La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 13 - 9 aprile 1908

21 impigliato e non getta la sottina, alle ortiche perché erede an- cora. E poi continuò il mio compagno di viaggio — dove dovrebbe andare? Chi lo accoglierebbe? A questo punto il treno s'arrestò alla stazione di Novi dove io dovevo discendere. Strinsi la mano al colto sacerdote che • aveva dette tante cose interessanti e, siccome avevo preso qualche appunto mentre egli parlava. pensai che anche i nostri lettori le avrebbero gustate. Per questo ho riferita largamente la conversazione su Don Re- nolo Murri. I sindaci della Società Bancaria Milanese successa alla ditta Agli Weill Schott e C Signor direttore. Poiché lei ha preso un po' a cuore la perdita dei quarantatre milioni fatta alla chetichella e in pochi mesi dalla Bancaria che aveva l'anno scorso un capitale versato di cinquanta mi- lioni, mi permetta una interrogazione. I signori sindaci che cosa rappresentano nelle speculazioni bancarie e industriali? Hanno o non hanno l'obbligo di assistere alle sedute consiglieri e di verificare, e di constatare, e di dare l'allarme, quando le cose vanno a male, quando tutto va a rotta di collo, quando il capitale azionario è ingoiato dalle imprese pazzesche o dai giri cambiari che popolano il cervello di punti interrogativi e man- dano in rovina centinaia di gogos, come lei chiama gli azionisti? Ma perché l'assemblea voterebbe i .gettoni di presenza se la loro funzione fosse limitata a non avere occhi e a non avere orecchie? lo non sono legale e non so fin dove vada la loro responsabilità di queste enormezze davanti alla legge. Quello che so è che sono orecchie tappate e occhi chiusi, e allora è inutile. sciupare il nostro denaro. E se sono utili mi pare che essi vengano meno ai loro doveri, quando rimangono indifferenti al disastro. Che bisogno abbiamo noi di sindaci capaci solo di con- gratularsi con gli amministratori quando ci sono i dividendi? Sa che cosa hanno detta nella loro relazione presentata all'as- semblea della nostra Waterloo ? La legga e giudichi. « Il Vostro consiglio d'amministrazione è solo competente a spiegarvi come quella bufera abbia prodotto nel nostro patri- monio tale perdita! s Come? Siete o non siete i nostri control- lori? Siete voi che dovete dirci come e perché tanti milioni sono scomparsi. Vi abbiamo messi al fianco degli amministratori a bella posta per sapere come è amministrato il capitale sociale e voi vi mettete dietro il silenzio del Consiglio ! Noi diciamo: o la vostra funzione é utile, ci protegge e protegge il denaro degli azionisti, o è inutile, e allora andate via a smet- tete di fare il compare. accidenti! [N AZIONISTA DISGUSTATO.

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