Almanacco popolare socialista - 1897

La riattaccò subito, in fitti, un vecchietto arcigno, in valido decorato di non so qual ministero, di conosciuta avarizia; il quale domandò bruscamente ad Alberto, agitando una mano per aria: - Ma,insomma. a quale delle scuole del socialismo appartiene lei, si può sapere? Alberto rispose: - A che serve dire di che scuola sono a chi non rn: accetta nessuna? E a che pro parlar di rimedi sociali con chi crede i mali irreparabili o nega che ci siano? - Noi non neghiamo i mali...:....rispose l'altro -, ma vogliamo ripararvi con la carità. Alberto si ricordò in quel punto che, in una sottoscrizione pubblica dello scorso inverno, quel signore a,·c;-a mandato a un giornale due lire per sè e cinquanta centesimi per ciascun membro della sua famiglia, tutti firmati in colonna, iu modo che era riuscito a far stampare sette volte il suo nome con uno scudo: la tariffa, presso a poco, delle inserzioni. - Con la carità? - gli disse allora, - faccia ... ; ma non si rovini. La stoccata era forte: le signore non poterono rattenere un sorriso; la Luzzi si coperse il viso col ventag·lio. Uno sconosciuto, balbuziente, coperse la ritirata del vecchietto, ripetendo la sua domanda: - Dica dunque: è colletti vista? è comunista? E per l'eg·uaglianza assoluta, per un ordinamento sociale che metterebbe alla pari Dante Alighieri e un cretino? - E perché mai-, ribatté Alberto, facendo un viso ingenuo-, respingerebbe lei un tale ordinamento? Si udirono scricchiolare alcune seg·giole; ma il colpito non sentì il colpo alla prima. Vedendo però sorridere la signora Luzzi, sospettò qualcosa, e disse piccato: - Lei fa il socialista con un secondo fine. Alberto lo guardò con stupore, e domandò sorridendo: - Per aver stipendi e decorazioni? Quegli rimase un po' incerto; poi rispose: - Per farsi eleg·ger deputato! Alberto diede una risata. - Ma, caro signore, trovi un modo più sensato di darmi dell'asino. Sarebbe come andarmi a imbarcare a Genova per arrivare più presto a Venezia! Lo sconosciuto volle rispondere; ma il vecchio impiegato gli coprì la voce, dicendo aspramente: - Non credo che si possano professare sul serio quelle idee. Un borghese socialista non è che un negro incipriato ! - Questa. immagine non è sua! - esclamò Alberto. - Oh! signor cavaliere-, rincalzò la Luzzi - lei, dunque, riconosce d'appartenere a una razza inferiore ! Il motto fece ridere. Alberto si voltò a g·uardarla, e disse: - Ah! Ecco la mia alleata!

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