Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1918

- GGnttraverso agli spazH celesti. ~i ignora se questo moviinento sia rettilineo o curvilineo; si sa all'ingrosso che attualmente esso sembra diretto verso un punto della costellazione della Li'ra, vicino alla stella Vega, Ja più lucida fra quelle che compongono quella costellazione ed una delle più lucenti di quante la notte ne mostra. ~i sa ancora,, già lo dicemmo, che la velocitù, di. quel movimento è all'incirca di 20 chilometri al minuto secondo.(1) Limitiamoci a questi tre principali movimenti della Terra, e lascian1one da banda varii altri piccoli e lenti, e vediamone le conseguenze. Nel suo moto di rivoluzione attorno al sole, la Terra percorre circa trenta chilometri al minuto secondo : girando sopra se stessa la Terra fa percorrere ad un punto della sua superficie situato alla latitudine di Roma, circa 350 metri al minuto secondo, in una direzione continuamente mutabile, come quella del moto di rivoluzione attorno al sole. Or bene chi s' avvede di questi movimenti; chi ci peusa 1 Essi sono così grandiosi nel lo.ro svolgimento che non ce ne avvediamo, e ci crediamo fermi se seduti o coricati, mentre invece andia,mo roteando e volando rapidamente così come nessun corpo fa per 1noti artificialmente impressi. Noi siamo in riposo relativo rispetto all'ambiente terrestre ed agli oggetti che ci circondano, ma inconscii dei grandi moti. terrestri sian10 da essi trascinati per le regioni del sistema solare ; e con questo poi attraverso agli spazii celesti. È conseguenza di ciò, che mentre scrivo, inco111incio una lettera di un vocabolo, e completo questo •a qualche decina di chilometri lontano dal punto ove lo principiai. E ci crediamo fermi ed in riposo ! !... E chi dicesse. che le piramidi, e la sfinge antica, e le cattedrali si muovono con velocità grandissima,, malgrado Ja loro apparente immobilità, direbbe il vero; come lo dice chi proclama che le montagne si muovono. Ferme 'relal'ivam.ente alla Terra, le cose tutte hanno con quella un moto velocissimo nello -spazio, e ci sembrano immobili solamente per ciò che noi ci moviamo con esse. (1) La stella Ve<•a frat dodicimila ~nni sarà, per la precessione ~egli equino~ii,. divennta. assai vicma al polo del mondo, che ogcri è poco discosto dalla stella polare, che è la Ginositra, ùella costellazione del Piccolo ca1·1·0 od 01·sa .llfinore. In qnell' epoca remotissima del futuro Vega sarà diYeuuta la stella polare. BibliotecaGino Bianco Gtra,na., strana illusione <l.~v,cro. Noi corriamo per le vie del finnameuto senza posa, senza sosta; sostar, poRar ci è tolto, una forza invinciòile ci spr0.ua e sospinge lungo un tortuoso e curvo cammino che nessuno sa dove metta capo, nè donde si dirami. E questo c:11nmino per gli oscuri campi del cielo è di tal natura, che la Terra mai ripasserà per un medesimo punto di esso, non diversamente da quanto avviene per ogni altro astro, grande o piccolo, del :fir1na111ento. . Nessuna, avventura attende la nostra terrestre dimora, in questo suo eterno viaggio 1 La scienza rigorosa lo ignora " completamente, e vieta ogni e qualsia,si anche più timida supposizione. Nou è esclusa la possibilità del passaggio dol sistema solare vicino ad una stella, o dell'urto con un altro astro o sistema, o della sua penetrazione in una nebulosa, od in ·una nube di corpuscoli eosrnici; ma la probabilità di un cosiffatto avvenhnento è estremamente picco]a. I popoli ciyili possono quindi continuare ad ammazzarsi fra loro, ad affondare navi, a sperperare miliardi in tutta tranquillità: è quasi certo che dall'universo stellato non -verrà nessun ostacolo, a porre termine a quelle loro it1nanita1"ie occupazioni. II. Dunque l' iinmobilità nella quale ci sembra giacere, quando stiamo fenui sulla Terra, è un'illusione: quale è l'altra illusione delle due menzionate nel titolo di questo scritto 'l E questa: il cielo è diverso da quello che l'occhio ci mostra, vale a dire, lo sguardo clte noi rivolgiamo al cielo, non ci rivela già lo stato di esso nè nel momento dell'osservazione, nè in un istante niedesimo per tutte le stelJe, sia pure da molto trascorso, ma per ogni singolo astro il nostro occhio ci palesa condizioni corrispondenti ad epoche òen <.liverse. lVIa come è ciò 1 Per rispondere a questa domanda bisogna richiamare alla memoria. un fondamentale insegnamento della :fisica. La luce si propaga colla velocità ùi trecentomila . chilometri al minut"ò secondo : di guisa che nello sparo di un cannone, la vampa sarà veduta, ove non vi si oppongano ostacoli, a trecentomila chilometri di distanza un minuto 1 secondo dopo lo sparo, a seicentomila chilometri dopo due minuti secondi e così via. Ciò è vero rigorosamente quan-

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