Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 12 - 16 giugno 1946

192 -CRITICA SOCIALE lora si conseinti~se ai ·comuni -queÌ!'nutonomia amministra· tiva che è tanto desiderata. . Pe 1· conseguire · il gèttito desiderato, occorrerà .-natural.– mente combattere cpn ogni mezzo legale l'evasion,~ fiscale, che oggi si verifica in misu.-a impre~nante, s;pecie nei ceti più abbienti, arricchitisi- con la conurngenza, sovente me– diante traffici illeciti: ,per il rnggiungimento di tale ;;c,o-po, si 1·itielie però che non siano sui ficienti il perfezi< 1 namento e 1~ mo-ralizzazione degl~ organi ·a~certat~ri! m_a_che ?ccoo,ra pro€edere anche ;il censimento dei mezzi hqmd1, dei depo. siti di denaro e dei, titoli- a reddito _fisso al .p,oqutore, ·e_ quindi al cambio o alla stampigliatura dei biglietti ù: banca e dei titoli al portatore. Criteri generali rigu,ardal~lfil'i.mposta. Si dovrebbero altresì esentare i redditi che s.crvono al soddisfacime~to dei bisogni immediati dell'esistenza, elevan– do i1 mmim,o impoml)ile a !SU/ !UU mila lir.e. À partire da tale cifra, e fino al raggiungimeinto di quei, limiti entro i quali il reddito rpuò permett,e,re un tenore di vita appéna modesto - ·iu· dipendenza d-el diminuii-o valore i:J-elfamo-rieta si potrebbe stabibre sulle 300/400 mila lire - le aiiquole dovrebbero essere molto basse: solo al di sò:pra di tali limiti esse consentir ebbero uii inasprimento foirtemente -pro-gressivo. :ii ravv1se{ eb.be- poi la necessità di e·sten,dere le detrazioni per spes~ \di famiglia almeno sino' ai rndditi di :iG0/400 mUa lire, onde evitarè ·che tra i contribuenti di modesta oondi– zione li,Òanzi~ria aventi uguale ireddito· ma diverso, cari co ·di famiglia ·si verifichino ingiuste sperequazioni,• ,lata l a fo.rt~ incidenza sul loro bilancio delle spese per i figli e p.èr lè altre persone cui ·,sono dovuti gli- alimenti. , . Sòcialism_o, operai e ceti medi 1 • Al problema dei èeiti mie& porca un appnezzabil<J contri– buto questo bneve sci-i!tto d'el roostro compagno C-0rrad·mi; un over«io che- ,ha sapul/Jo ·c nqwistane un grado n,otevole. cl1i czdtura ed eleva.-sii ad una visione del problema eco1111011Uc<? .e 1 polvbicò del proletarwbo, mo0lto al di so,pra della gretta visione oorporot,iva operaistica, in •cui la demag-0-gi,(/, dii qual– che ,n,ostro çompag,w cerca di ··1ra11tenereo ricondurre la év- soienza del- 'pr_oletariato. . . R(ipètiamo, che ci riserviamo ,dii dli:re poi sull'argoment.o /,a 11-0s/lra paro/,a,. . l,.4.C. S. Mi pare che la discussione sui rappor).i f.ra Par-lito Socia– lista· e i oosidetti « ceti medi » contenga i n partenza un equivoco e un . .so-fisma·che dobbiamo rintracciare come il baco della discussione, ed estii-,par1o. Pri-ma di tÙtto bisognerebbe metterci d'accoirdo su. quel che iintendiamo per « ceto » e ,per << ceto medio ». Fi-noru pare c he della parola c,eto si sia voluto- fare un sinonimo di clas.se, -ed impllcitamente di classe non precisamente prnle– t aria .. Con questa parola si volle indiurè una classe ihteir– media (ma· sempre -e-lasse) che sta fra quella capitalistica e quella proletaria, f-r~-éjìl.ella sfruttata !Ì quella sfruttatrice. Ma esiste veramente questa cla.sse-limh4t, fuori e a. cavali;ioni dell~ due classi- fondamentali, che sono le uniche finora che come classi si con<;>scano? Ed è possibile che esista? E se esiste una terza. classe sociale, per,chè n,on ne può esistere una _quarta 'e .una quinta, estreme o intermedie, creando così un sistema:ar-co-baleno di classi sociali, che praticamente e teo,ricamente annullerebbe il concetto classioo delle• due classi .inta-gonisti,che ?:E non potrebbe darsi invece che. qµello Sar ebbero infine consigliabHi maggiori riduzioni rt favore degli ope.ai e degli impiegati, i .:ui .redditi sl>no-;n,oti àl -fisco sino all'ultimo centesimo, ti, mo-do da colpir-e liev..-mente i salari e gli stipendi di modesta entità: in questi casi, i tri– buti avrebbe,o, più che altro; lo. scopo. ili educare il lavo– raiore alla ~o-rresp,onsione allo ~alo ed ai Comuni cli una tangente', quale riconoscimento dell'utilità dei numero,;i im– portimli .se.-vizi.~che detti· El!_ti mettono a sua· disposizione. V wttaggi dell'imposrizicme dirett.q progressiva. Occorre però che i lavoraiori abbiano- ad apprezzare i van– taggi dell'imposizione diretta vrogres·siva, la quale, inciden– do sul cont.ribuente in rapporto alla sua capacil·à finanzi-aria, · ., che molti chiamano -ceto mecl:i-o• altro ·non ..sia che una <~ ca– ,tegoria » o un .grupp<;i di categorie d·i autentici lavò.-atori sfrul tàti. come . (e sovente di· più) le altre categorje,. utna categoòa quin-di che rientira di fatt,o e di- dirhfo nella gr,mde dasse lav,;1ra·1rice? Una categoria ..di lavoratod che nulla h;i da· spartire _n~ con _la grande e media ·b_orghesia né oon la borghesia tanto più ingo-r,da quanto• più· pic.oola. e, quirid-i, irreducibilmente ·reazionaria? ' · · è assai più .equa di quella indiretta che, colpendolo in re1a– zione .alle ;;pese ,c·he deve sostenere. per il soci-disfacimento, d_ei bisogni 'essenziali; risulta regressiva· e, q:u!n<ll,~sodal-- mente condannabile. ., · - • J lavoratori debbono tener. pr~ se~te che le· p,oche migliaia di lire che lo Stato· è.d il comune pos.so.no prelevare sui lotro redditi mediante le ·imposte dirette ra µpresenta,no' un onere bene inferiore ,alla so.mma ·dì tul te le imp,oste i,.;dirette •sul trasferimento della ric"chezza /imposta sull'ent,rata, ecc:) e sui -consumi (imposta stille bevande' vinose, su!ì.e carni, sul pesce, sui formaggi·, sul burro; sul gas-luce, su11'en.ergia elettrica, e-cc.) che pagano gìorinalmente anche sr ·non se' ne ·acc-orgono-, in quanto esse si compenetrano nei prezz.i dei pro-. dotti, e che, con Taumenta,re del gettito delle imr,ost'e di- rette, wovrebbero, come ·già detto, ridursi. Vero è che il pagamento, Ìn una sola volta, di una somma, fa general– mente un'i~pressiòne maggiore del ·oompless,o~d~lle impres– sioni che dà il pagamento frazionato .delle singole parti ·di. tale somma; ma, a.pplinto per-chè" trattasi ai uria meira im– pressione, occorre. reagiré,e e con~ideràre -invece ciò che rapa presenta un reale vantaggio. · Né ,si deve tem'ere che l'aumento delle imposte i~ ogj!;etto• possa,._ di rivorbero, far aumentare il prezzo dei ge,ieri d-L _largo .con-sumo, annullando - oosì il vantaggio. derivante dal:– l'alleggerimenlo dell'imp~sizionc ind-irettq, ,in. quan,lo ·_è dif- , fieile che si o,peri la traslàzione del tributo (il che si verifica ·quasi automaticamènte nei casi in -cui vengono' inasi,rite le imp,oste indir.elle), per .il fatto che 1 \ratla,i di imposte gene– rali sul ·,reddito: le ragioni dello scambio rimangono infatti invariale fra ,i diversi produttori, i quali finisc-0no ool do- versi accollare Fo,nere del tributo. · · Se i lavoratori, una vòltà p,ortata su base più -equa l'ap· plicazione dell':imposta di famiglia qµale tributo a-sè stanÌè · o, .meglio,. come· si auspica, quale ~ributo· accesso-ri;, della compleni.entare, si- aceingerianno a pagare tale oneù,, con Ja· ·çonvinzio_ne di. assolvere un preciso dovere, darami<> prova di aver,'riag.giunto un- grado di civismo che sarà molto pro– ~ettente_ per_ fa ricostruzione .del Ì:lo.stro Paese, i,l quale ha bisogno assolutamente, non solo di mezzi finiinziari, ma.anche'. della ~ormazione di una nuova A'oséienza. · · ., IL1v10 SEV:ERGNINJ Bibli t~ca,Gino-Biarico Gli operai quindi, e ineiio che meno i socialisti, non de– vono vedere nellr ,categorie n<>n opei;aie·, de1 nemici, ma devo:no avvi'Cinarlt,, stud•iarne i car:vteri, le ori,gini, le..con– dizio.ini di vita e di ,lavoro, e fa.re un sincer9 e .spregiudi<,~o esame oompa,rativo- sul 'per.chè le. categorie: operaie sono al– l_'avanguardia del movimento ..politico-sindacale, mentre le categorie non operaie sono alla· retroguardia, e vedere se gli 011erai hanno tutti i meriti e }e altre ·categorie tutte le colpe. . Del fatto che. n~i operai siam,opoliticamente·all'avarnguàr– dia, -oredo ·che un,i parte non trascurabile del merito dob, -.biamo ,i,inu~•ciarlo-. a favore del" 'grande- capitalismo indii– ; striale-, che, creando, per le S"Qe .es,igenze tecniche,. i g'rand,j aggregati operai, ha creatò, anche, suo-· malgrado, le condi-, zi,onj- pèr cui l'àggregato- ~ sempo:e .meno gregge di bruti da tosare :e· sempre più organizzàzio,ne di· uomin•i coscienti dei loro· dirittt. Noi· opèrai, vivendo e lavo.Tando in grandi ag- . gruppamenti, .sianio stati un ·p0:' oostrettl a comprendere ì ·vantaggi della .simpatia e della s.o-lida,rietà. Per noi il « pço· letari, u,nì.1;evi. ·» è sta~ applicato tecnicamente proprio da .. quella elasse nostra unica antag<>"-nista~. che dalla sua a ppli, .. cazione non. poteva avere che dei dispiaceri. S'iamo · sta.ti così indotti a sentire la_ classe, a -rinunciare per questa foi-zà a qualche spigolo della nòstra individualità, ad assumere una psicologia coJ.le~tivà; _d'i massa òmogenea.- Bastava che ···11ello stabilimento avvenis.se mi sopruso, un qualsiasi motivo di piròtesta, per_chè la .. parola ·d'ordine volasse.' in tutti' i repar 0 ti; e._le-lime, ·i marteHi fossero,· deposti sui· banchi e le cinghie· di trasmissione delle macç-hine pa5sassero sulla puleggioa folle. Anche oei periodi più to,rbidi della più bieca reazi,one, noi . operai n~lle officine, negli stabiHmenti i.ndustriali., non era– vap,o quasi mai alla cort:Jpleta !fiercè iµdiviidriiale degli sgherri della reazione. E le vittime, che tuttayiJ non mancavano, i caduti, sapevano-· per 19, meno che n-ioro sa!)rifici;ò non era ignorato, qui,ndi ·non era vano; sap,evano oon certezza che dietro di loro c'era ·una vasta so-lidarietà morale · e non morale soltanto. Pér la ·llledesima ragion.e la fello-~ia· dei singoli / salvo i molti ,casi, di_ cinismo inverecondo) .non si se,ntiva inc0:raggiata; non mostirava la faccia; ·e la fellonia latente, in p,ot·enza, clié- non mancava, •si verg<l,gnava di' se stessa d-: fronte ,illa massa imp,.onénte dei .compagni pronti a dare l'o.slracismo ai tradito-ri. -r . · r Ben altra invece era là situ'azione d•ei così dett~ c,eti medi,.

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