Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1918

- 67 - . . do' la luce vola nello spazio vuoto d'ogni 1nateria,, 111anon lo è più se ]a ]ucc deve nel suo percorso attraversare mezzi m'ateriali tra.sparenti (ad esempio l'aria) che la smorzano e l'affievoliscono. l\'Ia si può dir vero per le stelle la cui lùce percorre essenzia]mente lo spazio cosmi'6o vuoto, tranne che nell' infhna e minima porzione del suo cammino at- . traverso all' atmosfera terrestre, al fondo dèlla quale noi viviamo. Reciproca1nente, una luce che colpisca il nostro occhio vi entra tanti minuti secondi dopo che essa si è originata, quante volte trecentomi]a chilometri sono contenuti nella distanza che separa da noi quella sorgente luminosa. Ne segue che ogni raggio luminoso proveniente da una stella che penetra nella nostra pupilla, ci impressiona tanti minuti secondi dopo essersi staccato. dall' agtro, quante volte trecentomila chilometri stanno nell' intervallo che corre fra noi e la stella. Ora le stelle sono immensa1nente distanti dalla Terra e fra loro, e così che le distanze di esse, sempre enormi, sono l'una dall'altra, rispetto alla Terra, grandemente diverse. Da ciò consegue che i raggi luminosi che in un dato n1omento ci fanno manifesta l' esistenza de.gli astri, si sono staccati ciascuno dal proprio in istanti differenti, e separati da ragguardevoli interva11i di tempo. Ogni astro dice col s-uo h1me la propria condizione ad una data epoca·: e. sul :firmamento noi leggiamo non un' istoria a noi contemporanea, nè' si1nultanea per tutte· le stelle; ma per ciascun astro· l' istoria più o meno antica di una fase, di un' epoca della sua vita cosmica, per ciascuno diversa. Il cielo stellato non è quale lo vediamo, ma fu come lo vediamo, in epoca . diversa· per ogni oggetto celeste, e per talune stelle e nebulose qual era centinaia e forse mig]iaia d'anni or sono .. Talune stelle sono così remote che la loro luce impiega tre o quattromila anni per giungere a noi: noi vediamo quindi quelle stelle quali erai;i.oin quell' epoca remotissima: i viventi fra tre o quattromila anni le vedranno dove e come sono og.gi. Conclusione poco confortante: il cielo e la volta peleste sono una fallace parvenza: l'immobilità degli oggetti terrestri un'illusione : l' aspetto del firmamento stellato l'immagine di ùn passato da lungo. trascorso, e per sempre svanito. Fra queste tre larve cosmiche si svolgono i destini dell'umanità: ma l' es~stenza umana sarebbe essa possibi1e e sopportabile senza l'illusione o la speranza 't OTTAVIO ZANO'fTI BIANCO. ' ··.·. · 2000!• •... ·,o .. · ... Qo\co~T• foN~tNT,tJ\~:~i~~ . . . . . . . . . . . . . . . . :.,., . . . ·.. ·,. •' . ------- ' . ' ,· ... ~ . ----- --·--- BibliotecaGino Bianco , l

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