Critica Sociale - Anno VII - n. 6 - 16 marzo 1897

S4 CRITICA SOCIALE Fra i 13 eletti, tre professionisti: gli altri dieci tutti salariati; un falegname, 4 tessitori, un mu– ratore, un minatore, un tornitore, e così via. Questa la •sconfitta» dei compagni austriaci la prima Yolta che muovono all'assalto. La breccia ò aperta: resercito vi passerà. LA CRITICA SOCIALE. IL PARTITO S CIALISTA e la politica italiana in Oriente Decisamente l'Italia è un paese dove ogni fallo po– litico deve assumere la forma della caricatura. I nostri compagni socialisti dell"estero stanno discutendo sulla (juestiono di Candia, o si domandano come debbano rar sentire la loro influenza politica in questo dato mo - mento: se cioò in favore dell'annessione dell'isola alla Grecia, o in favore dell'autonomia di Candia; e da noi non si sogna nemmeno la possibilità. di una tale que– stfono, ma se no fu. la parodia trasformandola in quc– sL'altra: se i socialisti debbano piantare baracca o burattini e andarsene in Creta, oppure se sia meglio per loro restare a rompere le scatole ai Crispi, ai Sonnino, ai Di Rutlinì, ai Cavallotti; in altro parole, se debbano agire individualmente a baso di impulsi sen– timentali, oppure se l'obbligo loro sia di rappresentare quella cel'ta cosa che è il proletariato italiano, e quindi, come partito politico, dirigere tuUe lo forze ad eserci– tare una pressione sullo Stato. Edoardo Bernstein, nella Neue Zeil, occiLa il pn,rtito socialista tedesco a buttare sulla bilancia politica, con lullo L'ardore possibile, il veso della p1·01wia influen::a in favo1·e dell'unione di Candia alla Grecia, e qualcuno in Italia si fa forte dolio stesso Bernstein per difendere la conclusione dell'ordine del giorno presentato dalla Federazione Socialista Romana (I). Quest'ordino del giorno voleva che si raccogliessero denari ed uomini da spedire a Candia. Un partilo, il quale in un anno ha potuto a mala pena raccogliere cento mila lire per un giornale, che non ha potuto dare più di venti mila lire per le fa– miglie dogli italiani massacrali in Sicilia, un partilo infine di proletari, di punto in bianco vuol pretendere di armare dei volontari por andare a Candia. Non raccoglierà certamente nemmeno i denari pel viaggio. D"altra parte il governo greco a mala. pena può pagare i suoi soldati, e<l i nostri volonlari correrebbero il rischio di do,·ersi mantenere sulle rapino consumale a. danno degli abitanti dell'isola. Infine, i detentori di rendila greca. riescono solo a metlerc assieme i denari J>orf.Lr divulgare dai giornali le fiabe più inverosimili sullo grandi generosità. di preteso colonie milionarie di greci residenti a Londra, Parigi, ecc., ma nessuno ha ancora pensato sul serio ad organizzare delle spedizioni. Insomma, su questo terreno, l"impossibilità è o.ssolula, o quindi i nostri filelloni ('), invoco di dare a tutti i t') Vedo Ol'a che Il niuolati nell'A.va11U! lnsiale nel negare un dissenso t1·a !"attitudine aua e 11uella cald<'ggiata da Turati. Bra• merei sapere ge t.-k. a\'l'elìbero armato !"ordine del giorno della F. ~. n. presentato dallo stesso Bissolall. (') Notevole e anche il frasario retorico di questi (]Jellenl. Per esempio, H Tre,•ea non può far a meno di parlare del • barbaro ;usa.ulnlo di Akrolirl •• senza pensare forse che ,:cli etreul di 'luesto terribile bombardamento furono 3 morti e I'.:!: feriti tra turchi e greci .... in teguilo al combattimento che ne\·ano nuto fra di loro 1irima del bombardame1!lo. Se quelle bombe fos5ero srnte dirette contro una massa di proletari aeloper,,nti, anemmo h'!n cont:tli a centinala i;;lì assassinati sul serio. socialisti il consiglio di andare a Candia, trascurando la vile sche<la. elettorale, si limitano a dire che, se qualche disperato o qualche Ernani della rivoluzione partirà, il partito ne riscntiri\. un grande ,•anlaggio per lo simpatie che attirerà. sopra. di sè. Se in Italia avessimo un proletariato così sensibile alla vita. politica., da commuoversi per l'insurrezione di Candia, i nostri generosi compagni anebboro ra– gione; ma basta dare un'occhiata alla odierna agita– zione fllellenica, per vedere che !"elemento operaio italiano non se ne interessò quasi affatto. Aclinneggiare a re Giorgio non furono che uomini politici (ossia. quelli che formano la parte dirigente di ogni partilo), studenti di tutto le qualità o quella massa di colore oscuro che si muove sempre quando il governo lascia fa1·e. Ai lettori non sarà corto sfuggito questo fatto, che, mentre ogni altra manireslaziono pubblica era proibiLa, i co– mizi e lo dimostrazioni pro Candia avevano la strada libera. o tante volto stabilila. in precedenza dalla que– stura, per non disturbare il commercio cittadino. Solo venivano proibiti i comizi quando dovevano servire ad una affermazione socialista. CertamP-nle non è dannoso che il pubblico delle attuali dimostrazioni ca.ndioflle abbia a simpatizzare con uoi, per la nostra tendenza all'eroismo (tanto più che ciò risparmia. loro ogni sacrificio nl di là. <lolla semplice concione alle turbe). A questo poi si aggiun– gerà. la simpatia generale che risveglia chi è pronto a sacrificare la propria persona. por un idealo qualsiasi. Ma. non bisogna esagerare il valore di questa simpatia. Il Barbato non riuscì con essa a far progredire di un passo il nostro partilo nè in Palermo nè in altro paese della Sicilia; o per di più, per conquistarcela in <1uesta occasione, dovremo incontrare quei gravissimi incon– venienti politici cho già. furono molto precisamente indicati nell'articolo di t.-h. Dunque, a mo pare, che i nostri compagni dovreb– bero frenare gli slanci individuali di una, generosila. non scevra forse in tutti dal segreto desiderio dell'av– ventura, come tentano di fronaro gli slanci generosi degli anarchici, quando si tratta di combattere un nemico ben più forte e ben più vicino e non mollo men crudele del turco, cioè le classi dirigenti italiane. Bisognerebbe ricordarsi, insomma, di appartenere ad un partilo che vuol essere un organo politico e non un'accozzaglia di persone slegale, cho agiscano sollo l'impulso della loro diversa sentimentalità. •'• Tolta di mezzo la. questione riguardante l'impulsivifa semi-anarchica italiana, rimano la vera questiono po– litica. Quale atteggiamento devono prendere i socialisti di fronte alla insurrezione di Candia od all"azione della diplomazia europea? Qui la confusione è al colmo. Si va da.I buon Trc"cs che si inventa per la circostanza un flléllcnismo so– cialista. /vedi Avanti! n. 69), al forte Bissolati, il quale non vuOI preoccuparsi del pericolo di una guerra (,·cdi Avanti! n. GI); da Turatd\uliscioff che consigliano un'azione semplicemente critica ( 1), al 1>ror. I..alJriola (teoricamente socialista quantunque non iscrit.to al partito) che vuol indurre il popolo a premere sul Go– verno por oltenoro un energico intervento dell'Jlalia non solo in f(Lvo1·0della Gl'ccia, ma. anche per una (') Vedi Critica Soctale t. 0 marzo:« Que1te cose de,·ono i so– cialisti gridare nelle orecchie ai Criepl, al Sonnino, :\I duch! della Verdura.. ~ltro 11011 t)OSIOIIO (,irt;, lt

RkJQdWJsaXNoZXIy