Acpol notizie - Anno I - n. 1 - Ottobre 1969

natura latamente politica a livello della società civile, associazioni di genitori che dialoghino con gli insegnanti, eventualmente problemi territoriali, e apporto culturale - politico ai problemi dell'unità sindacale. "Bisogna evitare, e questo è il rischio maggiore, di entrare nella lotta politica troppo presto o con una etichetta politica particolare, i I che non esclude - scrisse su "Sette Giorni" Battistacci - che al livello sperimentale, dove ie situazioni locali lo consiglino, possano anche assumersi, con etichette diverse, posizioni politiche su diversi problemi, e anche iniziative più strettamente politiche al livello locale." Fontana parlerà del nostro modo di fare politica: proposte che riguardano la nostra attività di gruppo extra parlamenta~e, extra partitico, extra potere. Questa è una concezione, che (se si fermasse qui), secondo qualcuno potrebbe finire rimorchiata, apparirebbe rinunciataria. Certo è che noi abbiamo passato drammatiche giornate quando, alla fine di luglio, sembrava che ad ottobre o novembre si andassealle elezioni anticipate. Un'associazione intesa come sopra, in quel momento, o tacendo non sarebbe decollata mai, o doveva scegliere: ma per scegliere bisogna avere un minimo di strategia comune, bisogna volersi confrontare con i fatti. E' scritto nella dichiarazione dell' ACPOL che è indispensabile trovare un canale di comunicazione e di dialogo per la elaborazione di un discorso, di una strategia comuni e che dobbiamo quindi "operare· per il superamento delle logiche esclusive di potenza dei singoli partiti. L' ACPOL intende stabilire anche un confronto all'interno del la sinistra italiana, aIlo scopo di verificare attraverso il dibattito, le reali possibilità di convergenza e chiarire i motivi di dissenso." 2) IVla la prima concezione cui ho accennato non sot-: tolinea questo aspetto della nostra possibilità di intervento; c'è quindi una seconda ipotesi che io offro al dibattito, che I'ACPO L possa diventare una cerniera per allargare l'area della sinistra democratica e socialista. Del resto anche questo era nelle nostre ambizioni; questa prospettiva politica (dicevamo) "deve fondarsi sul coerente impegno autocritico, ~el riconoscimento di una effettiva alternativa che può essere promossa solo superando le posizioni tradizionali, nessuna delle quali è oggi in grado di costituire il polo di attrazione privilegiato. Ciò può avvenire non attraverso meccaniche composizioni federative, che sostanzialmente lascino ogni componente identica a se stessa, ma solo mediante un profondo processo di rinnovamento ch"t attraversi ogni componente, determinando trasformazioni e non giustapposizioni." Un progetto che allarghi dunque l'area della sinistra· socialista e rompa con il riformismo democratico cristiano. -Quando è nato a Milano il centro di iniziativa politica, che aderisce a questo nostro sforzo, si è infatB101l otecaGino Bianco ti affermato che i I centro INPOL voleva "verificare la possibilità per componenti diverse della sinistra italiana di arrivare ad una comune prospettiva di radicale trasformazione del l'attuale sistema sociale". Un progetto di uno schieramento che dialoghi e si confronti dialetticamente ed autorevolmente anche con il partito comunista italiano. Che offra finalmente al paese, con altri, un'alternativa di sinistra democratica, l'opportunità di una strada di democrazia socialista libera da sospetti, da ipoteche, da remore elettoralistiche che, a mio avviso, frenano anche il partito comunista. Esistono le condizioni politiche per fare questo? per tentare questo? perchè l'ACPOL elabori un progetto che esplicitamente cerchi di coinvolgere il P.S.I. e lo P.S.1.U.P.? Nell'intervista sull"'Opinione" dicevo che la scissione socialdemocratica è stata una grande occasione, non colta, perchè occorre sempre di più aprirsi a tutte le forze di sinistra laica e cattolica, abbandonando vecchie remore, abbandonando vecchi pregiudizi che hanno fatto i I loro tempo. In questa luce mi preoccupa l'intervista recente di De Martino, del la qua le dobbiamo dare una valutazione approfondita e franca, dove egli sembra rassegnarsi alla mancanza in Italia di una alternativa di sinistra, e asserisceche si possono fare le riforme con la D.C., con questa D.C. So che\ mi viene attribuita_ una immediata disponibilità per una mia iscrizione al P.S. I.: colgo l'occasione per smentirlo, perchè il mio problema politico non è compreso e risolto (e questo vale forse per molti di noi) nella attuale realtà del partito socialista italiano, anche se non ci dispiacerebbe affatto averlo come compagno di lotta comune, nell'ottica però di movimento e non di schieramento in cui cerchiamo di operare. · Non sfuggirà speri_amo, in questa ipotesi un progetto d'incontro con P.S.IU.P. e partito socia Iista ital iano (se questa fosse una alternativa di sinistra pensabile), non sfuggirà - speriamo - anche l'ipotesi che su questa via sarebbe possibile. un allargamento di apporto elettorale con nuove forze, finora non impegnate nell'area socia-- Iista. Scusate se sono molto franco: speriamo che nessuno rifiuti l'ipotesi solo nel timore di un irruzione anche di una nuova classe dirigente, di nuovi militanti nell'area socialista, intensi e fieri come tutti i neofiti. L'accettazione di questo progetto da parte dei due partiti socialisti non potrebbe non preoccupare, almeno inizialmente, il partito comunista italiano, nella sua linea ufficiale, anche perchè difficilmente esenterebbe tutti noi (dobbiamo esserne coscienti) da opzioni contingenti, immediate anche per le elezioni amministrative e regionali. Solo dopo la eventuale realizzazione di un simile pro11

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