Acpol notizie - Anno II - n. 6 - Aprile 1970

r ,. k aggeggio che si usa ne_iperiodi di .bonaccia politica . .E' ricerca comune di una linea, di una strategia politica, ricerca di un modo serio di fare politica in libertà, capace di liberare anche militanti di partito rispetto a certi ritualismi e liturgie interne, capace di liberare forze sindacali, che rischiano altrimenti di sognare soluzioni di pan-sindacalismo e di tradire così la lotta operaia. Ed è bene dire subito che ciò non significa ricostruire le cinghie di trasmissione alla rovescia, ma porsi a fondo, alla luce del tipo delle lotte qualitativamente nuove, che domandano più potere politico, ,il problema della o delle risposte politiche nella sinistra italiana. Credo sia giusto parlare di fase costituente a livello operativo di base, moltiplicando e suscitando in modo positivo, dal basso, occasioni di crescente omogeneizzazione politica e contribuendo col proprio impegno alla diffusione di strumenti unitari. C'è un altro problema a cui voglio accennare, il problema dei lavoratori cattolici. Cari compagni, noi lavoratori cattolici non siamo dei mendicanti che vengono con il complesso d'inferiorità, come dei "maddaleni" contriti, a chiedere a coloro che prima di noi hanno combattuto nel la sinistra italiana la lotta anticapitalistica con coerenza, di perdonare quello che abbiamo -fatto, a chiedere di aiutarci perchè non sappiamo cosa fare. Le cose, la realtà obiettiva"non stanno così. La situazione storica della lotta operaia nel nostro Paese indica che avevamo la possibilità di camminare isolati ed autonomi e che abbiamo deciso di non farlo, perchè questo avrebbe voluto dire raddoppiare gli equivoci, impegnare due volte la gerarchia cattolica nelle opinabili scelte politiche, farla identificare con due elettorati, divisi tra loro, invece che con uno solo. Ma questo avrebbe significato soprattutto correre paurosi rischi di terzaforzismo, rischi di essere presto reintegrati nel sistema economico, sociale e politico in cui viviamo. A mio J:)ersonale avviso l'impegno politico coerente dei lavoratori cristiani è uno dei più grossi problemi della sinistra italiana, la cui soluzione potrà avere imponderabili conseguenze se si aprirà una alternativa politica reale, credibile su cui possano impegnarsi le masse degli operai, dei contadini, degli impiegati, dei tecnici di ispirazione cristiana. Abbiamo combattuto la lotta anticapitalistica - per il cambiamento del sistema - con i poveri e per i poveri, con gli uomini nostri fratelli e per gli uomini nostri fratelli, con i lavoratori e per i lavoratori; con gli sfruttati e per gli sfruttati: ma l'abbiamo combattuta sul piano culturale e morale, l'abbiamo combattuta sul piano sociale delle ACLI, l'abbiamo combattuta fin sul piano sindacale. E poi abbiamo' combattuto, con i padroni, contro i compagni comunisti, contro i s·~ ·otecaGino Bianco compagni socialisti, contro 14 milioni di elettori italiani, per difenderci "la libertà", in situazioni storiche a tutti note, condizionate anche dalle conseguenze, all'interno, della lotta tra i due blocchi egemoni della po-litica mondiale. E' certo che, oggi, questo è un grave problema politico che tocca tutti e non solo noi lavoratori cattolici, che non siamo cattolici perchè ce l'ha detto mamma o perchè abbiamo fatto la prima Comunione o perchè ce lo impone il Vescovo o Sua Santità, ma per una libera opzione spirituale, morale, culturale nostra; e non rinunciamo certo .ai valori in cui crediamo nel combattere la lotta poli,tica comune della sinistra italiana. E' bene rendere coscienti tutti che questo è il problema probabilmente fondamentale e decisivo per saldare le lotte popolari a una linea anticapitalistica che voglia cambiare i I sistema e non parlare di rivoluzione per 25 anni, che voglia davvero creare le condizioni per cambiare i I sistema. Urge realizzare, rende-re reale, nella lotta politica della sinistra italiana una strada coerente con i valori in cui molti lavoratori credono, anche quel Ii che non si dicono cristiani: i valori dell'uomo, della. dignità dell'uomo, della classe come supporto della lotta della maggioranza degli uomini nostri fratelli. I valori di una lotta combattuta non in una solidarietà generica col Biafra, ma veramente in una saldatura P,Olitica con i Paesi del terzo mondo, perchè la rivoluzione si faccia e si rifiutino le posizioni neoca- . pitalistiche e neo colonialistiche, da qualsiasi parte provengano. Una strada coerente con molti ideali politici che abbiamo in comune; una strada coerente con interessi globali, con cui ci identifichiamo, e che sono comuni: la condizione operaia, la condizione contadina, la condizione urbana, la condizione proletaria, la condizione di sfruttamento dei lavoratori. Occorre una strada coerente, una ~tracia credibile da milioni di. lavoratori (anche lavoratori cattolici); una strada politicamente efficace nella lotta anticapitalista. Questa strada coerente, credibile e politicamente efficace noi non dovevamo crearcela da soli, anche se ne avevamo la possibilità: e per questo noi tutti parliamo in pubblico di queste cose, ne discutiamo in pubblico, ci poniamo in pubblicò il probfema particolare delle masse cattoliche da conquistare alla lotta politica anticapitalista. · Ed ecco perchè io parlo sempre di modelli di socialismo da inventare, da creare, da sperimentare e mi ritrovo d'accordo con l'On. Basso il quale, all'Università di Pisa, in un Seminario, diceva che secondo lui - per motivi obiettivi - nella Russia sovietica e nella Cina di Mao non si è realizzato un

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