Acpol notizie - Anno II - n. 7 - Maggio 1970

\ I \ J sempre più spazio, in quanto largamente rafforzate an.che dallo spostamento sulle posizioni sempre più reazionarie della socialdemocrazia, componente non discussa della coalizione di cen.tro-sinistra. In questo quadro e in queste prospettive · la mia cand!datura nella (?.C.. finirebbe oggettivamente per acquistare una funzione di mera copertura elettorale a sinistra verso un preciso settore dell'elettorato sempre meno sensibile all'influenza della O.C., però sempre più ridotte possibilità di influire sulla condotta politica della maggioranza. Per questa schiettezza di rapporti che ho sempre mantenuto col Partito della O.C., devo dire senza d_oppiezza, sulla scorta delle esperienze e delle previs1on1, che accettare la candidatura a Consigliere Comunale significherebbe anche - reciprocamente - prevedere ed accettare. un rapporto conflittuale, seppur democraticamente e da posizioni minoritarie . . , per ogni decisione politica che si ponesse in conflitto con gli interessi . reali della città e dei prioritari interessi dei cittadini lavoratori e delle loro famiglie. Le valutazioni che qui sommariamente esprimo non sono del resto personali, ma sono frutto anche di un ripensamento generale· in· atto in tutto l'arco del movimento operaio, sempre più concretamente . imp~g~ato nella affermazione di una propria auto-. nom1a e nella ricerca di nuovi e coerenti sbocchi politici che meglio possano rispondere agli interessi generali dei lavoratori e alla loro volontà di radicali cambiamenti qualitativi nella organizzazione delle società e dello Stato. ' lo stesso in prima persona ho contribuito all'interno delle ACLI alla definizione di una linea che, passando· attraverso la rottura del collateralismo con· la o.e., maturasse una scelta di classe, traendone .tutte le BibliotecaGino Bianco necessarie conseguenze anche sul piano politico. Se è vero che ciò non può meccanicamente significare incompatibilità tra militanza nelle ACLI o in generale nel. movimento operaio e permanenza in organi rappresentativi s<?tto la sigla democristiana, soprattutto .nella fase d1 transizione che viviamo in carenza ancora d_i chiare p~o~pettive e di precise' strategie e strumenti alternativi, tuttavia personalmente ne avverto una· sostanziale contraddittorietà, come del resto e~er~e dalle considerazioni sopra espresse, e come m, viene confermato da attenti riscontri compiuti presso quanti avevano nel passato condiviso e sostenuto la mia azione politica. · .Con~rad~itto~ietà che compo.rta in modo inequivoco la m,a n_nunc,aalla candidatura nella lista della .o.e., per un impegno alternativo di organizzazione autonoma del movimento operaio per la promozione dal basso di forme nuove di azione sociale e di presenza politic.a. 11 significato politico positivo di questa mia rinuncia - cpme del resto quella, in altre sedi, di non pochi . amici di comune militanza - risiede soprattutto nel · liberare effettivamente i militanti del movimento o_peraio ~a og~i'. tradizionale illusione e da ogni · vincolo sia politico che personale, affinchè anche .attraverso l'obbiettiva difficoltà di oggi di una scelta elettorale venga accelerata la formazione di quella proposta politica nuova che il movimento operaio italiano sta cercando. · . · Ringrazio infine il Partito della O.C. per avermi consentito di sviluppare sotto il suo ·segno una esperienza politica preziosa e - credo - anche di qualche concreta utilità, •In spirito di servizio per la .. ' . . . , comun,ta In CUI VIVO. Riccardo Porretti 13

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