Almanacco popolare socialista - 1897

Venticinque o ventisei anni, non so bene! Una mole di carta stampata e firmata co\ suo nome, ID.l'altra •incorso di preparazione•· Vinggiata quasi tutta l'Europa, vedendc, ciò che a lui premeva di ve..lere e non quanto il Betlecke,· avrebbe voluto mostrargli. Diretto a 18 anni nn giornale e spiegato, in una couli,n;uza, l'idea della • nazionalizzazione <lolla terra• - cosa che forse ora lo farebbe pensare . .Acquisito al suo nome l'wumirazione dei dotti e - ciò che fa mira<:0lo ! - lo sconto degli editori dei due mondi. Energico, attivo, fedele alle amicizie, senza enfasi, capace di compire grnndios,.mm,te le cose nmili - se le crede necessarie - come quella cli essere membro della Commissione di =a seziono del Partito socialista, e pronto a fare urnilmenle le cose •grandiose• come quando scagliò contro Crispi il suo opuscolo Reazione, e così serenamente che niuno pensò fosse la sna vendetta pei due mesi di • confino • che si era beccato dal Pretore urbano di Torino, insieme con gli altri socialisti, dopo lo scioglimento del Partito socialista. Tale ora GUGJELMOFERRERO. Il sno nome è piemontese, come è piemontese la sna famiglia ; ma egli è nato a Portici presso Napoli, fu educato in Toscana e compì i suoi studi a Bolo::,'lla. Si laureò in lettere ed in gim-isprudenza, perchè le borse di studio, che gli stuùi gli resero possibili, questo volevano. Ma egli ha in orrore la scuola e l'accademia; in realtà egli studiò, per conto suo, ciò che gli parve utile e bello studiare. Questo senso della libertà degli studi egli volle difendere anche per gli al1ri - e per c>ssodiede le sue prime maturate battaglie pubbliche. I suoi amici ricordano con gi ato animo quanto egli fece per la causa della Riforma Universitaria : i comitati cui presiedette, i congressi studenteschi cui partecipò, i discorsi che fece, il giornale che ali' uoµo fondò in Bologna - quell'Italia dei Giovani che fu per quasi un anno il scgiincolo della gioventù studiooa d'Italia, dove si esercitarono molti che ora combattono nelle prime file dei partiti rivolu- ~ionari d'Italia in generale e di Roma,,,=a in particolare. G. Ferrero aveva allora 18 anni. Appunto pel grosso pubblico • il fenomeno l!'errero • è stato un fenomeno di precocità; gli intimi invece ammirarono sopratutto il fenomeno di volontà,. Se Guglielmo Ferrero è riuscito, ossia; se ba vinto il suo pubblico, non lo deve solo alla genialità nobilissima della sna intelligenza, ma anche e molto a quella meraviglioaa energia di lavoro onde impone a se stesso di stare 8 ore di seguito allo scrittoio ed anche più, se vuole. Cosl egli ha piegato a sè le cose e il mondo. Se egli sofferse, non lo disse a nessuno e ne88uno il pensò. Volle, ecco tutto. La sua volontà fu sempre più forte in lui del sentimento. Molti perciò lo cre,lono un egoista, ma non lo è. Chi lo conosce sa che non esita a prodigarsi per gli altri, quando gli pare giusto, ma dà più tatti che parole d'affetto; in ogni caso p111 il sentimento arriva a lui attraverso la reticella di un fitto tessuto di raziocinio logico, Cosl., a 25 anni, ba potuto scrivere quasi tutta la prima parte dell'opera: La donna aetinquenu, che va sotto il suo nome e quello di Cesare Lombroso ; il sno genialissimo libro sui Simboli, tradotto in parecchie lingue;; editare tre annate di Cronache criminali cou .A.. Bianchi e S. Sighele, diluvia.re articoli e stmli diversi snlle principali riviste del mondo, preparare un libro d'impressioni sui suoi viaggi (che è d'imminente pubblicazione), trarre da tuttociò i suoi mezzi di esistenza, senza ma.i domandare al governo «cattedre, nè sussidi per viaggi cli perfezionamento all'estero; e se tutto questo non oaatasse, occuparsi anche di politica con tranquillo entusiasmo e per sentiiucnto di dovere, scrivendo ed arringando su pei giornali e nei comizi ed impegnando, quanùo ne lo si richietl6, anche il proprio nome in facilmente prevedibili non vittoriose lotte elettorali, C01lle Wl buon fantaccino disciplinato del grande esercito socialista. Ma il socialismo di G. Ferrero meriterebbe forse uno st111lio. G. l!'errero ha molti ammiratori, qualche invi<Jioso denigrntore. µocbi amici intiiui. :il: alto, infinitamente alto, magro, nerçoso. wioi,e; gesticola molto e somiglia ••• tu,r.o &I sno presente ritratto.

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