Critica Sociale - XXXII - n. 3 - 1-15 febbraio 1922

11 destino e le opere ·Il Consiglio Nazionale s'è chi-uso. Non si e chiuso però il.'dramma del movimento proletal'io italiano; nè si è risolta l'intima crisi del partito. L'ordine del. giornò riassuntivo delle discussioni e dei lavori non liquida certo il- recente· passato, n:è prospetta il prossimo avve– nir~. Oscilla tra questo e quello, di qua trascinato dal– l'invincibile Sl1gge~tione di sogni non ancora dissipati, di là dal richiamo di una realtà impellente, sì, ma. non ancora definita in tutta la sua att,1alità tragica. ,A me semb1·~, in c,g11imodo, che l'interesse-o l'im– porta·nza di codesto Consiglio, più che nell-'epigrafe de– gli ordiui del giol'ho e· nelle sue risllltauze aritmetiche, sia in taiuni_sµunti ·polemici e sintomi -psicologici .. E poichè nell'agitata vicenda di questi giorni' \l nello spa– simo di_ questa quotidianf, crisi di cose e di ~mime le conclusioni appaiono affidate alla fragile cera più che al bronzo perenne, penso si possa, senza irri Vt!renz_e,.af: fr9ttarne l'esame. e la revisione. _Gli spunti polemici e ~ sintomi psicologici suaccennati offrono preziosi elementi diagnostici a-codesto scopo. .· . Uno. dei· membri del Consiglio ba pronunciata questa testuale invocazione: - .salviamo il nucle·o, le possibilità cli domani,-noi marxisti'! - All'unisono lElvoci impazienti e dolgrose delle esigenze ·improrogabili di oggi _-h~~no còsi interroo-ato: - in che modq ... con · quale. atttv1ta ... con,qualL··i:ezzi ... con quali precauzioni? ... - Asp1;_tta7!-do· tempi migliori! . (u la risposta laconica_. e mela~comca .. , · Senonché codeste parole a me 4anno fatto 1 unpres– sione e la meraviglia di un linguaggio e·retico sulle lab– bra di un sar.erdote in un temP.io. E' la superstizione so– stituita alla fede. Nè io so vedere, sinceramente, come ·codesta superstizione in un domani provvidenziale, vin– dice spontaneo dell'ingiustizia del pre·sente, si possa co::i– ciliare còn il ma1,xismo,- ancora una volta i>1vocato qua– le supremo usberg~. _Non aveva forse avvertito Marx! auster.amente, che • '« l'emancipazione dèi lavoratop· deve essere epera dei lavoratdri stessi?» - Forse che, a forza di ripetere la promessa ·- in certo senso esatta · della giustizia avvenire, s'è finito per crèdere nel valore tanmaturgico delle pa,:ole, dimenticando la pratica realtl,, ch'esse rappresentano? . . Codesta degenerazione è accaduta assai spesso nell'e varie religioni, ed ha preso riorne di'bigottismo. -S'è dun- que formato anch~ _un_bigottismo socialista? · · . Qur c'è, in ogni modo, equivoco sul valore e sui . - limiti della fatalità; poicbè un .conto è la -causalità dei fenomeni sociali per cui •vcome nella fenomenologia or– ganica - a determinate cause seguono ·effetti determinati, quindi prevedibili: ·un·- '<onto invece è la credenza ·in qualche cosa che bapi:i.fuori _ dal nulia, per semplice virtù della Pro~•vjdenza. Anche l'asceta,. cui la siccità i!]lplaca_bile inaridisc·e il piccolo orto che lo nutriva, si propizia còn il rasse– gnato digiuno i tempi _miglio1'i della pioggja e del mo– dico. pasto qubtidiano. Anche l'impenitente spec_u~atore di borsa insidiato nel suo giuoco dai troppo facili tra– colli ca~biarii; invoca d'alla meteorologia finanziaria il presagio dei tempi migliori. Anche i condottieri an.tichi - allorchè -le viscere deO'li .animali sacrificati davano cat– ti v~ presagi - rimetteva"no a tempi migliori le ardue im- / prese militari. · . . . . .. Ma che questo ritprno d1 fede superst1_z1osa cerchi. conforto d·aua malleveria di Marx, appare grandemente. strano e contraddittorio. 'fra .tutt"l lé eresie di questi tempi torbidi e caotici codesta Ìni s~mbra la maggiore. 'f. * * Contro la nuova filosofia D'Aragona .ba enunciato argomenti che mi paiono valid~ e suggestivi. Validi an- che 'se suggestivi! . . . . . . Egli ha, detto che il ·cons1gl10 d1 e.non far~•, d1 • a- cativi, primo tra i quali ·una pedi~sequa fraseologia di· guerra, Basta- leggere un com.unicat<J° o un ordine del g-iorno: •:Resistenza sulle posizicmi •, • Ripiegamento sdle seconde linee•, •Temporeggiamento», -~Fronte unico •,. ecc, ecc. . ' · · Il socialismo non è una mèta al di là delle pai-ti ju contesa un obiettivo esterno di conquista, così come po– trebh'e~sere una posizione strategica nei confronti di d~e eserciti belligeranti. E non è nemmeno una m1tolog111 astratta - d'imitazione borghese (Giustizia, Libertà, Di– ritto! - splendente ~negli emfaferi siderali, al disopra della nostra miseria. umana; nè il. proletariato è un esercito che miri a conquistare un nuovo • vello d'oro• guar– dato· dal drago, che potrebb'esser,e ir: questo caso labor- ghesia. . · •. Non v'ha du,bbio. che. -se l'oggetto della conquista fosse esterno .ed impersonale, le ragioni della tattica sa– ì·ebbero prevalenti, ·come accade appunto ;per_ le azioni militari· in cui ~•esercito è il mezzo e l'obbiettivo esterno . il fine. 'ìvia in politica ·- o al menò nella p~li tica soci~" lista - l'esercito è. contemporaneamente 11 mezzo e 11 fine. 11 proletariato è qnello che diventa gior1:10per, gio~no _; è la realizzazione vivente del proprio destmo. E po1che .il suo divenire segue una gerarchia di t>8ige'nze .che va dalle minori ~.lle maggiori; dalle semplicemente· econo– miche alle tecmi.che,' dalle tecniche alle. ·spirituali, no'n è · possibile pretendere i gradi· succeLJsivi se non si_ si-ano superati i ,~radi: anteriori:_ Non· è' possibile -:-- in alt-re parole -, sviluppare 11,lcuna a.ttività,. se non siano assicu– rate le condizioni f ndamentali della vita. , Un esercito di soldati scalzi e famelici _ha qualche volta espugnato delle fortezze - an?he -per la·forza dell_a disperazione - , ma n~ssun proleb.nato pot~ebbe, ma 1, attrave1·so la disoccupazione e la fame e la schiavitu, con– seguire le condizioni della sua emancipazione economica e tecnica. Non è tanto infatti il potere politico - · ente astratto - - che. si v-uÒl conquistare, quanto_ la capacità di esercitarlo-; 'la quale implica tut~a una di ffusissirna preparazione. · . · Il socialismo 'è r-ealizzaz,ione di valori; e i valori non ·s'improvyisano, .come sanno tutti _quelli· c_he hauno ii;i quale.ha m6do, VAloriz·zate le prop• ie ener/!IP Tu_tto c,0 può sembrare, superficialmen,t~, ben poco nvul•uz1on,rio, ma è tuttavia l'unico itinerano - a m10 modesto av– viso - per effettuare la rivoluzione. - Va bene - ci si dice . .....: Anche questo può essere vero· fate dunque il vostro ·esperimento più o meno ool– labo;azionistico· agite; realizza~e. ,\!la non pretendete d'impegnare in 'un simile risch;o il partito. -,. . · Costoro --'élvidentemente - hanno del partito un concetto inquinato d,i teorica borghese, 0ra è bene in– vece mettere. in chiaro come un. partito soci_alista sia, anche esteriormente, tutt'altrca cosa che un partito boi:-– ghese, Questo,' per lo stess?- suo sc?po_ nettame~te, con– servatore per la suJ.' funzione, qumd1, essanzialmente statica e 'difenRiva, è una circoscr:zione definita e suf– ficiente in se stessa.; esso è già il massimo-l;,forzo di-coin– cidenza d'individui e d.'interèssi singolari.: il mondo esterno , esiste ..per esso soltant0 negativamente - in concorr_enza. Tutt'al·più si potranno verificare; volta a volt.a -: !-~ de: terminate condizioni di convtonienza ·-, contatti limitati è contingenti con altri partiti-e con ·altri' gruppi, sul terreno di classe. Il partito socialista è tutto l'opposto, non foss'altro che per la ·s~a premessa univer~ali_st~_ca, ~ q_uindi esI_>an: siva, in antitesi alla premessa md1viduahstwa, e qumd1 restrittiva, del partito borghese. ' Da una •parte abbiamo dunq1;1e il partito fine a. s~ stesso eh.e esaurisce la sua funzione nelle sue pecuhan, , neces;ità · dall'altra invece il partito come ·centro d'irra– diazione 'come intermed"iario tra l'idea cli'esso rappre- senta 'e la massa che ne è attratta. · · · · · Se ciò è vero - nè mi sembra contestabile '7' ap– pare altrettanto vero che quanto ·più il partito s'asttae nelle proprie formole e si chiup.e ~n se stesso - ign?: rando la massa che gli s'addensa mtorno - tanto pm ·.stenerHi • avrebbe forse meritato qualche credito, se an– chE! gli altri • i nostri avversarì - si fossere collo~ati sullo sii.esso piano d'inerzia, ma che era da scarta-rs1 a priol'i, per difett,o di codesta coincidenza .. , , La quale osservazione appare tanto p1u vera ed es: senziale, quando si· consideri una verità. eleme~tare_ ~ cui mi- sembra che'tahmi nostx,i.compagm, tra I pnm 1 del1à: gerarchi.a, non si siano ,resi conto, co~e 9:pp~re anche, da alcu11,i lintoJIJi accessori i, .Iila t~ttavia s1gmfi- perde la sua· fisionomia a la sua ragione ~'essere _e ~ra– disce il proprio spirfto origi_nale, Un P:lr~ito .. socialist~ in cui l'orgoglio ment,tle de1 compone_nt1 sia pm fortede1 richiami e delle invocazioni delle masse non ha una ra- 1 • gione socialisti°ca di essere. · · . - · C'è 11na coerenza esteriore formale che risponde ~Ila ,. 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