Acpol notizie - Anno I - n. 2 - Dicembre 1969

concorrenti in cui espi icarsi e che sappiamo tradurre anche all'interno dei vari partiti le spinte di rinnovamento che emergono dal la società". ,(sabato22 febbraio 1969) IL GALLO A Roma: la "ASSOCIAZIONE DI CULTURA POLITICA" Quanto alla contestazione sul · piano civico ricordo. le due . manifestazidni di maggior ril.ievo, delle quali ·aveva già detto · questa rubrica: la "Prima Assemblea dei "gruppi di lavoro politico"" (Reggio Emilia 29 Settembre 1968; vedi il Gallò, Novembre 1968, p.17); ed il Convegno di Rimini dall'l al 4 Novembre 1968 (vedi il Gallo, Dicembre 1968, p.17), per il "Primo Seminario Nazional_e dei Gruppi Spontanei" e per la. "Quarta Assemblea Nazionale dei Gruppi Spontanei d'impegno culturale per Ùna nuova sinistra". Gli aderenti alle due iniziative hanno portato avanti, in questi mesi, il loro lavoro. Frattanto una nuova iniziativa è venuta a maturazione. La Associazione di Cultura Politica. E' m;ita dall'incontro di uomini di diversa matrice ideologica, credenti e non credenti. Uomini del PSIUP, del PSU (sia lombardiani, sia demardnLani), della sinistra DC, della CISL, della GGI L, delle ACLI, e uomini come i professori Siro Lombardini ed Enriquez Agnoletti. In un ciclostilato programmatico (14 pagine, scritte finalmente in modo comprensibile anche da u·n uomo comune) si delinea una analisi della situazione attuale del Paese, sotto l'aspetto politico; si avverte come da parte dei molti, sfiduciati dalla stagnazione della situazione politica, salga una "domanda politica nubva"; e si ritiene che la risposta alla domanda richieda tutto un lavoro di ripensamento e di critica della situazione attuale, in vista di nuove proposte e di nuovi modi di fare politica; un lavoro che deve esseresvolto alla base, con la partecipazione della base. Su ques,te basi - conclude il ciclostilato - proponiamo la costituzione di una Associazione di Cultura Politica che, favorendo occasioni di dialogo, di confronto e di elaborazione con· carattere organico e continuativo, costituisca una prima sede di dibattito, di approfondimento, di verifica in ordine ai programmi e alle prospettive politiche. Invitiamo a questa associazione i militanti operai, gli studenti, gli' aderenti ai movimenti di contestazione ed ai gruppì spontanei nelle diverse organizzazioni della sinistra e gli uomini di cultura, che consentendo sulle finalità e i metodi della associazione, accettino di operare per il superamento delle logiche esclusive e di potenza dei singoli partiti, ritenendo che sia indispensabile trovare - nelle varietà talora concordante, ma spesso contrastante di vicende politiche e culturali che caratterizzano la nostra esperienza - un canale di comunicazione e di dialogo per la elaborazione di un discorso e di una strategia comuni. Fra gli uomini delle ACLI che hanno molto contribuito a B. b aturareai 1z"ati~ è I~ te00r, l'attualè presidente della 6 associazione cristiana dei lavoratori. Nel recente Consiglio Nazionale delle ACLI (15 - 16 Febbraio 1969), Labor ha annunciato la sua decisione di presentarsi dim1-ssionario al prossimo Congresso Nazionale delle ACLI. L'attuale carica çii. presidente di Lab~r, e le sue recenti scelte, hanno vivamente polarizzato sulla sua. figura l'attenzione degli osservatori politici, riguardo alla nascente Associazione. E sono insorte polemiche. All'interno delle ACLI e fuori delle ACLI, nel la OC e in altri partiti e movimenti. Tutta una varietà di preoccupazioni e di valutazioni che, a mio avviso, concorrono a dimostrare come questa iniziativa appaia oggi'tutt'altro che superflua, protesa ad attivare la critica e l'autocritica nelle formazioni politiche esistenti, ed insieme a proporre la critica e l'autocritica ai vari movimenti contestatari, allo scopo di uscire dal generico e dal cifrato, per maturare analisi e proporre vie d'azione che incidano sulla situazionè. Che laicisti e cattolici si trovino a collaborare - di volontà loro, e fuòri da pensieri di strumentalizzazione reciproca - per un fine politico, e attraverso strumenti politici, è senz'altro un dato di fatto ché avrà il suo peso, se la collaborazione riuscirà a realizzarsi largamente alla base. Sarebbe fra l'altro un contributo notevole a demolire veramente lo "steccato" secolare fra laici e cattolici, che ha tanto nuociuto a un tempo allo sviluppo della società civile e insieme della società ecclesiale, nel nostro Paese. E perciò accompagno con ·1emie speranze questa nuova iniziativa che il 5 Marzo ~a preso ufficialmente il via a Roma. n.f. (Marzo 1969) L'IPOTESI LABOR Il Consiglio nazionale delle AGLI di metà febbraio ha goduto' di un trattamento "privilegiato" da parte de·i commentatori politici: · titoli su molte colonne, piombo abbondante e un'attenzione che, nel consenso o nel dissenso, non si è esaurita nello spazio di un giorno, ma si mantiene viva e vigi_le. Le ACLI e il loro presidente, insomm·a, continuano a "fare notizia", malgrado le .vicende poi itiche, sociaI i, sindacali non attraversino certo una fase di "stanca" sicchè si può dire che la concorrenza non fa difetto. A ben guardare, tuttavia, ci si accorge che l'attenzione e l'interesse di molti commentatori si sono polarizzati in modo forse troppo unilaterale su alcuni fatti -_ l'annunciata decisione di Labor .di non riproporre la propria .candidatura alla presidenza delle ACLI e le considerazioni sulla nascitura ACPOL (Associazione culturale politica) - certo non marginali, ma che si caratterizzano come conseguenze, piuttosto che come cause, di un processo le cui origini vanno ricercate a monte e che,· almeno per quanto riguarda I' ACPOL, non investe solo le ACLI. . 11dato qualificante del Consiglio nazionale di metà febbraio è infatti un altro, e lo si ritrova nel breve capoverso del documento conclusivo che indica, fra i temi. da proporre al Congresso di giugno, quello del "superamento da parte del

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