Pro Pace : almanacco illustrato - 1916

18 l'RO l'ACÈ . r PftCISlfTfIttihh6fHt fDtftfi6UtiHHn ·tiUHOPtift 01, o lettori, avrete forse udito più d'una voi ta persone non idiote meravigliarsi che i pacifisti - tutti in Francia e in Inghilterra, quasi tutti in Italia - partecipino col maggior calore dell'animo, e molti anche offrendo la loro vita, a questa spaventevole conflagrazione, mentre per moltissimi anni la loro azione fu una continua propaganda contro la. guerra. lo e i miei compagni pacifisti abbiamo invece ragione di meravigliarci di quella meraviglia. Nel magnifico discorso tenuto a Palermo il ministro• Orlando, accennando alle cause intime della nostra guerra, disse queste parole: « Nell'ultimo quarantennio si era formato in Europa un sistema regolatore della convivenza pacifica, per mezzo di una equilibrio di forze, capace di determinare quel limite reciproco, che è il presupposto essenziale di ogni diritto, interno o internazionale. « Col partecipare a questo sistema di equilibrio europeo, che aveva assicurato la pace e garantito ad -ogni popolo una armonica sfera di sviluppo, l'Italia giovava ai suoi interessi essenzialmente pacifici, e nel tempo stesso serviva ad un grande ideale di civiltà-i,. Orbene ciò che il ministro non disse, ma diciamo noi, perchè è una sacrosanta verità, è che a preparare quel periodo così bello e promettente per la pace d'Emopa avevano molto contribuito i pacifisti, e specialmente quelli degli Stati Uniti, i quali, primi nel mondo, si erano costituiti in società allo scopo di metter fine alle guerre fra popoli divenuti padroni dei loro destini. I primi fra essi, veduta assicurata l'indipendenza della loro patria da ogni pericolo esterno, angosciati nei loro sentimenti cristiani dalle orribili guerre che, dalla Rivoluzione francese fino alla caduta di Napoleone, .avevan-o straziato e desolato quasi tutta l'Europa,. credettero venuto il tempo,. in cui i popoli, che delle guerre sopportano tutti i_danni, meglio conoscendosi e convincendosi che i sentimenti d'odio. e i supposti interessi che li dividono sono eredità di tempi barbari mantenuti· in essi da despoti che sulle reciproche rivalità nazionali fon· BibliotecaG no Banco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==