Critica Sociale - XXXII - n. 3 - 1-15 febbraio 1922

40 · CRITiCA SOOlALÉ ·----------------------·------·•·--•--'·-·-·· - . _.,., ........ __ lettera della propria legge, c'è. n_na coer~nza intima e so~ stanziale cht, ne in~egue lo spinto. Ed e questa . - m1 si consentii. di citare M.issiroli - • la coerenza mt1ma cql proprio pensiero, con un ;:iensirro _che, se _è ve_rai:nente . tale e non formula littizia, deve r1p1:enders1 ogni _giorno, ogni ora, ogni istante, per ~degnnrs1 alla _realtà infi111ta e mutevole, a quella realtà v1v~, c~ncreta e iuca~desc~nte, che troppo spesso ci sorprende in d!fetto vers~ noi ~tessi• - Quale delle du,1 coerenze ablna da pref_er1rs1non d_o: vrebb'essere più discuti bile, dopo certe u~comparab1li lezioni della realtà, così in Italin come foor1. Il ~ocialismc. che credendo negli uomini, uon può credere nella Provvidenza \Oh 1' ineffabile • grazia di Dio•, in omaggio alla quale i p~sse_n~i d_ituft~ i temp 1 i _h~nno dettata la disgrazia degli md1v1dm e ,lei popoli_-), 11so: cialismo che, credendo nella vita, non pu~ ri_fug1ars1 nel • nirvana• il socialismo ha un suo dest1110m senso nettamente an 1 titetico alla destinazione della classe do– minante. Ogni pausa, dunque, allun,;;a ed _inasprisce_ il suo cammino, poichè, non essendovi stasi nella v1tn, .-1 uando non si trascina si è trascinati.. . Si tratta di scegliere fra due fatalism_1: _quell~ che da ogni causa fa derivare un effetto e g.umd1 un frutto da ogni opera e un passo da ogni moto,~ quell'altr? che, conflda,ido nei tempi migliori, non polrn .regalare, che il risultato od il frutto dsll'attività auti8ocialistn alt.rui. Ma il dilemma in fondo è 11nc6ra pii; semplice e più suggestivo. Si tra_tta forse soltanto di questo: essere o non essere. ANTONIO GHEPPI, dazio suì. grano Sull'argomento che Antonio Violante ha trattato nell'Avanti! coi suoi articoli pieni di calore, è for– se opportuno ritornare, con maggiore calma, neHa Critica, sia per eliminare un equivoco assai peri– coloso a clii potrebbe condurre la prosa appassio– nata del segretario della F. I. O. C., sia per asso– ciarsi alla conclusione a cui, fortunatamente, è egli stesso arrivato nel tei'zo dei suoi articoli. · 1921 Marzo L. 213,50 ,, :\prile ,, 16'.l,80 ,, Maggio ,, 150,~0 ,, Giugn0 ,, 149,80· ,, Luglio 142,40 ' ,, Agosto ,, 144,70 ,, Settembre 145,50 ,, Ottobre ,, 138, IO ,, Novembre. ,, 131,10 Da aprile a novembre non vi sarebbe stato dunque un mese solo in cu_i il pr~zzo _del grano im– portato sia sceso ad un hve![o mfenore a quello pagato dal G~verno pe; il grano na~iOJ1ale (1~8 li_re 1 . circa, per quintale). E vero bens1 che dai prtm1 d'ottobre i prezzi sul mercato di New-York subi– rono un nuovo tracollo e dai -\40 centesimi di dol– laro per oushel (27 kg.) scesero agli attuali 124.e 122, che si possono ragguagliare a circa 103 lire per quintale. Ma a questa cifra conviene .:ggiungere il nolo da New-York a Genova, dimjnuito anch'esso, ma non mai sceso al disotto delle 9 o 1() lire per qpintale; le spese di carico a New-'! ork. e di_ sca– rico a Genova, di sosta, .di magazz1nagg10, d1 as– sicurazione. Sicchè, tdto sommato, non ci sembra molto probabile che, tolto qualche giorno e qualche acquisto eccezionale, i prezzi del grano estero, _an- . che dopo l'qttobre, siano stati sensibilme~te infe– rio'ri al prezzo pagato dal Governo. fofath mentre nel giugno, quando fu ristaurata la libertà del com– mercio. granario, i nostri agricoltori, di fronte alla. prospettiva che il prezzo del grano americano scen– desse al di sotto di quel livello, seJnbravano an– siosi di vendere ·subito allo Stato tutte le quantità disponibili, poco dopo invece, visto il rinnovato rialzo del d~llaro, essi mutarono ·di opinione ; e all'infuori delle regioni avvantagr _;ate da speciali sovraprezzi, non si affrettarono affatto ad offrire il loro grano allo Stato : h maggior parte. preferì con– servarlo, nella speranza di poteri J vendere più tardi a prezzi migliori sul- libero mercato. Ed anc~e oggi i •prezzi che si praticano, per il· grano naz1_onal~, sui mercati di Rovigo, Mantova, Bologna, s1 aggi– rano fra le 130 e le 132 lire il quintale. * * * Che si possa parlare di uno scandalo del gra– no, nel senso che U ristabilimento parziale (!ella libertà del commercio abbia permesso agli impor- Àbbiamo voluto riport:-.re questi dati di fatto,· · tatori il facile guadagno di 30 o 40 lire per qain- non certe per prendere le difese degli importatori tale, noi abbiamo subito stentato a crederlo. Ricor- privati, che del resto, r,el secondo semestre dei davamo bensì che sullo scorcio della primavera 1921, trattenuti dall'altez,.a del cambio e 'dal timo– passata, mentre si approvava la graduale ab.olizione , re del ristabilime-nto del dazio sul grano, non del regime statale dei cereali, si era manifestata sembra abbiano mai fatto degli, acquisti rilevanti, nei mercati nord-americani una improvvisa discesa · mentre le importazioni 1,1aggiori furono sempre dei prezzi, che, aiutata dal contemporaneo miglio- . fatte per conto dello Stato, per effetto di contratti ramento dei cambi, aveva fatto sorgere il dubbio stipulati prima del 30' giugno. - che- il frumento estero, scaricato a Genova, si po- · Ma abbiamo voi do ricordarli per evitare il pe– tesse acquistare ad un prezzo inferiore a quello c;he · ricolo che le accuse de'! Violante possano deter– era stato fissato dal Governo per il grano nazionale. · minare il riaffermarsi di una corrente favorevole al Ma ricordavamo anche che quella discesa non aveva monopolio ·di $tato, • che rappresenterebbe uno raggiunto le proporzioni sperate e che anzi, a poche sperpero enorme di ricchezze e farebbe s'contare, settimane di distanza, essa si era arrestata, tanto- · con un nuovo rincaro di tutte le altre merci e ser– chè da ·alcuni competenti era stato affacciato il vizi, il ribasso di pochi centesimi sul prezzo del· dubbio che le importazioni libere dovessero man- pane. Se anche l'esperienza troppo recente non ci care del tutto e, che per evitare il pericolo della avesse dimostrato quale disastro sia -stato per l'e– ·carestia a primavera, convenisse ritornare agli ac- ·conomia nazio!lale -il servizio statale dei cereali, quisti di Stato. se anche le gravissime perdite di quel servizio si · I dati che· oggi pubblica Giorgio Mortara, nelle volessero imputare - come in parte è vero - alle sue preziose Prospettive economiche per i/ ·1922, condizioni difficilissime del mercato granario mon– ci permettono di seguire con maggior precisione il diale fino al 11iarzo 1921, resta tuttavia indiscutibile movimento dei prezzi. Il grano nord-americano che lo Stato si trova sempre in una condizione. di (tenero), scaricato a Genova, dopo aver raggiunto assoluta inferiorità di fronte ai privati per contrat– nell'aprile 1920 il massimo -pauroso di Lire italia- tare acquisti e trasporti dall'estero nel momento ne 317 il quintale, si era mantenuto costantemente più opportuno ed alle condizioni più favorevoli. sopra le 200 lire fino al marzo 1921 ; quando es,"o Basti dire che ancora nel novembre e dicembre . subì un improvviso tracollo. Ecco infatti i prezzi 1921, quando i noli liberi da _New_-Yorka Genova raggiunti a Genova nei mesi successivi : erano scesi a 10 Lire il quin(ale, lo Stato pagava, BibliotecaGino Biancò

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