'hai det.to tante volt!: • alloi-a. ti Ammazz erei ~. SERGIO - L'ho det.to ... ma non so. MARINA - Paur a? SERGIO _.: Non di poterti uccidere, ma paura. della mia. coml>&Mlone. Paura di ubbidire al de.slderlo. alla vocii• di per– donarti e rimettermi ,. lnse-rulrtt, a cer– ca.rtl e lottare per riprenderti. per ria– verti ... Oh! Que-sta C06&1ubltme e 1tra– t.1a.nte che non ha aeruo fuorché per chi la. prov& e la fa. MA1UNA - Ma che vt.l penu.ndo? Che val aman11landotl a-Il 1ul futuro! S ERGI O - Non pos.so lmpedirml di pen &a.re . E &.llora J)t.llaO tut to: tutto quel che pot.r ebbe aocadere di bene e di male; tutto, fino al ;forno dell& morte, e quel cbe accadrà anche dopo, pemo. Dove an– dremo, noi due? Quel volo... qu.Ua apeeie dl rra.n volo dopo morti, noi due ... Se cl sepaJ"a.ssero. pensai Se doveMero mal se· para.rcl... MARINA - Ser1lol Sia.mo QUI per de- cidere' la, l'l06tr&vita, non la n06tra. mort.e. SERGIO - E' vero. Tua madre ... MARINA - Vedremo quel che dir&. SERGIO - <ripre.10 da un a//a,nno> Ala tu? • M ARINA -Lo &al quel che finirò per fa.re . ·10. Jl"lnlrò per fare quel che vuoi tu. SE ROIO - Marlna, e se tu non fog,gt contenta. con me? MARINA - Oh! La 1l.a,ilone della con– tentezza. • orma.i &fiorita, lo ao. SEROIO - Non U s&nt.iral opprea.s.a accanto a me? Noo aarò per e.e com.e un peso, soffocante? MAJtlNA - Cat.ttvol Perché ~•leb.1 ~\, GDAXUI - "S. Michele e Il Dr.. '"'•• volt& ti ho detw cost Me lo rlnf&eel, adesoo. · SERGlO - No. Perche era vero. MARINA - Non era vero. Andla.mo tutti in cerca d' un tiranno . Anche tu. T-utto 11ta a. ICeQ "llerlobe.ne. lo l'ho acelto 11:enerosoe pieno di fantasi a. Sono con– tenta. SEROIO - E se non ti dispiace troppo partire aenza feste? :MARINA - Che reste? SERGIO - Senza a.nelU al dito, venilo .di re? MAR.l.NA - SI, ml dispiace. Ml\ non si p u_òa.ver tut to. Sarebbe stato troppo. SERGIO - Se fOMe I\Ccaduto aarebbe Stato. fprae. U paradiso. No? MARINA - limprovvL!o:mente duro:) Non lo so, questo. SERGIO - E poi non sar,bbe potuto accad~re. Qualcuno non avrebbe ptrme11- &0. non avrebbe voluto. Qualc,1110di mo!• to. molto potente. Qualcuno che s'lntro– mette. che lmbrog\la le cose perché non cl &!&noparadlal. .. qua.11!{1. MARINA - Non me n'lml)Orta. Stia– mo a noi. Decidiamo noi. <La wrta .!f àpreJ. OLGA - E' venuto 11mio tumo. Devo dire anch'Io qualcosa a Str!fio prima di concludere. MARINA - c,ospeUosa, Che devi dl~U? OLGA - A,•ro anch'Io qua.1::osa da dlr- a:11, no? Va di là tu un mome.nto. Marlna. SERGIO - va. Martna.. MARINA - Attento a. t.e, Serrlo. lSbatttre brwco di portai, OLGA - Voglio chiederle ae la conosce tino In fondo. S& tutto di lei? Proprio tutto? SERGIO - Credo. OLGA - Lt\ considera un anaelo? ' SERGIO - Chi ha detto ana:elo? Non ho mo\l usato questa parola! OLGA - Be', Insomma: per lei. Mari• na. ! qualcosa di chiaro di intatto ... <\I ,traordlnarlo. E' cosi? SERGlO - Verissimo, OLGA - Lei hl crede senr,a macchi&.., una specie di martire dell'amore, rlmaata ttdele per anni e anni a un uomo che non • potrà mal sposarla ... Lei lo crede? SERGIO - tcon un tremore) P'lnlaca. OLGA - A questo punto, lo ho Il do– i-.-de di disingannarla. (Con retlcenzcll Perché Marina non è come lei crede ... pura. chiara, Intatta ... SERGIO - tdOPO un ,tlen.:to. con una strani.saima VOCt'I Lo &0, OLGA - Lo~? SERGIO - Ho detto che lo &o. C'è del· l'altro? OWA - No, non c'è altro. SERC~O - Allora ... OLGA - <con 1tna JPtcie di ath:zal Comunque. ~MO che lei si sba1ll. S\! Lei l'ha meMa tropp0 lo lllto! E Marina non res.lsteri allll prova! Non rtslsterà ! Io co– nosco mia fl.Jlla! Tentt.rà. ma un clomo o l'altro dovrA arrPnderal. Lei, forse. sarà un uomo ecceilonale, ma Marina no. , SERGIO - lfltlfdol Che ne sa:-ino, I renltorl, del propri figli? Niente. a$!;olu– ta.mente niente. OLGA - VAbl':ne. Vedre.mo. SERGIO - Chiamo Marina? OL GA - La. chiami pure. Cl ,tamo cli. det.to t.utto. SER GlO - (con voce gfa aaaentt) Ma.- rina. Marina... . · MARINA - Centra: tono trontco e cu• J>O) E' stato almeno un discorso breve. OLGA - SI, ma. è stato goprattutto un discorso lnut.lle. MARINA - Perché? Che ;:Il hai detto? SERGIO - tinterven.endo, bru.teOJ An• diamo! Avanti! La pr~o. algnora OJ1al E tu lascia. pa.rlare tul\ m&dre. OLGA - Io? Che debbo dire. che J>05· so dire-. lo? Ormai... Siete voi che dovete decidere. e 6let.e liberi di decidere quel che ,·01ete, per me. Ecco. <Cambiando ton.o, E' st-ato davvero un Incontro atraordlna.· rio ... Dev'essere una continua sorpresa ... e una continua tnquletitudine vh•ere a.e.– canto a lei, 1l1nor Serg-lol oa,•vero ... Uot• tooocc. come po:rlaa.Je all'orecchia df s~– oio) Non ho mal , isW nessuno resistere come lel Il certi colpi... DICAla verlta: lei non eapen niente ... lei la credeva un an– relo ... tppure non h& battuto clallo ... MARINA - Che avete. voi due? OLGA - lo ho finito. E ml ritiro. SERGIO - Tra l>OCO me ne andr0 an• ch'io, algnora Olga. Ancora un pirola a. Marina, e me ne vado. (L<t porto &i apre e ,t rtchtudel. MARINA - uo ..petto,o:) Che ti ha det• to mia madre? SERGIO - Che sono Ammalato di SU· btlmità: ma questo lo 1&l>"O da. un pei– r.o. Come vedi. un dl.scouo lnutUe. MARINA - Eppure ~e1 c1mbl1..to ... sei diventato enil'matlGo ... Non ti sento più ... no."\ mJ dici più n1,nte a.oche ae pa_rU ... Che ti è NCCUSO? Gino Bianco LA FII.RA LI.TTI.RARIA LA SCULTURA ALLA !Va QUADRIENNALE r Alcuni valorisicuri Il complesso delle opere di scultura, ai;iche se assenti Marini e l\laozù, è più convincente di quello. delle opere di pittura SERGIO - Niente. Marina. MARINA - B~ che ce ne andla– mo pr,sto. t.ubito, u.1blto... SERGIO - Domani. VerrO a prendtr- tl domani. MARINA - Sono impaziente! SERGIO - Percht? MARINA - Non lo ao. SERGIO - Hai già dec!M>? MARINA - SI. SI. SERGIO - Senza più dubbi? MARINA - No. Senti... SERGIO - Che c'è? M AR.INA - Tu cl crede-..1 proprlo a quel ver.sl che ml dicesti? S ERGIO - Quali? MA.RINA - • Gli amanti, lo uedJ, ftOft sanno - che un. b<u:io 4t.ttruoot. l'ifteo:nto - eh.e alloro:. comincia l'inga.nno ... •· Credi che alano veri? SERGIO - Te Il ricordi ancora? MARINA - (con.tin.ua "40) < Perclu maf (o ti !tdnJf af mio cu ore - du.rcra... durt"Ta questo amore ,. SERGIO - SI, cl credo. MARINA - E Allora? SERGIO - Come? MARINA - Se. poi et saranno I baci - e ml .strlngera.i A.I tuo cuore - durerà, poi. que,!t'amore? SERGIO - Sl. Ma.rlru. O.uerì.. Ho de– ciso che U no!.tro amore debba durce pe.: sempre, Ho deciso. Sei contenta? (Pausa.) ~ adesso ,•ado. MARINA - A doma.o!, allora. SERGIO - Per sempre durerà ... Per sempre ... Te lo prometto ... MARINA - A domani... SERGIO - ~-per sempre.... MARINA - TI a.spelto. Sergio ... SERGIO - Per aempre, Marina ... (Le vocf ,1 e.1tfnguono; una. mu.dca U1' po' o:J/ann,atal. OLGA - Mario.a, t.ol 'lit-1di 11 ... è lnutUe che re&tl • guarda.r e. ad l\!pettare. E' ;"là notte ... Sei certa che aveva detto edoma– ni?,. Sei certa? Rl&pondt. Per onl non ,·erri più, MARINA - Doveva venire... l'aveva dett-0 .. Ma non verrà più ... Ce d'improv• vùo un J) 'lan.to dirotto, &traè:iante, lun– gh.iuhuo e h.e •'im pa.sta, dapprima. con. la m.u.sfca.. e poi con rumori 9iocondl, come di /e&to:.. Con voce pi!L pacata. otd un po' ,tanca I Quanta ;:ente qutst'anno. mamma. OLGA - Non scendi, Marina? MARINA - No . Ho ancora. la speran– ti di scora:er1o m ~la.to 1llla. iente ... na• ~to. a gp\are. DI qU &Sl!lù potrò vederlo, ae c'è. OLOA - Son passati sette mesi da qu~n,.. aera.. MARINA - Dimmi, mamma: quella aera. c'i vera.menu stata? • OLGA - M.arlna., Marln.a: che dici? Imp1z:.:11el? MARINA - Tsh· olt.a mJ pare che no.n Ila mal nramente a.ce &duto ... OLGA - E' accaduto ... & accaduto, ti• illa mia ... MARINA - Mamma, vieni, suarda: &l fermava Il, n.ccanto al bar ... bnmobllc ... Sono rima.sta degli nnnl dietro le sr1g1te a vede1·10awettare ... Sono del me5i adcs– aso,che lo a.spetto lo a fb1e5tra spalanca– ta ..• Credi che m t.utto quc~to cl sia una punzlone? Eh, mamma? <U11 ,uc,1.2:io) Mamma, dimmi: che vi diceste quando rimaneste un momento M>ll,quella sera? OLGA - Perché me lo chiedi sempre? Te l'ho detto: nulla. MARINA - l\-tam ma: cre di che verrà, un giorno? Credi che pot.rà mal più ·re– nlre? U rumorl della /calo: d f.fsolvono su et.ti rintocc11i gravi, ma 110n funebri, di cam pana pfcnf df echi. clic a loro voUa .d estinguono per lanlo:r co:n11>0 alla mu– atca: 1ono tra.scoraf moltf a1rnf; con voce ata11ca, o,,o:ca) E' l'anniversario della morte di mia maare. l\·torl all'lmprov,•lso. Ebbe aPl>ena Il tempo di dirmi: < Perdo– no, Ma.rinn >, Perdono ... ma non seppi di che. Perche mia madre ml avrà chiesto perdono? Mia. madre aveva aessantadue anni qu a.ndo morl. Io, adtlMD, ne ho QUa– rantat.re , ma ml 1ento già vccchUSlma. Serrto. s e sarà vivo in qualche parte del mondo, ne avrebbe cin quantadu e, e penso eh, asarebbe &empre lo stes.so, perché lui non lm•eech!a. Quanto ml pia ce contare &rll anni! LI conto come fossero del te6orl. (Dopo una. lunga, J)41Ua. elle deve equlva.- Domenica 23 Dicembre 1951 I l i lcr al fluire del tempo ) Io aono sempre stata In questa caaa ad aspetta.re . ma. or– mai non l'aepe:tto più. A che cosa . aono ri• mnst.a fedele, ml domando talvolta. A un uomo? <Nuova lu11ga po.tua c. ,.> Una \'olta. lui ml d!Me: e Marina perche tut.tl attonio a mc si arrendono e ml ab ban- · donano? Dicono che aspiro a delle ccae lmPoSSlblll. E' vero? Alla fine mt tocca star solo. Se a.Imeno tu potessi non ar• renderti mal, e rc~tar fedele a que6ta cou impossibile che è U nost10 a.more>, Ecco. Sergio: lo ti ho ascoltato. 10 son volut.a :-est.1.r teòele a questa c«a lmpos,s1bUe ~he è li nostro am1>re.Cl sono riuscita.. n ho tenuto compngnta. come t.u vole\'l. <Pausa c. ,.> Da quel giorno ho vi&suto come In un dcllrlr>: In un lungo, lucido delirio ... Orn n,;,ctto che si concluda ... Ho ormai diritto che si concluda. Sono ata.n– ca di aspettare qui. f Pau.sa c. ,.J Aprite– ml le porte del Paradiso, Signore ... e fa– temi en1rare. Voglio vedere questa me– ra.vi.glia! Io credo net Paradiso! Credo ehe ll. l'nmore. non abbia limiti e sia li– bero ... libero ... Aspetto l1 Paradiso! Qual– cuno, spero, ml verrà incontro e ml farà un po' di festa. <Con voce phi altci, viva, come lmplora,stl Sl.rnore: vi domando che ala lui a. venirmi Incontro! Ecco: so• no rlà contenta ... (Un a ccordo mu.slcale l il itgMle della chlwu.ra) . DIEGO FAan.&1 FINE

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