Pro Pace : almanacco illustrato - 1916

PRO PJ\CE ,. J\LMJ\Nl\CCO ILLUSTRJ\TO PER L'ANNO 1916 (Prezzo: Cent. 30) o eca Gino B,ant

............................................ Presso la Società Internazionale per la Pace. Unione Lombarda - Portici Settentrionali, 21 - Milano - sono in vendita le pubblicazioni seguenti: E. T. Moneta. - Le guerre, le insurrezioni e la Pace net secoJo XIX. - (4 volumi). - Prezzo per ogni volume . DanteDlotallevf. - Appunti storici sul movimento pacifista aet secolo XIX . . . . . . . . . Teodoro Serti .. Parole e sentenze di Pace . O. A. Musso. - Dall'Italia all'Aj• . Pietro OramantierJ. - La coscienza della guerra (conferenza) Pellce Momlgllaao. - La pace e la questione soci,le • Angelo Valdarnlol. - La pace e l'arbitrato internazionale Angelo De Oubernatis. -- Pacifismo e patriottismo . B. T. Moneta. - La Pace e il diritto nella tradizione italiana B. TO:d~::rt!: tDis~·irse;~:;~~n~i~~~e~1~f~~au;~~~1.di~~! ~~t Jl1é~~~ gresso Nazionale della Pace tenuto in Como nel settembre 1910). E. T. Moneta. - Patria e Umanità. - Rdazione morale lett.a all'Assemblea annuale dei soci 11912}. e. T. Moneta. - Dalla vera pace la vera gloria. e. T. Moneta. - Garibaldi contro ta guerra e per la federazione europea . Tutti gli Almanacchi Pro Pace dal 1890 in poi, ogni volumetto L. !.r,o • • 9.- • t.- . • t.- . • 1.- • 0.75 • • O.GO • • 0.60 • 0.30 • • 0.30 • • O.!O • O.IO • • 0,20 • 0.60 ••••••••••••••••••••••••••••• ■ •••••••••••••• Biblioteca Gino Bianco

ANNO XXVII PRO PACE ALMANACCO ILLUSTRATO P&l. ·1916 COLLf'iBORf'iTOI~I Francesco Anglollnl - Pirro Bessi - L•onardo Blslolll - Panfilo Booch• - 61useppe Casazza - Oante Olotal• leul - Eìnllla Durlnl - 1eannelte L. franRlln - Rosallo 6wle Adorni - Arturo Lancetlottl - 61ouannl ton• zalone - Hlno Leonaròl - Achille torlo - Cesarina Lupatl - fellce mo. mlgllano - E. T. moneta - Ulrglnla Olper monls - Ada negri - B. Orth - Amalia Righi - Antonio Rlzzutl - !31ueeppe Sorgi - Teodoro Serti - P. Tatlegraln - Leopoldo Tlberl - Angelo Ualdarnlnl. EDITO DALLA SOCIETÀ INTERNAZIONALE PER LA PACE - UNIONE LOMBARDA - MILANO Biblioteca G no B anco

PRO l'ACII Fondatanel 1826 Fondatanel 1826 e il più antico Istituto Italiano di Assicurazioni Capitale nominale L. 5.200.000 - Versato L. 925.600 - Riserve diverse L. 55.108.330 ASSIGURAZIOftl GOftTRI O DAftftl D&LL'lftG&HDIO ===•o•= Assicurazioni in corso L. 3.348.200.556 w Indennizzi pagati L. 83 238.035 A881GURAZIOftl SULLUAITA ========•o•= Assicurazioni in corso L. 145.240.023o Somme pagate per sinistri e rendite L. 09.909.295 Rendite vitalizie in corso L. l.693.307 Assicurazioni Infortuni O Responsabilita G ulie O lnualldita La Com1>agnla. ha. Agenzie ln tutte le principali città del Uegno ed in LlJGA~O TREliTO e TRIESTE Sede della Compagnia: MILANO - Via Lauro, N. 7 BANCPAOPOLARE DIMILANO (Società Cooperativa Anonima) SERVIZIO CASSETTE La Banca Popolare fu la prima, nel 1881, ad 101ziare in Milano il servizio di depositi a custodia in cassette di ferro. Questo servizio ha raggiunto un grande sviluppo per le comodità e garanzie di cui è circondato, tanto che le cassefte noleggiate ammontano presentemente a più di 5300, con un valore dichiarato di circa CENTO MILIONI. . Col marzo 1910 la Banca ha istituito una nuova categoria di Cassette a tarifl'a speciale ridotta (L. 12,50 annue, nolo ed assicurazione minima di L. 5000 compresa). Anche quest'ultima categoria ha incontrato il grandissimo favore del pubblico. Biblimeca Gmo B anco

ALMANACCOILL1'.JSTRATO 3 L'Anno Astronomico 1916 ------e------ Durata dell'anno. L'anno ha ~r base la durata della rivoluzione della Terl"a attol'no al Sole: ranno siderale è di 365 giorni 6 h 9' S'' 21 {tempo medio), mentre l'anno tropico è di 365 giorni :p 48' 47" 51. L'anno commerciale si conta di 360 giorni (12mesi di 30 giorni l'uno). L'anno 1916 è bisestile; comincia in sabato e fimsce in domenica. Relazioni cronologiche. Cale~J~ilg /i9)!gg:/~'t~\~Y)-~~~!tci 1 T11J'~~ot~~t15i:i 1 ~,~~~~~d~i a?ei~,~;~~{ 0 Jn~f! = gg~ il1!>e~~~~g~io~:~ 1 !} 1~~ 2~ 1 {~:~~~ 1 ~ayc~!1~Ui Jet?amEf bt\'::)iti); - 5676/77 del calendario israelitico moderno (il 5676 è cominciato il 9 settem• bre 1915, H 5677 comincerà il 2s settembre 1916); - 2692/93delle Olimpiadi. Il ·c1uarto anno della 673• olimpiade comincia col - 26691~f~ 0 f~~~ 6 izione di Roma, secondo Vat-rone; - 1331/3-5dell'Egira (calendario mussulmaQ.o). 11. 133t è cominciato il 9 novembre 1915; il 133, comincerà il 28 ottobre 1916. Primavera 20 marzo Estate. . 21 giugno Principio delle stagioni. , a 23 • 47• J Autunno 23 settembre » 19 11 25m Inverno 22 dicembre giorni più lunghi eçl i più corti. alle I l!0W. p~ù l~~~~~~el~n~n~o SIio~~ !: M!~~1gc~è 2I: \ln ~atu§!W-~:~o 80 ~t~~~gvè di 15" 3S •. I giorni pitl corti dell'anno sono il 21 e il .z-adicembre: il sole si leva alle s 11 2 m e tramonta alle 16 11 41 m: cosicché la durata dell"arco diurno è di S 11 39 "'· . La metà precisa dell'anno cade al 1° luglio, a mezzanotte. Eclissi. I - Eclisse 11ar.zìale di L1,na, 20 gennaio 1916, visibile in pa ..te a Milano. II - Eclisse totale di Sote, 3 febbraio 1916, invisibile a Milano. ~u = :~:~:: ~~i!C:~ t/ t;~a30 1 fu~ìFoli~9~~: 6in~i~\ttl: ~ ~1ù~. a ~filano. V - EclMse pa,rztale di Sole, 24. dicembre 1916, invisibile in Italia. Posizione geografica di Milano. Latitudine boreale (Asse guglia maggiore del Duomo) 46° 27" 33.6" Longitudine orientaJe da Greenwich ____ 90 11' 38. 7"' Altitudine, sul livello del mare (pavimento del Duomo) m. 121.54. Temperature normali. A Milano si ha una temperatura annua media di centigradi 12.235. Le temJ">e. rature di media mensile sono le seguenti sempre in centigradi: On. 0.52 I Ap. 12.23 I L. 23.45 I o. 12.64 F. 3.21 Mg. 16.93 Ag. 2-2.01 N. 6.31 Mr. 7.52 Gg. 21.07 S. l8.3S D. 1.96 Le temperature estreme osservate a )lilano dal 1838ad oggi sono: massime: + 3S.3 il 9 luglio 1002 I minime: - 17.2 il 23 gennaio 1855 • + 38.1 il 28 " 1911 - 15.7 il 10 1858 • + 37.8 il 4 • 1005 - 13.6 il 22 d.icemb. 1860 La maggiore eScursione annua (e cioè la differenza tra la massima e la minima temperatura dell'anno) si è avuta nel 1800 con centigradi 51.4; la minima nell'anno 1913con 37.7. Biblioteca G·no Bianco

BibliotecaGino Bianco PRO PACE . ' l ~iSIBI[ PREPARAT~ SPECl~L~1,, CONTOO t· APPANNAMENTO DEI VETRI CAUS.o\TODA Pl~IA. UMIDITÀ· ECC. ~ClfT A A.NOJt.lM.4UJGRlrlCANTI ERNESTO REINACH · .iiuNCi 1------------

ALMANACCO ILLUSTRATO 5 GENNl\10 1916 FEBBRl\10 >I< I s CIRCONCISIONE N. $. l M s Ignazio >I< 2 D s Defenden te 2 M Purificazi01tl dt }I/. V. 3 L s Genoveffa 3 G ~ !\!g~~to • 4 M s Tito Vescovo 4 V 5 M s Telesforo • 5 s s Agata vergine >I< 6 G EP1FAN°IA >I< 6 D s Dorotea 7 V s Luciano martire 7 L s Romualdo 8 s ss 40 Martiri 8 M s Onorato ►:B 9 D s Giuliano màrtire 9 M s Apollonia . 10 L s Agatonc papa 10 G s Scolastica !) 11 M : a~~~ost~apa 11 V s Lazzaro 12 M !) 12 s s Eulalia v. 13 G b. Veronica >I< 13 D s Fosca v. 14 V s Ilario vesco,·o 14 L s Valentino 15 s s Mauro abate 15 M ss Faustino e Gioita ►:B 16 D ss N. di Gesi.t 16 M s Giuliana 17 L s Antonio abate 17 G s Donato martire 18 M s Prisca 18 V s Simeone 19 M s Bassano 19 s s Corrado :V 20 G s Sebastiano @ Seituagesima 21 V s Agnese vergine >I< 20 D s Zenobio 22 s s Gaudenzio 21 L s Eleonora >I< 23 D Spos. M. V. ~2 M s Margherita C. 24 L s Babila vergine 23 M s Policarpo 25 M Conversione s. Paolo 24 G s Mattia apostolo 26 M s Paola matrona 25 V s Costanza 1 Zl G s Elvira v. m. 26 s s Porfirio ( 28 V s Cirillo papa € Sessagesima 29 s s Aquilino >I< Zl D s Onorina >I< 30 D s Savina 28 L s Macario Sl L s Giulio pr. 29 M s Giusto martire MARZO APRILE 1 M s Albino l s s Ugo vescovo 2 G s Simplicio >I< 2 D s Francesco di P. • 3 V s Cunegonda 3 L s Riccardo 4 s s Lucio • 4 M s Isidoro arei v. >I< 5 D Quitlqi,agesima 5 M s Vincenzo F. 6 L s Marziano 6 G s Celestino p. 7 M s Tomaso d'Aquino 7 V s Ermanno 8 M le Ceneri 8 s s Alberto v. 9 G s Francesca Romana >I< g D s Cleofe 10 V s Provino veseoro 10 L s Terenzio !) li s s Eraclio !) 11 M s Leone I papa >I< 12 D I di Quaresima 12 M s Zenone 13 L s Eufrasia 13 G s Ermenegildo 14 M s Matilde regina 14 V s Valeriano 15 M s Longino lo s s Annibale 16 G s Ciriaco >I◄ 16 D Le Palme 17 V s Patrizio 17 L s Aniceto p. 18 s s Gabriele are. 18 M s Galdino :;,, >I< 19 D s Giuse~pe w 19 M s Ermogene mart. 20 L s Claudia v. 20 G ! !~!~,::~ 21 M s Benedetto 21 V 22 M s Lea mon. 22 s s Cajo p. 23 G s Vittoriano >I< 23 D PASQUA DI RtSURII. 24 V s Romolo 24 L dell'Angelo e 25 s Annunciazione ì\L V. 25 M s Marco apost. >I< 26 D s Teodosio < 26 M ss Cleto e M.no Zl L s Augusta v. 27 G s Zita serv. 28 M s Sisto III papa 28 V s Vitale martire 29 M s Secondo m, 29 s s Pietro da Ver. 30 G b.Amedeo IX Il) 30 D /11 A/bis 31 V s Beniamino s Caterina da Siena Bib!ioteca G:no Bianco

6 PRO PACE 'STITI~HEZZ1\' Un prodigioso rimedio e di indiscussa efflcacia nella cura della STITICHEZZA, GASTRICISMO lo abbiamo nelle Villole Fattori di CASCARASAGRADA Prodotto serio, innocuo e di affetto sorprendente In vendita in'tutte le Farmacie del Mondo. - Proprietari G. FATTORIe C.·- Via Monforte,16 - MILANO Scatd,a25PilloLle I - Scatd,a60PilloLle2 I Rivenditori devono rivolgersi esclusivamente alla Società Anonima • SALUS • in :\lilano - Torino - Genova - Bologna - '-. No,1ara e Spezia. _j Ditta FEHDINDNDO BDLDIHELLI - ~As; :~~~:!~ Via Pattari, 7 - 1'<I: IL AN O - Telefono N. 23-90 1-----~~~~~"~~~~~~~~~~~~~~~~~a~~~~~~~~~~~ . STRUMENTI CHIRURGICI 'v 'v 'v ~ APPARECCHI ORTOPEDICI 'v 'v STRUMENTI PER VETERINARIA PRElM:IATA FABBRICA di OAMBR e BRACCIA artificiali. VENTRIERE per rene mobile e fasce ombelicali. BUSTI cd apparecchi di correzi<.me. . CJNTJ FRNIARl di ogni si- ·stcma. CALZE ELASTICHE. TERMOMETRI rapidi e di rprecìsione. CORNETTI acustici. SIRg\lGHE per iniezioni. Càlaloghi illustrati ·, gratis a richiesta. Bib'ioteca G no B anca

ALMAlJACCOILLUSTRATO 7 MAGGIO GIUGNO ' I L ss Giacomo e FiL ffi 1 G ASCENSIONE pi N. s. 2 M s Atanasio • 2 V s Erasmo 3 M Invenzione s Cr. 3 s s Clotilde r. 1 G s Gottardo ffi 4 D s Quirino 5 V s Pio V papa FESTAdelloSTATUTO 6 s s Giuditta 5 L s Bonifacio >] 7 D s Stanislao o M s Eustorgio 8 L s Vittorio 7 M s Norberto 9 M s Gregorio 8 G s Medardo IO M s Isidoro J) 9 V ss Primo e F. J) 11 G s i\lajolo abate IO s s Margherita 12 V s Pancrazio ►:B 11 D PENTECOSTE 13 s s Natale arciv. 12 L s Onofrio er. ffi 14 D ss Felice e Fort. 18 M s Antonio di Pad. , 15 L s G. B. Sallc 14 M s Elis o profeta 16 M s Ubaldo v. 15 G s Vito martire 6) 17 M s Pasquale 6) 16 V s Aureliano 18 G s Venanzio 17 s s Ranieri 19 V s Pietro C. ffi 18 D Ss. TR1N1TÀ .; 20 s s Bernardino ]9 L ss Gervasio e Prot. ffi 21 D s Vittorio 20 M s Silverio 22 L s Rita 21 M s Luigi Gonzaga 23 M s Desiderio li< 22 G CORPUS DOMINI ( 24 .'1 s Robustiniano e 23 V s Lanfranco 25 G s Urbano 24 s Nat. s Giov. Bau. 26 V s Filippo Neri ffi 25 D : ~~i!~frovescovo 27 s s Natalia v. 26 L ffi 28 D s Emilio arciv. 27 M s Ladislao 29 L s Massimiliano 28 11 s ~Arial o m. 30 M s Ferdinando 29 G ss Pietro e Paolo 81 M s Petronilla • 30 V s Lucina. • LUGLIO AGOSTO 1 s s Teobaldo ffi 1 M s Pietro in V. ffi 2 D Visitazione di M. V. 2 M s Alfonso L. 3 L s Eulogio 3 G s Stefano 4 M s Ulderico 4 V s Domenjco 5 M s Zaccaria 5 s s Virginio 6 G s Isaia profeta >I< 6 D ·~r~!!fa~r~ N. S. J) 7 V s Claudio 7 L 8 s s AmJ>ell, J) 8 M s Erminia ffi 9 D s Letizia v. 9 M s Fermo 10 L s Felicita 10 G s Lorenzo . Il M s Pio I papa 11 V s Radegonda 12 M ss Nabore e Fclic. 12 s s Chiara vergine 13 G s Anacleto ffi 13 D ss [ppolito e Cass. ®. 14 V s Bonaventura 14 L s Alfredo 15 s s Camillo ® ffi 15 M Assun.;ione }.,f. V. ffi 16 D Beata Verg. del Carm. 16 M ss Simplic. e Rocco 17 L s l\farcellina 17 G s Emilta vergine ' 18 M s Federico 18 V s Elena imperatr. 19 M s Vincenzo Paoli 19 s s Giacinto 20 G s Margherita v. ffi 20 D s Bernardo abate ( 21 V s Prassede 21 L s Privato 22 s s Maria Maddalena ( 22 M s Timoteo ffi 23 D s Liborio v. 23 M s Filippo B. 24 L s Cristina 24 G s Bartol'Omeo 25 M ss Gi'ac. e Cristoforo 25 V s Lodovico 26 M s Anna 26 s s Alessandro 27 G s Pantaleone ffi 27 D s Genesio 28 V ss NaZaro e Cel. 29 L s Agostino • 29 s s Marta vergine 29 M Dee. s. Giov. Batt. ffi 30 D s-Abdone • 30 M s Rosa L. 31 L s Calimero 31 G s Abbondio Biblioteca Gino B anco

8 PRO PACE •= =• ° CasdsaiRispardmeilolPerovinLcoiembarde 0 ViamondteiPletaB,- MILANO - Vima ondteiPleta, B La beneficenza della CASSA di RISPARMIO nell'anno 1914 ascese ad un ammontare di L. li.i6I.904.92, suddivise fra le numel'ose istituzioni di beneficenza della città di Milano e delle Pl'ovinbe di Milano, Bel'gamo, Bl'escia, Como, Cremona, Mantova, Novara, Pavia, e Sondrio, comprese in detta somma L. IO,185,000 state assegnate sul Fondo a favore degli Ospedali. La Gassa di Risparmio delle Provincie Lombarde ha istituito l'OperaPia Fondodella Beneficenza, la FondazioneVittorio Emanuele Il per incoraggiamentodi studi e l'OperaPia di Soccorso per i Pigli dei Lavoratori. Ha stanziato fondi speciali per Borse di Studiopresso l'UniversitàCommerciale « Luigi Bocconi » in Milano e per altl'e borse per la istruzione dei SOl'domuti e dei O ciechi povel'i. O •= =================== =. G G ( SOCIETA ANONIMA SPATZ -----•o•----- 6ranHd oteltdeMilan IYIILANO Casa di 1° ordine in gran parte rimessa a nuo:vo Comfort moderno 1150 Ba~ol privati . Appartamenti Agenzia della Comp. Intero. del Ufficio bigli~ttl ferroviari • • • va onl letto e dei grandi Express Luce Elettrica - Riscaldamento Europei o v o 9 o v o o v Ascensore o b o o o o ti, Q □ ==============□ Hotel Commercio rn. 5) Milano CASADI 2° ORDINECONRISTORANTE Prezzi fissi e alla carta • Ingrandito e completamente rimesso a nuovo - Comfort moderno - Riscaldamento centrale •Bagni privati e pubblici - Ascensore .,.- Omnibus automobili alla Stazione -- GL===================LlG Biblioteca G:no 8 anco

ALMANACCOILLUSTRATO SETTEMBRE OTTOBRE 1 V s Egidio abate ii◄ l D ss Rosario 2 s s Mansueto 2 L :s c!~!fJ~ Custodi >I< 3 D s Clelia v. 3 M 4 L s Rosalia 4 M s Francesco d •Ass. J) 5 M s Lorenzo G. :r, 5 G s Placido 6 M s Zaccaria 6 V s Brunone 7 G ~A~i~!~f rv.ne 7 s s Brigida vergine 8 V ,i, 8 D s Pelagia martire 9 s s Gioa...:hino 9 L s Doiinino >I< lO D Ss Nome di M. V. 10 M s Casimiro Il L ss Proto e Giacinto {i) 11 M s Firmino @ 12 M s Cornello 12 G s Serafino 13 M s Maurilio 13 V s Edoardo• • 14 G Esaltaz. S. Croce 14 s s Calisto papa ' 15 V s Nicomede >I< 15 D s Teresa vergine l6 s s Eufemia 16 L s Gallo abate >I< 17 D s Satiro 17 M s Ed vige regina 18 L s Eustorgio I are. 18 M : ~ie~~oe~~Afi~~~ta I 19 M s Gennaro ( 19 G ,i, 20 11 s Glicerio 20 V s Irene FfSTANAZIONALE 21 s s Orsola martire 21 G s Matteo evangel. >I< 22 D s Donato vescovo 22 V s Maurizio 23 L s Severino vesc 2S s s Lìno I papa 24 M s Raffaele arcangelo 1{◄ 24 D s Tecla v. m. ~ M s Daria m. 251 L s Anatalone 26 G s Evaristo • 6 M s Cipriano 27 V s Fiorenzo 27 M s Adolfo • 28 s ss Simone e Giuda ~IS s Venceslao >I< 29 D s Ermelindo s Michele 30 L s Saturnino 30 I S s Girolamo Sl M s Quintino NOVEMBRE DICEMBRE >I< l M TUTTI t SANTI l V s Evasio v. 2 G Comm. Defunti ) 2 s s Bibiana vergine > 3 V s Malachia >I< 3 D Avvento Romano 4 s s Carlo Borromeo 4 L s Barbara >ll 5 D s Magno arciv. 5 M s Dalmazio 6 L s Leonardo 6 M s Nicolò vesco\'O 7 M s Ernesto 7 G s Ambrogio arcìvesc. 8 M s Goffredo 8 V IMMAC. CONCEZIONE 9 G s Aurelio G} 9 s s Siro vescovo ~ 10 V s Andrea Avellino >l, 10 D s i'\Ielchiade ll s s Martino Jl L s Damaso >I< 12 D s Diego fran. 12 M s Amalia regina Avvento Ambros. 13 M s Lucia vergine lS L s Omobono 14 G s Pompeo 14 M s Veneranda 15 V s Achille v. 15 M s Leopoldo 16 s s Adelaide regina 16 G s Edmondo >l, 17 D s L&zzaro t: 17 V s Gregorio T. t: 18 L s Graziano 18 s s Oddone ab. 19 M s Nemesio m. >I< 19 D s Elisabetta 20 M s Liberato 20 L s Benigno 21 G s Tomaso aposto.lo 21 M Presentaz. di M. V. 22 \( s Demetrio 22 M s Cecilia vergine 23 s s Vittoria 2S G s Clemente ,i, 24 D s Adele • 24 V s Prospero >l, 25 L NATJ\'lTÀ DI N. s. 25 s s Caterina vergine • 26 M s Stefano prot. >I< 26 D s Delfina 27 M s Giovanni evanget. 27 L s Massimo 28 G ss Innocenti 28 M s Sostene m. 29 V s Davide re 29 M ss Francescani 30 s s Eugenio vescovo 30 G s Andrea apost. >I< Sl D s Silvestro '.) Biblioteca G no B anco

IO PRO PACE = 0 ANONIMAGENERALDEI ASSICURAZIONE o= CAPITALE SOCULE J,. 1,300,000 • YRRSATO TRE DECl!II ------- Autorizzata dal R. Tribm1ale di Milano ------- Via S. Tomaso, 3 - MILANO - Telefono 99-25 INrENDIO e BRANDINE Premiata con gran diploma d"onore all'Esposizione Internazionale di Torjn.o 191i Accreditata presso: l'fstituto Italiano di Credito Fondiario - Roma - la Cassa Depositi e Prestiti - Roma - il Monte dei Paschi dì Siena - la Cassa dì Risparmio delle Provincie Lombarde Milano - le Casse di Risparmio in Bologna, Parma, Padova, Forlì, Ferrara. Reggio E., 1\Iodena, Lugo, Verona e Rimini -- le l3anche Popolari di Cremona, ::\fantova e Ancona. Presidente: On. Comm. Doti. PIETRO NICOOLINI _Direttore Generale: Cav. Rag. ERNESTO ROVATTI d============cl==========□ 00================1~• s. VELLEGRIN~ :: Ferrovia Elettrica BEllGAMO-S. PELLEGRINO :: Stazione balnearia e climatica di primo ordine (m. 425 sul mare). - Concorso di oltre 50.000 forestieri all'anno. - Grandiosi saloui per bibita.• Illuovo stabilimento balneare con sale per doccie, inalazioni, massaggi; bagni a vapore, idroelettrici, ali' acido carbonico, di luce; elettroterapia, ginnastica medica, tremuloterapia, ecc. - Servizio medico. - Vasto parco, viali e portici per passeggiò. - Grande Casino con Teatro, sale per concerti, di lettura, di conversazione, di giuoco, ecc. - Numerosi alberghi di ogni ordine (Grand Hòtel, 250 camere; Hòtel Terme & Milano, 120camere). - Oltre 300,0 camere in alloggi privati. L'Acqua Minerale Alcalina di S. Pellegrino, batterlcamente pura, è Indispensabile per combattere: la DIATESI ~:~ifc'ltl'.c1;i"1"~fèr:~ 0 N:;r~At~~c~~tl 1 N~~a~l~l~I ~ T~l~~~'. DIMENTI EP.ATICI, consecutivi ad Infiammazioni, malaria ed al~ coollsmo; 11DIABETE, la NEFRITE e la POLISARCIA. ___ È OTTIMA PER TAVOLA __ _ [!]================ ■ AgricoltoriItaliani, 11oostro dooere in questo tristissimo anno di guerra è quello d'intensificare la cultura del frumento. Perché i campi diano tutto quanto possono rendere, non trascurate dunque di concimarli abbondantemer,te col superfosfato minerale. Per tutti gli schiarimenti che oi occorressero in proposito e per gli acquisti rioolgeteoi alla Società MILANO - Via S. Tomaso, 16. SUPER ■1---------------------- Biblioteca G,no B anco

ALMANACCO ILLUSTRATO 11 L. 81$TOLl-l 1 dis. Ai lettorj, Desideriamo fare i11na11-zi t1tlto ima esplicita dichiara- ::-ioue.Quest'opuscolo non è scritto, stampato e d{/fttso allo scopo d' ùwocare, a nome del popolo italiano, 1t11apace immediata. Certo, se gli orrori della g11errache oggi tanto ci comnmovo110potessero a 1m tratto cessare, se il mondo potesse tosto ricomporsi in mi assetto di assolitta gittstizia e di pacato lavoro, 11oine saremmo lieti pei primi, dal profondo dell'animo. Jl!la1m simile evento ci sembva oggi lo1ttai10, assai lontano ; perchè si avverasse dovremmo credere nella completa resipiscenza della nazione, che ha appicca;to tanto incendio alla terra, dovremmo im111agi11arequella stessa nazione disposta a non raccogliere alcm1 fruito da uua situazione niilitare, che le è costata ttna somma enorme di sacrifici e che le è tuttora apparentemente favorevole. Non v'è dubbio che essa tentò già a pitì, riprese approcci per mi BibliotecaGiro Bianco

12 PRO PACE componimento, e non v'è dubbio che in qttegli approcci vi erano segni di resipiscenza e di rinuncia. Ma dopo tanto sconvolgimento di fatti e di criteri morali nessu-no osa piÙ, pascersi di illusioni, o aver fede nell'altrui lealtà. Questo sarà anzi lo strascico più doloroso, la consegnenza più, sictwa e tenace della gtterra attuale: l'odio e il sospetto fra le nazio11i. Qùesto sarà lo scoglio maggiore, che iitcontrerà d'ora in poi la propaganda per ta· pace e l'arbitrato. I\ Alta qitale propaganda noi non intendiamo rinm1ciare. Dopo diciotto mesi di conf)agrazione ancora non ci siamo disillusi sulla bontàfdndamentale della teoria politico-filosofica predicata da tanto tempo, e su questa ejft!meride natalizia precismnente da ventotto anni. Noi siamo convinti che la giierra spaventosa a etti assi-· stiamo sarà la più formidabile prova della inutilità della guerra e cioè della nessuna convenienza di risolvere con mezzi di violenza ima qualsiasi qttestione internazionale. Già l'anno scorso, quando la stella, che aveva da principio brillato a gloria dei tedeschi, s'era all'improvviso eclissata, il principe prussiano, che si vttole tra i maggiori responsabili dell'odier11a carneficina, aveva detto che nessuna guerra era stata piÌt stupida e più inutile di q11esta. Anche oggi, vedendo che la vittoria decisiva è inajjèrrabile, i tedeschi si affannano a dire che questa guerra essi non l'hanno voluta, ch'essi l'JÌanno subiJa, che è per loro una pura lotta di difesa. Una più, sp11doratamenzogna non potrebbe immaginarsi. Essa però denota mta cosa assai importante ed è che gli stessi tedeschi comprendono già sin d'ora che il terribile gioco non valeva la candela, e che, ove anche le loro indiscutibili virtù militari potessero salvq,-,:lida una catastrofe, essi non possono sperare piÌt di riacquistare nel mondo quella posizione morale, che prima della g11e;ra si erano lentamente formata e consolidata. BibliotecaG,noBanco

ALMANACCOILLUSTRATO 13 Qttest' immane conflitto, 'nato da un ·gigantesco errore, ha i1tjatti saggiato il valore morale delle nazioni; alrnne ha ·esaltato al più alto grado per la lealtà e il valore, altre ha dannato alla eterna ignotninia per la viltà, pel mercantilismo o pel nero tradimento. A poche nazioni la prova riitscì così grave come all' /talia; a poche riuscirà altrettantò gloriosa. Il nostro Almanacco dell'anno scorso era un indice evidente e sincero della crisi in etti versava lo spirito italiano nei giorni della rr neutralità vigile ed armata ,,. Noi non eravamo allora in guerra con alcuno: virtualmente però avevamo gia tagliato i ponti coi tedeschi. Troppo ci rijnignava di dover forse ttn giorno rispondere verso la storia di complicità o di f avore(Jgiamento 11el(Jrande delitto dagli imperi centrali predisposto e perpetrato. Per amor della Pace c'eravamo acconciati da parecchi lustri a vivere in alleanza coll'unica nazione che fosse nostra tradizionale nemica, per amor della Pace avevamo voluto passar sopra negli ultimi anni ad affronti che non avremmo tollerato da alcttn altro pòpolo. A nttlla di buono era valso tutto ciò. Al contrario era valso forse a imbaldanzire sempre di più i nostri malaugurati vicini. Così è che, qttando nel corso della guerra si andarono manifestando anche a chi non voleva vedere le finalità imperialistiche dell'aggressione teutonica, quando nel modo di condurre la ffuerra fu evidente il disprezzo assolttto di tutto ciò eh'era stato oggetto di convenzioni riconoscìttte per iscritto reciprocamente impegnative, quando, dopo aver iiwaso il Belgio, i tedeschi non ·tralasciarono tm istante di taglieggiarne e martoriarne la popolazione, mettendo nel nttlla le itorme della più elementare umanità, l' ltalia non seppe più rimanere impassibile ed inerte, e prese il suo coraggioso partito. Mmwizio Maeterlink, il grandissimo letterato e filosofo, affermò che in nessun' altro paese il magnifico sacrificio BibliotecaG no Banco

PRO PACE del sito Belglo è stato così nobilmente e così affettuosamente compreso come in Italia. E aggiunse: « Un giorno, quai1do il tempo avrà compiuto la sua opera, sarà riconosciuto che se altre cause prepararono l'Italia a prender sulle spalle il pes·o terribile di una guerra che non era inevitabile, quelle che nel fondo dell'anima decisero la sua risoluzione furono l'ammirazione, l'indignazione e l'eroica pietà ·che le ispirò lo spettacolo,• senza posa ravvivato, delle nostre immeritate sventure. E questo, èome la nostra lealtà, è un fatto nuovo e senza precedenti nella storia J), È vero: il popolo italiano nel muovere in gnerra fit mosso da un sentimento ben più largo ed elevato di quel che apparisse in ttna non troppo felice fornmla della sua vigilia d'armi. Le finalità immediate della guerra nost;a erano strettamente nazionali; ma il problema dell' i1itegrazione del nostro territorio non era il solo che ci urgesse, nè ci appariva solo ed isolato; esso era ttna parte di ttn problema più vasto ed ttniversale, che rifletteva non una patria, ma l' inviolabilità di ltttle le patrie. L'Italia, memore dei principi a etti deve la · sita costiittzione e la sua unità, non poteva_essere a fiancò di qttegli Stati che osavano attentare all'altrui nazionàlità; l'Italia, custode gelosa dei più meravigliosi mommienti della storia e delf arte, non poteva prestar mano a furie iconoclaste ; l'Italia, patria del diritto, non poteva che respingere · con indignazione le nnove teorie deZ-pezzo di carta. Entrando nel conflitto, l'Italia aveva pe'Ytanto lucidissi'tna la visione della sua giusta ·causa; e vi entrava colla sictt~ rezza di compiere il più puro dei doveri verso la sua storia. E lo saprà compiere sino· alla fine. L'Italia viwle tenere accese, attraverso a tante raffiche d'odio e di violenza, al di sopra di tante stragi, le fiaccole della libertà e della giustizia. I CoMPILATORL. BibliotecaG.noBanco

ALMANACCOILLUSTRAf'() 15 --------·------------------ Vengo a portarvi il mio saluto, Miss. - ... Da !unge: da una patria anch'essa in armi come la vostra: anch'essa in duolo e in sangue. E a schiararmi il cammin reggo la lampada della vostra Signora in sacrifizio, della vostra Signora in carità, della vostra Signora in pura gloria, la Vergine fiorenza (1), Madre santa dei caduti per ferro o piombo, siano essi fratelli, o siano essi nemici. L'invfolabil lampada m'è guida sino" alla pietra infame che vi copre entro le mura del palazzo infame. ·Oh, il vostro volto!. .. Ignoto m'è, siccome il volto degli arcangeli nel cielo:' ed esangue, o Dolcissima, io lo penso e bianco al par delle pietose bende che voi cingeste alle ferite; e bianco come il volto dei morii fra le vostre braccia: e splende anche il marmo in quel candore. lo m'inginocchio- sulla pietra diaccia e vi ascolto dormire, tutta· casta nell'armatura del martirio, chiuse {!) Florence Niehtinrhale BibliotecaG:noBanco

16 PRO PACE le pie labbra sull'ultima parola di perdono per chi vi assassinò. Ma non perdono io, non perdona il mondo. Poi che moriste per avere amato chi dolorava, per aver soccorso chi agonizzava, per aver profferta voi stessa al pondo della croce altrui, voi Libera, voi Somma, voi Beata. lo non perdono, non perdona il mondo. L'anatèma del mondo io qui vi porto contro il boia che in maschera di milite si macchiò del supplizio che vi spense qual s'abbatte una cagna in rabbia, contro un muro cieco, a notte. lo qui vi porto il giuramento che la vostra carne per .noi risorge, che la vostra forza in noi prosegue, che il martirio intera v'illuminò per noi, fiaccola eterna. Odio eh' è amore!. .. Noi combatteremo lino ali' ultimo uomo e lino ali' ultima donna, noi, che la guerra. deprecammo sol ieri, illusi ancor d'una fraterna !eme che d'ogni patria una plasmasse immensa patria alla bellezza umana. E ben l'avremo un dì: ma fecondata dal sangue, eccelsa per virtù del sangue, cementata da tante ossa, che mai suol fu più gonfio per più ricca messe. Sono al mio fianco. i pargoli fiamminghi dai moncherini in cerca delle mani recise, - e ancor la triste madre in sogno ne bacia i rnsei diii ad uno ad uno: - e le donne al tumulto dei massacri fuggite, in cenci, con un bimbo al collo Biblioteca Gino B anco

.. ALMANACCOILLUSTRATO 17 ed un altro alla gonna, e la follìa negli occhi: e i soli che non han piì1 casa, ed i vegliardi che non han più figli, ed i fedeli che non han più tempio. Sono al mio fianco i fulgidi ventenni avidi del morir come d'un bacio di donna bella: e quelli che la vostra pietà soccorse nel trapasso, e in fronte baciò, nella corsia d'un ospedale: e chi spirò tra fratta e fratta, o in fondo a un baratro di monte, o in fondo al mare, . o su trincee di corpi un sopra l'altro calcati: e chi le stronche membra, dono dell'aspra vita assai più grande, offerse. O Vergine, nel nome vostro e della carità che fu in voi colpita, i morti e i vivi in faccia a Dio combatteranno. fin che un gesto d'amor sarà punito col piombo: fin che resti fra le genti un, che il diritto dei frate-lii offenda: fin che passati a lii di spada i bimbi e gl' infermi verran, combatteranno i vivi e i morti, in faccia a Dio, nel vostro nome e nel nome della carità. Per la palla selvaggia che le tempie v' infranse: per la fossa che in paese di conquista vi usurpa al vostro suolo: per la bianca divisa che su voi disonorata fn dalla vendetta: per la grandezza delle fratellanze umane, in cui credeste, in cui noi tutti crediam, se non ne stronchi la vergogna d'esser nati, - io qui pongo la promessa del santissimo giorno che verrà. / ÀDA N~ORI. 2 Biblioteca <3 no B anca

18 l'RO l'ACÈ . r PftCISlfTfIttihh6fHt fDtftfi6UtiHHn ·tiUHOPtift 01, o lettori, avrete forse udito più d'una voi ta persone non idiote meravigliarsi che i pacifisti - tutti in Francia e in Inghilterra, quasi tutti in Italia - partecipino col maggior calore dell'animo, e molti anche offrendo la loro vita, a questa spaventevole conflagrazione, mentre per moltissimi anni la loro azione fu una continua propaganda contro la. guerra. lo e i miei compagni pacifisti abbiamo invece ragione di meravigliarci di quella meraviglia. Nel magnifico discorso tenuto a Palermo il ministro• Orlando, accennando alle cause intime della nostra guerra, disse queste parole: « Nell'ultimo quarantennio si era formato in Europa un sistema regolatore della convivenza pacifica, per mezzo di una equilibrio di forze, capace di determinare quel limite reciproco, che è il presupposto essenziale di ogni diritto, interno o internazionale. « Col partecipare a questo sistema di equilibrio europeo, che aveva assicurato la pace e garantito ad -ogni popolo una armonica sfera di sviluppo, l'Italia giovava ai suoi interessi essenzialmente pacifici, e nel tempo stesso serviva ad un grande ideale di civiltà-i,. Orbene ciò che il ministro non disse, ma diciamo noi, perchè è una sacrosanta verità, è che a preparare quel periodo così bello e promettente per la pace d'Emopa avevano molto contribuito i pacifisti, e specialmente quelli degli Stati Uniti, i quali, primi nel mondo, si erano costituiti in società allo scopo di metter fine alle guerre fra popoli divenuti padroni dei loro destini. I primi fra essi, veduta assicurata l'indipendenza della loro patria da ogni pericolo esterno, angosciati nei loro sentimenti cristiani dalle orribili guerre che, dalla Rivoluzione francese fino alla caduta di Napoleone, .avevan-o straziato e desolato quasi tutta l'Europa,. credettero venuto il tempo,. in cui i popoli, che delle guerre sopportano tutti i_danni, meglio conoscendosi e convincendosi che i sentimenti d'odio. e i supposti interessi che li dividono sono eredità di tempi barbari mantenuti· in essi da despoti che sulle reciproche rivalità nazionali fon· BibliotecaG no Banco

ALMANACCOILLUSTRATO 19 da110 il -loro potere, avrebbero dovuto mettersi d'accordo•·•per affidare ad arbitri nominati dalle due parti la soluzione equa delle questioni che li potevano dividere. A questo scopo, poiché la libertà regnante negli Stati Uniti li rendeva ormai sicuri da ogni aggressione di potenza estera, parecchi loro rappresenta,nti ,erano venuti· più volte in Europa colla speranza di promuovere, cfni i popoli già liberi relazioni veramente pacifiche., , ; Che la loro opera non sia stata vana lo dimostrò il grande sollevamento del 1848, quando i varì popoli insorgendo per la rivendicazione delle libertà interne o la conquista dell'indipendenza del pp:>pt'iopaese da dominazione straniera, sentendosi tutti solidali nei medesimi scopi, 'si scambiavano attraverso le frontiere augurì di >vittoria e promesse di ·amicizia perenne. Se allora al governo delle Nazioni insorte e già vittoriose contro i nemici interni od esterni vi fossero stati uomini di maggiore esperienza politica e di animo più curar-ile del supremo bene della comune libertà che degli interessi del proprio partito, quel nuovo assetto 'del nostro continente, che colla immancabile vittoria della Quintuplice. dovrà essere il risultato di questa immane guerra, l'Euròpa avrebbe pofuto averlo fino da quel graqde anno rivoluzionario. Così non fti: e dej molti errori commessi dai g<;>V.ersnoirti dalla Rivoluzione approfittarono subito le vecchie 1'4o_narchie che essi credevano per sempre 11tterrate; pochi mesi bastarono a riporre molti dei paesi insorti sotto gli antichi regim_i. Ma prima che ciò avvenisse, un Cor-igresso della Pace .ebb_e luogg a Bruxelles, nel se_ttembre del 1848, per. ini_?:iativadi pacifisti, americani. Vi par.teciparono centosessanta de!ega!i d'.America e d'Inghilterra, fra •i quali una trentina di signore. Fra gli ordini del giorno, che furono votati,· uno proponeva il disarmo generale, voto che aspetta e aspetterà chissà quanto ancora la sua realizzazione. . . . Il secondo Congresso fu tenuto a Parigi_-nell'agosto d_el1849 ed ebbe un'importanza straordinaria; si riuniva dopo la caduta delle repubbliche di Roma e di Venezia, e la sconfitta dell'Ungheria, quando in _appoggio· dell'Austria era venuta ln soccorso anche la Russia, e la reazione monarchica trionfava in tutta -la- Germania. · Perciò i discorsi ··e i voti ·che··vi si pronunciarono cl;ivano la• speranza d'una· profetica- re~urrezione._ Vi ~~rtecipar-ono, olfre_a <Vkt01H~ :t1go.l!'_:con~~!~!~.B.~~tit_:\, BibliotecaG•noBanco

20 PIIO PACf Giuseppe Garnier; celebri giornalisti, come Emilio Girardin; e fra gli inglesi Riccardo Cobden ed Enrico Richard. Victor Hugo, invitato dai voti unanimi del Congresso a presiederlo, vi tenne discorsi che suscitarono più volte l'entusiasmo generale dell'assemblea. crIn questa città'( eg.lLdisse incominciando), che finora ha proclamato soltanto la fratellanza- dei cittadini, voi state per proclamare la fratellanza degli uomini; la pace fra i popoli è non solo raggiungibile ma inevitabile. !, : g~ll~o~~~~r=~n:ies~~n~o;;~e. 1 • 1 ' J « Dove vanno? Alla Pace: questo pure è evidente. « Verrà giorno in cui sembrerà assurda una gtierra fra Pàrigi e Londra, fra Pietroburgo e Berlino, come oggi appare tra Rou.~n e Amiens, fra Boston e Filadelfia 1>. crVerrà giorno in cui si vedranno i due gruppi immensi degli Stati Uniti d'Europa e degli Stati Uniti d'America, l'uno in cospetto dell'altro, stendersi la mano al disopra dei mari ». Trascriviamo le parole- testuali, con cui Victor Hugo chiuse il suo affascinante discorso, perchè hanno oggi il valore che dovevano avere quando furono pronunciate: crOrmai lo scopo della grande politica, della politica vera, eccolo; far riconoscere tutte le nazionalità, restaura.re l'unità storica dei popoli, e ricongiungere questa unità alla civiltà per mezzo della pace, allargare. incessantemente il gruppo incivilito, dare il buon esempio ai popoli ancora barbari, sostituire gli arbitrati alle battaglie: infine, e questo riassume tutto, far pronunziare dalla giustizia l'ultima parola, dal mondo antico fatta pronunziare dalla forza ». Non è in un Almanacco che si possono menzionare le deliberazioni e i voti dei diversi Congressi in prò della Pace; basterà ricordare che dopo quello di Parigi ne fu tenuto uno l'anno dopo a Francoforte sul Meno, uno a Londra nel 1851 ed uno a Edimburgo nel 1853. Con quest'ultimo, avvenuto quando si iniziava la guerra d'Oriente (Crimea), fu chiusa la prima serie dei Congressi. La seconda fu aperta· col Congresso tenuto a Ginevra nel 1867 e promosso dai repubblicani francesi esuli in Svizzera; ciò che prova come in _ogni tempo l'amicizia fra i popoli e l'abolizione ORUSI Biblioteca G no Bianco Estratti pir' ltq1&ori1, migliori o,d uaatl In ,!,•ti• 11· mondo L Ohiedere Oaialog:o_ = LABOR A TORIO CHIMICO O ROSI = MIUNO - Via Follco Cauti, 14 - M-l~NO

AL_MANACCIOLLUSI!IATO 2(, della guerra furono propugnate dagli uomini più infervorati di amore della libertà. Al Congresso di Ginevra partecipò e parlò anche Garibaldi, chiamatovi come presidente onorario. Colla terza Repubblica francese, succeduta al governo napoleonico caduto nel baratro di Sédan, il movimento per la Pace prese estensione e vigoria di giorno in giorno sempre maggiori. In Italia le prime società per la Pace sorsero dopo che il malaugurato periodo di Tunisi aveva fatto nascere il pericolo d'una guerra tra l'Italia e la Francia e quando il-nostro governo legato alla Triplice Alleanza non dava alcun se&no di voler preparare il paese a giorni migliori. , ... _,Sorgendo allora, la nostra Socletà fu la sold nel mondo che alla propaganda delle idee di pace, di giustizia internazionale e di arbitrato volle andasse di conserva una buonq. preparazione militare da cominciare fin dalle scuole per essere continuata colla obbligatorietà del Tiro a Segno dai sedici anni in poi, cosicchè il giovane arrivato ali' età della leva potesse in pochi mesi divenire soldato compiuto. Che la propaganda pacifis.ta acquistasse sempre maggior valore, lo mostrò il fatto che delle idee propugnate dal pacifismo lo Czar di Russia si fece fervido fautore colle due conferenze, da lui promosse, miranti ad indurre i governi a se~ guire una politica di giustizia, di disarmo e di pace. In Inghilterra il desiderio vivissimo che la pace europea non fosse turbata era comune al popolo e ai governanti, ed è noto come il re Edoardo VII si fosse indotto a promuovere una Lega di nazioni in prò della pace, e con;ie negli ultimi anni due volte il ministero Asquith avesse proposto alla Germania prima . una riduzione, poi almeno un arresto negli armamenti. r~ Che la Repubblica francese avesse assolutamente rinunciato ad ogni idea di rivincita fu più volte ricordato con prove irrefragabili; e poichè la sola causa che ritardava una completa pacificazione colla Germania era la questione dell'Alsazia e Lorena, i pacifisti, là numerosissimi ed influenti, col senatore D'Estournelles de Constant alla testa, avevano promosso. le PDIVBPB Turca Ptr_•~~:·~g:zio~~·i 0! ·' :1.''1. 1 1 in un ar>no oon 10' a:alltna Chiedoro Calalogo al Laboratorio Chimico OROSI-Mllaao, Via Felice Casati, 14 Biblioteca Gino B anco

22 PRO PACE ' ·conferenze interparlamentari di Berna nel 1913 e di Basilea nel 1914, alle quali parteciparono non pochi socialisti tedeschi, fra i quali il loro capo Augusto Bebel,. all'in_tento di risolvere in modo equo e soddisfacente per la di~riità dei due paesi quella questione; e tutto prometteva che, continuando quei benefici tentativi, in pochi anni una desiderata soluzione pacifica si sarebbe trovata. Tutto prova dunque che· quasi unanim~ era nei governi il proposito di nulla lasciare d'intentato per allontanare dal!' Europa ogni pericolo di guerra fino al giorno in cui le qti~stioni spinose potessero esser risolte diploniaticamente o a mezzo di quel Congresso Sl;lpremo, alla cui costituzion·e i pacifi~ti di tutti i paesi lavoravano da anni. · · Una so.la potenza in Europa faceva contrasto a tanta unanimità di intendimenti pacifici: era la Germania. Ma poichè dalla Germania stessa era uscito per la prima volta l'avvertimento che una nuova guerra in Europa sarebbe stata cosi spaventevole, che al su J colifronto quella del 1870-71 sarebbe sembrata una guerra di fanciulli, si sperava che una tanta responsabilità nemmeno l'ambiziosissimo Kaiser avrebbe voluto assumere. E questa speranza veniva ·confermata dall'essere il partito socialista potentissimo in Germania .e dall'avere i loro rappresentanti sempre dichiarato in tutti i. Congressi che· il partito si sarebbe opposto a: qualsiasi guerra della Germania che non fosse stata di difesa; .La guerra venne: ma bastò che il Kaiser chiamasse guerra di difesa la sua aggressione al mondo intero, perché tutti i socialisti tedeschi compissero il nero tradimento di associarsi al loro governo. Ne venne così la guerra più iniqua e più mostruosa contro nazioni pacifiche quale mai· nel corso dei secoli si era veduta l'eguale. Dai fatti che ho cercato di riassumere nel modo più breve, risulta adunque molto chiaro che la Germania e l'Austria, sua satellite, erano da tempo in Europa i veri nemici della pace, il solo ost4colo a quell'unione di tutte le nazioni civili rispettose del diritto di nazionalità, che noi padfisti abbiamo sempre invocato. Per questo, non soltanto come patrioti ma anche come ,veri pacifis1i, noi abbiamo veduto e vediamo la necessità e il dovere di questa guerra, la quale ~ per noi: guerra alla guerra, E. T. i\foNE.TA, BibliotecaGino B.anco

ALMANACCO~LLUSTRATO 23 ELEVAZIONE DI POPOLO ON so perchè in questi giorni, mentre tutto l'Esercito nostro è in pieno fervore òi battaglia e la Nazione intera vigila su òi esso trepiòante, in ansia ò'amore, mi ritorni alla memoria l'austera figura òel generale giapponese Nogi. Non lo colse il fato supremo sui campi sanguinosi, ove l'eroica tenacia lo incoronò òi vittoria, ma risolutamente offerse alla bella Eutanasia gli anni òella vecchiezza gloriosa, per seguire, scorta ò'onore e òi omaggio alla inòissolubile feòeltà, !' anima òel suo Re nella vasta legione òegli spiriti. Forse che il palliòo òuce òella forte razza asiatica, in cui il contenuto òi feòe è pari all'energia fattiva, non si può comparare nella sua irraòiazione iòeale, e in un senso più largo e più giusto, alla sublimità òi sacrificio ·ai cui il nostro popolo òà ora largo e forte esempio? Che cos'è aggi per il nostro sangue migliore la Morte, se non il vano spettro beffaròo senza consistenza_ e senza forma? la Diva oscura non istermina, ma moltiplica gli eroi. Ebbro òi giovinezza, purificato òall'iòea, il popolo bei morti avanza in silenzio: nell'uragano furibonòo, nell'inferno òi fuoco, òi fragore e òi sangue, freòòamente avanza, poichè sa che nella sua ferrea volontà sta il pegno òella vittoria. Sa il nostro popolo che non è invano profusa la vita, quanòo il òonarla integra l'azione paziente òi secoli, allorchè è offerta per una resurrezione òi ogni virtù, magnificanòo la fierezza òella stirpe, rinnovanòo le glorie òei maggiori, santificanòo eò esalfanòo il nome òella Patria. le intuizioni òei popoli precorrono le vie òella storia; Bib 1otec G no Bianco

24 PRO PACE il nostro sa che anzitutto combatte per ottenere in un òomani prossimo o lontano una pace òuratura: sacrifica oggi i figli per salvare o preservare i nepoti òalla strage orrenòa, che senza l'attuale titanico sacrificio certo si rinnoverebbe prossimamente, e su questo sfonòo lugubre sente muoversi informe il germe òi un'epoca nuova, òi quell'epoca che pur noi illusi creòevamo òi aver conquistato con suòati risultati òella scienza, con rinnovate energie òi lavoro, .con nobiltà òi òiritto. Ma, finchè, o Italia, òal mal seme non avrai fugato ogni torva sete òi guérra, ogni cupiòigia òi òominio e lo straniero occupi il tuo suolo, non òimenticare il monito che « l'oòio è pietà, civiltà la battagfia »! P ANF'ILO 80ECHE. ===11■1-============- • VIRTÙ CONTROFURORE (li Gli antichi barbari, quando furono assoldati dagli imperatori romani, per difendere i confini dell'impero, ebbero modo cosi di apprendere quella disciplina, che loro mancava; e poi di quella disciplina si servirono, quando la tropp.o vasta compagine dell'impero era già indebolita, per aggredirlo e abbatterlo definitivamente. Qualche cosa di simile, dopo circa quindici secoli, hanno inutilmente tentato i moderni pronipoti di quei barbari; avendo appresa e rielaborata a modo loro la civiltà latina, organizzandola mirabilmente sul tipo militare-economico-industriale (son sempre li tedeschi turchi di Dante!), ora, associandosi i popoli meno evoluti d'Europa, si servono, con atavico furore, di tutte le formidabili armi della civiltà, per abbattere la civiltà, o almeno la clas~ica civiltà latina, che è poi la vera civiltà umana. Giacché civiltà vera non significa macchine, commerci, industrie, ferro'!ie, cannoni e siluri; ma significa, specialmente, gentilezza di (1) Vedi il recente interessantissimo libro del Generai FILAR&TI: ~a Conftag1•q,- .ftOne Europea e t' ItaUa (Lanciano • R. Carrabba, Ed.). Bib,ioteca G·no Bianco

ALMANACCOILLUSTRATO 25 costumi, finezza e gusto d'arte, spirito di fratellanza, progressC' intellettuale e morale. Come possiamo meravigliarci degli odierni, incivili, devastatori, bestiali metodi di guerra teutonici1 Erano forze differenti i metodi dei loro famigerati lanzichenecchi, emuli dei giannizzeri f Vome pretendere dai tedeschi il rispetto. dì quei pezzi di earta, che i popoli civili chiamano trattati, se il' loro antico e ammirato eroe nazionale é Arminio, il traditore del suo amico e protettore Varo, di cui appunto con la frode e il tradimento condusse le ·tre legioni nelle paludi della selva di Teut0burgo, dove furono distrutte1 Ma la strage fu ben vendicata cinque anni dopo da Germanico, e la moglie stessa di Arminio, Tusnelda, fatta prigioniera, seguì il trionfo del vincitore. Al brutto e grandioso momumento colossale, che i tedeschi, dopo le loro strepitose vittorie del 70, elevarono ad Arminio, bisognerebbe contrapporre, dopo questa guerra mondiale, un altro monumento, ben più meritato, e anche più artistico, da elevarsi in Roma, a Germanico, con que_sta semplice iscrizione: A GERMANICO VINCITORE DEL TRADITORE ARMINIO. Il monumento sarebbe il degno simbolo del trionfo immancabile e definitivo della gloriosa civiltà latina e umana sulla mal camuffata barbarie teutonica. GIOVANNi° LANZALONE. Chi vuole fare un regalo al proprt bambini, farà opera patriottica acqui ... stando la bellissima strenna SORRISI El SQUILLI che si venda a beneficio degll orfani della guerra. I sentimenti di patria e di famlglla vi emergono con una gra!la festevole o commovente. Ne è autrice Paola Calvino, che con questo suo pr~mo libro si rivelerà una ·delle migliori nostre scrittrici per l'Infanzia• Ella è presentata al pubblico da Rosalia 6wis Adaml; Il pittore 6albusera ha dlseJnata una graziosissima ed esprésslva copertina, e Augusto Camerini molte e varie illustrazlonl. Elegantissima edizione, su cartoncino: L. 2,50 • Edizione economica, pure Illustrata: L. I 50. ,Rivolgersi all'Amministrazione deUa Rivtsta GIOVI NE EUROPA: Via_F. Sforza, 43• MILANO. Biblioteca G no B anco

26 PRO PACE :La ·VBprac·vBsrràdaun'altrgaoBrra . . • I· LONTANA la fine della guerra: tanto lontana che neppur è lecito prevedere le cause onde verrà determinata. Mancanza d'armati'? penurià di munizioni'? manca11za di denaro da parte di qualcuna delle nazioni belligeranti'? dissensi di partiti e stanchezza di popoli'? « Aspetta cavai che l'erba cresca!» La guerra finire solo quando i éontendenti si saranno convinti che, se gli armati, gli armam·enti, il denaro; la concordia e la costanza nel combattere possono prolungare la guerra all'infinito, non possono conquistare al mondo la pace. Perché in una guerra come questa, di mezza Europa contro mezza Europa, non vi possono essere vittorie che costringano i vinti a darsi per vinti. Sperare che una guerra complessa e sterminata come questa, possa finire in modo decisivo, · finché ad alimentarla sono risoluti da una parte un patriottismo imperniato nei pretesi diritti egemonistici della forza e da un'altra un patriottismo inteso a difendere da questa prepotenza l'integrità politica e civile delle nazioni é ingenuità da gente ignara delle cose del mondo. La vera pace potrà essere conquistala solo da quella inevitabile trasformazione del concetto patriottico, che dovrà nascere spontanea in tutte le coscienze del conclusivo bilancio della guerra. La enorme sproporzione tra il passivo e l'attivo non tarderà a spaventare gli stessi belligeranti meno sfortunati e malconci. Perchè l'opinione che il potere militare e politico conferiscano ad una nazione i vantaggi commerciali e sociali cui aspira; che la prosperità e la ricchezza delle nazioni indifese sono alla mercè delle nazioni più forti è merci pregiudizio. Il commercio e l'industria d'un popolo non dipendono ormai più dalle sue ·1 ra1zatur1'f1'c1·0 .ilDrBSB GrandiosiMagazzinidi \/endita I U di V 00 Piazza Scala (CasinoRicordi) "" Corso Buenos Ayres • Via Torino, Zl - Corso P. Vittoria, 53 - Viale Oarlbaldi, Z Biblioteca G,no B anco

ALMANACCO ILLUSTRATO 27 ,frontiere politiche1 e le frontiere politiche ed economiche non coincidono affatto tra loro. La potenza militare non ha valore dal punto di vista sociale ed economico, nè relazione con la prosperità della na;ione che la esercita. Oggi com' oggi non è possibile ad una nazione di annullare con la forza il benessere e il \r~ffico d' un'altra e di arricchire sé stessa dominandola con la forza. La guerra, insomma, non è capace di dare i risultati che comunemente si credono. Nel mondo civile, in virtù dei mezzi di vita sociale e internazionale, la ricchezza ha per base il credito e i contratti commerciali, che soli rappresentano la 1·icchezza produttiva e il valore politico dei vari Stati. Se il credilo e i contratti commerciali sono minacciati dalla conquista del nemico vittorioso, la ricchezza non soltanto svanisce, ma non lascia nulla al vincitore in cambio della sua vittoria e lo trascina nella sua stessa caduta. In queste verità, che Normann Angeli ha spiegate nel suo profetico libro La grande illusione, i pacifisti avrebbero forse dovuto condensare la loro propaganda per toccare sul vivo la vera corda sensibile delle genti d'ogni ceto, e massima~ente di quello borghese, il cui patriottismo non è sentimentale altro che nelle sue manifestazioni rettoriche, mentre ha un fondamento del tutto utilitario. Come nessuno vorrebbe combattere una guerra senza speranza di vittoria, cosi a nessuno potrebbe sorridere la speranza d'una vittoria da ottenersi con inutili, anzi con dannosi sacrifizl. Se la Germania avesse avuto il presentimento di vincere, come finora ha vinto in sedici mesi di guerra, non avrebbe istigato l'Austria a darle un pretesto per sorprendene pel sonno la pace del mondo. I partiti popolari tedeschi, che sono stati cosi solidali nel sostenere questa atroce guerra ingloriosa, nel cui sangue il militarismo sa ormai d'annegare, non tarderanno a reagire contro l' iniqua illusione, con cui la politica imperiale trascinò il popolo a disastri irreparabili. Ma gli stessi ,pa,.titi popolari tedeschi sarebbero già assorbiti dal nazionalismo imperialista, se, lasciata passare libera dal Belgio, la prepotenza =BUSTI Biblioteca Gmo Bianco Ultime creazjoni della Moda e dell'Igiene I Venlfita pronta o su misura · CATALOGORATIS .,. .b I .,. • ~ULANO .n.001 a e .n.QaZZl • s. Margherita,12

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