Almanacco italiano: piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1914

TANGO. Ah, c_he~iseria, che miseria, che stanchezza!... Quell'eterna schermaglia, quell'elegante vanità di parole e di pensiero, quel1' incessante corsa al piacere. con cui si tenta va in vano di mascherare il n·ulla di una vita oziosa e febbrile! Il suo entusiasn10 per la capitale, per la vita brillante, era già da gran teni po svanito; ma mai con1e in quel giorno si era sentita più profondamente, più irrimediabiln1ente, straniera .... L'incontro con Don Falconello, strappandola bruscamente al sogno di spetanza dove l' ani1na sua si appartava secretamente da qualche te1npo come in un rifugio, aveva risveg_liato ~ dal profondo il disagio insaµabile, l'inconfessata avversione. Con1e, come spiegare neppure a sè stessa, di che soffriva, a che si ribellava? Quante vo,lte ella si era sentita violenten1ente urtata e turbata da qualche cosa che non sapeva ben- definire, cui non sapeva dare nessun nome, che era, quasi, nell'aria, e che le toglieva il respiro!. .. Eppure tutto intorno a lei era bello, elegante, raffinato, corretto, gentile: tutti 1~ facevano feste e le prodiga vano lodi e carezze. Avrebbe dovuto esser felice! Svanita la puerile apprensione di esser brutta e impacciata nel I nuovo ambiente, avrebbe potuto assidersi in quel n1ondo come urta piccola _regina, troneggiare nella società nera, come Ottavia, od avere un salotto politico, con1e Maria. Non occorrevano virtù preclari per diventare di 111oda: spesso bastava l'opposto delle virtù, o, più sen1plicen1ente, un'affettazione, uno snobismo qualunque, un'eccentricità un po' ardita .... Paolina non era attratta nè lusingata da quel miraggio. Era già così stanca! Il suo posto le sembrava già così vano!... Se1npre la stessa commedia; gli stessi attori; le stesse anime; gli stessi caratteri: sotto le penne variopinte, un' unico modello raffinato e banale, ~n' elegantissima inconsistenza, un' esasperante 1nonotonia. Ella si guardava orn1ai intorno senza più curiosità, nè simpatia, nè interesse: sentiva soltanto .la noia, la noia: grave, opprilnente, ogni dì più profonda; n1ontare, montare, cotne la n1area che cresce .... Chi erano quelle donne che la baciavano e le davano del tu, quegli uon1ini che la guardavano con occhi curiosi ed accesi? ... Erano i suoi an1ici, le sue amiche!. .. E ·parla vano tutti un linguaggio che le sarebbe stato sen1pre straniero, agitati tutti - anche i migliori - da passioni e da vanità che n0n la tocca vano, e tutti - anche i n1igliori - rosi, come da una lebbra, dalla libidine del successo. L' estre1na giovinezza di Paolina, incapace di discernere posatan;iente e ·di scegliere, tingeva tutto e tutti dell'istesso BibliotecaGino Bianco

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