Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 12 - 16 giugno 1946

J Èl fooiile avvertire la obiezione: l'Italia è. un· pa:ese ·povero,' ancora l!iÙ i,mpoveritÒ 9.alla ~uérra. e dalle conseg~ètize tra– giche della séonfitta. Ma 1a stewr~za _so-c,a'lenon e µn pro– blema di ric-cnezza o di agiatezza;· è un problema: di neces-, sità. Anche le popoÌazioni dei paesi n:<>nricchi ~ dìssestati debbono pur vivere.; .ed attuare la sicurezza sodale signifi.ca solt~nto tradur;e in termini _qi, garanzie mo"'railm.ente,dig,ni- · bose ed elementarmente s-qfficien~i i,l" minimo .di l}SLStenza– sussistenza che ogni popo-lazione .è ùguàlmente costretta a tro,:vare (se non vuol soccom,bere). per altr-e vie, avvil_fnti- 's~sso e ~ll},pre aµtisociali, ' . ,La differ~nza .sta solo in ciò: che un Paesij meglio prov-. :veduto darà la sicurezza so.ciale , co]ì comè dà il normale te'nore di vita, suJla--bas~ di un mi]iimo elevato'; ment,re u°. pa~e meno provveduto darà ,l'una e l'altra- sulla base- d1. un minimo ridotto. ' · . . · fo questi; due Ìetmini il •tema è stato, intéso da chi _fu. chiamino a 'svolgerlo in o-ocasi,one del C-0hvegrn_)economico soci-alista · e l'« assicuràz_ione sociale »~si è pertàn~o. trad-0tta in « sicur'ezz.a,sociale », e oio,èJn « àssicurazi-One· nazionale:)),: La soiuziòne sociali~. ' Imp,ositar~ il p,robJema della· sic~rezza· sociale dal punt-0 di vista sòcia'i1sta significa porlo non più_ 1ml .piano- del la– voro op,eraio ·-0 impi_egatizio, ·bensì sul piano della comu– ni'tà nazionale; significa so,pprim~re dal nostro vocab,olario civile la definizione di « pover-0 )) Q di « abbiente)>, per .-ic-0rdare S-O-ltant,oche· una nàzi:One vèrarfiente µrogredita è compos-t_a-di e( uomini>>: cioè di ·esseri umàni _.che de~b,ono trov"a-rsi · tutti. in condizioni di parità reale rteil.le es1ge,nze fondam~ntali !e basilari dell'esistenza.· Alla Q'.ligliore _distribuzione del reddito nazionale in refa- . ziòne ·allo sfoirw di ,lavoro che' ognuno è .ch1amàto a. dare nella ·sua fatt~a quotidiana provvederà l'azi<,>nesindacale-delle categ-0rie o·rganizzate. l\Ia alle provvidenze integ-rativ.e de-J redd,iJto normale di lavòro (assegni _per i membri della fa.• miglia a caricò del lavora~ore) e a.!Lepiro•vvidenze sos!it-utève (trattamento per malattia e, per i111fortunio, per di,soccupa– zione e per indigenza, per invalidità• e per vecc,hia-ia), cosrì com.e per· la. p,rèservazione, ricostituzione e potenziamento dell'efficienza fisicà, deve.,pensare la collettività e-on le sue leggi g·eneraii. Leggi ehe debbono est!llder"si -a tutta la po~, po.1a~ion,e, ind,ipenden~emente da.Be c~ndizioni èconom!che ·e sociali de,i singoli, . . · , . Il piano della· sicu.rezm s'ooixde; che ,pqlizza la ,oorndizion-.e < . umana di sufficienza ·e J,i dig,iità per tu-tti, avrà un'appliça– z.ione 11-e~essariamen_te gradua-la nel tempo e nella m,isura deHe: ptestazioni. Perciò si pong,o,no come obiettivi, -imme– di11ti: a) l'assisiten2a sani'tar,ia di diritto p,er tutti i cittadini; bi il decoroso· trattamento· Mo,no'mico per ·tutti gli invalidi ·ed anziani; e mentre· si reclama il consolid-amento delle assicurazioni economi"che "in caso, d'informità e -di&oecupa-· .. zione e del ..sisttema aegli assegni (amiljari già irn att-0 per le categorie del Jàvorn dipendente, si ,chi_ede che,. ad avviarne l'estensione ·obbligatoria alle i'ltre categorie e ceti _.sociali, venga favorito ed incoraggiato-intim~o lo sviluppo de!J'asso– _ciazione pr~videnzia-le mutualistica. Come provvedimento _ generale si chiede inobr.e che siano organicamente coordinati in un primo tempo·, per meglio ,potenziatrli, i già -esistenti servizi di assistenza pubblica per gli_indigenti, per i minorati _e per i minori. ~ · · . N-0·!1si tra,tta dunque di un~progtammll utoptsllco, posa_to sulle ali della fantasia, ·bensì ··di un programma concreto, per la ,cui realhizazione necessità però siano sollecit"ati - la · comprensiooe ed il oonsens'<) d.eJle masse P,Ò:po.Jari,oosicchè · le loro aspirazioni possano tradursi in pr-0·gramllla impegna– tivo, di cui diventino decise Ìillterpreti. le .forze pol1tiehe rappresentati~. · , · . Non si tratta più·· di miglio.-are ·ed allargare forme spè, cifiche di assistenza sociale, bensì di 'gettare le basi di un. sistero'a di assicurazione nazio,Ìlale che efficacemé~te acconi– pa'gni tutti i cittadini (in quant,o. « uomini )~, e. norn perchè apparte,nenti a deteminate categorie, o perchè posti in c"on– dizioni particolari di bisogno). d,alla cul'la alla tomba. Pro– blema, dunque, di grande rilievo, ·che deve prend~e il suo poslo nel programma generale delle grandi riforme· di ..truttura. ·· · · · · • La sicurezza sociale non aumenta di.rett!lmen~ la mas~a del reddito nazionale, nta oos,pinge ail una poHfica ero,io– mica ili più intensa p.-oauttiività, e ad una politica nazionale non più volta ad avventure· di preda, bensì_ indirizzata alla creazione· di un ordine internazionale organizzato, nel quale "trovirio garanzia di difesa· e di stabilità le sortì progressive di -tutte le comunità nazionali, La sicurezza sociale non 6-0(pprimè tutte le disuguagtl,iàoie, · ca GinoBianco ·) • . . l)è toglie· stimolo' alÌ'alierriiazione 'delle·· capac~tà; ,JJ:Oi!a· però Id gara e, se- si vuole, anch~ la \o,tt~ ?er la v1~ m<1gbo~e-su ,dt un piano supér.iore, -al d1,5,oprac-1oedeUa 1;11s.era-lHllta v: vi-lente .la -cui minaccia: accQmpagna sempre _l esistenza degl, uomini anche più pròbi e laboriosi. Essa sopprime I'incuho dell'incertezza deprimente lungo 1a vita e l'incub-0 _àel cup;, tram9nt9 nel SUO·declinad'e. ' . ' . ' . ll' pro·cesso di sviluppo- della .civiltà, che ha -p,ortato _dallà ben€ficenza cari1tativa alla' mutualità associativa, e dall'assi– curazione obbEgatmia-per determinate categorie più e&poste all'usura Jhica ed alla remunerazione meno ·adeguata all'as– .si-curazione sociale per la. rotalità dei lavoll"atori dipendenti, d-e~e conclud'ei;si rneil'assicurazion<} nazi-0nale comprensiva della totalità dei citta,dìni ed estesa a. tutte lè necessità fon– damentali dell'esistenza. ·se è véro che il "SQcialisnto-è essenzialmene un prob}emà di ·di"gnità umana, la sua affermazi-0ne ,ta in primo luogo ·nella .wncretazio,ne, di questa solidarietà permanente:- · . ·G. BATTISTA MAGLJO;',E Il lav_oto ·nello Statuto < ·· della ~epubblica I nuovi Uffici del Lavoico, Tra i se.;ui del passaggio degli eserciti alleati tro– viamo <rii'\Jffici del Lavoro Re(("io1-1alie 1-'rovi ciali. • Dètti Uffici, che corrispondono al s~stema amministra– tivo militare ·alleato, c:ost1tmto aa gove1m regwuah' e da comandi provinciali, furono istituiti in !orza del- 1'ordiuahza n, 28 de1l'A.M:,G .. a misura che il territorio nazionale veniva liberato dai Tedeschi e dai fascisti, · nell 'inteuto di assicurare la coc1ti11uità della tutela- dei lavoratori né] periodo del trapasso dal regime corpo– rativo 'a~ rtgime democratico. I èomp,iti assegnati a ques-ti orgamsmi souo: .. · · ·. a) studio del metodo più pratico e ,sollecitQper ri– ·stabilir-e ed assicui·are la libertà dell 'prganizzazìone e della rappresentànzà del· 1avoro in tntta la regione; b)" c9ordjnameuto dell'attività dtcgli Tlffici Provin– ciali del Lavoro e delle inform'azioni é delle statistiche da questi compilate; . • , è) compilazioue di statistiche ed i,nfo,rmazioui" re-· <TÌonali· -· . 0 dj ~◊-nÌpilazfone di relazioni periodiche e di bollet– tini su pr:pbluni di' lavoro, da .di_,trib1rirsi al pubblfro; e) opera di couciliaziou_e, ·mediazione eµ arbitrato nelle controversie 'di lavoro che sia1io di particolar-e importanza economica o di interesse dell 'iutera regione; f) ist~tuzione di uffici per ·l'i,s_crizione e forllitura della ma,no d'opera;· . g) compimeuto, in g!;!nerale, di tutto. quanto in materia di l'avoro possa esser.e necessario nell'ambito della proviucia o. della regione. · . Dall'esperienza fatta fin qui è però risultato che l'a– zione dègli Uffici 11011ha potuto esplic-arsi nel- campo della ricostruzione_ siudaca~e, nè "in quello della co.1ci- •Iiazione e' dell'arbitràto .tra capitale e larnro, e ciò perchè i lavoratori, nc,n appena liberati,. ricostr_uirouo inimediatamente I.e Camere ciel Lav_oro -e provvidero essi direttamei1te a tutela1e i loro i!ite~essi. M-i uono– stante la, freddezza, per non dire l'ostilità, ddle org_a– uizzazio_ni si-~dacal'i nr~o i:rli Offici, ci si assicura. che essi han·uo svolta un'azione assai pr_oficua per ciò ·che concerne i servizi complementari del movimeuto sin– dacale, tanto che le orgah1z7,azio11i stesse ne avrebbero riconosciuta I:importanza,. ricorrendo. spes,,,, e larga– mente, ai loro ·servizi. Ciò che tlel resto 11c,11 imò fare .mer-aviglia, ove si pensi .che gli stessi servizi, nei lon– tani tempi, venivauo forniti da una pluralità di orga- uismi; che nel. moillento· 'preseute non esistono più o sono inaJtivi. È sufficiente ricordare che u ··a Yolta i servizi ,sociali erano ·gestiti da]ìe Carnere del L.arnro, dagli Uffici di C:ollocame11to, dall'Ispettorato del La– vorò e tal.ora -ianche· dagli Uffici· del Lavòro istituiti .dai Municipi. Tutt~ queste istituzfoni non hanno an– cora .avuto il tempo di sistemarsi in modo da ·poter riprendere tut!e 'le loro autiche funzioni. - · Opinfoni 11ttrie • . Orn però è il caso di domandarsi se è àugurabile_che. si ritorni senz'altro all'antico e quali organizzazioni si dovranno _rimettere in valore.'fra le tante che• hanno ,.,..

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