La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 13 - 9 aprile 1908

5 PROFILeI E SGORGI V. ALTEZZE MINIME E' curioso che quei preti dalle facce patibolari, che dal romito di Combas in qua, portano regolarmente a spasso il loro lezzo caratteristico su e giù pel Corso Vittorio Emanuele e per Via Nazionale nelle ore del pome- • riggio sacre alla borghesia peri- patetica ben pensante, mentre si schierano tra i più rabbiosi e scandalizzati avversari della dottrina di Lamarek, di Darwin e di Haeckel, siano poi i primi a trotterellare con tutta la com- pun zio ne dell'adulazione più provincialmente amm i rabonda incontro a quel grottesco qua- drumane di Altezza Minima, che, in tuba spalata e in falde svolaz- zanti come le sue redine, dimena per le vie dell'Urbe la sua irre- quieta carcassa di maitre d'Utel consunto dalla Venere solitaria a malgrado de' SIVA settant'anni ELISAPIA PALADINO sonati. Gli occhietti smarriti di que,st'urangotano del sanfedismo ari- stocratico fanno pietà e ribrezzo insieme. Tutte le borie più borboniche, tutte le alterigia più spagno- •lesche, tutte le corruzioni più monacali, tutte le vigliaccheria più mistiche, tutte le più spaventevoli ignoranze del fanatismo medievale passeggiano dentro a quelle esterrefatte pupille di pesce- morto. Questa incommensurabile Bassezza, che si fa dare dell'Altezza, spartisce, ora, gli avanzi del suo asse tra le orizzontali e i preti. Gli avanzi; perchè, come il maggior numero de' suoi colleghi in almanacco di Gotha romaneschi, S. A. s'è Oramai Mangiato ogni cosa. Buon pro'! Non gli è rimasta che la stanzetta del miracolo: sicuro il miracolo della risurrezione di un suo antenato, nuovo Laz- zaro, ottenuta da non' so qual santo impostore, nuovo Cristo, qualche secolo fa. E S. A. ha la degnazione grande di far ve- dere, ogni anno, nel di preciso della cattolica truffa, la stan- zetta del miracolo alle torbe gaglioffe, come a dir loro: -- Capite? i santi la fanno-ai principi solamente la grazia di ri-

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