Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1920

- 23 Spiegazione e uso delle efemeridi.(ll Generalità. Nelle pagine mensili da 40 a 63 la nostra e!emeride dà, giorno per giorno, parecclu elementi astronomici di cui la conoscenza è utile per la vita civile. Tali elementi sono calcolati per l'orizzonte di Roma (Osservatorio astronomico del Collegio Romano) e sono espressi in tempo medio civile del1' Etna. < 2> Essi sono i seguenti : I. - Principio e fine del crepuscolo civile. - Questi sono press' a poco i momenti in cui al mattino si principia a vederci chiaro nelle abitazioni e invece alla se1·a bisogna accender i lumi; fatta astrazione, ben inteso, dalle condizioni variabili dell'atmosfera. Si ammette che il principio e la fine. del crepuscolo civile corrispondano a quei momenti in cui rispettivamente scompaiono al mattino, o div.entano visibili alla sera, le stelle di prima grandezza situate nella parte dell'orizzonte opposta al Sole. Secondo le osservazioni di J. H. LAMBERT (1760) e di J. F. WuRM (1805), ciò succede quando il Sole si trova a 6 gradi e mezzo di profondità sotto l'orizzonte. \2) Questo è il tempo Internazionale che fu a.<lotta.to in Italia come tempo legale unico, a pari.ire dal 1° novembre lb9~. Esao è il tE>mpo medio sola.re ci vile corrisiwndent1:1 a,lmeridiano òl 15 gradi a. levante òi Greenwich. Questo meridia no nel nostro paese pass>L per TE>rmoli e per l' Ktna,, in Dalmazia per l'isola Grossa, iu Boemia per Reichenberg e in Prussia per Stargard. Si dice« tAmpo civile> per distinguere òal « tempo astronomico>, Negli usi ci vili la giornata, principia a mez2Janutte (zero ore). Innce agli astronomi torna comodo di ritardarne 11 principio tino al mezzodl con•ecutivo, btmchò sarebbe bene che anche gli astronomi contas· sero da me7,zanotLe. . T,a locnzlone « tempo dell'Europa centrale• esotica e Indeterminata, usata Jìu poco tempo fa., è sostituita dalla locuzione: me1·idiano <lell' Etna = M. E. Le ragioni che militano per questa dici tura sono troppo ovvie. Poichè 3o0 gradi valgono 24 volte 15 gradi, ne seaue che 15 ,:trndi equival,:tono in tewpo a un'ora 'precisa. 8lccome µoi l'Etnl\, ~ a levante di Greenwlch, ne segue che quando col nost,ro tempo leitHle si banno per es. le ore 13. col tempo di Ureenwich (o dell''Ruropaoccideutale) si ha.o no le O'l"A12 (mezzodll. , L'Incomoda, bencbè naturale, distinzione òelle ore lu « antimeridiane> e« pomeridiane• è evitata contandole tut.te ventiquattro di seguito a pl\rtlre dallo zero (mez,;anotte). Questo slstE>ma fu adottato In Italia fino dal settt>nibre 1859 nel Aervlzlo telegrafico del Regno di RardE>gna e province annesse: uel 1893 fu eAteso al serviz1o ferroviario e così andò propsiga,nrlosl sempre plù, anche per gll usi ordtnarl della vita, civile. Molto più lungo è il crepuscolo astro• nomico, il quale principia, o finisce, quando diventa percettibile, o cessa di esserlo, l'illuminazione solare nell' atmosfera. Secondo antiche osservazioni, ciò avviene quando il Sole raggiunge la profondità di 18 gradi sotto l' orizzonte. Il. - Passaggio al meridiano(o culminazione) del Sole e della Luna. :.__ Tempo medio a mezzodi vero. - L'ora quotidiana del passaggio del Sole al meridiano di Roma (Collegio Romano) è data fìrlo ai secondi interi. Invece per la culminazione della Luna l' approssimazione è limitata ai minuti primi. Come si sa, l'intervallo tra due ritorni consecutivi del Sole a uno stesso meridiano si chiama giorno solat·e vero e la sua durata non è costante nel corso dell'anno. Ciò proviene da due cause diverse; l° il moto proprio apparente del Sole sull'eclittica non è uniforme; Il° questo moto annuo apparente del Sole si compie lungo un circolo massimo (l'eclittica) che è obliquo rispetto al circolo dell' equat'ore celeste (sotto un angolo di circa 23° 27'). Il moto proprio del Sole intorno alla Terra è, come tutti sanno, una pura apparenza, dovuta al moto annuo di rivoluzione della Terra intorno al Sole. Tale movimento si effettua in un' orbita ellittica (però di i,iccola eccentricità), e ciò bhe vi è di uniforme in una simile specie di moto è la descrizione delle aree: in tempi uguali la retta (raggio vettore) congiungente il Sole (fisso) col pianeta (mobile) descrive aree uguali (Ila legge di Keplero). Ma la velocifa propria del pian'eta varia continuamente, oscillando tra un valore minimo e un valore massimo. Il valore minimo ha luogo quando il pianeta passa all'afelio (punto dell' orbi-ta più lontano dal Sole); si ha invece il valore massimo quando il pianeta passa al perielio (punto dell'orbita più vicino al Sole). Nel caso della nostra Terra l'epoca del passaggio al perielio è al principio di gennaio e quella del passaggio all'afelio è al principio di luglio. Queste sono le epoche nelle quali reciprocame11te il Sole passa al perigeo e al• ll apogeo. (1) E11hemmis, meglio iu ltallauo efem~ride che non cft'emerldc.

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